28 Marzo, 2024
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Intervista a Massimiliano Valeriani: “Dalla sanità ai trasporti, abbiamo cambiato il Lazio”

La Regione Lazio è uscita dal commissariamento decennale della sanità.

«Abbiamo raggiunto un traguardo straordinario: termina il blocco del turnover e si apre una stagione di investimenti e assunzioni per medici e infermieri. Ricordiamoci da dove siamo partiti analizzando i dati del passato e quelli di adesso. Si è passati da 670 milioni di euro di deficit nel 2013 a 58 milioni di disavanzo nel 2017 e una stima per il 2018 di un utile di 18 milioni di euro. Tra il 2013 e il 2016 il totale dei costi interni di gestione è stato ridotto di 82 milioni di euro, mentre quelli esterni sono diminuiti di 55 milioni di euro. Sono stati inoltre ridotti i debiti e i tempi di pagamento verso i fornitori del sistema sanitario: saldati oltre 3 miliardi di vecchi debiti e accorciati i tempi di pagamento delle fatture: da 1.000 giorni nel 2013 a 60 giorni nel 2017. Dal 1 gennaio 2017 inoltre è stato abolito l’extraticket sanitario, con un risparmio per i cittadini di 20 milioni di euro. Riguardo al personale, infine, il risanamento ha portato allo sblocco delle assunzioni: oltre 3500 nuovi ingressi di medici e infermieri nel biennio 2017-18, insieme alla stabilizzazione di 1400 precari».

Resta il nodo delle liste di attesa.

«Dopo il risanamento dei conti, la riqualificazione delle strutture sanitarie e l’assunzione di nuovo personale, ora viene avviato il taglio delle liste di attesa per garantire ai cittadini regole chiare e tempi brevi per visite e prestazioni mediche. Un programma e una responsabilità condivisa tra Amministrazione, direttori sanitari e operatori per aggredire le code e restituire dignità e piena funzionalità al sistema delle cure e dell’assistenza. Tutti insieme dobbiamo raccogliere questa grande sfida, un tassello fondamentale per assicurare il diritto alla salute delle persone e dare loro il senso di una presenza forte e positiva delle istituzioni pubbliche.

Quindici anni fa molti ospedali del Lazio vennero ceduti a un fondo immobiliare e per 15 anni la Regione ha pagato leasing e affitti per questi edifici sanitari. Ora questa fase è terminata e sono state riacquistate 16 strutture ospedaliere con risparmi per circa 184 milioni di euro, che potranno essere reinvestiti per continuare ad ammodernare il sistema sanitario regionale. Se prima c’erano 2 miliardi di disavanzo ogni anno, ora i conti sono in ordine: questo non vuol dire che sono state risolte tutte le criticità del sistema sanitario. Resta ancora molto da fare, ma non si possono negare i notevoli risultati conseguiti finora e siamo pronti a portare avanti lo sviluppo del sanità nel Lazio».

Come è cambiato il sistema della mobilità pubblica?

«Cinque anni fa il sistema del trasporto pubblico era allo sbando. Autobus vecchi e insicuri, con oltre un milione e mezzo di km percorsi, treni fatiscenti e sempre in ritardo. Oggi però le cose sono completamente diverse: il cambiamento raggiunto in questo settore è evidente. Se ieri Cotral aveva 28 milioni di debito e una flotta bus tra le più vecchie in Italia, oggi l’azienda di trasporto regionale chiude il bilancio con un utile di 8 milioni di euro. Questo significa che non solo i conti economici sono in ordine, ma è stato anche rinnovato il parco mezzi, con l’acquisto di 800 autobus sicuri, ecologici e confortevoli, e sono stati assunti 250 nuovi autisti.

Un miglioramento che ha interessato anche le ferrovie regionali con il progressivo rinnovo dell’intero parco rotabile in circolazione nel Lazio. Sono state incrementate le corse dei treni ed è aumentata la qualità del servizio, raggiunte percentuali intorno al 95% sulla puntualità e la regolarità del trasporto ferroviario. Sono state ammodernate molte infrastrutture e introdotte innovazioni tecnologiche per rafforzare la sicurezza. Con il nuovo contratto di servizio, infine, viene previsto un investimento di ulteriori 500 milioni di euro sulle ferrovie del Lazio, mentre altri 314 milioni di euro sono stati stanziati per acquistare 38 nuovi treni per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo».

Sul fronte della trasparenza e dei costi della politica?

«Una delle prime cose che abbiamo fatto quando siamo arrivati in Regione è stata quella di tagliare i costi della politica. Abbiamo abolito i vitalizi, abbassato lo stipendio dei consiglieri e l’indennità del presidente della Regione e del presidente del Consiglio regionale. Con la legge 4 abbiamo introdotto maggiore trasparenza attraverso la tracciabilità dei pagamenti effettuati dai gruppi consiliari. In caso di mancata rendicontazione, l’erogazione dei fondi viene bloccata. I costi della politica sono stati abbattuti del 30%. Lo avevamo promesso nella precedente campagna elettorale, lo abbiamo fatto».

Lei è stato il promotore della legge sulla Protezione Civile e sul contrasto al bullismo.

«La riforma della Protezione Civile era attesa da 30 anni e recepisce finalmente le normative nazionali per istituire un più efficiente sistema di prevenzione e intervento. Un organismo snello e agile che ha permesso di agire con prontezza ed efficacia in occasione del tragico terremoto che ha colpito Amatrice e Accumuli. Il ruolo delle migliaia dei volontari viene valorizzato, garantendo anche una formazione permanente che ne facilita i compiti.

Siamo stati inoltre la prima Regione in Italia ad avere approvato una legge contro il bullismo: un provvedimento che tutela e sostiene la crescita educativa, sociale e psicologica dei nostri ragazzi. Risorse e strumenti adeguati sono messi a disposizione di istituti scolastici, associazioni di settore e Comuni per realizzare progetti volti a riconoscere e prevenire fenomeni di bullismo. È già stato pubblicato il primo bando, che ha finanziato 62 progetti a sostegno degli studenti e delle loro famiglie».

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