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In Sala Giunta, il Sindaco Elena Gubetti, il Vicesindaco Riccardo Ferri, la Comandante di Polizia Locale Cinzia Luchetti e il Delegato al Piano Urbano del Traffico Pier Lucio Latini incontrano gli ingegneri redattori del piano
Dopo l’adozione avvenuta nell’ottobre scorso in Giunta Comunale del P.U.T. – Piano Urbano del Traffico, uno strumento previsto dall’articolo 36 del Codice della Strada finalizzato al miglioramento della circolazione, della sicurezza stradale e della vivibilità complessiva sul territorio comunale, ieri in Municipio il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti, insieme al Vicesindaco e Assessore alla Polizia Locale Riccardo Ferri, alla Comandante Cinzia Luchetti e al Delegato al Piano Urbano del Traffico ha incontrato i progettisti, per approfondire ulteriormente le azioni da intraprendere in base alle valutazioni sulle zone di rischio evidenziate dal Piano.
“Un documento i cui effetti saranno visibili nella quotidianità, perché garantirà un’organizzazione più razionale dei flussi di traffico e una gestione più efficiente della mobilità urbana – ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti – Cerveteri è una città che negli ultimi anni è cresciuta e ha cambiato volto, e proprio per questo ha bisogno di una visione moderna della viabilità, capace di rispondere alle nuove esigenze di chi la vive ogni giorno.
Gli ingegneri incaricati della redazione del Piano, a seguito dei sopralluoghi effettuati sul territorio e degli studi condotti con il supporto della Polizia Locale, hanno individuato alcune zone della città caratterizzate da un elevato scorrimento veicolare e da una maggiore incidenza di incidenti. Il Piano Urbano del Traffico rappresenta un passo importante verso una mobilità più sicura, moderna e attenta all’ambiente, in linea con le direttive nazionali e comunitarie in materia di pianificazione urbana”.
“Riguarderà l’intero territorio comunale – aggiunge il Sindaco Gubetti – e terrà conto del vigente Piano Regolatore, così come degli interventi previsti dal PEBA, il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche approvato dalla nostra Amministrazione. Questo ci consentirà di avviare una serie di interventi mirati a migliorare la sicurezza stradale per pedoni, mezzi pubblici e privati e per tutti coloro che, quotidianamente, percorrono le nostre strade”.
“Come prima cosa c’è da evidenziare un dato importante – ha dichiarato Riccardo Ferri, Vicesindaco di Cerveteri e Assessore alla Polizia Locale – nonostante la grandezza dell’intero territorio comunale, con quasi 500km di strade, il tasso di incidenti che si verificano annualmente se paragonato ad altre realtà è decisamente contenuto: in media si registrano tra gli 80 e i 100 sinistri.
Il problema è che si verificano sempre in determinate zone del territorio: il Piano Urbano del Traffico redatto e sul quale stiamo lavorando, avanzando osservazioni e richieste di modifica, punta proprio a questo, ovvero a mettere in maggiore sicurezza quelle aree del territorio dalle quali sono emerse delle criticità. Ringrazio con l’occasione, l’Ingegner Cera e l’Ingegner Colicchia, per il lavoro svolto nella redazione degli elaborati, così come ringrazio la Comandante di Polizia Locale Cinzia Luchetti e Pier Lucio Latini, Delegato alla Redazione del PUT per il continuo sostegno e la presenza garantita per lo sviluppo di questo atto di fondamentale importanza per la viabilità e la quotidianità cittadina”.
All’interno del “Teatro Tenda Campus Etruria”, tre eventi speciali: tra reggae, serata-discoteca e la grande tradizione natalizia. Ingresso sempre libero e gratuito
Ancora eventi all’interno del Teatro Tenda del Campus Etruria in Piazza Aldo Moro a Cerveteri: in serbo tre serate straordinarie di musica e spettacolo. Dal reggae al DjSet, fino ad un meraviglioso show natalizio.
Ad aprire il programma del fine settimana, domani sera, venerdì 19 dicembre alle ore 21:30 sono i “Wogiagia”: con i loro ritmi travolgenti, esplosivi ed in continuo movimento, faranno ballare a ritmo di reggae il pubblico. Una band che già questa estate si esibì in concerto a Cerveteri gremendo il Parco della Legnara.
Sabato 20 dicembre il Teatro Tenda di Piazza Aldo Moro sarà tutto dei più giovani: in scena, DjDevik, una serata Dj Set con percussioni live. Musica a partire dalle ore 22:00.
Domenica 21 dicembre alle ore 21:00 il gran finale, con “MusiChristmas”, uno straordinario concerto di Natale che unirà i grandi classici del Natale ai successi del pop contemporaneo. Frontman, accompagnato da un meraviglioso ensemble di musicisti, Giorgio Paoni, cantante e doppiatore che con la sua voce farà vivere al pubblico la magia del Natale in musica.
«Nella giornata di martedì si è conclusa la quattro giorni di Campus: un’iniziativa sperimentale, unica in tutto il Lazio, che ha fatto registrare un numero di presenze davvero altissimo, con studenti provenienti da tutto il litorale laziale – ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti –.
Un risultato che ci rende particolarmente soddisfatti, sia per la partecipazione sia per l’attenzione ricevuta da numerosi media regionali e nazionali. Un’iniziativa per la quale, ci tengo a precisarlo, il nostro Comune si è aggiudicato un importantissimo finanziamento di LazioDisco, che ci ha permesso di avere a Cerveteri ospiti di grande prestigio del mondo dell’arte, della cultura, della tecnologia e della comunicazione.
A loro abbiamo affiancato numerose attività e spettacoli pomeridiani e serali: tra questi c’è il tris di concerti ed eventi in programma per questo fine settimana, per tutta la famiglia e tutti ad ingresso gratuito. Un ulteriore segnale di come Cerveteri si confermi un polo sempre più attrattivo non solo per il suo sito UNESCO, ma anche per il mondo della cultura, dell’arte, della formazione e dell’orientamento.”
“Concludiamo l’esperienza del ‘Campus Etruria’ con tre serate eccezionali – ha detto Francesca Cennerilli, Assessore alla Cultura del Comune di Cerveteri – partendo con il concerto dei Wogiagia, non solamente una band con una lunga carriera, ma un gruppo che unisce meravigliosamente alle note e alla musica, messaggi di pace, di speranza, di libertà e giustizia. Proseguiremo poi con un sabato sera da discoteca, con un grande DjSet per poi concludere all’insegna della tradizione, con ‘MusiChristmas’, uno show che Giorgio Paoni ha già portato in scena in numerosi contesti e al quale siamo onorati di poter assistere ora nella nostra città”.
“In questi giorni abbiamo ospitato concerti, proiezioni cinematografiche per bambini, spettacoli teatrali e ora questo tris di appuntamenti finali – prosegue la Cennerilli – il ‘Campus Etruria’ è un progetto che ci ha visti lavorare in maniera sinergica. La presenza davvero numerosa delle scuole negli orari mattutini e del primo pomeriggio hanno confermato lo spessore e la qualità della rassegna sulla quale senza dubbio, lavoreremo per replicare anche il prossimo anno. Intanto, rinnovo a tutti l’invito agli appuntamenti in programma questo weekend all’interno del Teatro Tenda di Piazza Aldo Moro, una struttura riscaldata, con posti a sedere e con spettacoli tutti ad ingresso gratuito”.
In programmazione, “Encanto”, “The Nightmare Before Christmas”, “Gli Incredibili” e “Lilo & Stitch”
Un fine settimana dedicato al cinema per bambini e ragazzi a Cerveteri. Sabato 20 e domenica 21 dicembre, all’interno del Teatro Tenda “Campus Etruria” di Piazza Aldo Moro, torna “CineMagia”, proiezioni cinematografiche per tutta la famiglia con ingresso gratuito.
“Dopo la grande partecipazione ai film dello scorso finesettimana, proseguono anche questo weekend gli appuntamenti di ‘CineMagia’ all’interno del Teatro Tenda di Campus Etruria in Piazza Aldo Moro – ha dichiarato Francesca Cennerilli, Assessore alla Cultura del Comune di Cerveteri – anche questo sabato e domenica, in programma cartoni animati di recente uscita nelle sale cinematografiche che speriamo possano richiamare un gran numero di bambini, per far trascorrere dei pomeriggi piacevoli a tutta la famiglia”.
Sabato 20 dicembre alle ore 15:00 sarà proiettato “Encanto”, mentre alle ore 19:00 “The Nightmare Before Christmas”. Domenica 21, chiude la rassegna dedicata al cinema per ragazzi e bambini “Gli Incredibili”, alle ore 11:00 e “Lilo & Stitch” alle ore 15:00. Durante i film, ci saranno pop-corn gratuite per tutti.
Appuntamento con la Compagnia Le Odissere per domenica 21 dicembre alle ore 17:00. Ingresso gratuito
Una storia magica, che porterà i bambini nel fantastico mondo di Agrabah: un viaggio insieme a Zarima, la maga d’Oriente, che farà conoscere ai piccoli spettatori la storia di Aladino e della lampada dei desideri, fino ad incontrare il leggendario e stravagante Genio, pronto ad esaudire i desideri più belli di tutti. Domenica 21 dicembre alle ore 17:00 in Sala Ruspoli a Cerveteri c’è “Aladino e la lampada Meravigliosa”, spettacolo teatrale e laboratorio creativo a cura della Compagnia “LeOdissere”, con Odette Piscitelli e Gianluca Ernia.
Con “Aladino e la lampada meravigliosa” i bambini vivranno un’esperienza coinvolgente, che unirà teatro, musica e bricolage, con momenti di lettura, musica e laboratori creativi. L’ingresso allo spettacolo è libero e gratuito.
“Uno spettacolo pensato su misura per i bambini e per le famiglie, con una compagnia teatrale estremamente conosciuta e affermata nel nostro territorio che più volte ha offerto momenti di grande cultura e interesse – ha dichiarato Francesca Cennerilli, Assessore alla Cultura del Comune di Cerveteri – con Aladino i bambini potranno viaggiare con la fantasia, essere protagonisti diretti di questo spettacolo che sono certa richiamerà tantissimo pubblico. Crediamo fortemente che queste occasioni rappresentino un momento di svago di grande qualità: un momento per far avvicinare i più piccoli all’arte magica del teatro e tenerli lontani per qualche ora da telefonini e videogiochi. Vi aspettiamo numerosi in Sala Ruspoli, per questo appuntamento del Natale Caerite al quale teniamo particolarmente”.
Generazione sempre più iperconnessa, con doppia vita nell’era digitale: realtà virtuale e realtà quotidiana, vissuta a Scuola, in Famiglia e con gli Amici, due realtà ormai intrinsecamente unite. Un’abitudine, che se prima segnalava una tendenza, oggi è diventata invece, per molti giovani, “routine”. Ma quali sono gli effetti sulla loro identità e sui loro reali percorsi di costruzione della socializzazione? Ne parliamo in questa intervista con Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana
Lucattini: “Un messaggio che mi sento di dare ai giovani è quello di imparare a riconoscere quando è il momento di fermarsi. Se il telefono inizia a occupare troppo tempo, togliendo spazio alle amicizie, allo sport o ad attività che vi interessano, è un segnale da notare perché darsi un limite è una forma di cura verso se stessi”.
Intervista di Marialuisa Roscino
Dott.ssa Lucattini, qual è la sua opinione in merito agli effetti del consumo dei social network sul comportamento degli adolescenti?
Il rapporto tra uso dei social network e comportamento dei ragazzi va compreso integrando dimensione psichica, relazionale e neurobiologica. L’adolescenza è una fase evolutiva caratterizzata da una particolare sensibilità alle ricompense sociali e al riconoscimento da parte dei pari.
I social network funzionano attraverso meccanismi di rinforzo intermittente, like, commenti, visualizzazioni, che a livello cerebrale attivano il sistema dopaminergico e favoriscono un utilizzo ripetuto e compulsivo. La letteratura scientifica evidenzia come l’uso intensivo dei social sia associato a ridotta capacità di attenzione, maggiore impulsività e difficoltà di regolazione emotiva, con ricadute importanti sul rendimento scolastico (JAMA, 2024).
I social non sono solo strumenti tecnologici, ma diventano oggetti di investimento narcisistico: luoghi in cui l’adolescente cerca rispecchiamento, conferma identitaria e appartenenza. La continua esposizione allo sguardo dell’altro digitale può amplificare fragilità dell’autostima, ansia di esclusione (FOMO) e dipendenza dal giudizio esterno, come mostrano studi che correlano uso intensivo dei social a sintomi ansioso-depressivi (The Lancet Child & Adolescent Health).
In che modo, secondo Lei, il tempo trascorso sui social media influenza lo sviluppo sociale e psicologico dei ragazzi?
I social network incidono in modo profondo sui comportamenti dei ragazzi perché agiscono direttamente sui processi psichici, razionali e affettivi, sia a livello individuale che gruppale. A differenza dei mezzi di comunicazione tradizionali, i social media immersivi non si limitano a trasmettere contenuti, ma coinvolgono l’identità, il desiderio e il bisogno di riconoscimento, elementi centrali nello sviluppo psichico adolescenziale.
I social diventano oggetti relazionali potenti, investiti narcisisticamente: luoghi di rispecchiamento continuo, in cui il Sé è costantemente esposto allo sguardo dell’altro. Questo può favorire dinamiche di dipendenza dal consenso, difficoltà di autoregolazione e una riduzione della capacità di attesa e simbolizzazione, soprattutto in una fase evolutiva in cui le funzioni di controllo e mentalizzazione sono ancora in costruzione.
La letteratura scientifica mostra come l’uso intensivo dei social sia associato a cambiamenti nei comportamenti, nel tono dell’umore e nelle competenze attentive (JAMA Pediatrics, 2020). Siamo di fronte a un cambiamento culturale epocale, che non può essere né demonizzato né banalizzato, ma compreso e governato attraverso strumenti scientifici, educativi e clinici adeguati.
Se non in casi rari e particolari, i social network non accelerano realmente i processi di sviluppo psichico, che hanno tempi propri e non possono essere forzati. La maturazione della mente segue un percorso interno legato all’elaborazione delle emozioni, alla costruzione dell’identità e alla capacità di simbolizzazione, questi passaggi non possono essere anticipati da stimoli esterni, nemmeno se intensi e continui come quelli digitali.
In alcune situazioni, tuttavia, i social possono favorire l’imitazione di modelli adulti o idealizzati, come personaggi pubblici e influencer. I ragazzi possono così assumere atteggiamenti “adultomorfi” ovvero apparire adulti sul piano dell’immagine, del linguaggio o dei comportamenti, senza possedere ancora una reale maturità emotiva né una capacità di comprensione adeguata. Si tratta di una crescita più esteriore che interiore, spesso fragile, sostenuta dal bisogno di riconoscimento e appartenenza più che da una reale integrazione psichica.
I giovani sono oggi grandi utilizzatori di piattaforme come Instagram, TikTok, WhatsApp e YouTube. I social media possono certamente attivare dinamiche collettive positive, ampliando le reti amicali e favorendo forme di partecipazione e condivisione. Allo stesso tempo, però, possono amplificare anche aspetti più primitivi della vita psichica e gruppale, come l’aggressività, l’odio e il rancore, che trovano nel web un canale di diffusione rapido e poco mediato (Adolescent Research Review, 2025).
Dal suo punto di vista, in cosa i social network possono essere invece utili nella vita dei ragazzi?
Dal punto di vista psicoanalitico, in una fase evolutiva in cui la mente è impegnata nella formazione del Sé e nella ricerca di appartenenza, i social possono offrire occasioni di esplorazione, di riconoscimento e di legame. I social media possono facilitare connessioni sociali significative, permettendo ai ragazzi di mantenere relazioni con coetanei, di ritrovare gruppi di interesse e di sentirsi parte di una comunità più ampia.
Questo è particolarmente importante per adolescenti che, sul piano offline, possono sentirsi isolati o marginalizzati: ad esempio, gruppi minoritari o ragazzi con identità poco rappresentate trovano nei social uno spazio in cui esprimersi e ricevere sostegno reciproco, rafforzando il senso di appartenenza e di valore personale (Current Pediatrics Reports, 2025). Inoltre, l’uso dei social può agevolare l’accesso democratico all’informazione, stimolare la curiosità culturale e fornire contenuti educativi o opportunità di apprendimento, dando forma a una partecipazione attiva alla realtà sociale e culturale.
Questa dimensione relazionale e simbolica, la possibilità di dare voce alla propria esperienza interna, di esplorare interessi, di sentirsi connessi con altri, può agire come una risorsa per lo sviluppo psicosociale, purché l’uso sia accompagnato da consapevolezza, limiti e mediazione adulta.
Quanto è importante, a Suo avviso, il tipo di comunicazione che si sceglie di utilizzare per dialogare sui social?
Il tipo di comunicazione utilizzato sui social network è centrale, perché coinvolge non solo il contenuto del messaggio, ma il modo in cui il soggetto si relaziona all’altro. Fenomeni come la Second Screen TV ovvero la fruizione simultanea di contenuti su più dispositivi (smartphone, televisione, tablet, playstation) favoriscono una comunicazione frammentata, eccessivamente rapida, spesso impulsiva, che può facilmente trasformare il dialogo in scontro. L’assenza del corpo e dello sguardo dell’altro riduce i freni inibitori e facilita l’agito poiché, protetti dall’apparente virtualità, si oltrepassa più facilmente il confine tra critica e attacco personale.
La comunicazione digitale può così diventare il luogo in cui aggressività, proiezioni e vissuti non mentalizzati vengono scaricati sull’altro, senza il lavoro psichico della riflessione e della interiorizzazione. Studi recenti mostrano come stili comunicativi pressanti e polarizzati online siano associati a una ridotta capacità di autoregolazione e a un aumento dei conflitti interpersonali, soprattutto nei giovani (Computers in Human Behavior, 2025).
I Social, a volte, vengono utilizzati anche come mezzo per esprimere impulsivamente sentimenti di rabbia, di delusione o angoscia, crede che dovrebbe sempre essere tenuto presente un codice etico?
Assolutamente sì. I social media non sono spazi psicologicamente neutri: diventano luoghi in cui i sentimenti negativi possono essere scaricati impulsivamente, anche in forme aggressive, quando manca un lavoro simbolico di elaborazione interna di questi vissuti. Ogni forma aggressività non gestita esprime una difficoltà del soggetto a pensare, elaborare e rappresentare emozioni complesse. Quando questi vissuti vengono espressi in modo diretto e senza filtri sui social, si perde l’opportunità di comprenderne i significati profondi, e la comunicazione rischia di ferire l’altro e impoverire le relazioni.
Per questo, un codice etico di comunicazione non è solo un insieme di regole formali o normative da accettare per “consenso”, ma diventa uno strumento di contenimento psichico poiché aiuta a trasformare l’impulso in pensiero, la reazione in riflessione, il vissuto in parola. Il linguaggio rispettoso, la capacità di ascolto e la scelta delle parole sono strumenti essenziali non solo per il buon vivere civile, ma anche per il lavoro interno di integrazione dei vari aspetti della personalità.
La letteratura scientifica recente evidenzia che stili comunicativi aggressivi online sono associati non solo a relazioni deteriorate, ma anche a un peggioramento della vita interiore e a un aumento di sintomi ansioso-depressivi tra gli adolescenti, sottolineando l’importanza di normative chiare e di un uso “etico” della comunicazione digitale (Journal of Adolescent Health, 2025).
Quali consigli si sente di dare ai genitori dei ragazzi che sono sempre chiusi in stanza, immersi nei social network?
-Dare limiti chiari e prevedibili. Il limite non è una punizione è necessario per aiutare i ragazzi a regolare il tempo e l’eccitazione;
-Interessarsi con discrezione alle amicizie dei figli. È fondamentale mantenere uno sguardo attento e continuo sulle relazioni, sia online sia offline, senza controlli persecutori. Permette di cogliere segnali di disagio, isolamento o conflitto;
-Conoscere gli strumenti digitali. Imparare il funzionamento tecnico dei social, anche facendoselo spiegare dai propri figli, consente di offrire indicazioni sui contenuti, sui tempi e sui modi d’uso, rafforzando l’autorevolezza genitoriale;
-Attivare il parental control. Utilizzare i sistemi di controllo parentale su smartphone, tablet e console non è un’invasione, ma una forma di protezione necessaria, soprattutto quando l’autoregolazione dei figli è ancora fragile;
-Favorire esperienze alternative interessanti. Proporre senza timore, attività sportive, ricreative, culturali e relazionali (musica, teatro, cinema, passeggiate, feste) aiuta a distribuire il tempo tra diverse esperienze, sostenendo uno sviluppo equilibrato e riducendo la centralità esclusiva del mondo digitali.
E ai giovani?
-Conoscere come funzionano davvero gli strumenti tecnologici. Imparare la programmazione e il coding, attraverso i corsi proposti a scuola o quelli scelti autonomamente, aiuta a passare da utenti passivi a soggetti consapevoli. Capire come funziona un mezzo e il mondo, riduce il rischio di esserne dominati, raggirati, aggrediti;
-Imparare a riconoscere quando è il momento di fermarsi. Se il telefono inizia a occupare troppo tempo, togliendo spazio alle amicizie, allo sport o ad attività che vi interessano, è un segnale da notare perché darsi un limite è una forma di cura verso sé stessi;
-Incrementare i rapporti di persona. Incontrarsi, condividere esperienze reali, guardarsi negli occhi resta fondamentale per il benessere emotivo;
-Dare parola alle emozioni difficili. Se vi sentite tristi, arrabbiati, delusi o angosciati, parlatene con i genitori o con amici fidati. Le emozioni non vanno scaricate online, ma comprese e condivise con chi avete vicino;
-Rivolgersi a un professionista se il disagio persiste. Se parlare con le persone vicine non basta, chiedere aiuto a uno psicoanalista è un atto di forza, non di debolezza. Serve a capire meglio ciò che accade dentro di voi e a stare meglio.
Il consigliere Daniele Parrucci, delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione di Città metropolitana di Roma Capitale, interviene per fare chiarezza sul Liceo Talete, le cui problematiche strutturali sono state oggetto di dichiarazioni inesatte anche da parte di rappresentanti istituzionali.
“è doveroso intervenire per fare chiarezza sul Liceo Talete, sul quale in queste ultime settimane sono circolate voci incontrollate. Ricordiamo che a marzo di quest’anno, a seguito di un avvallamento del pavimento, la Direzione stabili pericolanti di Roma Capitale aveva interdetto l’utilizzo della scuola.
Come Città metropolitana ci siamo subito interessati al problema, effettuando i necessari sopralluoghi, inclusi i saggi sulla pavimentazione (il famoso “buco” di cui tanto si è sparlato).
A seguito delle nostre relazioni, la Direzione ha ritirato l’inagibilità e permesso il riutilizzo degli spazi, verificando il rispetto delle condizioni di sicurezza e delle norme. Con la variazione di bilancio di luglio abbiamo individuato i fondi necessari per il ripristino, 150 mila euro, e i lavori inizieranno tra le vacanze natalizie e al massimo i primi di gennaio.
Verrà quindi ripristinata non solo l’aula su cui si è effettuato il saggio, ma anche le aule e il corridoio del lato che si affaccia su via Silvio Pellico, interessata dal problema alla pavimentazione. Con l’intervento verranno messi in sicurezza anche i locali sottostanti, occupati da un micronido gestito dal Municipio I, attraverso una rete di protezione e un nuovo controsoffitto, in modo tale che anche il micronido possa riprendere l’attività in sede”, dichiara Parrucci.
“In merito alle tubature rotte di cui si è tanto parlato – prosegue il Consigliere – ricordiamo che il tubo si è danneggiato mentre era in corso l’occupazione ed è stato ripristinato con un intervento immediato da parte dei nostri tecnici nella stessa giornata.
La scuola rispetta quindi tutte le condizioni di sicurezza, la manutenzione viene effettuata regolarmente e si interviene nell’immediato quando si riscontrano problematiche: per questo invito tutti i colleghi a fare attenzione e verificare le informazioni in loro possesso prima di rilasciare dichiarazioni”.
“Resta la questione aperta del sovraffollamento, situazione ben nota all’ente metropolitano per l’interlocuzione diretta con il Preside e dalle segnalazioni fatte dai comitati studenteschi: a gennaio convocheremo un tavolo con la scuola e il Ministero per affrontare la problematica”, conclude Parrucci.
In questi giorni sono stati effettuati lavori di riqualificazione dell’area giochi di via delle Palme collegata all’acceso del centro commerciale di Bracciano Nuova, per restituire alla cittadinanza un 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨.
L’area, dopo la sostituzione dei giochi per bambini dello scorso anno, è stata completamente riqualificata dall’amministrazione comunale.
I lavori hanno previsto:
– Installazione di 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐢 𝐢𝐥𝐥𝐮𝐦𝐢𝐧𝐚𝐧𝐭𝐢 con pannello solare e sensore crepuscolare per una maggiore fruibilità anche nelle ore serali
– Collocazione di 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐚𝐫𝐛𝐨𝐫𝐞𝐞 e semina del prato per migliorare il decoro dell’area verde
– Realizzazione di un 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐝𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 e in sicurezza per il collegamento dell’area giochi con il centro commerciale.
A breve saranno installate 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐩𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐧𝐞 in sostituzione delle precedenti danneggiate.
𝐔𝐧 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐄𝐫𝐚, inserito nel PNRR- Residenzialità e Autonomia, che nei giorni scorsi si sono occupati della 𝐦𝐚𝐧𝐮𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐞𝐩𝐞 adiacente all’area giochi.
Come amministrazione continuano ad investire nella riqualificazione degli spazi pubblici e dei 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, convinti che la qualità della vita passi anche da luoghi belli, sicuri e vissuti insieme.
Presto gli interventi proseguiranno in altre zone.
L’Associazione di Studi Vincenzo Campanari di Tuscania li presenta a
Palazzo Patrizi Clementi (via Cavalletti, 2), sala delle Colonne doriche
Giovedì 18 dicembre Ore 16:30
L’Associazione di Studi Vincenzo Campanari di Tuscania, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, giovedì 18 dicembre, a partire dalle ore 16:30 circa, presenterà a Palazzo Patrizi Clementi (Via Cavalletti 2 a Roma), nella Sala delle Colonne Doriche, il volume: “Turscna, Tuscana, Toscanella, Tuscania. Atti della giornata di studi per Maria Donatella Gentili”.
Interverranno: la Soprintendente, arch. Margherita Eichberg; Anna Maria Moretti Sgubini, Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione di studi Vincenzo Campanari.
Presenterà il volume Vincenzo Belelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Saranno presenti gli autori del volume, acquistabile scrivendo alla mail dell’associazione:
associazionevincenzocampanari@gmail.com al costo di euro 30 +spese di spedizione.
L’evento è ad ingresso libero e gratuito senza obbligo di prenotazione.
Il testo prende le mosse da un recupero di due sarcofagi policromi ellenistici trafugati, effettuato dai Carabinieri; il nucleo Carabinieri TPC li recuperò a Ginevra nel 2016, nell’ambito dell’operazione “Antiche Dimore” ed ora sono all’interno della collezione del Museo Archeologico Nazionale di Tuscania.
Fu proprio la dott.ssa Maria Donatella Gentili ad effettuare una prima perizia su di essi durante l’operazione di sequestro. I due reperti erano pronti ad essere immessi sul mercato inglese, giapponese e americano.
Prima della scomparsa, la dott.ssa Gentili stava studiando questi sarcofagi ed è per questo che si ripartirà proprio dal suo studio non ultimato. Analisi archeologiche e materiche, dettagli tecnici. E, nel frattempo, si segna un continuum con gli esordi (con denominatore comune l’interesse scientifico di Donatella per Tuscania) quando, nel 1991, per il Dottorato di Ricerca in Etruscologia si dedicò allo studio dei sarcofagi etruschi in terracotta d’età ellenistica.
Tuscania, non è stato solo il perno degli interessi e delle ricerche degli studiosi fin dall’800, quando la famiglia Campanari, che vi risiedeva, creò un giardino archeologico con una tomba ricostruita e organizzò la prima mostra internazionale con reperti in contesto a Londra, a Pall Mall, dando avvio ad una vera e propria archeologia romantica. Da sempre la Soprintendenza opera sul territorio di Tuscania e in particolare con scavi e interventi di valorizzazione che hanno restituito eccezionali risultati; per citare solo alcuni si pensi alle tombe dei Curuna, ai Tumuli di Guadocinto, alla Tomba a dado della Peschiera e alla Tomba a portico da Pian di mola) e dal 2005 con concessioni di scavo all’Istituto Camnes che hanno portato alla scoperta di oltre 130 contesti tombali. Gli apprezzabili risultati di tale attività si possono cogliere nel museo di Tuscania, aperto al pubblico sin dal 1989.
Il manuale che sarà presentato a Palazzo Patrizi Clementi alla memoria della studiosa raccoglie contributi di archeologi di chiara fama, che spaziano dalle analisi scientifiche sulla policromia di tipo non invasivo, agli studi sul territorio di Tuscania in età protostorica ed etrusca.
Il volume vanta il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Campanari in convenzione con l’istituto ISPC del CNR di Firenze e con la Direzione Regionale Musei Lazio.
Già nel novembre del 2022 l’Associazione Campanari organizzò, sempre a Palazzo Patrizi Clementi, un altro evento speculare: “Raccontiamo Tuscania. Tra passato e presente di un luogo straordinario”, per un excursus a partire proprio dalla ricostruzione etimologica dell’origine del nome: Turscna – Tuscana – Toscanella – Tuscania.
Sarà un’occasione non solo per una ricostruzione, storica, storiografica, sociale, sociologica ed evolutiva dello sviluppo “strutturale” e “stratificato” di Tuscania, dei suoi beni culturali e del suo patrimonio, ma anche per approfondire il tema della tutela, della protezione, della salvaguardia delle ricchezze del territorio, mettendo in evidenza la rilevanza e l’importanza del contrasto al traffico illecito di beni, affinché non vengano trafugati, ma restino di ‘proprietà’ della comunità e del contesto d’origine, come prova tangibile ed ‘eterna’ di memoria e di senso d’identità. In questo il sostegno all’iniziativa da parte dell’Arma dei Carabinieri, che ha dato il suo patrocinio, è significativo, come un sigillo apposto non solo sulla tutela, ma su tutto l’impegno e la lezione lasciati in eredità proprio da Maria Donatella Gentili. Un omaggio che le era dovuto. Allieva di Massimo Pallottino e di Giovanni Colonna, per l’Associazione rappresenta da sempre una figura centrale, un fulcro: prima socia-fondatrice e membro del Comitato scientifico (sin dal 1997), poi ne fu egregia Presidente (dal 2014 al 2019).
E sul suo esempio occorrerà proseguire. Un’attività che l’Associazione Campanari porta avanti da decenni.
Appuntamento il 20 dicembre ore 11 in via Doria D’Eboli 2
Un libro che è una emozione collettiva attorno alla settima arte grazie ad un regista sensibile ed attento come Luigi Lozzi. “I ricordi degli amici x il cinema” è un libro che si è materializzato strada facendo, viaggiando su una chat e improntato sulla visione collettiva di film.
Un cineforum, si sarebbe detto un tempo, ma senza dibattito finale se non una approfondita recensione del film appena proiettato preparata da Lozzi esperto cinefilo e critico cinematografico, recensione alla quale, sempre via chat, seguono eventuali commenti.
Un rito che ormai da tre anni si concretizza il mercoledì mattina quando in chat giunge lo scritto di Lozzi che apre a riflessioni.
Da questa esperienza, che coinvolge ad Anguillara decine di persone, è nato il libro. Una prima parte raccoglie i ricordi di quanti hanno voluto inviare i propri scritti sul cinema. Ne escono spaccati di vita vissuta. Esperienze d’infanzia, adolescenza e non solo, tutte da scoprire. La seconda parte del libro zooma sui film proiettati, ben 132 dei quali 27 in biblioteca comunale e il resto nella sede del locale Partito Democratico. E’ quasi una enciclopedia dei film, un affaccio sulla produzione cinematografica che viaggia dal bianco al nero al colore, dal cinima italiano ed europeo a quello statunitense fino ad affacciarsi sul cinema del Sud Est Asiatico.
Il libro edito in questi giorni verrà presentato, grazie alla collaborazione dell’Associazione Culturale Sabate con l’autore, per la prima volta sabato 20 dicembre alle 11 al Museo Storico della Civiltà Contadina di Anguillara “Augusto Montori” in via Doria D’Eboli 2
Oltre a Lozzi interverrà, quale relatrice, Maria Montori, ex bibliotecaria di Anguillara, la prima che ha aperto le porte della biblioteca a Luigi Lozzi, consapevole del valore dei film anche in chiave di socializzazione.
Non è un caso che proprio Maria Montori, nell’introduzione del libro, accenni al “cinema perduto” di Anguillara e non troppo velatamente inviti le istituzioni a dare spazio a questa lodevole iniziativa.
“Il pioniere fu Pietro, il padre di Nicola – scrive Maria Montori – insieme al suo socio Vittorino ad aprire il cinema all’inizio degli anni Cinquanta con un atto di grande coraggio, considerata la povertà del paese”. “Nonostante le poltrone di legno fossero scomode – racconta ancora – il cinema era sempre pieno”.
Il nuovo libro, le proiezioni e la raccolta delle testimonianze sarebbero di certo stati apprezzati da Angela Zucconi alla quale la biblioteca è intitolata e che nel suo splendido “Autobiografia di un paese”, da diede risalto e voce a chi, in genere, è costretto ad un mero ruolo di spettatore.
Un Festival di quattro giorni dedicato all’orientamento, pensato per aiutare i giovani a scoprire attitudini, passioni, percorsi di studio e opportunità lavorative: è Campus Etruria 2025, l’evento promosso dall’Amministrazione comunale di Cerveteri che si è svolto dall’11 al 16 dicembre per chiamare a confronto scuole, Università, istituzioni culturali e professionisti dei settori più innovativi del mondo occupazionale.
“Un’occasione imperdibile – ha sottolineato la Prof.ssa Carmen Piccolo, Docente di Accoglienza turistica dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli che venerdì 12 dicembre ha accompagnato i suoi allievi a Cerveteri – perché consente di visitare gli stand ma soprattutto di partecipare a laboratori e ad importantissimi seminari sull’orientamento formativo e professionale.
Diverse classi dell’Istituto Alberghiero hanno partecipato nei diversi giorni in cui si è articolato il Campus”. Il programma è stato suddiviso in quattro giornate tematiche: l’11 dicembre si è parlato di orientamento, nuove tecnologie e intelligenza artificiale; il 12 dicembre è stato dedicato al cinema, alla musica e al gaming; il 15 dicembre sono stati affrontati temi legati al giornalismo e alla microeditoria; il 16 dicembre si è concluso con il settore dell’arte e dell’innovazione museale.
Ogni giornata ha incluso workshop, talk, presentazioni e attività pratiche che hanno offerto ai partecipanti la possibilità di mettersi in gioco per scoprire i propri talenti ed iniziare a costruire il futuro.