21 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 2

il 25 dicembre è Natale?

Il prossimo Natale sarà il 25 dicembre 2025, ma è corretto affermarlo?

Ebbene, non c’è nulla di vero in questa affermazione. Ma non si tratta di blasfemia o di volontà di togliere credito alla religione cristiana, ma indagare il vero messaggio che si nasconde nel Natale.

Mostrare i retroscena storici e sociali del Natale non significa dissolverne l’incanto: al contrario, è come aprire una porta segreta che conduce al suo cuore più autentico.

Se ci si limita a guardare il Natale, con il suo Presepe, senza consapevolezza, tutto rischia di apparire come un racconto ingenuo, popolato da personaggi anacronistici e scene fuori contesto, dove storie e personaggi appaiono irreali o persino utopici. Ma è proprio l’analisi di questi dettagli che ci permette di non “gettare via il bambino con l’acqua sporca”: comprendendo le sue radici, si scopre che ogni elemento, anche il più apparentemente irreale, custodisce un messaggio universale.

I particolari e i dettagli di questa lettura simbolica sono raccolti nel testo Il senso nascosto del Presepe che, “smontando” tutti i racconti natalizi, mostra che più lo si indaga, più rivela la sua luce.

 

L’anno zero non è mai esistito

Cominciamo, quindi, con la prima sorpresa da chiarire. Nella nostra cultura contiamo gli anni a partire dalla nascita di Gesù di Nazareth, in quanto la tradizionale datazione della nascita nell’anno 1 d.C. è frutto del lavoro svolto nel VI secolo dal monaco Dionysius Exiguus (Dionigi detto “il piccolo” per umiltà, non tanto per statura) in base ai cui calcoli fu introdotta la modalità di conteggio degli anni “ab incarnatione Domini nostri Jesu Christi” (dalla nascita di Gesù).

Ma l’anno zero non è mai esistito, perché il concetto prezioso dello “zero” che oggi diamo per scontato, anche se tracce di conoscenza, non sistematicamente adottate, erano presenti già prima, entrò nella cultura occidentale solo nel XII secolo grazie al matematico italiano Leonardo Fibonacci, che lo descrisse nel suo celebre “Liber Abaci”. Leonardo, detto anche Pisano, aveva appreso la numerazione indo-araba durante i suoi viaggi nel vicino oriente; numerazione decimale a sua volta sviluppata in India intorno al V secolo e diffusa nel mondo arabo dal matematico persiano al-Khwarizmi nel IX secolo (studioso dal cui nome deriva il termine “algoritmo” che inizialmente indicava il procedimento di calcolo numerico, che usiamo ancora oggi, fondato sopra l’uso delle cifre arabe, ora indica un procedimento computazionale basato su regole predefinite). Quindi lo zero non era noto ai Romani, né al povero Dionigi, il quale, dovendo tener forzatamente conto delle necessità e dei vincoli indiretti precisati dal Concilio di Nicea dell’anno 325, calcolò che Gesù sarebbe nato nell’anno 753 “ab Urbe condida” e quindi l’anno successivo sarebbe stato considerato il primo della nuova numerazione.

In sintesi, dopo l’anno 1 a.C., sia per Dionigi, sia per noi, non esiste alcun “anno zero”: si passa direttamente dall’1 a.C. all’1 d.C.

 

Erode è morto prima di effettuare la strage degli innocenti

Ancora oggi, la vera data di nascita di Gesù resta avvolta nel mistero. La maggior parte degli studiosi la colloca tra il 7 e il 2 a.C.

In effetti, basandosi sulle indicazioni del secondo capitolo del “Vangelo di Matteo”, che menziona Erode il Grande, definendolo re di Giudea al tempo della nascita di Gesù, occorre necessariamente pensare che Gesù sia nato prima dell’inizio dell’era volgare, perché sappiamo con certezza che Erode era morto già nel 4 a.C., come ci testimonia Flavio Giuseppe. Nel suo testo “Antichità giudaiche”, Flavio Giuseppe racconta, infatti, che Erode morì poco dopo un’eclissi di luna visibile in Palestina e prima della Pasqua ebraica, inoltre riporta che Erode morì dopo aver governato per circa 37 anni dal momento in cui fu nominato re dai Romani, e 34 anni dopo aver eliminato il suo ultimo rivale (troppo spesso il potere ha mani insanguinate). L’eclissi è stata identificata con quella avvenuta il 13 marzo del 4 a.C., il che permette di collocare la morte di Erode poco prima di questa data, confermandone il decesso tra marzo e aprile di quell’anno, data ritenuta attendibile anche considerando altre fonti.

Da ciò consegue un paradosso affascinante e poco noto ai più: Gesù, simbolo dell’anno “uno”, sarebbe nato prima dell’anno uno. La storia si diverte a giocare con i numeri, ma la verità, spesso, si nasconde nei dettagli.

 

Ma quale censimento?

Altro indizio relativo all’anno di nascita, che proviene dallo stesso capitolo 2 del “Vangelo di Luca”, è però contraddittorio, perché le date rinvenute da fonti storiche non corrispondono al periodo indicato per la nascita di Gesù. Si tratta del riferimento a un censimento.

Secondo quanto scrive Luca:

“In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra (questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio)” (Lc 2,1-2)

fu il censimento il motivo per il quale Giuseppe partì per il viaggio di oltre 150 chilometri, da Nazareth a Betlemme. Il viaggio fu affrontato con Maria, incinta, probabilmente a cavallo di un asinello, in quanto sebbene essere incinte non sia una malattia, i 150 chilometri a piedi, in prossimità del parto, non sono uno scherzo per nessuno.

Tuttavia, l’unico censimento svolto da Publio Sulpicio Quirinio in Giudea, di cui si trova notizia in fonti storiche, è descritto nell’opera “Antichità giudaiche” (XVIII,1,1) di Flavio Giuseppe e fu indetto nel 6 d.C., quando la Giudea passò sotto diretta amministrazione romana dopo la deposizione di Erode Archelao e divenne provincia romana sotto la Siria e affidata al governatore Quirinio. Ne troviamo un cenno anche negli “Atti degli Apostoli” (5,37), dove si parla della reazione di malcontento della popolazione locale, a un censimento, in quanto quella rilevazione numerica della popolazione aveva lo scopo di controllare il pagamento delle tasse all’impero. Ora, poiché i Romani, come accennato, censivano la popolazione a scopo impositivo, per loro era importante censire il luogo dove le persone risiedevano e non da dove si originassero. Lo spostamento di Giuseppe avrebbe avuto senso solo se questi avesse avuto possedimenti a Betlemme, ma Luca parla della cittadina solo come luogo d’origine di Giuseppe,

“Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide” (Lc 2,4),

proprio per confermare la profezia del profeta Michea:

“Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni” (Mi 5,2)

che accenna a Betlemme come città piccola, ma da cui sorgerà il dominatore. Profezia citata anche da Matteo in 2,6. L’evangelista non specifica la data, ma resta il fatto che il citato censimento di Quirinio non fu οἰκουμένη (su tutta la terra), cioè: “universale”, ma “locale” (limitato alle sole Siria e Giudea che erano sotto la sua giurisdizione) e comunque avvenne solo dieci anni dopo la morte di Erode, quindi fuori tempo massimo relativamente alla nascita di Gesù.

Occorre però notare che effettivamente Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus, per gli amici Augusto, indisse un censimento universale (census populi Romani) nell’8 a.C., che cronologicamente sarebbe compatibile con quello evangelico. Tuttavia, a essere censiti erano, in quel caso, solo i cittadini romani e non per motivi economici, ma allo scopo di valutare la potenza militare su cui era possibile fare affidamento. Un censimento che, quindi, non avrebbe coinvolto Giuseppe di Nazareth, che non era cittadino romano in quanto allora suddito di Erode il Grande.

Insomma, il censimento, che sia quello di Quirino sia quello di Augusto, non risulta perfettamente compatibile, come periodo o come modalità, con quanto riportato nei vangeli, né relativamente al periodo temporale probabile della nascita di Gesù.

 

Il solstizio di inverno

Per spiegare il motivo per cui la festa del Natale è il 25 dicembre, occorre effettuare un piccolo excursus astronomico.

Durante l’anno, da circa metà giugno in poi, il Sole sorge sempre più tardi, tramonta sempre prima e a mezzogiorno è sempre più in basso nel cielo, fino a raggiungere il minimo a metà dicembre circa. Poi avviene l’inverso, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina ai poli, fino al successivo giugno, quando il ciclo riprende identico.

Il solstizio (da sol, “sole”, e sistere, “fermarsi”) è quindi un momento preciso nel tempo: l’istante in cui il Sole raggiunge, a mezzogiorno, la sua posizione più bassa (solstizio d’inverno) o più alta (solstizio d’estate) nel nostro emisfero (nell’emisfero australe è il contrario).

Il solstizio invernale era, per l’antico mondo contadino, un giorno molto importante perché è il giorno nel quale sembra finalmente che il sole “si stia riprendendo” per rimanere più a lungo in cielo ad illuminare i campi, visto che le ormai troppo poche ore di luce sembrano sul punto di uccidere alberi e piante e la natura sembra deperire, minacciando carestia e morte.

 

Saturnali e Sol Invictus: la notte in cui il Sole vince sulle tenebre

Ai tempi della nascita di Gesù, il solstizio d’inverno cadeva intorno al 25 dicembre, giorno della festa del “Dies Natalis Solis Invicti” (giorno di nascita del Sole imbattuto), festa istituita quasi sicuramente nel 274 d.C. dall’imperatore Lucio Domizio Aureliano. Era la celebrazione del Sole che, lottando contro le tenebre, le quali tentano di non farlo più riemergere a est, ne esce vincitore.

Anche i Saturnali, feste che esprimevano un senso di eguaglianza e di fratellanza umana, cadevano in questo periodo di dicembre, terminando il 23, cioè: proprio in vicinanza del solstizio d’inverno al tempo dell’impero. Queste feste avevano inizio con grandi banchetti e sacrifici agli dei e i partecipanti usavano scambiarsi l’augurio accompagnato da piccoli doni simbolici, detti “strenne”, ovvero doni di carattere religioso consistenti in un ramoscello colto nel boschetto che circondava il tempio della dea Strenia (di origine sabina), sulla Via Sacra a Roma.

Epifanio di Salamina (Contro le eresie, 51,22,8-11) racconta che in Egitto e in Siria i pagani si ritiravano nei santuari, emergendo a mezzanotte per annunciare la nascita del Sole, rappresentato come un bambino nato da una vergine. Il dio Aion, Aἰών, il Tempo inteso come entità trascendente ed eterna, generato dalla vergine fanciulla Kore, Κόρη, con un evidentissimo rimando alla dottrina dell’eterno ritorno.

Kore è anche il nome con cui è nota la figura mitologica di Persefone. La testimonianza di Epifanio è confermata anche da Cosma di Maiuma, in “Patrologia Graeca” 38,464. che ancora menziona la celebrazione di analoghe cerimonie nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

 

Gesù e il sole vittorioso

Fin dagli albori del cristianesimo le chiese cristiane, dove era possibile, furono orientate con l’abside a Oriente che è il luogo da dove sorge il sole. La presenza di affreschi Cristo Pantocratore nell’abside delle prime chiese rafforzerebbe l’identificazione del Risorto con il Sole.

L’utilizzo del sole come simbolo cristologico è durato nei secoli sino a oggi. Il monogramma IHS, sormontato da una croce, e posto dentro una razza fiammante è uno dei più comuni cristogrammi. Gli ostensori, che avevano inizialmente una forma di teca, hanno per lo più la forma di disco solare.

Nel XII secolo, riferisce Jacob bar Salibi, conosciuto come Dioniso bar Salibi, che:

“Era costume dei pagani celebrare al 25 dicembre la nascita del Sole, in onore del quale accendevano fuochi come segno di festività. Anche i Cristiani prendevano parte a queste solennità. Quando i dotti della Chiesa notarono che i Cristiani erano fin troppo legati a questa festività, decisero in concilio che la ‘vera’ Natività doveva essere proclamata in quel giorno”

Pertanto la data che solennizzava il sol invictus doveva essere il giorno per celebrare la Natività. Non si tratta di un caso eccezionale di sincretismo: piuttosto che eliminare del tutto i culti locali, la Chiesa cercò di reinterpretarli in chiave cristiana, trasformando luoghi di culto, simboli e festività preesistenti in espressioni della nuova fede, basti osservare con attenzione le celebrazioni mariane o di santi patroni locali, con i relativi particolari attributi protettivi, salvifici, terapeutici o taumaturgici per riconoscervi l’avvenuta conversione di antiche feste locali, legate a divinità della natura o della fertilità.

 

Natale deve essere il 25 dicembre?

In definitiva, il Natale non è prigioniero di una stagione, né inchiodato a un secolo. È un tempo sospeso, che torna ogni anno per ricordarci la possibilità di rinascere. Non importa se quella notte faceva freddo, se il cielo era limpido o nevicava sui monti. Conta che, da allora, ogni notte può essere la notte di Betlemme, ogni alba, un canto di speranza. Il Natale non accade in una data. Accade in ogni istante in cui l’amore nasce nel silenzio.

 

Riccardo Agresti

Open Christmas a Living 360: Caravaggio e il dialogo tra arte e territorio

L’incontro del 18 dicembre, inserito nel contesto dell’iniziativa “Open Christmas”, si è svolto presso Living 360 ad Anguillara Sabazia, trasformando lo spazio in un luogo di confronto tra arte e storia. Protagonista della serata è stata Silvia Moccia, pittrice e tatuatrice del territorio, che ha presentato il proprio lavoro attraverso un percorso espositivo ispirato al genio di Caravaggio. Un itinerario pensato per accompagnare il visitatore tra luce, drammaticità e simbologia, elementi centrali della pittura caravaggesca.

A guidare l’incontro è stato Valerio Vernesi, storico dell’arte, che ha aperto la serata con un ampio racconto sulla vita e sul contesto storico di Michelangelo Merisi, offrendo al pubblico una lettura approfondita delle opere esposte e dei loro riferimenti iconografici.

Nel corso dell’incontro, Valerio Vernesi ha sviluppato un’analisi approfondita del Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio, soffermandosi sulla composizione, sull’uso della luce e sulla profonda umanità dei personaggi, elementi che rendono l’opera uno dei capolavori giovanili del maestro. Accanto a questo lavoro erano presenti altre tre repliche realizzate da Silvia Moccia, ispirate a celebri dipinti caravaggeschi: I bari, incentrato sul tema dell’inganno e della finzione; Amor Vincit Omnia, che indaga il rapporto tra umano e divino; e La cattura di Cristo, scena di forte intensità drammatica legata ai momenti della Passione. Nel corso della spiegazione, Vernesi ha sottolineato come la replica rappresenti un lavoro di studio e interpretazione, capace di restituire il linguaggio pittorico originale attraverso rigore tecnico e sensibilità artistica. L’intervento, chiaro e accessibile, ha mantenuto alta l’attenzione dei presenti, che hanno seguito con interesse l’analisi, soffermandosi sui dettagli pittorici e simbolici messi in evidenza dallo storico.

All’evento erano presenti anche il sindaco di Anguillara Sabazia, Angelo Pizzigallo, la vicesindaca Paola Fiorucci e Enrico Serami, assessore con delega all’Urbanistica e all’Edilizia privata, a conferma dell’attenzione istituzionale verso iniziative culturali volte alla valorizzazione delle eccellenze artistiche locali.

L’Open Christmas di Living 360 si è confermato così come un’occasione significativa di approfondimento culturale, capace di ribadire il ruolo dell’arte come linguaggio vivo e condiviso.

Paola Forte

Anguillara Sabazia: alla Cittadella un evento di comunità e inclusione

Il 18 dicembre, alle ore 16.30, presso il Centro semiresidenziale – Polo per la disabilità di Anguillara Sabazia, noto come Cittadella e gestito dalla cooperativa sociale L’Oasi di Trevignano, si è svolto un evento celebrativo in occasione delle festività natalizie e della fine dell’anno.

L’iniziativa, fortemente voluta, ideata e organizzata dalla vicesindaca e assessora ai Servizi sociali Paola Fiorucci, ha coinvolto gli ospiti del centro diurno, le loro famiglie, il personale della Cittadella e il gruppo aggregativo dei ragazzi che da tempo partecipano ai laboratori dedicati.

All’evento hanno preso parte il sindaco di Anguillara Sabazia Angelo Pizzigallo, ospite d’eccezione del pomeriggio, e il comandante della Stazione dei Carabinieri di Anguillara Sabazia, Raffaele Gigante.

Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto laboratoriale “Scatti&Parole”, un percorso fotografico realizzato nei mesi precedenti con i ragazzi più giovani, guidati da un tecnico esterno selezionato dalla cooperativa e affiancato dal personale della Cittadella.

Momento particolarmente significativo è stata l’inaugurazione dell’Albero della disabilità, progetto promosso e realizzato da Annunziata Piermarini, da tempo impegnata in iniziative di volontariato legate al mondo della disabilità. L’albero, simbolo di inclusione e comunità, è stato realizzato con vasi creati con materiali di riciclo e donazioni, successivamente regalati al centro. All’inaugurazione erano presenti il sindaco, la vicesindaca Paola Fiorucci e il presidente della cooperativa L’Oasi, Armando Mantovani.

L’evento si è concluso con un momento conviviale tra musica, balli e karaoke, in un clima di gioia e partecipazione.

Iniziative come questa trovano il loro significato più profondo nella condivisione e nella collaborazione tra istituzioni, operatori, famiglie e comunità, nel riconoscere il valore di ogni persona nella sua unicità e nel sostenere, anche attraverso momenti di festa, il lavoro quotidiano svolto a favore delle persone più fragili.

Giovanni Furgiuele
Redazione L’agone

“Verità, visione e responsabilità sul Piano delle Valorizzazioni”

Riceviamo e pubblichiamo

 

In questi giorni si è sviluppata una polemica che rischia di generare confusione e disinformazione tra i cittadini. È bene allora ribadire con chiarezza alcuni punti.

L’inserimento di un bene nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni non comporta automaticamente la sua vendita, né tantomeno la sua cessione a privati. Non c’è nessuna svendita in atto, nessuna proprietà comunale viene meno, nessun passaggio avviene senza atti pubblici, deliberazioni formali e controlli istituzionali.

Il fondo immobiliare in cui il Comune di Civitavecchia detiene oggi il 100% delle quote – e deterrà comunque sempre il controllo pubblico con almeno il 51% – non può disporre di alcun bene senza mandato esplicito dell’Amministrazione. Le scelte rimangono pubbliche, trasparenti, tracciabili.

Molti dei luoghi oggi al centro del dibattito, come ad esempio la Ficoncella o il Parco Archeologico delle Terme Taurine, sono rimasti uguali a se stessi per decenni, nonostante promesse e buone intenzioni. In questi anni si è parlato molto, ma senza un modello attuativo forte, tutto è rimasto com’era.

Non si tratta di sostituire il Comune, ma di affiancarlo con un modello operativo moderno e flessibile. I progetti, le procedure e la ricerca di mercato dell’operatore in grado di garantire il miglior risultato oggi richiedono tempi, energie e professionalità specifiche.

Nessun Comune delle nostre dimensioni può affrontare da solo interventi strutturali complessi, soprattutto in una città come Civitavecchia, dove per anni si è rinviato e dove molti beni versano oggi in condizioni straordinarie. L’advisor, la struttura tecnica di supporto del fondo, porta con sé questa capacità operativa progettuale, legale e amministrativa ed è retribuito solo se la valorizzazione produce un risultato concreto, con una percentuale (2%) sul valore ottenuto. Nessun onere anticipato grava sull’Ente.

È uno strumento moderno, trasparente e pensato anche dall’ANCI: serve ad accompagnare i Comuni nella trasformazione delle idee in realtà, senza cedere la proprietà dei beni e mantenendo sempre il controllo pubblico.

È bene chiarire anche un punto cruciale: ogni eventuale gestione futura dei beni valorizzati, come nel caso della Ficoncella o delle Terme Taurine, potrà avvenire solo tramite procedure pubbliche e su indirizzo dell’Amministrazione, con vincoli precisi su accessibilità, tariffe, manutenzione e qualità del servizio.

Il Comune manterrà pieno potere di indirizzo, controllo e revoca. Nessuna concessione potrà mai snaturare la funzione pubblica dei beni.

Serve serietà. Serve verità.

Le tifoserie e le strumentalizzazioni appartengono a una stagione politica che si sta lentamente estinguendo.

I luoghi pubblici non si difendono con gli slogan, ma con strumenti, competenze e visione.

E il nostro dovere è garantire un futuro a ciò che oggi è fermo, non proteggerne l’immobilismo in nome di battaglie identitarie.

Partito Democratico di Civitavecchia

 

Valorizzazione delle Terme Taurine e del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia: pubblicato l’Avviso per un partenariato speciale pubblico-privato

Riceviamo e pubblichiamo

Due luoghi simbolo della storia di Civitavecchia — l’Area archeologica delle Terme Taurine e il Museo archeologico nazionale — si aprono a una nuova stagione di promozione e fruizione, costruita insieme al territorio.
Il 16 dicembre 2025 è stato pubblicato sul sito istituzionale della Direzione regionale Musei nazionali Lazio l’Avviso pubblico per la presentazione delle proposte di Partenariato Speciale Pubblico-Privato, consultabile al seguente link: Partenariato Speciale Pubblico-Privato per la valorizzazione dell’Area archeologica delle Terme Taurine e del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia – Direzione Regionale Musei Lazio.
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio avvia un programma di valorizzazione e promozione dell’Area archeologica delle Terme Taurine e del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia, con l’obiettivo di incrementarne la conoscenza, la fruizione pubblica e il ruolo strategico nel panorama culturale e turistico del territorio.
L’iniziativa si inserisce in un percorso partecipato che mira a rafforzare il legame tra patrimonio culturale, comunità locale e attori economici e culturali, promuovendo la consapevolezza dell’eredità storica del territorio nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento, non discriminazione, fiducia e risultato.
L’Avviso pubblico è finalizzato all’attivazione di un Partenariato Speciale Pubblico-Privato (PSPP), ai sensi dell’art. 134, comma 2, del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023), e mira a rafforzare le attività di valorizzazione dei due luoghi della cultura attraverso il concorso di soggetti privati, singoli o associati, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale.
Il bando resterà aperto fino al 17 marzo 2026. Le proposte dovranno essere presentate secondo le modalità indicate nell’Avviso pubblico.
Destinatari
L’Avviso è rivolto a operatori economici, enti, associazioni, fondazioni e soggetti del Terzo settore con comprovata esperienza nei settori dei beni culturali, del turismo e della valorizzazione del patrimonio. I soggetti interessati potranno proporsi come partner privati operativi presentando un progetto di valorizzazione dettagliato, finalizzato a garantire una fruizione pubblica qualificata dei due luoghi della cultura, nell’ambito di un partenariato della durata di tre anni, rinnovabile per ulteriori tre, attraverso la sottoscrizione di un apposito Accordo di partenariato speciale pubblico-privato.
 
Attività previste
Il progetto di valorizzazione dovrà descrivere in modo dettagliato obiettivi culturali, educativi e turistici, azioni operative, modalità organizzative e gestionali, strumenti di comunicazione e promozione, cronoprogramma delle attività, indicatori di risultato e di impatto, nonché il piano economico-finanziario.
Per l’Area archeologica delle Terme Taurine, il partenariato prevede servizi di apertura, vigilanza, accoglienza e assistenza al pubblico, visite guidate e attività di divulgazione culturale anche in lingua straniera, iniziative didattiche per scuole e famiglie, laboratori tematici, programmi di eventi, supporto a manifestazioni speciali e azioni di promozione culturale e turistica, anche mediante strumenti digitali e multimediali.
Per il Museo archeologico nazionale di Civitavecchia, il partenariato sarà orientato alla realizzazione di visite guidate, attività educative e laboratoriali, iniziative di valorizzazione e comunicazione, programmi di eventi e supporto organizzativo in occasione di manifestazioni volte ad ampliare e qualificare la fruizione pubblica.
Con questa iniziativa, la Direzione regionale Musei nazionali Lazio conferma il proprio impegno a promuovere modelli innovativi di collaborazione tra pubblico e privato, finalizzati alla tutela, alla valorizzazione e alla piena accessibilità del patrimonio culturale, quale motore di sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori.

Il Presepe Vivente di Vejano torna a incantare la Tuscia: 26-28 dicembre e 6 gennaio

Riceviamo e pubblichiamo

Il Presepe Vivente di Vejano torna a incantare la Tuscia: 26-28 dicembre e 6 gennaio
A Vejano, nel cuore autentico della Tuscia viterbese, il Natale si vive a passo lento, sotto le luci calde del borgo e immersi in un’atmosfera che profuma di storia, comunità e meraviglia. Anche quest’anno torna uno degli appuntamenti più attesi del territorio: il Presepe Vivente di Vejano, uno dei più suggestivi e partecipati del Lazio, pronto a trasformare il paese in una piccola Betlemme medievale.
Le nuove date ufficiali dell’edizione sono: 26 dicembre, 28 dicembre e 6 gennaio. In caso di maltempo nelle prime due date, è prevista una data aggiuntiva il 4 gennaio. Un’occasione ideale per un Fuoriporta natalizio alla scoperta della Tuscia più autentica.

Concerto di Natale con…solidarietà!

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 20 dicembre alle ore 21.00, presso il teatro “Charles De Foucauld”, Generazione Musica presenta:
“Concerto di Natale – Generazione Musica & Friends”.
Evento che attraverso la musica, la poesia e il teatro ci permetterà di scambiarci gli auguri per le imminenti festività natalizie. Si alterneranno sul palco, oltre a Generazione Musica, il coro “ControCanto”, diretto dal M° Francesca Reboa, la piccola orchestra “Crescendo”, diretta dal M° Giuseppe Mercorillo, dell’associazione Novarmonia.
Parte del ricavato della serata servirà a sostenere i progetti di Emergency nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Crediamo che la mission del nostro teatro sia quella di promuovere un’offerta culturale all’altezza per il nostro territorio, ma anche quella di occuparci dei progetti che sono focalizzati sui più fragili, questa è una occasione per sostenere, in un periodo di festività, i progetti di buona sanità per chi soffre.
Vi aspettiamo numerosi per uno scambio di auguri all’insegna dell’arte e della solidarietà.
Associazioni Generazione Musica e Fa.rò.
Per prenotazioni contattare via whatsApp il numero 339 467 7628
info@unteatroperbracciano.it
www.teatrocharlesdefoucauld.it/
fb: @UnTeatroPerBracciano

Un fine settimana super! Il PD Prima Porta Labaro dedica all’acquisto della nostra Sede il brindisi di Natale

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 20 dicembre alle 19.30 il Circolo Prima Porta Labaro, in via Inverigo 28, ci dedica il Concerto natalizio con il coro giovanile Petit Choeur, diretto dal maestro Riccardo Balsamo, e il brindisi che seguirà. Il ricavato dell’ingresso, a offerta libera, sarà devoluto all’acquisto della nostra sede.

Il Mercatino di Natale ha avuto un grande successo. Nel fine settimana scorso abbiamo ricevuto ancora molti bellissimi capi di abbigliamento, accessori e oggetti, perciò prolungheremo l’apertura a sabato 20 e domenica 21 dalle 10.30 alle 18.00.
Alla chiusura ci sarà il nostro brindisi di fine anno, anche per ringraziare quanti – ideatori, donatori, acquirenti – hanno contribuito al suo successo e in particolare a chi, in questi giorni ha tenuto aperto, selezionato e prezzato le cose che avete portato e comprato!

Ps. Nei giorni successivi (ma anche subito dopo il brindisi) si potranno riprendere le cose rimaste invendute!

mercatino di Natale

Sport: approvato il bando per il rimborso delle spese ordinarie 2025

Riceviamo e pubblichiamo

L’amministrazione comunale ha approvato l’Avviso pubblico per l’assegnazione dei contributi destinati al rimborso delle spese sostenute nel 2025 dalle associazioni e società sportive dilettantistiche operanti sul territorio comunale.
Il bando mette a disposizione 30.000 euro e prevede l’ammissione di fino a 25 soggetti beneficiari, con una soglia minima di accesso fissata a 30 punti, a garanzia di un sostegno più ampio possibile.
L’Avviso è adottato in attuazione del Regolamento comunale per la concessione dei contributi e applica criteri di valutazione specifici, coerenti con la natura del rimborso spese e orientati alla misurazione dell’attività sportiva effettivamente svolta, con particolare attenzione allo sport giovanile, all’attività agonistica e alla capacità organizzativa delle associazioni.
Il provvedimento si inserisce in un percorso di indirizzo politico chiaro: dopo il sostegno già destinato a progetti in ambito sociale e inclusivo, con 12.000 euro investiti su disabilità in acqua, attività per ragazzi a rischio di esclusione e terza età, l’Amministrazione rafforza ora il supporto alla pratica sportiva agonistica e strutturata, riconoscendo il valore educativo, formativo e competitivo dello sport di medio e alto livello.
L’Avviso sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito istituzionale del Comune, con indicazione delle modalità e dei termini di partecipazione.

ROMA, PRIMO GENNAIO DI MUSICA NEL CENTRO STORICO CON LA ‘ROME PARADE’. SVETLANA CELLI: «UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE PER FAMIGLIE E TURISTI»

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Gli organizzatori di Destination Events: «Il mondo intero sarà affascinato»

La Città Eterna si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più attesi delle festività: la Rome Parade di Capodanno. Patrocinata da Roma Capitale, la parata, giunta al 19­­° anno, è il più grande spettacolo in Italia di marching band e gruppi di cheerleader provenienti dagli Stati Uniti, che per l’occasione si esibiranno con formazioni omologhe o folkloristiche provenienti da diverse regioni italiane, in un ideale abbraccio tra Italia e America, durante i giorni più belli e significativi dell’anno.

Il 1° gennaio 2026, a partire dalle ore 15:30, il cuore di Roma – da Piazza del Popolo a Piazza di Spagna – si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto, animato da un’esplosione di musica, colori ed energia. Un caleidoscopio di suoni e coreografie che, come ogni anno, celebra l’incontro tra culture e tradizioni, regalando a cittadini e visitatori un’esperienza unica per inaugurare il nuovo anno all’insegna della festa e della condivisione.

«Roma si prepara ad accogliere, come da tradizione, questo straordinario evento. Dagli Stati Uniti e da tutta Italia, arriveranno marching band, cheerleader e bande folkloristiche. Un appuntamento imperdibile per famiglie, appassionati di musica e per chiunque voglia iniziare un nuovo anno con allegria, buon umore ed energia», dichiara Svetlana Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina e madrina dell’evento.

Lizzie Bone, Direttrice della Parata per gli organizzatori della Destination Events Ltd, aggiunge: «Siamo pronti, i performer sono pronti e siamo sicuri che anche i romani lo siano. L’evento di Capodanno sarà coinvolgente, ricco di cultura e spettacolo: un tributo degno della Città Eterna. Garantiremo che Roma, l’Italia e il mondo intero siano coinvolti e affascinati.»

Il concerto vedrà la presenza di affermati ensemble statunitensi come: le Disco Amigos, da New Orleans; la Key West High School Band, dalla Florida; le californiane Mission San Jose High School Warrior Marching Band and Color Guard, la Bloomington All Star Marching Band, la Esperanza Flores Ballet Folklorico e la Palm Springs High School Marching Band; la Spirit of America Productions, da Dallas; dall’Illinois, arrivano la Waubonsie Valley High School e la Lake Zurich High School Marching Band; ci sarà la newyorkese Corning Painted Post High School Hawks Marching Band; la Varsity Spirit All American rappresenta, invece, una iniziativa nazionale statunitense, che comprende cheerleaders, ballerine e artisti che si sono qualificati durante i campi estivi della Varsity Spirit. Ai numerosi gruppi americani, si affiancheranno artisti italiani, come la Folkloristica Band di Bettolle, i Caferza di Giulianova, la Frustica di Faleria, e tanti altri gruppi che allieteranno i romani e i turisti che parteciperanno al concerto itinerante.

L’ingresso all’evento è gratuito: un invito aperto a famiglie, appassionati di musica e curiosi di ogni età, per vivere insieme un Primo dell’anno indimenticabile, tra le meraviglie di Roma, nel segno della cultura, della gioia e dello spettacolo.