8 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 4577

Regione, 153 milioni in più a comuni e province per ridurre i debiti

I comuni le province del Lazio avranno fino oltre 153 milioni di euro di spazi finanziari in più, per pagare i propri debiti. La IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Mauro Buschini (Pd), ha dato parere favorevole, all’unanimità, allo schema di deliberazione della Giunta regionale n. 39, concernente: “Patto di stabilità regionale verticale incentivato 2014: adozione dell’articolato per l’attuazione del patto di stabilità regionale verticale incentivato 2014 e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all’esercizio finanziario 2014 degli enti locali del Lazio in materia di patto di stabilità interno”.

Il provvedimento consente agli enti locali del Lazio di sforare il patto di stabilità, al fine di favorire il pagamento delle proprie obbligazioni di parte capitale. In base alla normativa nazionale sulla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, per il 2014 alle regioni è attribuito un contributo fino a 1272 milioni di euro. A loro volta, le regioni si impegnano a cedere ai comuni e alle province ricadenti nel proprio territorio spazi finanziari pari a 1,2 euro per ogni euro dei 1272 milioni. Nel Lazio il plafond complessivo per il 2014 ammonta a 153 milioni 154 mila euro, da utilizzare per il pagamento delle obbligazioni di parte capitale, di cui 38 milioni 288 mila euro per le province e 114 milioni 866 mila euro per i comuni, destinati in parti uguali ai comuni con popolazione compresa tra 1000 e 5000 abitanti e a quelli con popolazione sopra i 5000 abitanti.

“Con questa delibera – ha spiegato l’assessore al Bilancio, patrimonio e demanio, Alessandra Sartore – la Regione va incontro alle province e ai comuni del Lazio cedendo quote del proprio patto di stabilità, per far sì che gli enti locali abbiano maggiore respiro e possano migliorare l’obiettivo programmatico per l’anno in corso. In questo modo, diamo un ulteriore impulso alla riduzione dei debiti della pubblica amministrazione verso imprese e soggetti privati. L’approvazione della delibera ci permette di rispettare la scadenza del 15 marzo per la comunicazione al Mef delle variazioni degli obiettivi programmatici”.

Come per il 2013, il rispetto del patto di stabilità nell’anno precedente costituisce criterio di virtuosità per poter accedere alla ripartizione del plafond 2014. Gli importi degli spazi finanziari concessi a ciascun comune superiore ai 5000 abitanti e a ciascuna provincia, in proporzione alle proprie obbligazioni in conto capitale, sono riportati nelle tabelle allegate alla delibera, mentre il plafond di 57 milioni di euro destinato ai comuni tra i 1000 e i 5000 abitanti riuscirà ad azzerare tutti gli obiettivi di tali comuni. Alla Provincia di Roma sono stati assegnati spazi per quasi 17 milioni di euro, 7,7 milioni all’amministrazione provinciale di Latina, 6,1 a Frosinone, 4,3 a Viterbo e 3,1 milioni a Rieti. Tra i 93 comuni sopra i 5000 abitanti che ne avevano fatto richiesta, gli spazi finanziari maggiori sono stati assegnati alle seguenti amministrazioni: Guidonia Montecelio (3,8 mln); Latina (3,4 mln); Fiumicino (3,3 mln); Ladispoli (2,6 mln); Cerveteri (2,1 mln); Civitavecchia (1,9 mln); Sora (1,7 mln); Tarquinia (1,7 mln); Anguillara Sabazia (1,7 mln).
La commissione Bilancio ha inoltre riammesso nella procedura quattro comuni che erano rimasti fuori perché le loro richieste erano arrivate oltre i termini.

Anguillara, inaugurata la farmacia comunale

E’ stata inaugurata sabato primo marzo la nuova Farmacia Comunale di Anguillara Sabazia.
“Questo è il risultato della nostra determinazione, nonostante i tanti problemi e gli imprevisti che abbiamo dovuto affrontare oggi apre la nuova farmacia comunale”. Ha iniziato così il breve discorso inaugurale il sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno che nel pomeriggio di sabato scorso ha tagliato il nastro sulla porta di accesso dei locali della nuova farmacia comunale sita sulla Strada Vicinale dei Vignali (numero 28, zona Campo Sportivo).

“In questo momento di grande difficoltà economica la farmacia comunale ha il dovere di garantire convenienza su quei prodotti dove ciò sarà possibile, praticando lo sconto del 10% su tutti i farmaci pediatrici e su tutti i prodotti parafarmaceutici per le persone over 65. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con impegno e tenacia a questo progetto – ha concluso il sindaco – gli uffici comunali, gli sponsor Edil Picad srl per la realizzazione di alcune opere e la Canova srl per aver concesso 18 mesi di locazione gratuita. Da oggi Anguillara ha nuovamente una farmacia comunale, questo vuol dire una nuova possibilità di un introito per le esangui casse comunali. Servirsi di questa farmacia, la vostra farmacia perché questa é la farmacia della comunità locale, sarà in alcuni casi conveniente, ma soprattutto contribuirà a finanziare la spesa corrente”.

La farmacia comunale ha aperto al pubblico lunedì 3 marzo alle ore 8.30 ed effettuerà orario continuato fino alle 19.30, un orario pensato per andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Per informazioni, aggiornamenti o per conoscere le iniziative e le offerte della farmacia comunale é possibile rivolgersi a:
tel: 06/99901739
e-mail: farmacia@comune.anguillara-sabazia.roma.it
www.comune.anguillara-sabazia.roma.it

Bracciano, all’Archivio Storico un libro e un dibattito sulle malattie mentali

In una sala dell’Archivio Storico di Bracciano pullulante di gente interessata oltre le aspettative, è stato presentato (sabato 1 marzo) il libro “L’insalata sotto il cuscino. Storie di disordini e di adolescenti” del dottor Stefano Vicari, neuropsichiatra dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Vivo e animato soprattutto il dibattito finale, a significare che si è andati ben al di là della semplice illustrazione pubblica di un libro. Si è, piuttosto, voluto sensibilizzare e avvicinare la gente alla delicata problematica dei disturbi psichici, delle malattie mentali. Tali forme di patologie, sia nelle forme più gravi che non, non sono considerate come le solite malattie che colpiscono molti di noi, vengono rifiutate. Se ne ha paura, non se ne vuole parlare per il terrore di essere isolati, discriminati. libro-insalata-cuscino

Troppi preconcetti ancora aleggiano su tali disturbi, che possono arrivare a inficiare la vita di chi ne è affetto e dei suoi familiari. Questi ultimi, spesso, non sanno come relazionarsi col familiare colpito da tale disagio psico-fisico; preferiscono fingere che il problema non vi sia, che tutto sia nella normalità di qualunque altro coetaneo del/la proprio/a figlio/a. Infatti sono soprattutto i giovani adolescenti ad essere colpiti dalle malattie mentali: E le colpe vengono molte volte attribuite alla famiglia, alle madri in particolare sempre troppo protettive, a quel contesto ambientale e familiare che avrebbe favorito l’insorgere della malattia. Così, in realtà, non è. Ed è fondamentale fare chiarezza. Si tratta di patologie complesse che hanno più concause scatenanti, tra cui fattori ereditari e genetici; ma questi vanno ad unirsi, nella maggior parte dei casi, a stili di vita non perfettamente salutari, tenuti dai ragazzi: il fare uso di cannabinoidi o altre droghe in primis. E, dunque, si punta subito il dito sugli amici, su coloro che vengono frequentati più assiduamente da questi adolescenti in difficoltà.

Non ci piace chiamarli malati, per non enfatizzare una connotazione della patologia invalidante. Tuttavia è bene sottolineare che, spesso, questi giovani si ritrovano soli, abbandonati da tutti coloro che rifiutano la malattia. Pertanto è fondamentale ridurre lo stress e l’emarginazione, favorendo lo sviluppo cognitivo del soggetto affetto da tale tipo di malattie, ha consigliato Vicari. Per evitare che si inneschino, così, situazioni degenerative che possono diventare non più curabili, a causa di danni irreversibili. In molti casi, però, c’è anche il rifiuto dei farmaci. La diatriba tra cura farmacologia e assistenza con psicanalisi e con l’aiuto di psicologi è centrale in tale problematica. Trovare il giusto equilibrio è il vero obiettivo e un obbligo: “uno specialista deve saper garantire il miglior trattamento possibile per ogni disturbo”, ha voluto sottolineare il dottor Vicari, che ha poi puntato l’attenzione sulla distinzione tra disagio e disturbo: il primo si trasforma nel secondo quando diventa cronico ed è invalidante per la vita quotidiana del singolo.

“Il libro del dottor Vicari – ha precisato il vicesindaco di Bracciano, Gianpiero Nardelli – è interessante poiché si occupa di una fascia di popolazione, gli adolescenti, messa erroneamente ai margini e trascurata. Sulle malattie mentali ci sono molti pregiudizi e i genitori stessi tendono a minimizzare. Anche da parte del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) c’è poca considerazione delle malattie della psichiatria infantile. Le 7 storie, romanzate nel libro di Vicari, offrono molti spunti di riflessione. Ritengo che dovrebbero esserci più punti di aggregazione ed Osservatori in grado di offrire un valido aiuto ai piccoli malati e ai genitori per riconoscere e affrontare tali disturbi. Anche come Amministrazione dobbiamo impegnarci per creare queste strutture ricettive e di supporto locale. Voglio, pertanto, proporre di discuterne col dott. Vicari in un altro incontro ad hoc, in un diverso contesto in cui si possa approfondire tale questione fattivamente”.

E anche il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, non ha escluso la possibilità di fare dell’”Ospedale Padre Pio” un polo specialistico e specializzato di neuropsichiatrica infantile di cui c’è crescente necessità visti i numeri forniti anche dai dati Ocse in merito.
Si è voluto concludere quest’incontro, moderato da Paolo Viglianisi, con la proiezione di un filmato di mezz’ora,”Disordini”, per entrare nel vivo di una problematica che ha entusiasmato.

Barbara Conti

Lemon Brothers. Camminare per star bene, creare nuove reti di relazioni e opportunità lavorative

Si chiama così il gruppo nato un anno e mezzo fa, grazie all’iniziativa di Carlo Romanelli, psicologo del lavoro, e di un nucleo iniziale di manager e dirigenti d’azienda con in comune l’esperienza di un licenziamento. Proprio durante un corso per manager che avevano perso il lavoro, il contatto iniziale fra Romanelli e quei professionisti disoccupati e l’avvio di un percorso su ottimismo e capacità di resistere che sarebbe poi sfociato nell’idea dei “Lemon Brothers”. Lagina Facebook spiega che si tratta di un’associazione che intende sostenere le persone camminando insieme, “…affermando l’’idea che il movimento e il pensare in movimento siano una modalità potente e suggestiva per accompagnare, dare sostegno, e formulare idee, pensiero nuovo”.  Potente e divertente anche il nome dell’associazione, che fa il verso alle blasonate banche d’affari che furono epicentro della crisi cominciata nel 2008 e rimanda all’immagine di limoni spremuti – frutti belli e profumati ma che ancora tanto possono dare: “Il limone è il simbolo di chi è stato spremuto fino a dare tutto per poi essere gettato, di un’appartenenza che si trasforma, ma anche di chi proprio per questo ha molto «succo» ed è pieno di energia, ed ha voglia di dare un sapore diverso al lavoro”.

I Lemon Brothers, dalle passeggiate iniziali ristrette del gruppo dei fondatori, si sono poi trasformati in un gruppo ampio in cui ci si ritrova per fare movimento e per raccontarsi camminando. I Lemon sono semplicemente persone che hanno perso il lavoro o che, se il lavoro lo hanno ancora, lo vogliono diverso; persone che hanno deciso di camminare insieme preferendo muoversi piuttosto che piangersi addosso. L’obiettivo delle passeggiate dei Lemon Brothers è perciò quello della condivisione e della creazione di una rete di sostegno spontanea.

 Oggi i Lemon Brothers contano su un network molto numeroso: si può prender contatto su Facebook e si partecipa, se si vuole, alle passeggiate-raduni. Dall’inizio della loro esperienza, i Lemon sono già stati più volte in Toscana, nelle Marche e, più di recente, nel Lazio, sul lago di Bracciano.  “Alle passeggiate tradizionali in alcuni dei luoghi più belli d’Italia, si è poi pensato di affiancare degli attraversamenti simbolici di aziende innovative per concezione e organizzazione del lavoro, offrendo così ai nostri camminatori la possibilità di visitare dei centri d’eccellenza. Luoghi in cui certamente c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare”, ci dice Paolo Viglianisi, Lemon Brother del gruppo fondatori. Dalla scelta di passeggiare non solo all’aria aperta ma anche nei luoghi di lavoro, si deduce che il riposizionamento nel mondo produttivo delle persone – siano essi partecipanti abituali o di una sola volta ­– sta molto a cuore ai Lemon Brother, che da gruppo di sostegno spontaneo sta adesso diventando anche luogo in cui allacciare nuovi rapporti, anche lavorativi: è già successo, infatti, che nuove opportunità di business sia nate e si siano cementate durante le passeggiate. Forza Lemon.

A cura di Sabrina Livan – Sociologa ed Esperta di Risorse Umane (Psicologia del Lavoro)

Pallanuoto. Esordio vincente dell’under 15 femminile sabatina nel campionato di categoria

La nona e ultima squadra anguillarese a esordire in campionato (girone unico) è la formazione Under 15 femminile allenata da Angelo Ragno. La compagine sabatina supera senza problemi la SIS Roma “B” per 12 a 3 al termine di un match che per lunghi tratti ha avuto il sapore di un allenamento.pallanuoto-under15

Nel primo quarto partenza a razzo della squadra sabatina che, nel giro di un minuto realizza due reti con Sara Iannarelli e Barbara Iacoella e si divora altrettanti gol con le stesse giocatrici. Le due successive reti di Sara Iannarelli, che realizza la sua doppietta personale, e Giulia Bartoletti mettono una grossa ipoteca sul risultato finale.

Il primo periodo termina con un tiro della solita Sara Iannarelli che s’infrange sul palo mentre la squadra della SIS Roma chiude la frazione senza tirare mai in porta.

Risultato parziale: Anguillara – SIS Roma “B” 4-0

Anche il secondo quarto è un monologo della squadra sabatina che realizza altre quattro reti con una scatenata Francesca Papi, la predatrice del gol per eccellenza. L’unica rete della squadra romana è realizzata con un tiro dalla distanza della giocatrice n°4. Aisha Luise e Barbara Iacoella con due tiri da distanza ravvicinata mettono ancora i brividi all’estremo difensore ospite che si salva come può.

Risultato parziale: Anguillara – SIS Roma “B” 8-1

Il terzo quarto si apre con le reti di Barbara Iacoella (doppietta personale) e Aisha Luise che mettono in cassaforte la vittoria con un tempo e mezzo di anticipo. Il secondo gol ospite realizzato dalla giocatrice n°2 suona un po’ da sveglia per la squadra romana che va più volte vicina ad altre realizzazioni. Una splendida traversa colpita da Chiara D’Angelo, scatenata in questo frangente, chiude il terzo periodo.

Risultato parziale: Anguillara – SIS Roma “B” 10-2

Il terzo gol ospite realizzato con un gran tiro dalla distanza della giocatrice n° 2 apre l’ultimo periodo di gioco. Alice Cecchini a tu per tu con il portiere ospite si divora un gol praticamente già fatto mentre la seconda rete di Giulia Bartoletti e il gol di Federica Fasano mettono una pietra tombale sul match. Prima del triplice fischio finale c’è ancora il tempo per alcune azioni da una parte e dall’altra che non producono gli effetti sperati.

Risultato finale: Anguillara – SIS Roma “B” 12-3 (4-0) (4-1) (2-1) (2-1)

La formazione sabatina ha iniziato il campionato alla grande battendo con merito la compagine romana, facendo prevalere sicuramente il maggior tasso tecnico rispetto alle avversarie, oltre naturalmente l’esperienza e la maturità che sono propri di una grande squadra. La SIS Roma, pur avendo messo in mostra alcune buone individualità, in questa partita non è sembrata all’altezza della formazione anguillarese. A parziale giustificazione della sconfitta c’è da dire che, diverse ragazze della rosa si sono affacciate alla pallanuoto per la prima volta in questa stagione e nonostante ciò hanno dimostrato carattere e voglia di emergere.

Per la squadra dell’Anguillara sono scese in vasca: De Santis Arianna, Iacoella Barbara, Pompei Chiara, Perfetti Francesca, Iannarelli Sara, Iannarelli Alessia, Cecchini Alice, Leone Mira, Bartoletti Giulia, D’Angelo Chiara, Papi Francesca Romana, Luise Aisha, Batistuz Marta, Fasano Federica, Tamburrini Daniela, Cosentino Valentina

Prossimo incontro

Anguillara – SIS Roma “A”
Sabato 8 marzo ore 15:00
Piscina Poggio dei Pini – Anguillara

Sergio Grassi

Acqua non potabile Roma Nord, Legambiente: “Assurdo privare cittadini di un bene fondamentale”

“È assurdo e gravissimo che migliaia di cittadini romani rimangano senza acqua potabile fino al prossimo dicembre”. Legambiente chiede che venga reso noto il piano di interventi per affrontare l’emergenza nelle aree interessate, con un’adeguata comunicazione ai cittadini e il loro coinvolgimento nelle decisioni.

“È vergognoso che si sia giunti a questo intollerabile stato di emergenza quando la questione è nota da anni, servono piani chiari ed immediati per intervenire anche in questa area così come si è fatto, anche se in ritardo, per le altre aree nel corso degli anni – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Si provveda con celerità ai lavori di risistemazione delle condutture di approvvigionamento idrico della Capitale, come già sta avvenendo per l’acquedotto Marcio. Vogliamo conoscere nel dettaglio il programma, come e quando si intende intervenire in questa zona di Roma, vengano fornite chiare informazioni ai cittadini che saranno costretti a subire gli innumerevoli disservizi. Venga chiarita la situazione per gli abitanti di Tragliata che risiedono nel Comune di Fiumicino, che sarebbero al momento del tutto ignari. Chiediamo inoltre che venga istituito un tavolo con le associazioni che si occupano del tema per valutare la gestione della situazione emergenziale”.

Il divieto di utilizzo dell’acqua riguarda non solo l’utilizzo alimentare, ma anche l’igiene personale e per il lavaggio di indumenti e stoviglie. L’ordinanza del 21 febbraio scorso parla di oltre 500 utenze nei municipi XIV (ex XIX) e XV (ex XX). che rimarrebbero senza acqua fino a dicembre 2014.

“I cittadini hanno diritto ad una buona acqua pubblica così come più di un milione di romani ha chiaramente affermato con il referendum, per questo tutte le decisioni in merito devono essere prese con la massima trasparenza e attraverso il coinvolgimento dei cittadini stessi – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio -. I punti di rifornimento che dovranno essere predisposti per assicurare la fornitura di acqua, divengano punti acqua utili per la distribuzione anche passata l’emergenza, così da contribuire all’abbattimento dei consumi di acqua in bottiglie di plastica”.

Municipio XV. Potabilità acqua, Torquati: “Ordinanza riguarda esclusivamente acquedotti Arsial”

Il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana ha comunicato che con Ordinanza del sindaco n.36 del 21 febbraio 2014 è fatto divieto fino al 31 dicembre 2014 di utilizzare l’acqua per il consumo umano – uso alimentare e igiene personale e ogni altro utilizzo –anche in alcune zone del Municipio XV (ex XX), servite dagli acquedotti Arsial Malborghetto, Camuccini (solo per via di Valle Muricana dal civico 840 in su e via Mapello), Piansaccoccia, Monte Oliviero (solo per via Prato della Corte), Santa Maria di Galeria, Casaccia-S.Brigida, nelle more del risanamento dei predetti acquedotti da parte di Acea Ato2.

“A seguito dell’effettuazione di apposite analisi è stata riscontrata acqua con caratteristiche chimiche e batteriologiche ovvero solo batteriologiche non adatta al consumo umano. Per questo seguendo i principi di massima precauzione – informa il presidente del Municipio XV, Daniele Torquati – è stato predisposto, a tutela e salvaguardia della salute pubblica, il divieto dell’utilizzo dell’acqua per il consumo umano. Per evitare allarmismi e fraintendimenti, tengo a precisare che molti dei residenti delle vie coinvolte da tale disservizio si servono da sempre di pozzi e non degli acquedotti dell’Arsial, pertanto – ha proseguito il minisindaco – i disagi per tali famiglie si prospettano limitati e ben gestibili. Tuttavia, pur non essendo di diretta competenza dell’Amministrazione municipale, – ha sottolineato Torquati – ci faremo promotori presso l’Arsial, che ha il compito di assicurare il rifornimento di acqua per consumo umano, affinché questa venga fornita dove sarà eventualmente necessario”.

“Per maggiore tutela invito i cittadini delle zone interessate – ha concluso il presidente Torquati – a prendere visione dell’Ordinanza per conoscere nei dettagli le vie e i numeri civici interessati”.

 

Incidente sulla via Braccianese: muore un ventenne

Grave incidente stradale nella notte tra venerdì e sabato scorso sulla via Braccianese, all’altezza di via Casale San Nicola. Coinvolte una Lancia Y e una Smart. A bordo della Lancia Y, che ha urtato anche un palo e si è poi ribaltata finendo in una scarpata, viaggiavano tre giovani, un 20enne che è morto sul colpo e altri due coetanei che sono stati trasportati in ospedale in gravi condizioni. Per estrarre i ragazzi, incastrati tra le lamiere dell’auto, sono intervenuti i vigili del fuoco.

Ferite anche le due persone a bordo della Smart, che sono state trasportate in ospedale in codice giallo. Sul posto è intervenuta la polizia di Roma Capitale per ricostruire la dinamica dell’incidente, avvenuto intorno alle 3.30 della notte.

 

Anguillara. Arrestato giovane spacciatore

I Carabinieri della Compagnia di Bracciano, a conclusione di un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, hanno arrestato in flagranza di reato S.M., 29enne residente ad Anguillara Sabazia, con l’accusa di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella nottata di venerdì, i Carabinieri della Stazione di Anguillara Sabazia hanno colto il giovane, classe 84, pregiudicato del posto, già da tempo “seguito” dai militari, mentre vendeva alcune dosi di stupefacente a due ragazzi di Anguillara, segnalati al Prefetto come assuntori. Durante la perquisizione personale e domiciliare sono stati rinvenuti circa 70 grammi di marijuana già confezionata e pronta per la vendita, nonchè l’attrezzatura completa per la preparazione e la distribuzione.

Visti gli elementi a suo carico, il giovane pusher è stato dichiarato in stato di arresto e i Carabinieri lo hanno accompagnato al carcere di Civitavecchia, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo. La droga e il materiale rinvenuto sono stati sequestrati.

I sogni esistevano molto prima di Freud

Fin dai tempi più remoti il sogno affascina l’umanità, che ne fa oggetto di culto e di studio. Ogni epoca, ogni cultura e ogni individuo si chiedono quale sia l’origine e il senso dei sogni.

Le più antiche notizie sui sogni ci provengono dall’Egitto e dalla Babilonia. Gli Egizi sono i primi a servirsi dei sogni per scoprire il destino e il ruolo dell’uomo nell’Universo, conoscere le cause delle malattie e le terapie adeguate per trattarle. Non a caso in Egitto sorgono i primi rituali d’incubazione che in seguito si diffonderanno nell’antica Grecia: in essi il malato dorme nel tempio con il proposito di ricevere nel sogno rivelazioni divine, ai fini della guarigione. In Egitto nascono le prime caste sacerdotali, gli Scribi della casa della vita che sono tenuti in grande considerazione. Gli antichi egizi, dunque, attribuiscono al sogno proprietà chiaroveggenti, premonitorie e terapeutiche: lo chiamano “misterioso messaggero”, ritenendolo inviato dalla dea Iside per consiglio e avvertimento.

Questa visione del sogno è in parte simile a quella riportata ne L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, a proposito del legame fra le parti somatiche e il contenuto rappresentativo del sogno, attraverso la Teoria di Scherner. La scienza contemporanea, infatti, attribuisce molta importanza alle fonti somatiche nella formazione del sogno, come possono essere gli stimoli somatici provenienti dall’interno del corpo o gli stimoli sensoriali esterni. Scherner ipotizza che quando “l’immaginazione si libera dalle catene del giorno, cerca di dare una rappresentazione simbolica della natura dell’organo da cui proviene lo stimolo…Da ciò deriva una specie di libro dei sogni da usare come guida per l’interpretazione dei sogni.” (pag. 170). Il corpo umano nel suo insieme viene così descritto come una casa e i singoli organi del corpo come parti di una casa. Per esempio, nei sogni da “stimolo dentario”, un ingresso con soffitto a volta, corrisponde alla cavità orale, e una scala al passaggio tra la gola e l’esofago. In questo modo Scherner, verso la fine dell’800, non solo ha descritto le caratteristiche mentali connesse alla produzione di sogni, ma “ha anche creduto di aver scoperto il principio secondo il quale la mente affronta gli stimoli che le si presentano” (pag. 170).

L’epopea babilonese di Gilgamesh (primo poema epico), composta nel III millennio a.C., narra di molti episodi vissuti in sogno. Fra i tanti è citato un sogno di Gilgamesh che, nel viaggio agli Inferi, incontra il dio degli abissi marini da cui riceve in dono “sogni”: è un regalo prezioso, perché i sogni riveleranno all’eroe le intenzioni nascoste degli dei.

Secoli dopo, nel ‘700, Hildebrandt attribuisce ai sogni un potere ammonitore, “che attira la nostra attenzione sulle tare morali della nostra mente, proprio come i medici ammettono che i sogni possono farci notare delle malattie fisiche inosservate” (cit. in L’interpretazione dei sogni, pag. 59, sez. F, Il senso morale nei sogni). Kant esprime la stessa idea in un passo della sua Antropologia in cui dichiara che i sogni sembrano esistere proprio per mostrarci la nostra natura. Per capire la potenza morale attribuita ai sogni, sempre nell’opera sopra citata troviamo scritto: “Nei sogni è la verità: nei sogni impariamo a conoscere noi stessi nonostante tutte le maschere, nobili o vili, che mostriamo al mondo…L’imperatore romano, che mandò a morte un uomo che aveva sognato di assassinare l’imperatore, fu giustificato nella sua azione poiché pensò che i pensieri che uno ha in sogno, li abbia anche da sveglio.” (pagg. 54-55).

In modo analogo, anche Platone (429-347 a.C.) vede nel sogno, anticipando addirittura la teoria freudiana, la manifestazione di istinti e desideri repressi, durante la veglia, dalla censura della ragione e dominati dalle regole sociali. Nel sonno, infatti, la parte razionale dell’anima dorme e non può quindi esercitare alcun controllo sulla parte irrazionale che si abbandona spesso a visioni folli, delittuose, bestiali, perfino incestuose.

A trattare la natura e l’origine del sogno su basi filosofiche sono gli studiosi greci a partire dal V secolo a.C. Per esempio, Ippocarate (468-377 a.C.) ritiene che i sogni possano essere considerati un mezzo per capire lo stato di salute dell’individuo. L’anima, di notte, visita gli organi del dormiente e, se ci sono disturbi, li riconosce e ne fa una diagnosi. Riallacciandosi all’opinione di Ippocrate, Aristotile (386-322 a.C.) ritiene che nel sonno, non distratto dalle vicende del giorno, possiamo avere una visione più esatta di un’eventuale imminente malattia. Individui che da svegli avvertono sensazioni nelle loro dimensioni reali, mentre dormono, le percepiscono in modo più accentuato. Così, persone che avvertono un leggero ronzio alle orecchie possono sognare di trovarsi in mezzo a tuoni e fulmini, altre che sentono un lieve calore in alcune parti del corpo possono sognare di camminare attraverso il fuoco.

Comunque, indipendentemente dall’opinione dei filosofi, è l’intera popolazione greca che nutre la massima fiducia nel sogno e nelle sue proprietà terapeutiche. I greci praticano l’incubazione, vale dire si avvalgono dell’uso di addormentarsi nel tempio nell’attesa che appaia in sogno la divinità per prestare l’aiuto richiesto. Il rituale ha origine antichissime e si espande con il diffondersi del culto di Asclepio, il dio protettore della medicina. Il tempio più famoso è a Epidauro, ma anche a Roma, quello dedicato a Esculapio, dio della medicina dei Romani, un tempio, dove i malati dormono e sognano il dio che tocca la parte malata del paziente e la risana oppure indica la terapia da seguire. Analoghi rituali si svolgono in Egitto, nei santuari del dio Serapide, come accennato all’inizio dell’articolo.

Altro illustre interprete dell’antichità è Aristandro di Telmesso, l’indovino di Alessandro Magno. Egli applica all’oniromanzia il metodo cifrato, cioè un procedimento linguistico nell’interpretare i sogni, cui si rifarà lo stesso Freud. Una testimonianza di questo metodo la possiamo ritrovare durante il lungo assedio di Tiro da parte dei macedoni, in cui Alessandro Magno è impaziente di assistere alla caduta della città. Una notte sogna che un satiro danza sul suo scudo. Aristandro interpreta scomponendo la parola “satiro” in “sa – Tiro”, cioè “Tiro è tua”. Questa interpretazione convince il re e lo rende così determinato che, poco dopo, conquista Tiro. Lo stesso Freud presenta ai suoi pazienti il sogno scomposto in frammenti, in singoli elementi parziali: per ogni frammento, egli offre una serie di pensieri che si possono definire come il sottinteso di questa parte del sogno. Quindi il suo metodo si avvicina a quello “cifrato”.

Ma il più profondo conoscitore e studioso di questa materia è il greco Artemidoro di Daldi (II d.C.). Di lui Freud scrive che ci ha tramandato l’elaborazione più completa e accurata del sogno nel mondo greco-romano. Egli raccoglie in una summa tutti i suoi scritti onirici oltre a quelli esistenti nella Grecia di allora. E’ Il libro dei sogni, opera monumentale divisa in cinque parti di cui le prime tre dedicate all’amico Cassio Massimo e le ultime due al figlio, al quale Artemidoro intende lasciare tutto il suo bagaglio di conoscenze e di riflessioni. Dotato di grande intuizione ed esperienza, ritiene che il sogno sia il risultato di immagini e di emozioni accumulate durante il giorno e che non abbiano un’origine divina. Dello stesso parere è Freud, secondo il quale in ogni sogno è possibile ritrovare un collegamento con le vicende del giorno precedente, lasciando i cosiddetti resti diurni. Tuttavia, la sorprendente modernità del pensiero di Artemidoro sta nella convinzione che “l’interpretazione dei sogni non è altro che accostamento di simili”, vale a dire, interpretare significa riconoscere somiglianze e scoprire pensieri richiamati dall’immagine onirica. Assistiamo dunque a un’anticipazione dell’interpretazione che sarà applicata da Freud, molti secoli più tardi, attraverso la simbolizzazione (o rappresentazione simbolica o trascrizione simbolica). Vale a dire, quando un elemento viene rappresentato da qualche altro elemento, quest’ultimo è un simbolo. In generale, il rapporto esistente tra il simbolo (significante) e il simbolizzato (significato) è un rapporto di analogia o somiglianza formale. La tecnica di Freud si differenzia da quella di Artemidoro, però, in un punto essenziale: essa impone il lavoro dell’interpretazione al sognatore stesso, mentre per il filosofo questa scaturisce direttamente dalla mente dell’interprete.

Sogni e interpretazione dei sogni appaiono di fondamentale importanza nel Talmud, il testo sacro dell’ebraismo che, tramandato oralmente da Mosé in poi come espressione della volontà e delle leggi divine, è stato messo per iscritto dopo la seconda distruzione del Tempio di Salomone. Il sogno è quindi capito soprattutto in chiave teologica. Cinque erano le regole ermeneutiche, alcune derivate da Artemidoro, proposte dai maestri talmudici.

La prima era il simbolo e l’allegoria, la seconda il bisticcio di parole, fondata su omofonia e omografia; la terza si basa sul calcolo numerico delle lettere e delle parole; la quarta consiste nello scambio delle lettere alfabetiche; la quinta, lo stato emotivo.

In questo senso vi è una sorprendente somiglianza con alcune esperienze oniriche riportate dai pazienti di Freud, e con i cosiddetti atti mancati, ossia lapsus verbali di lettura e scrittura, di cui l’autore parla in Psicopatologia della vita quotidiana. Nel primo caso, per esempio, una paziente molto pudica e riservata, prossima al matrimonio, sogna di ornare il centro della tavola con delle violette, per un compleanno. Secondo Freud, il termine inglese violets poteva riferirlo ad un significato segreto della parola, in particolare ad un legame inconscio con la parola francese violer (violentare). Con sua grande sorpresa la sognatrice associò la parola inglese violate. In altre parole, il sogno si era servito della grande somiglianza casuale delle parole violet e violate, la cui differenza di pronuncia consiste semplicemente nel diverso accento sulla sillaba finale, per esprimere, “nel linguaggio dei fiori” i pensieri della sognatrice sulla violenza della deflorazione (un altro termine usato dal simbolismo floreale).

Anche nel Talmud è sorprendente l’attenzione verso i simboli di origine sessuale e l’importanza loro accordata. Freud stesso, di origine ebrea e profondo conoscitore delle tradizioni più antiche riguardanti l’interpretazione dei sogni, si ritiene fosse informato della tradizione talmudica.

Rispetto ai lapsus verbali, Freud riporta, tra i numerosi esempi, il racconto di un avvocato il quale, vantando le confidenze che riceveva dai propri clienti, avrebbe voluto dire che essi gli raccontavano “i loro più intimi guai”, ma quello che uscì dalla bocca fu “i loro più interminabili guai”. Con questo lapsus, l’avvocato rivelò all’ascoltatore proprio quanto gli voleva nascondere, cioè che tutto quello che i clienti gli riferivano in merito ai loro guai, a volte lo seccava e gli faceva desiderare che parlassero un po’ meno di se stessi e non gli facessero perdere tanto tempo.

Insomma, ricapitolando, alcuni concetti psicoanalitici contemporanei sono stati concepiti ben prima di Freud, sono dunque concetti che partono da molto lontano e testimoniano un’intensa affinità di pensiero, di emozioni e di affetti tra l’uomo agli esordi della civiltà e l’uomo d’oggi.

Dott.ssa Aurora Capogna

 

BIBLIOGRAFIA

S.Freud, L’interpretazione dei sogni (1899), Grandi Tascabili Newton, Roma, 1988.

S.Freud, Psicopatologia della vita quotidiana (1901), Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1987.

Artemidoro, Il libro dei sogni, a cura Del CornoD., Milano, Adelphi Edizioni, 1975.