16 Novembre, 2025
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Giornale del Lago e della Tuscia edito dall'Associazione no-profit "L'agone Nuovo". Per informazioni su pubblicità e le nostre attività: 339.7904098 redazione@lagone.it

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MUNICIPIO XV: “DAL 17 NOVEMBRE LAVORI DI RIFACIMENTO STRADALE TRA VIA DUE PONTI E VIA ORIOLO ROMANO”

Riceviamo e pubblichiamo

“Per interventi di rifacimento del manto stradale, da lunedì 17 a venerdì 21 novembre, in tutti i tratti interessati dai lavori tra il civico 110 di via Due Ponti e via Oriolo Romano, è previsto il senso unico alternato regolato da impianto semaforico o da movieri. In prossimità dell’area cantierizzata è previsto il limite massimo di velocità a 30 km/h.

Considerata la viabilità della zona, gli interventi sono stati concordati con la ditta nella fascia oraria 9.00 – 16.00 per ridurre al minimo le criticità e non influire ulteriormente sul traffico.”

Così in una nota la Presidenza del Municipio Roma XV.

CRESCE LA MAGGIORANZA DEL SINDACO GRANDO: IL CONSIGLIERE TRANI ENTRA IN SQUADRA

Riceviamo e pubblichiamo

Cresce la squadra che sostiene il Sindaco Alessandro Grando. E’ ufficiale: il Consigliere comunale Eugenio Trani entra in maggioranza, col suo Gruppo Consiliare Verso Ladispoli per il Terzo Polo.
“Ringrazio il Sindaco per la fiducia”, dichiara Trani in una nota. “La mia decisione è la conseguenza di un percorso di collaborazione reciproca iniziato tre anni fa. Sono contento del passo che sto compiendo, convinto che l’Amministrazione abbia lavorato bene e dunque meriti il mio/nostro sostegno.
Darò il mio contributo per continuare il buon lavoro svolto finora e mi impegnerò per provare a offrire un’ulteriore spinta all’Amministrazione, sempre pensando all’interesse della nostra amata città e della cittadinanza tutta”.
Il consigliere ha richiamato anche il clima di confronto costruttivo che ha contraddistinto i lavori consiliari negli ultimi anni, pur partendo da posizioni diverse.
“Il Gruppo Verso Ladispoli per il Terzo Polo ribadisce dunque gratitudine al Sindaco Grando e alla Maggioranza per la fiducia accordata, assicurando piena disponibilità e impegno nel percorso”, conclude.
“L’ingresso del Consigliere Trani in maggioranza è la naturale evoluzione di un rapporto di collaborazione, di condivisione di alcuni obiettivi durante questi anni”, dichiara da parte sua il Sindaco Grando, che sottolinea: “La maggioranza si rafforza, cresce, anche in ottica futura: questo è un segnale molto importante. Eugenio – continua – entra con la sua esperienza, professionalità, con il suo bagaglio di conoscenza, avendo già ricoperto numerosi ruoli all’interno dell’Amministrazione. Si occuperà di alcuni settori in particolare, tra cui quello dei Tributi e il progetto Dopo di noi. Gli auguro di cuore buon lavoro, sono certo che farà bene”, conclude il primo cittadino.
Ufficio Stampa Comune di Ladispoli

Agricoltura e Turismo: Agriturist festeggia sessanta anni con una due giorni di eventi

Riceviamo e pubblichiamo

 

In occasione delle celebrazioni dei sessanta anni dalla nascita di Agriturist, l’associazione che raccoglie gli agriturismi in Italia, la rappresentanza di Agriturist Lazio, in collaborazione con Arsial e Regione Lazio,  promuove una due giorni di eventi e convegni, per approfondire le principali tematiche del settore turistico e valorizzare le produzioni agricole di eccellenza.

Si comincia martedì 18 novembre con il Forum: La Nuova Diversificazione in Agricoltura e l’Integrazione dei Servizi e dei Prodotti”, presso la storica Tenuta Borgo Pallavicini Mori, sita in via Tiberina 571 a Roma.

Dalle ore 10:00 si susseguiranno senza soluzione di continuità una serie di tavoli tematici, alla presenza di esperti e operatori, si interrogherà sulle nuove frontiere della diversificazione per le aziende agricole, la multifunzionalità e la multimprenditorialità. Un focus particolare sarà inoltre dedicato al turismo, da quello esperienziale a quello rurale, approfondendo la sfida rappresentata dall’innovazione tecnologica e digitale, incentrata sugli sviluppi introdotti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, al fine di implementare anche l’integrazione dei servizi verso turisti e cittadini.

Ad intervenire, oltre al Presidente nazionale di Agriturist Augusto Congionti, unitamente ai dirigenti regionali e nazionali dell’associazione, il Presidente di Confagricoltura Lazio Antonio Parenti, saranno anche l’Assessore all’Agricoltura e Bilancio della Regione Lazio Giancarlo Righini, l’Assessore all’Agricoltura di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, ed il Coordinatore degli Assessori Regionali al Turismo presso la Conferenza Stato Regioni  Daniele D’Amario.

Mercoledì 19 novembre invece ci si trasferirà nella storica sede romana di Confagricoltura di Palazzo Della Valle, presso Corso Vittorio Emanuele II n 101, dove in mattinata si ripercorrerà la storia e l’evoluzione di Agriturist in Italia, aprendo gli orizzonti verso le nuove frontiere del comparto agrituristico, alla presenza tra gli altri del Presidente Nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15:00 all’interno della corte dello storico palazzo si terrà il tradizionale appuntamento con “Agriturismo in Città”: in cui saranno offerte ai partecipanti ed ai cittadini che vorranno essere presenti e registrarsi online con il classico QR code,le degustazioni delle eccellenze dei prodotti tipici laziali.

“Con questa due giorni – sottolinea Stefano Augugliaro, Presidente di Agriturist Lazio – intendiamo non solo celebrare i sessanta anni di storia con cui Agriturist ha accompagnato la crescita di un comparto economico tra i più vitali del Paese, ma vogliamo riflettere sulle sfide che il futuro del settore ci pone in termini di diversificazione agricola e dell’offerta turistica, a cui si connette l’esigenza sempre più pressante della integrazione dei servizi alle persone, promozione e valorizzazione del prodotto, innovazione tecnologica e digitalizzazione, sottolineando il valore sociale sul versante della sostenibilità e dell’inclusione rappresentato dall’agriturismo, inteso anche come modello di benessere e vivere sano.

Mantenere saldi i principi di qualità che ci caratterizzano da sempre, unitamente alla capacità di utilizzo di tutti gli strumenti più moderni per fare del nostro un orizzonte di sviluppo all’avanguardia in termini di attrattività, dentro e fuori i confini nazionali è l’obiettivo. Per farlo abbiamo bisogno di lavorare ad un dialogo costante e costruttivo con le istituzioni, che ringraziamo per la presenza in questa due giorni ma soprattutto per l’attenzione costante che ci manifestano”.

Studenti in piazza, Rete degli Studenti Medi del Lazio: «Vogliamo il 5% del PIL in istruzione non in armi».

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Oggi, gli studenti scenderanno in piazza in tutta la regione. Sono otto le piazze organizzate: Roma, Latina, Formia, Frosinone, Viterbo, Bracciano, Tivoli e Anzio.
Gli studenti e le studentesse delle scuole del Lazio si mobiliteranno con un’idea ben chiara: vogliono investimenti strutturali per la scuola pubblica, per una scuola migliore.

Nella legge di bilancio sono stati stanziati 30 miliardi in armi, mentre si continua a tagliare su scuola, sanità e welfare.
Proprio per questo, stamattina gli studenti hanno calato un enorme striscione dal terrazzo del Pincio, dando via alla giornata di mobilitazione studentesca in tutta la nazione.

«Siamo stanchi di un Governo che taglia sui servizi pubblici, spostandoli in spesa militare» spiega Bianca Piergentili, Coordinatrice Regionale della Rete Studenti Medi del Lazio «Non abbiamo bisogno di inutili divieti sull’uso del cellulare nelle classi; è necessario lavorare affinché le scuole che non cadano a pezzi, i trasporti pubblici funzionino e siano presenti sportelli psicologici: vogliamo dei veri investimenti, vogliamo il 5% del PIL sulla scuola».

I cortei vedranno la partecipazione di centinaia di studenti, scesi in piazza contro questa legge di bilancio.

Anguillara, Minnucci: Finalmente riparte l’iter per dotare il Liceo “Ignazio Vian” e l’IIS “Luca Paciolo” di un parcheggio e di un nuovo ingresso

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Anguillara, Minnucci: Finalmente riparte l’iter per dotare il Liceo “Ignazio Vian” e l’IIS “Luca Paciolo” di un parcheggio e di un nuovo ingresso in grado di garantire condizioni di sicurezza per studenti e personale scolastico.

E’ stato appena pubblicato l’atto di indirizzo con cui il sindaco di Città Metropolitana, Roberto Gualtieri, dà il via libera ad attivare le procedure per la costruzione di un parcheggio e di un nuovo ingresso per il Liceo “Ignazio Vian” e l’IIS “Luca Paciolo” di Anguillara. L’opera infrastrutturale è attesa da anni, in quanto nei momenti di massimo afflusso degli alunni la viabilità subisce gravi rallentamenti e non sono sufficientemente garantite le condizioni di sicurezza di studenti, insegnanti e personale scolastico durante l’ingresso e l’uscita da scuola.

«Finalmente riparte l’iter per dotare le sedi distaccate ad Anguillara del Liceo “Ignazio Vian” e dell’IIS “Luca Paciolo” di un ingresso degno di questo nome con un relativo parcheggio, visto che l’attuale accesso è assolutamente inadeguato e determina situazioni di caos e di pericolo per i veicoli e per le persone.

Città Metropolitana di Roma Capitale, con apposito atto di indirizzo del Sindaco Gualtieri, ha deciso di superare il presente stato di cose, riavviando le pratiche per l’acquisizione del terreno fronte strada e per realizzare un nuovo vero accesso al plesso -commenta così la notizia dell’atto appena varato, il Capo della Segreteria Politica del sindaco Roberto Gualtieri, Emiliano Minnucci -.

L’iniziativa di Città Metropolitana di Roma Capitale si è sviluppata nel corso degli ultimi mesi, raccogliendo l’appello sacrosanto lanciato da genitori e studenti della scuola, che si è palesato anche attraverso una apposita raccolta di firme. La collaborazione con l’Amministrazione di Anguillara Sabazia è stata piena, così come importante è stato l’impegno profuso dal Consigliere comunale di minoranza Manciuria.

Un ringraziamento particolare va al Consigliere delegato all’edilizia scolastica, Daniele Parrucci ed agli uffici di Città Metropolitana di Roma Capitale. Ora bisogna procedere speditamente affinché a questo primo ma fondamentale passo segua, a stretto giro, la realizzazione di questa importante opera».

Alla Biblioteca Impastato di Ladispoli, la presentazione del libro “La parte sbagliata?”

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Mercoledì 19 novembre alle 16:30

L’amministrazione comunale informa che mercoledì 19 novembre alle 16:30, in Biblioteca si svolgerà la presentazione del libro “La parte sbagliata?” di Francesco Caravetta. Il romanzo si svolge in un piccolo paese della Calabria e racconta fatti realmente accaduti a persone realmente esistite: è la storia di Antonia Vitelli, una donna che tra la fine del ‘700 e i primi dell’800 subisce anni di violenza domestica da parte del marito. Antonia prova a rifarsi una vita con tantissimi ostacoli e colpi di scena, mentre le difficoltà legate al periodo storico attraversato dal Regno di Napoli si intrecciano con la sete di vendetta del marito che la tormenterà per tutta la vita. L’accurata ricerca sociologica e l’invenzione narrativa danno vita ad un romanzo costruito con efficace semplicità, dove gli elementi importanti del racconto ci sono tutti (l’eroe coraggioso e fedele, l’amore contrastato, la guerra lunga e sanguinosa, l’antieroe feroce e senza scrupoli) e i grandi temi della vita vengono attraversati e riattraversati (nascita, morte, vendetta, tradimento…). L’autore interroga il passato investendo i suoi umili personaggi del compito di narrarci una condizione senza tempo: quella di chi, in qualunque caso, si trova dalla parte sbagliata. Il libro è stato insignito del premio “Gaetano Cingari” , “Premio Firenze” e del Premio Artistico-letterario Internazionale “Antonio Proviero – città di Trenta”, nelle cui motivazioni emerge la capacità dell’autore di scrivere un romanzo appassionante e coinvolgente, contestualizzando perfettamente le vicende trattate con le condizioni storiche del nostro paese.

Francesco Caravetta, dottore in pedagogia e filosofia, è autore di numerosi libri e, dal 2015, è ideatore e gestore del sito web antichidelitti.it, che raccoglie storie criminali calabresi e sicilianeche conta milioni di contatti da tutto il mondo.

Dialogherà con l’autore Orietta Giulianelli.  Prima e dopo la presentazione Francesco Caravetta si intratterrà con il pubblico per rispondere alle curiosità e per il rituale firmacopie.

Ok Ecofin a dazi su piccoli pacchi, Giorgetti soddisfatto. Unc: no ai dazi sui pacchi

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I ministri dell’Economia dell’Unione Europea hanno approvato nel corso della riunione dell’Ecofin la misura che abolisce le deroghe sui dazi per i pacchi extra-Ue di piccolo importo, sotto i 150 euro di valore. Il ministro Giorgetti ha espresso soddisfazione, dato che il fenomeno sta distruggendo il commercio al dettaglio.

“No a dazi sui pacchi. I dazi danneggiano sempre i consumatori, costretti a pagare prezzi artificiosamente maggiorati per colpa di una decisione politica protezionistica, in barba al libero mercato e alla concorrenza” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Se il commercio al dettaglio è nei guai, non è certo per colpa dei pacchi sotto i 150 euro che arrivano dalla Cina, ma perché le famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e sono costretti a stringere la cinghia persino negli acquisti dei prodotti alimentari. E’ questo il vero problema, i cui effetti sono un calo delle vendite al dettaglio e la continua ricerca del prezzo più basso, talvolta, purtroppo, anche a scapito della qualità dei prodotti” prosegue Dona.

“Da questa decisione, insomma, non vi sarà alcun danno economico per la Cina ma solo per i consumatori europei. Quanto all’accusa di concorrenza sleale, se ci sono prodotti che, ad esempio, imitano illegalmente quelli dei nostri marchi, vanno impedite le importazioni, non renderli un po’ più cari con un dazio, sanzionando le piattaforme e non multando i consumatori ignari” conclude Dona.

All’Ecoluxury Fair 2025 una fotografia degli hotel a 5 stelle: 745 strutture censite, una su tre investe in progetti sostenibili.

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Istituito lOsservatorio Ecoluxury che presenta i dati del Primo Report sulla sostenibilità nel lusso dell’ospitalità italiana

A fronte di 745 hotel a 5 stelle censiti solo uno su tre ha attivato almeno un progetto di sostenibilità nei quattro cluster individuati da Ecoluxury: tutela della biodiversità e del paesaggio, uso di tecnologie e materiali a basso impatto ambientale, valorizzazione nel patrimonio storico e artistico locale, promozione dell’occupazione e delle filiere locali. Considerate le principali certificazioni sostenibili (GSTC, Green Key, Green Globe, DCA-ESG e schemi secondari), appena il 17% degli hotel 5 stelle risulta certificato. È il quadro generale dell’impegno in sostenibilità degli hotel 5 stelle presenti sul territorio nazionale delineato dall’Osservatorio Ecoluxury nel Primo Report, realizzato in collaborazione con Thrends, che è stato presentato nel corso del Forum sul Turismo di alta gamma e sostenibilità – ospite d’onore Sua Eminenza Neytrul Rinpoche – che si sta tenendo allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma nell’ambito Ecoluxury Fair, ideata da Enrico Ducrot, CEO di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante. Il censimento delle certificazioni verdi e dei progetti di sostenibilità è basato sul Luxury Hotels Database, la più ampia directory dedicata agli hotel 5 stelle del Paese che comprende 745 strutture, con dati aggiornati a ottobre 2025.

Dallo studio – spiega Enrico Ducrot – emerge un ritardo sistemico rispetto alle tendenze globali che vedono nella sostenibilità un prerequisito competitivo: meno del 20% degli hotel a 5 stelle italiani possiede certificazioni di sostenibilità riconosciute a livello internazionale e solo un terzo ha intrapreso progetti concreti in ambito ESG (Environmental, Social, Governance). Un ritardo nella transizione verso modelli di business che privilegiano gli aspetti della sostenibilità ambientale: dall’azione di ottimizzazione dei costi di gestione delle forniture energetiche al riciclo dei prodotti di scarto fino alla visibilità social e mediatica, senza dimenticare l’impatto positivo sulle popolazioni locali e sugli habitat oltre che sul patrimonio artistico”.

I numeri del Report 2025

Analizzando i dati in valore assoluto, il primo Ecoluxury Report, presentato nel corso del Forum, evidenzia che solo 121 strutture italiane a 5 stelle, sulle 745 censite, risultano certificate secondo uno degli schemi di sostenibilità presi in considerazione e di queste il 64% appartiene a catene internazionali o nazionali. A livello regionale, Lombardia, Toscana e Veneto concentrano il 60% degli hotel certificati.

Tra gli hotel che hanno avviato almeno un progetto di sostenibilità – il 33% del totale – si registra che l’86% delle iniziative rilevate rientra nelle Green Solutions, con interventi che spaziano dalle energie rinnovabili alla riduzione dei rifiuti e ai modelli di economia circolare. Più disomogenea l’attenzione rivolta alla conservazione della biosfera e delle specie. A fronte di un ricco sistema di parchi e aree protette, la tutela della fauna e degli habitat è spesso percepita “come un compito istituzionale – riporta una sintesi dello studio –, meno integrato nella gestione diretta delle strutture ricettive rispetto a quanto accade in destinazioni, soprattutto extraeuropee, dove la conservazione è parte integrante dell’esperienza turistica“. Uno dei punti di forza del modello italiano resta il recupero storico-culturale: valorizzazione di borghi e dimore storiche, tradizioni e mestieri antichi sono elementi naturali e profondamente radicati nel sistema turistico nazionale. Nell’ottica di un rapporto sempre più virtuoso tra territorio e ospitalità, si inserisce anche il “Modello Bhutan” della Felicità Interna Lorda (FIL), presentato da Sua Eminenza Neytrul Rinpoche, un principio che ridefinisce il concetto stesso di progresso misurando la ricchezza di un Paese attraverso la felicità del suo popolo per una riflessione profonda su come il benessere interiore possa diventare una vera strategia di sviluppo.

Le conclusioni dello studio evidenziano, per il comparto 5 stelle italiano, diversi elementi da migliorare a partire dall’assenza di un percorso di sostenibilità per molte strutture che, pur essendo impegnate in progetti sostenibili, non sono certificate.  “La sostenibilità – conclude Enrico Ducrot – viene spesso percepita come valore accessorio e non come parte integrante del posizionamento di lusso, invece è un elemento centrale nelle scelte degli ospiti: le statistiche ci dicono che i viaggiatori del target di alta gamma sono pronti a spendere di più nella scelta fra un prodotto tradizionale ed uno sostenibile, però dobbiamo lavorare nella catena dell’offerta del prodotto spiegando i benefici prodotti per le comunità locali in quanto il cliente vuole poi verificare la destinazione di quel 10, 20, 30% pagato in più”.

Il modello Ecoluxury

Il report è sviluppato a partire dal modello Ecoluxury, il marchio ideato da Enrico Ducrot, giunto al suo ventesimo anniversario, che ormai custodisce il valore della sostenibilità ambientale. È un brand che indirizza i clienti verso destinazioni e sistemazioni di lusso impegnate nella missione comune di finanziare progetti ambientali, di tutelare il patrimonio artistico e culturale, o di supportare l’identità sociale. Nella collection internazionale di Ecoluxury figurano 95 strutture di eccellenza – 18 in Italia – impegnate in 300 progetti di sostenibilità ispirati a una visione integrata e multidimensionale del turismo di lusso responsabile. Il modello Ecoluxury supera la dimensione ambientale, articolandosi nei quattro cluster di sostenibilità (cultural heritage, biosphere conservation, green solutions, local socio-economic development) che sono alla base dello studio che fotografa l’impegno ambientale, sociale e culturale del comparto luxury hospitality in Italia.

Prospettive degli hotel 5 Stelle

Nel corso della mattinata sono emerse anche le più recenti tendenze e prospettive degli hotel a 5 stelle e dei viaggiatori: costruzioni anche in luoghi meno turistici nel senso classico del termine che alimentano l’interesse per nuovi territori da scoprire. Inoltre, si registra, rispetto al passato, un forte investimento sui family hotel di lusso. Il futuro suggerisce una presenza sempre più diffusa degli hotel a 5 stelle: nel corso del Forum, Andrea Agazzani di Thrends ha evidenziato che entro il 2028 in Italia ci saranno altri 170 hotel 5S, superando quota 900 strutture sul territorio nazionale, collocando il Belpaese al secondo posto globale dietro solo la Cina.

La manifestazione gode del patrocinio dell’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, del Consiglio Regionale del Lazio e della Camera di Commercio di Roma. Sono partner della manifestazione Omnia Hotels, Una Hotels e Le Voilà Banqueting.

                           

SANITA’, AGGRESSIONI AGLI INFERMIERI. STUDIO NURSING UP: L’ITALIA È TRA I PAESI EUROPEI CON LA PIU’ ALTA INCIDENZA DI VIOLENZE CONTRO I PROFESSIONISTI SANITARI

Riceviamo e pubblichiamo

Oltre 125mila episodi ogni anno (5mila i casi denunciati, ben 120mila il sommerso): possono sembrare numeri inferiori rispetto ad altre nazioni, ma in rapporto al personale siamo davanti a Regno Unito, Francia e Germania. De Palma (Nursing Up): “Politica assente, sanità territoriale al collasso: i pronto soccorso sono trincee, i pazienti ci vedono sempre più come i loro nemici. Occorre agire ora per arginare questa piaga sociale!”

Nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra l’8% e il 38% dei professionisti sanitari subisce almeno un episodio di violenza fisica durante la carriera.

La European Federation of Nurses Associations (EFN) stima che gli infermieri corrano un rischio fino a 16 volte superiore rispetto ad altri lavoratori, con un incremento costante negli ultimi cinque anni.

In media, in Europa un infermiere su cinque riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali negli ultimi dodici mesi, con i picchi più alti registrati in Italia, Regno Unito e Francia.

Oltreoceano, negli Stati Uniti quasi la metà di tutti gli episodi di violenza sul lavoro avviene nel settore sanitario, mentre in Canada nove infermieri su dieci dichiarano di aver subito minacce o insulti nel corso dell’ultimo anno.

Un trend globale che, purtroppo, in Italia, assume le dimensioni di una vera emergenza nazionale.

L’ITALIA GUIDA LA CLASSIFICA EUROPEA DELLA VIOLENZA CONTRO GLI INFERMIERI

Con oltre 125mila aggressioni l’anno, tra episodi denunciati (circa 5mila) e una stima di oltre 120mila casi sommersi, l’Italia risulta tra i Paese europei con la più alta incidenza di violenze contro gli infermieri in rapporto al numero di professionisti.
Su una forza lavoro di circa 460mila infermieri, significa che un professionista su quattro subisce almeno un episodio di violenza fisica o verbale ogni anno.
Nessun altro sistema sanitario europeo presenta un’incidenza tanto elevata. I numeri degli altri Paesi sono più elevati, ma è anche la popolazione infermieristica che è superiore. Perciò la nostra media è tra le peggiori in assoluto. 

NEL CONFRONTO INTERNAZIONALE, AL BEL PAESE LA PERCENTUALE PIÙ ALTA DI VITTIME

    • Italia (460mila infermieri): 5mila denunce ufficiali in media ogni anno di aggressioni agli infermieri, ma un sommerso di ben 120mila casi. Calcolando il numero totale di infermieri l’incidenza aggressioni è del 27-28%.

  • Regno Unito (850mila infermieri): 74 mila denunce nel 2024 (NHS), pari a circa un operatore su sette. Anche stimando il sommerso, l’incidenza complessiva non supera il 15% del personale, rispetto al numero di professionisti.
  • Francia (843mila infermieri circa): oltre 24 mila casi ufficiali nel 2024 (+60% in cinque anni), con una stima totale attorno al 12% della forza infermieristica, rispetto al numero di professionisti
  • Germania (1milione e 300mila infermieri): 38 mila aggressioni denunciate ogni anno, per un’incidenza stimata tra il 10 e il 12% anche includendo il sommerso.
  • Paesi Bassi (430 mila infermieri) – Circa 15 mila denunce ufficiali l’anno, ma secondo le stime della European Federation of Nurses Associations almeno la metà delle aggressioni non viene segnalata. L’incidenza reale sale così a circa il 7% del personale, valore comunque inferiore a quello italiano e britannico.
  • Canada (615mila infermieri iscritti agli albi): nove infermieri su dieci riferiscono di aver subito minacce o aggressioni, ma la maggioranza riguarda episodi verbali.
  • Stati Uniti (6 milioni di infermieri): quasi la metà di tutte le violenze sul lavoro colpisce operatori sanitari, ma la popolazione infermieristica è dieci volte più ampia di quella italiana.

Risultato: in proporzione al numero di operatori e di accessi ospedalieri, l’Italia è oggi il Paese europeo con il più alto tasso di aggressioni verso gli infermieri.

IL SOMMERSO: LA PARTE INVISIBILE DELLA VIOLENZA

Dietro i numeri ufficiali si nasconde una realtà ancora più ampia e preoccupante.
In Europa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Federazione Europea degli Infermieri (EFN), solo un terzo delle aggressioni viene effettivamente denunciato.
Ciò significa che tra il 60% e il 70% dei casi resta sommerso, non registrato nei dati ministeriali né nei sistemi ospedalieri.

Le cause sono molteplici: paura di ripercussioni, sfiducia nella tutela legale, assenza di protocolli uniformi di segnalazione e il peso psicologico di rivivere episodi traumatici.
Nei Paesi del Nord Europa la quota di sommerso si aggira tra il 40% e il 50%, mentre nell’Europa continentale (Francia, Germania, Belgio) sale intorno al 60–70%.
Nei Paesi mediterranei – Italia, Spagna, Grecia – può raggiungere punte superiori all’80–90%, a causa della minore propensione alla denuncia e della mancanza di tutele effettive sul posto di lavoro.

In Italia, soltanto un episodio su venticinque viene denunciato.
È su questo divario tra casi ufficiali e reali che si basa la nostra analisi comparativa internazionale: abbiamo rapportato il numero di aggressioni denunciate al totale degli infermieri attivi in ciascun Paese e applicato, secondo le evidenze OMS ed EFN, un coefficiente di sommerso calibrato per area geografica (più basso nei Paesi nordici e anglosassoni, più elevato in quelli mediterranei).

Così, le circa 5 mila segnalazioni annue in Italia si traducono, una volta considerato il sommerso, in oltre 120 mila aggressioni reali.
L’incidenza effettiva, pari al 27–28% del personale infermieristico, è quindi la più alta d’Europa e tra le più elevate al mondo.
Un dato che fotografa un sistema sanitario in cui chi cura è sempre più spesso vittima di violenza, verbale o fisica, e in cui la sicurezza del lavoro resta affidata quasi solo alla buona volontà degli operatori.

“PRONTO SOCCORSO COME TRINCEE”

«Siamo davvero al limite – denuncia Antonio De Palma, presidente del Nursing Up –.
I pronto soccorso italiani sono diventati trincee. I governi di ogni colore hanno ignorato il problema o si sono limitati a leggi spot. Senza più personale, senza filtri territoriali, la rabbia dei cittadini esplode sui nostri operatori».
De Palma aggiunge: «Ogni aggressione è un segnale d’allarme: quando si colpisce un infermiere, si ferisce la sanità pubblica intera».

Le leggi varate dopo gli episodi più gravi hanno introdotto aggravanti penali e sperimentato le bodycam negli ospedali, ma gli infermieri restano abbandonati a se stessi, spesso costretti a lavorare senza vigilanza fissa e senza protocolli operativi uniformi.

Il risultato è un sistema che ha spostato l’attenzione dal problema reale — la mancanza di personale, la tensione dei reparti e l’assenza di filtri territoriali — a soluzioni simboliche.

In molti pronto soccorso si è arrivati a armi nelle corsie, vetrate antiproiettile e minacce di morte contro gli operatori.

Un’emergenza che richiede una risposta strutturale e non più propagandistica.

LE RESPONSABILITÀ DELLA POLITICA

Negli ultimi dieci anni, la politica ha affrontato il tema solo con interventi emergenziali: inasprimento delle pene, protocolli mai attuati, campagne sporadiche.
Ma la radice del problema è rimasta intatta: carenza di organici, turni massacranti, carichi di lavoro esplosivi e un sistema territoriale collassato.
«Non bastano le leggi simboliche – ribadisce De Palma –. Servono misure vere di prevenzione e sicurezza. Gli infermieri non chiedono protezione speciale, chiedono rispetto e condizioni di lavoro dignitose».

LE PROPOSTE DEL NURSING UP

  1. Registro nazionale obbligatorio delle aggressioni, con analisi per reparto.
  2. Presidi di sicurezza permanenti nei pronto soccorso.
  3. Formazione obbligatoria per il personale su tecniche di de-escalation.
  4. Campagna pubblica per il rispetto verso chi cura.
  5. Piano straordinario per almeno 65mila nuove assunzioni (a fronte di una carenza di 175mila infermieri in base agli standard europei).
  6. Premi di ingaggio, per favorire l’inversione del fenomeno delle migrazioni professionali verso l’estero, e per sollecitare gli infermieri italiani espatriati a tornare a casa loro.

EUROPEAN TESTING WEEK 17-24/11: LA ASL ROMA 4 INCONTRI E TEST GRATUITI PER I GIOVANI 

Riceviamo e pubblichiamo

Dal 17 al 24 novembre 2025 prende il via la European Testing Week, la settimana europea dedicata alla prevenzione e allo screening dell’HIV e delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Anche la ASL Roma 4, in collaborazione con la Regione Lazio e ISN Lazzaro Spallanzani, partecipa attivamente all’iniziativa, organizzando una serie di incontri rivolti ai giovani tra i 14 e i 24 anni nei Consultori Familiari del territorio.

L’obiettivo è quello di promuovere la cultura della prevenzione, fornendo ai ragazzi informazioni e strumenti concreti per la tutela della propria salute sessuale e affettiva. Gli incontri si terranno all’interno dello Spazio Giovani dei Consultori e saranno liberamente accessibili, senza necessità di appuntamento.

Durante le giornate sarà possibile ricevere informazioni e consulenze personalizzate sulle malattie sessualmente trasmissibili e, per chi lo desidera, effettuare il test salivare rapido e gratuito per l’HIV. I minori di 16 anni dovranno essere accompagnati da un genitore per potersi sottoporre al test.

“I Consultori della ASL Roma 4 – spiega la dottoressa Gabriella Lotti, Direttore  Uoc e responsabile dei Consultori Familiari aziendali – rappresentano da sempre un punto di riferimento per la promozione della salute e del benessere sessuale. La European Testing Week è un’importante occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e per superare paure o pregiudizi legati al tema dell’HIV. Siamo pronti ad accogliere ogni persona con professionalità, ascolto e riservatezza.”

Gli appuntamenti si svolgeranno:

Martedì 18 novembre 202Consultorio Familiare- Civitavecchia Largo Donatori del Sangue, dalle 14.30 alle 17.00

Mercoledì 19 novembre 2025 – Bracciano, Consultorio Familiare, Largo dell’Ospedale Vecchio, dalle 14.30 alle 17.00

Mercoledì 19 novembre 2025 – Ladispoli, Consultorio Familiare, Via Nino Bixio 27, dalle 14.30 alle 17.00

Giovedì 20 novembre 2025 – Fiano Romano, Consultorio Familiare, Via Tiberina 71, dalle 14.30 alle 17.00