19 Luglio, 2025
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6 Volti diversi, sorrisi uguali (il mio viaggio in Cina)

Non si può viaggiare in Cina senza confrontarsi con il pregiudizio, come quello che ti fa pensare, a torto, che i volti si somiglino tutti, che ogni persona sia parte di una massa indistinta. Ma appena si apre lo sguardo con curiosità, tutto cambia. La Cina è uno degli Stati più etnicamente diversificati al mondo: 56 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti, ognuno con lingua, costumi, tradizioni e anche aree di residenza proprie, spesso concentrate in regioni autonome. Gli Han, quelli che consideriamo come “cinesi”, costituiscono circa il 91% della popolazione. Tra le etnie minori spiccano i Tibetani, gli Zhuang, i Miao, i Dong, i Mongoli, i Uiguri (musulmani turcofoni) e molti altri e ogni gruppo celebra feste tradizionali e indossa abiti cerimoniali tipici, spesso visibili durante le festività regionali.

Questa pluralità è una ricchezza silenziosa. Non la percepisci nei numeri, ma nei dettagli: nei tratti del viso, nei colori degli abiti, nei suoni delle lingue parlate nei mercati. E se noi occidentali fatichiamo a distinguere le sfumature dei volti asiatici, sappiate che il processo funziona anche all’inverso: anche per i cinesi, noi europei sembriamo tutti “uguali” e “strani”. Durante la mia permanenza, ho vissuto una delle esperienze più divertenti e curiose del viaggio: venire trasformato, inconsapevolmente, in attrazione. Ragazze e ragazzi, ma anche adulti e anziani, si avvicinavano sorridenti per chiedere, rigorosamente a gesti, un selfie con noi turisti. Era un gioco gentile, pieno di curiosità. In alcune aree, la presenza di stranieri occidentali è ancora rara e l’entusiasmo con cui venivamo accolti ricordava quello riservato a pacifici alieni pacifici atterrati in visita da un pianeta lontano. Ora, sono presente in almeno sei telefonini cinesi, immortalato accanto a volti felici. Immagino che molti altri scatti siano arrivati “di nascosto”, con discrezione. Ma va bene così: io stesso ho collezionato diverse foto al volo durante le passeggiate, cercando di catturare l’attimo.

Ho scoperto che il selfie con lo straniero è considerato un gesto di buon auspicio o forse semplicemente una divertente novità, ma su piattaforme locali come Weibo o Xiaohongshu, circolano interi thread di selfie con turisti “esotici”.

Naturalmente, anche in Cina esistono tensioni. Le autonomie concesse ad alcuni gruppi etnici, come gli Uiguri, cui fu derogata la politica del figlio unico (ricevettero deroghe che consentivano due o più figli), hanno generato malcontenti. Invece di criticare la rigidità della norma, talvolta si è preferito indirizzare l’invidia verso chi ha beneficiato di una deroga, senza considerare le difficoltà e le limitazioni che quelle stesse minoranze affrontano in altri ambiti.

Nel caleidoscopio di questo viaggio, una cosa è diventata evidente: la diversità è reale, profonda e tangibile, ma gli sguardi, anche se curiosi o stupiti, sono sempre stati rispettosi. La bellezza della Cina non è solo architettura, natura o tecnologia, è anche nelle persone che la abitano, che ti osservano come parte di un mondo che vogliono conoscere e accogliere.

Sorridere davanti a un cellulare insieme a una persona sconosciuta, in una lingua mai parlata, può diventare un atto di comunione. Ed è lì che il viaggio acquista la sua meraviglia.

Riccardo Agresti

 

La puntata precedente: 5 La bellezza che passeggia

Il prossimo appuntamento: 7 Il fascino disordinato del comportamento umano

Rifacimento pavimentazione Settevene Palo

Si riceva da Manuela Chioccia e si publbica

 

Sono cominciati i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale sulla S.P. 4/a Settevene Palo II, dal km 0.400 al km 2.600 nel tratto ricadente sul territorio del Comune di Bracciano.

Le lavorazioni rientrano tra quelle previste nel pacchetto di competenza di Anas. Una volta concluse, verrà ristabilita la segnaletica orizzontale.

 

 

Tanti amici e tante realtà per un ultimo saluto ad Andrea

Si riceve e si pubblica.

Bracciano si è nuovamente fermata nel silenzio di un caldo pomeriggio d’estate per piangere un concittadino ancora una volta prematuramente scomparso, Andrea Tondinelli, di 51 anni. Andrea, Nisio, come lo chiamavano i suoi tanti amici, era una di quelle persone che avevi l’impressione di conoscere da sempre, anche se non ci avevi mai parlato direttamente, tanto aveva saputo imprimere il suo volto nelle piazze, nelle strade e negli eventi che negli ultimi decenni hanno caratterizzato la vita di Bracciano.

Andrea era presente nelle manifestazioni organizzate dal Rione Monti, poi lo si vedeva anche con la divisa giallo e azzurro della “Misericordia Di Bracciano”, oppure poteva unirsi con i gruppi di Protezione Civile presenti nelle diverse situazioni di necessità e supporto e da ultimo anche era in forze con l’Associazione Nazionale Volontari Carabinieri. Così oggi una grande folla, composta e rigorosa, nel pomeriggio di ieri si è riunita nel centro di Bracciano, tanta gente in cui tra il nero del lutto spiccavano i colori delle rappresentanze dei diversi gruppi e associazioni di cui Andrea faceva parte.

Così via Umberto I e ancora di più Santa Maria Novella si sono fatte troppo piccole per accogliere le tante persone, che hanno voluto rendere un ultimo saluto ad Andrea e abbracciare i famigliari durante le esequie caratterizzate da un grande forte e urlante silenzio. Il silenzio quello che cala necessariamente di fronte alla scomparsa di un figlio, un fratello, un compagno, un amico, un uomo che ancora aveva tanto da camminare e tanto da dire.

Non ci sono morti più o meno giuste, Totò nella sua famosa poesia “A Livella”, ricordava che di fronte alla morte siamo tutti uguali, ma sicuramente alcune scomparse premature appaiono più ingiuste di altre, meno facili da accettare, capire e giustificare, allora le parole da dire sembrano non esserci. Allora vuoi immaginare Andrea in cielo a coordinare qualche grande evento o manifestazione, come spesso faceva a Bracciano in maniera decisa e guascona, vuoi immaginarlo lassù a vegliare e incoraggiare i suoi famigliari e amici.

E ancora per dare un senso, oggi alla scomparsa di Andrea e, solo dieci giorni fa, a quella di Claudia, due persone giovani, che hanno richiamato tante persone, perché tanto hanno seminato e tanto presto se ne sono andate, vogliamo pensare che certe morti premature forse hanno il triste compito di riportarci al senso più vero e profondo della vita, ricordandoci di viverla ogni giorno nell’amicizia, nel rispetto e nell’amore reciproco, lasciando cadere inutili litigi, incomprensioni, tristezze o arrabbiature.

Cinzia Orlandi

Una Casa per Ricominciare: Manziana Accoglie una Famiglia di Profughi Afghani

MANZIANA – Giovedì 17 luglio 2025, nella quiete accogliente della Casa Corrado, generosamente donata ai bisognosi dalla signora Caterina in memoria del marito Corrado, Manziana ha aperto il cuore ad un nuovo inizio per una numerosa famiglia di profughi afghani. La cerimonia di accoglienza si è svolta alla presenza del sindaco Alessio Telloni, dei rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio, dei rappresentanti della scuola Penny Wirton di Manziana, del rappresentante della Unitalsi di Manziana e di altre associazioni di volontariato locali.

Il sindaco Telloni, intervenuto a nome della cittadinanza, ha dato il benvenuto alla famiglia afghana con parole di vicinanza e solidarietà, sottolineando il dramma vissuto dal popolo afghano e la volontà della comunità di Manziana di tendere, come sempre, una mano concreta a chi fugge dalla guerra e dall’oppressione. Ha ringraziato i cittadini, la Comunità di Sant’Egidio, la Scuola Penny Wirton di Manziana. Ha inoltre confermato la disponibilità a mantenere gratuitamente attiva la sede della scuola Penny Wirton di Manziana presso l’Ostello di Manziana, recentemente ristrutturato, ringraziando tutti i volontari che, insegnando la lingua italiana ai profughi, offrendo il proprio tempo e le proprie competenze, facilitano l’integrazione di chi cerca una seconda possibilità.

In rappresentanza della famiglia donatrice, la signora Maria Carla Moglia ha augurato alla famiglia ospitata di trovare in quella casa non solo un rifugio, ma un luogo in cui ricostruire serenità e dignità. Ha ringraziato anche la famiglia di Michele Torre, punto di riferimento sul territorio, e ha ricordato che “ognuno può fare un piccolo, grande gesto di accoglienza che fa la differenza”.

La Comunità di Sant’Egidio, protagonista del progetto, è attiva da oltre dieci anni con i “corridoi umanitari”, grazie ai quali famiglie vulnerabili vengono accompagnate dall’inferno dei campi profughi verso una nuova vita in Europa. Monica Gutterez, referente della Comunità di Roma, ha raccontato il lungo percorso della famiglia afghana, incontrata nel 2023 in un campo informale a Islamabad, in Pakistan: “Li ho visti organizzare lezioni all’aperto per i bambini, nonostante tutto. Da allora non ho più smesso di credere nella loro forza. Il nostro compito è dare loro una casa e una possibilità di autonomia”. Monica ha sottolineato come, inaspettatamente, molte persone abbiano offerto seconde case per accogliere i profughi, dimostrando che la solidarietà è più diffusa di quanto si immagini.

Pia Colavolpe, referente della Scuola Penny Wirton sul territorio di Manziana, ha espresso il desiderio di condividere un tratto di strada con la famiglia, insegnando la lingua italiana e facilitando il loro inserimento. La Penny Wirton, nata a Roma nel 2008, offre corsi di italiano gratuiti grazie a volontari che insegnano con metodo individuale, costruendo ponti reali verso l’integrazione.
Durante l’incontro, Alberto Faraoni, rappresentante della parrocchia di Manziana e volontario dell’Unitalsi, ha raccontato le difficoltà di chi si spende per aiutare gli altri, ricordando che i volontari italiani Unitalsi pagano di tasca propria vitto, alloggio e trasporti per accompagnare i malati a Lourdes. “Il nostro aiuto non si ferma lì”, ha aggiunto, ricordando l’impegno della parrocchia di San Giovanni Battista nell’assistere chiunque arrivi senza mezzi.

Dalla vicina Bracciano, Pina e Ciro della Comunità di Sant’Egidio hanno ribadito la disponibilità ad aiutare e il desiderio di collaborare sempre più strettamente con la comunità di Manziana, con l’obiettivo comune di costruire reti di solidarietà.
Marco Bartoli ha raccontato la sua esperienza positiva nel fare da tramite tra la famiglia proprietaria della casa e la Comunità di Sant’Egidio di Roma. Massimo, in rappresentanza della Sant’Egidio di Civitavecchia, ha presentato un progetto di orti solidali che coinvolgerà la famiglia afghana nella cura del giardino della villa, contribuendo al loro reinserimento attivo nella società. Saverio, architetto e volontario, ha concluso ricordando che Manziana, concepita storicamente come una “città ideale”, oggi può concretamente diventare una città della pace e dell’amicizia.

La testimonianza della famiglia afghana è stata il momento più toccante della giornata. Fuggiti dall’Afghanistan nel 2021 dopo la chiusura del loro negozio di parrucchieria – bandito dai talebani insieme a qualsiasi attività legata alla cura delle donne – hanno vissuto per anni in campi di fortuna. Oggi, nella Casa Corrado, trovano finalmente una nuova speranza. Con commozione hanno ringraziato la Comunità di Sant’Egidio, il sindaco Telloni, i cittadini di Manziana e tutti i volontari, sperando di poter presto riconquistare dignità e autonomia.
A favorire il dialogo tra i volontari e la famiglia, è stata preziosa la presenza di Ziba, una giovane afghana che ha svolto il ruolo di interprete con professionalità e sensibilità, facilitando l’incontro tra due mondi uniti dal linguaggio universale della solidarietà.

Manziana conferma così il suo cuore grande, diventando simbolo concreto di una comunità che sa  accogliere.

Florentina Miniosu

LATINA; D’AMATO: BRACCIANTE MORTO NEL SUD PONTINO, CONTINUA LA STRAGE. SERVE COMMISSIONE DI INCHIESTA

Si riceve e si pubblica

“Dopo tante parole di cordoglio, i braccianti continuano a morire nel sud pontino. Non è cambiato nulla, questa volta la morte è avvenuta sull’asfalto, travolto da un’auto mentre si recava al lavoro nei campi.

Credo sia necessaria l’istituzione di una commissione di inchiesta sul fenomeno del caporalato e del lavoro in nero, che produca in tempi certi provvedimenti capaci di cambiare davvero la situazione.

La legge regionale che avevo proposto giace nei cassetti della Pisana, assieme a quella sulla sicurezza stradale, Lazio Strade Sicure, e intanto si continua a morire”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Lazio e responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato

Azzardo e disuguaglianze – Città metropolitana lancia fronte di resistenza sociale

L’allarme del Terzo Libro Nero. Biolghini: “Città Metropolitana di Roma lancia un fronte di resistenza sociale”
Roma, 18 luglio 2025 – “Il fenomeno dell’azzardo legale in Italia ha ormai superato ogni soglia di sostenibilità sociale. Non è più solo una questione morale o sanitaria: è un tema di giustizia territoriale, di tenuta democratica e di lotta alle disuguaglianze”, dichiara Tiziana Biolghini, consigliera delegata alle politiche sociali della Città Metropolitana di Roma, commentando i dati contenuti nel Terzo Libro Nero dell’Azzardo, promosso da Federconsumatori, CGIL e Fondazione ISSCON.
Secondo il report, nel 2024 la raccolta complessiva dell’azzardo in Italia ha raggiunto i 157,4 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL, superando di 20 miliardi la spesa sanitaria nazionale. Si tratta di una cifra senza precedenti, cresciuta del 42,5% rispetto al 2019 e di oltre 6 punti percentuali rispetto al 2023. Le perdite nette per i cittadini sfiorano i 23 miliardi di euro, equivalenti al reddito annuo netto di 1,15 milioni di lavoratori a tempo pieno. In un contesto di crisi sociale persistente, precarietà occupazionale, inflazione e contrazione del potere d’acquisto, l’azzardo legale si consolida come una tassa occulta sulla povertà.
Le periferie pagano il prezzo più alto
“La fotografia scattata dal Libro Nero è impietosa. Le aree più fragili del Paese – e della nostra città – sono quelle in cui l’azzardo attecchisce con maggiore forza, alimentando un circolo vizioso di esclusione e vulnerabilità. Le periferie urbane del Comune di Roma e le aree interne del territorio metropolitano – da Subiaco a Cave, da Artena a Tolfa – sono sempre più bersagliate da offerte di gioco invasive, in particolare quelle online”, sottolinea Biolghini.
Roma si colloca tra le dieci città italiane con la più alta raccolta d’azzardo, con una media pro capite di 3.558 euro. A incidere è soprattutto il canale online, che ha superato i 92 miliardi di euro su scala nazionale, segnando una crescita del 12,2% in un solo anno. Il gioco a distanza – slot digitali, casinò virtuali, scommesse – è la nuova frontiera della dipendenza: anonimo, pervasivo, senza limiti di orario e controllo sociale. I conti di gioco attivi in Italia sono oltre 20 milioni, quasi uno ogni due adulti. Nel Lazio, secondo i dati del report, sono stati aperti 560.000 conti solo nel 2024, con una media di oltre 500 conti ogni 1.000 abitanti nella fascia 18–74 anni.
“Questa dimensione invisibile e digitale dell’azzardo si insinua con particolare violenza nei territori più isolati o privi di presidi sociali – spiega Biolghini –. I piccoli comuni dell’area metropolitana e le periferie urbanistiche della Capitale sono diventati nuovi epicentri del fenomeno. Lo conferma anche la crescita abnorme registrata in centri come Rocca Priora, dove nel 2024 si è verificato un calo anomalo delle giocate da oltre 58 milioni, forse segnale di una dinamica criminale in fase di riconfigurazione”.
Un problema di salute pubblica e coesione territoriale
Il Libro Nero insiste sulla dimensione di “dipendenza dello Stato dall’azzardo”, concetto elaborato da studiosi come Maurizio Fiasco e Simone Scagliarini: lo Stato italiano, mentre incassa entrate erariali dall’azzardo, disinveste nella prevenzione e nei servizi per le dipendenze. L’Osservatorio Nazionale per il contrasto al gioco patologico è stato smantellato. Il fondo nazionale dedicato è stato accorpato ad altri fondi per le dipendenze e drasticamente ridimensionato. E mentre aumenta l’offerta di gioco (come nel caso della quarta estrazione settimanale del Lotto), le amministrazioni locali vengono esautorate dal potere di regolare distanze dai luoghi sensibili o orari delle sale.
“La riforma in atto, lungi dal rappresentare un riordino, è in realtà una deregulation. Si assiste a una normalizzazione dell’azzardo anche nella narrazione pubblica, che cancella il suo legame con la povertà, la criminalità e la fragilità psico-sociale. In assenza di una legge quadro nazionale che riduca l’offerta e tuteli la salute, spetta a noi enti territoriali costruire resistenza, protezione e consapevolezza”, dichiara Biolghini.
Cinque linee d’azione per la Città Metropolitana di Roma
Alla luce dei dati del Libro Nero, la consigliera Tiziana Biolghini propone un’agenda operativa per contrastare il fenomeno nelle aree interne e nei quartieri periferici della Capitale:
  1. Osservatorio metropolitano sull’azzardo: attivazione di un sistema di monitoraggio stabile e trasparente del fenomeno, in collaborazione con ASL, enti del Terzo Settore, scuole e sportelli sociali. L’Osservatorio potrà elaborare report periodici a livello sub-comunale, intercettando anche indicatori indiretti (insolvenze, accesso ai servizi sociali, richiesta di microcredito).
  2. Educazione e prevenzione nei contesti scolastici e giovanili: estensione del progetto “Generazione Consapevole” a tutti i municipi, con moduli integrati di educazione finanziaria, media literacy, prevenzione del rischio. Particolare attenzione sarà data agli istituti scolastici delle aree con maggiore esposizione all’azzardo online.
  3. Protocolli territoriali di contrasto alle ludopatie: rafforzamento delle reti tra Comuni, ASL, centri di ascolto, sportelli per il lavoro e servizi educativi. Previsione di unità mobili socio-sanitarie in aree periferiche per l’intercettazione precoce del rischio e la presa in carico integrata.
  4. Campagne mirate nei piccoli comuni: realizzazione di una campagna informativa metropolitana nei 64 comuni con meno di 10.000 abitanti, dove – come evidenziato dal report “Non così piccoli” – l’azzardo online cresce in modo sproporzionato e silenzioso, in assenza di spazi pubblici di aggregazione o supporto.
  5. Iniziative regolatorie e urbanistiche: supporto ai Comuni nell’introduzione di regolamenti locali che limitino l’apertura di nuove sale da gioco o la prossimità ai luoghi sensibili, anche nei limiti consentiti dalle normative nazionali. Promozione della “rigenerazione preventiva” degli spazi pubblici nei quartieri ad alta incidenza di gioco, per trasformarli in presidi civici e culturali.
Un impegno politico, non moralistico: una proposta sul fondo antiusura
“Non si tratta di moralismo. Si tratta di giustizia sociale e territoriale, di salute pubblica, di lotta alla solitudine, alla marginalità e alle reti criminali. L’azzardo legale, così come oggi è regolamentato, si è trasformato in una macchina che alimenta povertà, indebitamento e dipendenza. A guadagnarci – lo dicono i dati – sono le grandi multinazionali del gioco, le mafie, e in minima parte lo Stato, che ha però dismesso ogni funzione di tutela delle fasce fragili”, ribadisce Biolghini.
Un punto particolarmente sensibile riguarda oggi le conseguenze del gioco patologico sull’indebitamento delle famiglie. La Città Metropolitana di Roma propone una misura concreta: l’utilizzo mirato del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, previsto dall’articolo 15 della legge 7 marzo 1996, n. 108, e alimentato in parte dagli utili della Cassa Depositi e Prestiti, a sostegno delle persone e famiglie vittime di sovraindebitamento da gioco.
Attualmente, questo Fondo è gestito tramite convenzioni con associazioni e fondazioni antiusura iscritte presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le risorse sono destinate prioritariamente a prestiti di garanzia o a forme di microcredito per soggetti che non riescono ad accedere al credito ordinario, al fine di prevenire il ricorso a circuiti illegali. Tuttavia, solo raramente tali strumenti vengono utilizzati per affrontare i danni generati dal gioco d’azzardo, che è invece tra le cause principali di indebitamento familiare, soprattutto nelle periferie e nelle aree interne.
“La nostra proposta – afferma Biolghini – è semplice e concreta: rendere strutturale l’uso del fondo antiusura per sostenere famiglie e singoli cittadini colpiti da forme di dipendenza da gioco. Questo può avvenire attraverso linee dedicate di microcredito sociale, forme di affiancamento psico-finanziario, e l’obbligo per i soggetti gestori del fondo di costruire partnership operative con i servizi per le dipendenze (SERD), i servizi sociali comunali e le reti associative del territorio”.
Le modifiche possibili in sede legislativa – prosegue Biolghini – riguardano l’aggiornamento delle linee guida per la gestione del fondo e l’esplicito riconoscimento della dipendenza da gioco come causa di vulnerabilità economico-sociale rilevante. Già oggi la normativa (L. 108/1996, art. 15, comma 5) consente al MEF di definire criteri e modalità di utilizzo con ampi margini di discrezionalità, anche attraverso bandi tematici. È tempo che il legislatore, e il Ministero dell’Economia, riconoscano l’urgenza di questa emergenza e orientino parte delle risorse del fondo in questa direzione.
Una coalizione civica per cambiare rotta
La Città Metropolitana di Roma si unisce con forza alle richieste avanzate dal Terzo Libro Nero: trasparenza sui dati, ripristino dell’Osservatorio nazionale sul gioco patologico, contrasto alla pubblicità dell’azzardo, e una vera legge quadro nazionale che abbia al centro la tutela della salute e della legalità, e non le entrate erariali.
Ma è a livello locale – conclude Biolghini – che possiamo iniziare a costruire una resistenza concreta. Serve una coalizione civica e istituzionale: sindaci, ASL, scuole, Terzo settore, cittadini. Una rete che renda visibile ciò che oggi è nascosto, che protegga chi è più fragile, che riapra spazi pubblici alla partecipazione e al benessere. Una rete che dica con forza che l’azzardo non è un gioco, ma un’emergenza sociale.

Civitavecchia al Summit ANEV sull’eolico offshore: “Pronti a diventare il cuore della nuova filiera industriale verde dell’Italia centrale”

l Sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene è intervenuto questa mattina al 3° Summit Offshore di ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), una delle principali vetrine nazionali dedicate alla transizione energetica e al futuro dell’eolico offshore.

Un appuntamento di primo piano che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, del Ministro della Difesa Guido Crosetto, di rappresentanti delle Commissioni parlamentari, di esponenti della Regione Siciliana, di ARERA, di Terna, di alcune tra le più importanti aziende del settore come Saipem, Vestas, Renexia, Acciona Energia e di associazioni ambientaliste come Legambiente, Greenpeace e WWF.

Al centro dei lavori, la presentazione dello studio realizzato dal prof. Livio De Santoli dell’Università La Sapienza sulle ricadute sociali, economiche e occupazionali dell’eolico offshore in Italia: un’analisi che ha confermato quanto questa tecnologia possa rappresentare non solo un passo avanti nella produzione di energia pulita, ma anche un volano per la creazione di lavoro stabile e qualificato.

“Per Civitavecchia questo è un tema cruciale – ha sottolineato il Sindaco nel suo intervento – perché la nostra città non vuole vivere la transizione energetica come una perdita, ma come un’occasione di rilancio. Non basta sostituire una fonte con un’altra: occorre costruire una nuova filiera industriale capace di generare crescita reale per il territorio.”

In quest’ottica, il progetto del parco eolico marino a largo di Civitavecchia, e soprattutto la realizzazione di un hub portuale per la logistica e l’assemblaggio delle pale eoliche, rappresentano un’opportunità strategica per l’intero Paese. “Tra i porti individuati dal decreto, Civitavecchia può diventare il centro operativo della filiera dell’eolico offshore per l’Italia centrale: un polo in cui si realizzano le operazioni di assemblaggio, si organizzano le attività di posa e manutenzione degli impianti e si sviluppano nuove competenze attraverso ricerca e innovazione.”

Per rendere concreta questa prospettiva, il Comune di Civitavecchia ha già consegnato alla Regione Lazio un progetto per l’ampliamento dell’area industriale, compatibile con gli aiuti di Stato e integrato nella Zona Logistica Semplificata, e sta lavorando con l’Università La Sapienza per costruire percorsi di formazione e specializzazione per le professionalità richieste dalla filiera dell’eolico.

“È il momento di trasformare la transizione in cantieri, contratti firmati, competenze formate e imprese insediate sul territorio. Civitavecchia è pronta. Vogliamo lavorare in piena sinergia con il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale per fare del nostro porto il cuore della nuova industria green,” ha concluso il Sindaco Piendibene.

Autotrasporto, il Comune incontra la categoria: avviato un tavolo permanente su viabilità e supporto al settore

Si è svolto questa mattina un incontro tra l’Amministrazione comunale di Civitavecchia e i rappresentanti dell’associazione di categoria degli autotrasportatori. Al tavolo erano presenti l’assessore al lavoro Piero Alessi, l’assessore ai lavori pubblici Patrizio Scilipoti, il delegato alla viabilità consigliere Flavio Fustaino e il Comandante della Polizia Locale, dottor Ivano Berti.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto concreto sulle criticità che interessano il settore del trasporto merci, con particolare riferimento alla viabilità cittadina e ai costi crescenti che stanno penalizzando chi lavora con i mezzi pesanti.

Il Comune ha assunto l’impegno di effettuare, congiuntamente agli autotrasportatori, una ricognizione puntuale delle strade urbane per individuare gli interventi più urgenti di manutenzione e sistemazione del manto stradale.

Parallelamente, prosegue l’impegno dell’Amministrazione a garantire un’area dedicata alla sosta dei mezzi pesanti: un truck park che consenta di facilitare l’ingresso in città e offrire agli autotrasportatori uno spazio di sosta sicuro e dignitoso.

L’Amministrazione comunale si è inoltre impegnata a supportare la categoria presso la Regione Lazio, verificando la possibilità di accedere a specifici finanziamenti che possano aiutare gli operatori a fronteggiare i costi aumentati a seguito di recenti decisioni amministrative, come il divieto di transito dei mezzi pesanti nel quartiere Borgata Aurelia e la conseguente deviazione dei percorsi.

“Quello di oggi – ha dichiarato l’assessore al lavoro Piero Alessi – è stato un confronto importante con una categoria che rappresenta un pezzo fondamentale dell’economia del territorio. Come amministrazione vogliamo fare la nostra parte per garantire condizioni più sostenibili a chi lavora ogni giorno con i mezzi pesanti, anche sostenendo in Regione la richiesta di un aiuto concreto per i costi che stanno gravando sul settore.”

“Ci siamo impegnati a effettuare in tempi rapidi una verifica puntuale delle criticità della rete stradale – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Patrizio Scilipoti – perché sappiamo quanto le condizioni del manto viario incidano direttamente sulla sicurezza e sul lavoro di chi guida mezzi pesanti. Il nostro obiettivo è partire subito con gli interventi più urgenti, per poi proseguire con una pianificazione più ampia.”

Il tavolo tornerà a riunirsi già nelle prossime settimane, per proseguire il confronto e definire i primi interventi operativi.

Al via gli interventi di riqualificazione nelle scuole

L’Amministrazione comunale, attraverso l’Assessorato ai Lavori Pubblici e in stretta sinergia con l’Assessorato all’Istruzione, ha dato avvio in questi giorni a una serie di interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria su diversi plessi scolastici della città.
Tra le opere già in corso si segnala il rifacimento della facciata della scuola di Via XVI Settembre, il risanamento delle guaine, dunque l’impermeabilizzazione dei tetti nelle scuole Flavioni e Posata, il rifacimento completo del bagno della palestra Rodari e l’installazione di un impianto di climatizzazione nella palestra della scuola di Via XVI Settembre.
Si tratta di interventi strutturali fondamentali per garantire sicurezza, decoro e funzionalità agli edifici scolastici, che rientrano pienamente nelle competenze dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. La collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione è continua e costante, con l’obiettivo comune di dare risposte concrete e rapide alle esigenze delle scuole e delle famiglie.
È opportuno ribadire che la gestione delle scuole secondarie di secondo grado non rientra nelle attribuzioni del Comune, ma è di esclusiva competenza della Città Metropolitana, con la quale l’Amministrazione ha comunque un’interlocuzione costante.

Aperitivi letterari al tramonto, a Campo di Mare

A Campo di Mare “Aperitivi letterari al tramonto”: sul Lungomare vita e storia di Fabrizio De André con Luigi Viva
Appuntamento per sabato 19 luglio alle ore 19:30 con Luigi Viva, biografo di Fabrizio De André ed autore di due volumi che vennero autorizzati e in parte corretti dallo stesso cantautore.
Ciclo di incontri promosso da Mondadori Bookstore Cerveteri insieme al “Banana Village”

Dalla penna di un amico, ma anche di un “addetto ai lavori”, una biografia commossa e sincera, del mai dimenticato Fabrizio De André. Comincia nel ricordo di Faber il ciclo di eventi serali sul Lungomare dei Navigatori Etruschi “Aperitivi letterario in riva al mare”, organizzato da Mondadori Bookstore Cerveteri in collaborazione con il “Banana Village” ed inserito all’interno delle attività dell’Estate Caerite 2025 promosse dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cerveteri.

Sabato 19 luglio alle ore 19:30 c’è Luigi Viva, che presenterà i libri “Non per un dio ma nemmeno per gioco – Vita di Fabrizio De André” e “Falegname di parole -Le canzoni e la musica di Fabrizio De André”, un viaggio nella vita e nell’arte di Faber, dall’adolescenza e la giovinezza a Genova, i primi brani, l’amicizia con Luigi Tenco, gli amori, la Sardegna, il sequestro, la malattia.

“Gli appuntamenti letterari di Mondadori proseguono tutta l’Estate ma in un’altra location – dichiarano Andrea Oliva e Tarita Vecchiotti – dalla libreria di Largo Almunecar, infatti, ci sposteremo sul Lungomare dei Navigatori Etruschi, all’interno del ‘Banana Village’. A pochi passi dalla spiaggia, con il meraviglioso tramonto Cerite a fare da sfondo, allietati da un drink o un piacevole aperitivo, per tutto luglio e agosto avremo un susseguirsi di presentazioni e ospiti, tra cui anche alcuni volti noti non soltanto del mondo letterario ma anche della Tv, del cinema e della radio”.

“L’idea di organizzare un programma di eventi letterari in riva al mare nasce sicuramente a seguito del continuo successo riscontrato dagli appuntamenti svolti in libreria per tutto l’inverno, ma anche dalla volontà di portare momenti di incontro e lettura in riva al mare e per consigliare, perché no, anche delle buone letture da fare sotto l’ombrellone – hanno aggiunto Andrea e Tarita – come sempre abbiamo detto, vogliamo che Mondadori sia occasione di incontro per il pubblico, sia un momento per uscire di casa, scollegarsi per un po’ da social e cellulari e connettersi con il caro e vecchio libro, che come stiamo constatando in prima persona, per fortuna non passa mai di moda”.

“Poter inaugurare la versione ‘Summer Edition’ di ‘#laMondadoriCerveteriIncontra’ con una figura di spessore quale Luigi Viva, che tra l’altro nella serata di domenica sarà protagonista al Parco della Legnara con lo spettacolo ‘Viva De André’ è per noi un grande motivo d’orgoglio – concludono Andrea e Tarita – nei prossimi giorni pubblicheremo il programma dettagliato degli incontri letterari: vi aspettiamo numerosi per perdersi nel meraviglioso mondo dei libri”.

Luigi Viva, scrittore classe 1955, ha legato da sempre la propria attività all’amore per la musica. Ha iniziato la sua esperienza giornalistica nel 1974 fondando una delle prime radio private e collaborando con diverse riviste e quotidiani come Paese Sera, Ciao 2001, Il Tempo, Jazz Magazine e Jam, Classic Rock e Classic Jazz. Socio fondatore della “Fondazione Fabrizio De André Onlus”, ha portato lo spettacolo “Viva De André” in alcuni dei principali Festival Jazz italiani, tra cui Umbria Jazz Winter, Südtirol Jazz Festival, Ascona Jazz. La partecipazione alle presentazioni letterarie è come sempre libera e gratuita per tutti.