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“Dopo la Mille Miglia, ancora una volta la città di Ronciglione viene scelta come tappa del percorso di una delle corse d’auto d’epoca più prestigiose ed importanti d’Italia, la Modena Cento Ore. Una capacità organizzativa che più volte si è distinta in queste occasioni e che ha portato la nostra città al centro di importanti manifestazioni come queste”.
Appena reduce dal successo della Mille Miglia, Ronciglione si prepara ad accogliere un’altra sfilata automobilistica d’eccellenza, la “Modena Cento Ore Classic”, giunta alla sua 15° edizione. Un percorso che va da Modena a Roma e che dal 2 al 7 giugno vedrà 80 meravigliose auto storiche sfidarsi su strade ed autodromi attraverso il Lazio, l’Umbria, la Toscana e l’Emilia Romagna.
Ronciglione incontrerà le auto storiche mercoledì 3 giugno, nella terza tappa che da Roma conduce a Perugia. L’arrivo delle prime vetture è previsto alle ore 11.15, fino alle 12.15, subito dopo la gara in pista all’Autodromo di Vallelunga. Durante questa fascia oraria, verrà predisposto il divieto di sosta in piazza Vittorio Emanuele, in corrispondenza dell’area in cui verrà posizionato il gazebo che effettuerà il controllo a timbro. Allo stesso modo, verrà imposto il senso unico da Porta Romana a Piazza Vittorio Emanuele, direzione Viterbo. Si manterrà il doppio senso di marcia in Corso Umberto I, con obbligo di svolta in via Magenta (direzione Roma). Verrà ristabilita la normale circolazione del traffico dopo le 12.15, al termine del passaggio della manifestazione.
La Modena Cento Ore 2015 come sempre si divide in una sezione “velocità” ed una sezione “regolarità”, con prove “a media” sui percorsi delle prove speciali e negli autodromi. La gara, a invito, è riservata a vetture di grande valore storico e sportivo, costruite tra il 1918 e il 1976. Questa edizione prevede la partecipazione di oltre 80 vetture; 18 nazioni rappresentate dai 160 partecipanti provenienti da tutto il mondo; 16 case automobilistiche; 13 prove speciali su strada chiusa e 4 gare in circuito con 22 controlli orari; circa 1000 chilometri percorsi.
Il Sindaco della città Metropolitana di Roma Capitale, Ignazio Marino, ha delegato il Vice Sindaco Mauro Alessandri ad inaugurare la fine dei lavori di ampliamento della scuola Alberghiera “Viale Adige” di Civitavecchia.
Il vice Sindaco, che ha la delega all’edilizia scolastica, sarà presente al taglio del nastro dei nuovi padiglioni, il giorno 3 giugno p.v., alle ore 17.00.
A margine dell’incontro con il Dirigente scolastico, gli studenti e con il personale della scuola, incontrerà la stampa.
«Il profondo interesse che abbiamo riscontrato al Forum PA in occasione della presentazione ufficiale di USCE.it, sia da parte di rappresentanti degli enti locali che dei cittadini, dimostra come il tema della gestione delle pratiche di condono edilizio sia sempre di strettissima attualità. Abbiamo anche avuto l’ennesima conferma di quanto fosse atteso un sistema innovativo in grado di coniugare la semplicità del funzionamento con l’efficacia dei risultati».
Così l’ing. Sandro Simoncini, presidente di Sogeea Spa, in merito alla presentazione di USCE.it (Ufficio Speciale Condono Edilizio Web) alla ventiseiesima edizione del Forum PA.
«Il servizio, a seguito di una scelta effettuata tramite bando di gara europeo, è già attivo nel Comune di Anguillara Sabazia – spiega Simoncini -. In appena tre mesi, USCE.it ha consentito la lavorazione di oltre il 50% delle 2.200 pratiche giacenti, un numero che abbatte con un rapporto di oltre 100 a 1 le tempistiche di evasione rispetto alla gestione tradizionale. Si parte digitalizzando le pratiche in giacenza, in modo da fare una fotografia con data certa dell’archivio, per poi far lavorare le istanze da un team di tecnici-istruttori che opera da remoto e con procedure standard atte a garantire trasparenza e rapidità.
L’attivazione di un portale dedicato e protetto con livelli di sicurezza superiori a quelli di una banca, come è USCE.it, permette gratuitamente al cittadino di seguire lo stato di avanzamento della propria istanza, visualizzarne i documenti estraendone copia, sollecitarne la lavorazione, interagire con i tecnici-istruttori tramite un efficacissimo servizio help-desk sempre attivo, integrare la documentazione, verificare i calcoli delle somme richieste, pagare i diritti con carta di credito. Il tutto comodamente da casa, senza essere costretto a recarsi in Comune. USCE.it assicura la verifica e il monitoraggio costante delle procedure e delle performance desiderate dal Comune. Il servizio consente ai singoli enti locali di non mettere a bilancio alcunaspesa e di trasferire ilrischiod’impresa totalmente al provider, senza dover costituire uffici con attrezzature ad hoc o ingaggiare professionisti esterni. Il Comune sostiene il costo sotto forma di un aggiopagato solo dopo avere incassato gli oneri dai cittadini: aspetto non secondario visto le crescenti difficoltà che gli enti locali incontrano nel reperire risorse finanziarie».
La scuola locale PYT di Bracciano, acronimo di “Pretty Young Things”, è sempre più una fucina di giovani e nuovi talenti, di calibro anche internazionale. Il nome di certo suggerisce la freschezza che si respira in quest’ambiente, ma rimanda sicuramente all’omonima canzone di Michael Jackson. Un tributo al “Re del pop” non casuale. Gli insegnanti Andrea Modica e Letizia Pirisi, che hanno fondato la scuola in pianta stabile qui a Bracciano circa due anni fa, infatti volevano diffondere una cultura artistica, soprattutto dell’hip-hop, a lui ispirata. Ma nella loro scuola si praticano anche tutte le altre discipline di danza (dalla breakdance, al flamenco, alla classica, alla contemporanea e moderna), in quanto ritengono che i loro alunni debbano avere conoscenze in ogni ambito del ballo. Hanno circa una novantina di iscritti, con gruppi a parte per i più piccoli di 3-4 anni. Diversi i riconoscimenti ottenuti con i gruppi dei ragazzi più grandi. Oltre alle gare, organizzano anche casting per talent show. E incontri con coreografi internazionali. Nel 2012 è stato Shabba Doo (ballerino di Michael Jackson, Madonna e Lionel Ritchie) a collaborare con la scuola PYT.
Nel 2014 è stata la volta di Popin Pete (ballerino e coreografo di Janet Jackson, Chris Brown, Gwen Stefani, Black Eyed Peas) a dare il suo contributo alla formazione dei giovani artisti esordienti della scuola. Tra l’altro Pete è pioniere del popping, lo stile tipico di Michael Jackson a scatti e ispirato infatti alla robotica nei movimenti, che viene praticato ed insegnato qui. Ma la PYT presenta due importanti novità. Innanzitutto la conquista di due primi posti in due differenti competizioni: il primo al Talent Day al Teatro Traiano di Civitavecchia a febbraio. E il secondo allo Jo Festival al Palacavicchi a Ciampino a Roma, a marzo. “Il segreto per vincere una gara –ci spiega Andrea Modica- è l’insieme della tecnica, dell’unione del gruppo, dell’allenamento, dello spirito di sacrificio e del supporto reciproco dei ragazzi e del dare loro la giusta carica da parte di noi insegnanti”. “Una competizione richiede una dura preparazione, fatta di molte ore di allenamento, più volte a settimana, anche la mattina quando non vanno a scuola, e ad orari extra”, aggiunge Letizia Pirisi.
Invece la seconda iniziativa caratteristica della scuola è lo spettacolo di fine anno ai Giardini Pubblici di Bracciano. Si tratta di un misto di danza, recitazione, canto e ballo. Quest’anno si terrà circa verso il 27 giugno. Si intitolerà Re-evolution e sarà, come lo scorso anno, diviso in due parti: quella iniziale con le esibizioni di tutti i gruppi. E quella finale che mostrerà il grosso lavoro fatto nel musical coi ragazzi, con un laboratorio teatrale che metterà in scena una nuova versione di Cenerentola (nel 2014 fu la volta di Peter Pan) in chiave comica, rivisitata e dal titolo “AAA Cercasi Cenerentola”. Lo spirito e il motto alla base di tale iniziativa inedita è sempre lo stesso, quello che caratterizzò un anno fa l’anima del gruppo: “Solo chi sogna può volare”. L’obiettivo, non nascondono i due maestri, è portare tale musical in giro per i teatri più importanti di Roma e d’Italia.
Un po’ quello che è accaduto a un bimbo di Oriolo Romano, che è entrato a far parte della scuola proprio dallo scorso anno: Riccardo Mazzetti. Scoperta la danza quasi per caso (come tutti del resto), iniziando a ballare non appena sentiva una nota in macchina alla radio o la musica al supermercato, arrivò alla scuola, che conobbe tramite altri compagni, quasi a stagione finita. Per questo ebbe qualche difficoltà in più ad inserirsi; ma svolse un lavoro assiduo, costante e maggioritario rispetto agli altri per mettersi alla pari. E, nel giro di pochi mesi, è riuscito ad entrare a far parte del gruppo con cui ha vinto le due gare sopra citate (5 bimbi tutti tra i 6 e gli 8 anni); oltre che partecipare allo spettacolo di fine anno della scuola. La sua è una storia simile a quella di tanti altri alunni della PYT e la riportiamo ad esempio per dimostrare quanto la voglia di fare, di riuscire e di arrivare non conosca ostacoli. Non è mai troppo tardi per incominciare a danzare. E neppure troppo presto; non c’è un’età limite per iniziare. Basta sentire il desiderio di condividere questa passione. La danza è un importante veicolo di socializzazione, di inserimento, per superare la timidezza; aiuta molto la formazione della propria personalità e riesce a modificare il carattere di un individuo predisponendolo meglio al confronto, all’apertura mentale, al dialogo con l’altro e al rispetto reciproco. Aiuta a saper stare in gruppo, ad accettare il giudizio e la sconfitta e a vivere la vittoria con sana sportività e con la giusta competitività. Inoltre può essere anche molto terapeutica
per chi è affetto da autismo ad esempio, che riesce a comunicare appunto attraverso la danza e l’espressione corporea, trovando in essa una nuova forma di linguaggio, ha voluto ricordarci la mamma di Riccardo, la signora Nydia Rossi di Canale, che si dice sorpresa dai progressi del figlio, dalla spontaneità con cui si muove sul palco perfettamente a suo agio, e soprattutto dall’unione dei 5 elementi che costituiscono il suo gruppo: i vincitori dei due premi riportati sono molto affiatati e tra loro è nata una vera e propria amicizia. La signora Rossi evidenzia anche l’enorme lavoro svolto col figlio ed i compagni dai maestri.
Il gruppo certo è importante, ma alla scuola PYT non c’è solo questo. Dal concorso sono usciti anche talenti solisti, come Francesco, campione al talent Day in hip-hop. “Ma si tratta di concorsi rivolti in particolare ai più grandi, poiché per i più piccoli potrebbe essere più destabilizzante”, precisa Letizia Pirisi.
L’altra opportunità che regala la scuola è quella dei casting per talent show quali “Tu sì que vales” e “Italia’s gots talents”, gli unici che offrano possibilità di partecipazione gratuita. E proprio a maggio alla PYT si prepareranno le selezioni per il mondiale di Hip-Hop internazionale e, in caso di vittoria, i vincitori andranno a San Diego.
Una conferenza stampa ad Oriolo Romano, a Palazzo Altieri, su Monterano, le sue rovine e i restauri effettuati. Mentre ad Oriolo si parla di riqualificare Parco Altieri, a Canale Monterano si discute dei cambiamenti avuti nel tempo: quello che è stato “ristrutturato” e quello che andrebbe che ancora non lo è stato. E, non a caso, questo permette di notare le somiglianze tra i due paesi, sorti in maniera similare: Oriolo tramite l’afflusso di braccianti, taglialegna e boscaioli provenienti da Toscana e Umbria, chiamati per disboscare la Selva Manziana e rendere coltivabili le terre, come avvenne in tutto il territorio della Tuscia nel XVI secolo.
E Canale, come ci spiega Francesco Stefani, “nel ‘500 in territorio monteranese ad opera di coloni toscani ed umbri chiamati dagli Orsini, feudatari del luogo, per mettere a coltura i campi selvatici del monte Sassano. Canale, assieme a Montevirginio, ha raccolto la maggior parte dei monteranesi dopo che questi avevano abbandonato le loro case devastate”. E da allora ha subito uno sviluppo e un’evoluzione che è interessante studiare. Notevoli i cambiamenti nel tempo che ha avuto, che ne hanno modificato drasticamente l’assetto: “Monterano –spiega Stefani- è un abitato le cui origini si perdono nella preistoria. In periodo etrusco è stato un centro strategico della lucomonia di Caere, nell’Alto Medioevo fu sede di una vasta diocesi che comprendeva il lago di Bracciano e i monti della Tolfa, nella seconda metà del Seicento venne trasformata in una piccola capitale barocca del feudo papale Altieri, con lavori ideati da Gian Lorenzo Bernini diretti sul posto dai suoi collaboratori”.
Francesco Stefani è una personalità molto conosciuta qui a Canale Monterano. Amico di Lidio Gasperini, cattedratico di storia antica e “scopritore” di Monterano. Per anni ha svolto una vita amministrativa molto attiva: assessore alle finanze dal 1983 al 1988 e sindaco per due mandati dal 1993 al 2001, durante i quali ha organizzato l’istituzione della Riserva e i lavori di restauro appunto. Poiché, a suo avviso, “Il territorio e le memorie del passato sono la principale ricchezza di Canale: una straordinaria risorsa culturale ed economica, che va gestita bene. Per questo motivo il suo appello è a “ritrovare la tenacia della fine del secolo passato per impedire una nuova devastazione e un nuovo oblio. Non si può trascurare una straordinaria risorsa culturale ed economica come il territorio monteranese”. Un impegno che deve partire dal ripensare l’organizzazione della Riserva, che “è diventato un organo troppo burocratizzato”; dal valorizzare l’azione della Soprintendenza, che “fornisce tuttora, come in passato, controllo e assistenza”; dal lavoro alacre svolto da cooperative sociali quali Lymph@ “che produce occupazione e cultura”. Con una maggiore opera da parte del Comune, principale attore protagonista chiamato in causa. Infatti, tra le sue prospettive per il futuro, Stefani non nasconde “la costituzione di un parco archeologico strutturato, comunque dipendente dalla volontà degli amministratori del Comune di Canale, proprietario del luogo e gestore della Riserva Naturale”.
Riscoprire le proprie origini può servire anche a dare un incentivo in tale direzione. Questo un po’ forse il senso dell’incontro su Monterano. “Organizzato dal Museo di Palazzo Altieri di Oriolo, -spiega Stefani- riguardava il lungo periodo di oltre duecento anni intercorso dalla distruzione di Monterano ad oggi. Passando per la devastazione dell’abitato del 1799, l’abbandono, lo smantellamento degli edifici, i tanti decenni di vandalismi, incuria e oblio, ed infine la riscoperta degli studiosi, cui seguì un’imponente campagna di restauri”.
Tra questi ultimi egli ha ricordato i principali: “Il primo risale al 1988 ed ha riguardato le arcate dell’acquedotto cinquecentesco. Ma la grande stagione dei restauri è iniziata nel 1994 ed è durata quasi dieci anni, durante i quali il Comune ha acquistato i terreni privati e ha restaurato i principali edifici, tra i quali il Palazzo Ducale con la fontana del Leone e la facciata della chiesa di San Bonaventura. A questi sono seguiti altri due ulteriori interventi per completare il restauro di San Bonaventura ed altri minori”.
Intanto sta riorganizzando gli appunti accumulati nel tempo e periodicamente prepara una ricerca su Monterano, che fa stampare in un’unica copia. “Per ora –aggiunge- ho ristampato con aggiornamenti la mia vecchia ricerca ‘Monterano, appunti sul territorio e la storia’, a cui ho aggiunto ‘Le storie connesse dell’arte barocca, di Gian Lorenzo Bernini e del rinnovamento urbanistico di Monterano nel Seicento’ e ‘Monterano dopo Monterano, storia delle rovine e dei restauri’. Ma sto anche preparando altre nuove pubblicazioni”.
Confronto franco ed aperto il 26 maggio a Bracciano in occasione della presentazione ai cittadini del nuovo decreto n. 00197/2015 che programma il futuro dell’ospedale Padre Pio di Bracciano alla presenza del presidente regionale Nicola Zingaretti.
In una nota la Regione Lazio ha precisato che “l’atto firmato il 21 maggio scorso rimodula l’offerta ospedaliera e sanitaria dei due presidi di Bracciano e Civitavecchia attraverso la formazione di un unico polo ospedaliero che unisce l’ospedale San Paolo e il Padre Pio di Bracciano”. L’ospedale di Bracciano, oltre alla funzione di pronto soccorso, avrà 57 posti letto dei quali 25 di chirurgia, due di terapia post-chirurgica e 4 di osservazione post intensiva.
Nel suo intervento il sindaco di Bracciano Giuliano Sala ha fatto una serie di ringraziamenti: ai cittadini, al comitato diritto alla salute, ai Lions Club, Bracciano-Anguillara Monti Sabatini, ai dirigenti della Asl, al responsabile della cabina di regia per la Sanità nel Lazio Alessio D’Amato, ai legali che hanno assistito le amministrazione nei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. “E’ un risultato – ha aggiunto Sala – che si deve al dialogo tra politica ed istituzioni”.
Hanno poi preso la parola anche alcuni sindaci del territorio. Il sindaco di Manziana Bruno Bruni oltre a ringraziare l’assessore alla Sanità di Bracciano Mauro Negretti per la grande opera di coordinamento fatta ha sollecitato Zingaretti a valutare una nuova ridefinizione della Asl. Ha parlato di “grande giorno” il sindaco di Trevignano Massimo Luciani. L’assessore Negretti ha voluto ringraziare tutti gli operatori dell’ospedale che in questi anni hanno lavorato “con sacrificio ed abnegazione, tra turni massacranti e forti disagi”. Nel concludere l’intervento il presidente Zingaretti ha parlato delle procedure mirate al rientro del deficit regionale e ha concordato con l’assemblea che “il decreto è un punto di inizio”.
Da più parti è stata inoltre sollevata la questione della carenza di organico per quanto riguarda i medici. Al riguardo il manager della Asl Rm/F Giuseppe Quintavalle ha anticipato che deroghe al blocco delle assunzioni sono state già richieste per varie figure tra le quali 4 chirurghi e 4 anestesisti. Affrontata anche la questione del parcheggio esterno all’ospedale – chiuso dopo la denuncia di una cittadina che si è fatta male cadendo – i cui lavori di sistemazione da parte della Asl potranno avviarsi non appena verrà richiesta al Comune di Bracciano ed ottenuta l’autorizzazione paesaggistica.
“Per la ricorrenza della Festa della Repubblica c’è poco da festeggiare. La situazione difficile cui stiamo vivendo e causata anche dai tagli dello Stato centrale mette in discussione ormai addirittura la gestione ordinaria dei nostri Comuni e l’erogazione dei servizi primari ed a soffrire di questa situazione sono tutti i cittadini ed in particolar modo le famiglie, gli anziani, gli studenti ed i lavoratori.
Non ci si può chiedere di osservare inerti l’assassinio del nostro territorio che sta pagando un conto salatissimo ed invitarci anche a partecipare o organizzare ricorrenze commemorative.
Per questo – pur comprendendo l’importanza storica dell’evento – non organizzerò nè aderitò ad alcuna manifestazione celebrativa della Festa della Repubblica.”
Molto positivo, a detta di entrambe le parti, il confronto di questa mattina tra l’Amministrazione comunale di Cerveteri e il Prefetto di Roma Gabrielli. Presenti all’incontro le rappresentanze delle Forze dell’ordine e dei Corpi di volontariato presenti sul territorio. Molteplici i temi trattati.
“Ringraziamo il Prefetto della disponibilità dimostrata – ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – è stata l’occasione per illustrare direttamente le criticità, e le potenzialità, del nostro territorio. I temi della sicurezza, ovviamente, hanno ricevuto l’attenzione maggiore, insieme alle difficoltà finanziarie che oggi toccano tutti i Comuni. Il Prefetto si è detto pronto a raccogliere le nostre istanze a a rappresentarle nelle sedi istituzionali sovracomunali. In particolar modo, si è detto disponibile a fare quanto in proprio potere per aiutare il nostro Comune a concretizzare il nostro progetto di video-sorveglianza del territorio”.
“Sul tema dell’accoglienza dei migranti invece – ha proseguito il Sindaco Pascucci – ci ha garantito che non subiremo nessuna imposizione dall’alto ma che sarà anzi indetto, come abbiamo richiesto, un tavolo di confronto con le Amministrazione comunali per elaborare delle politiche dell’accoglienza realmente efficaci”.
Dopo l’incontro il Sindaco ha accompagnato il Prefetto in visita del centro storico e del Museo Nazionale Cerite dove sono esposti il Cratere e la Kylix di Eufronio.
Costruzione di una memoria collettiva europea condivisa è il tema del convegno in programma nel castello Rocca Colonna di Castelnuovo di Porto, a pochi passi da Roma, il 3 giugno alle 10.00, promosso nell’ambito di “Molto più di un ricordo”, la manifestazionerealizzata, con il contributo della Regione Lazio, dal Comune di Morlupo, in collaborazione con il Comune di Castelnuovo di Porto con organizzazione a cura dell’ASI CIAO Coordinamento Provinciale di Roma.
La conferenza, che punta ad affrontare le fasi e gli aspetti salienti che hanno caratterizzato gli anni del periodo bellico, vedrà la partecipazione di alcuni storici italiani, giornalisti ed esperti di geopolitica, tra cui Lorenzo Salimbeni, Emanuele Merlino, Alessandro Lundini e Emanuele Mastrangelo.
Molto più di un ricordo, ideato per il 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza dei territori coinvolti sulla storia d’Italia, ha proposto una serie di appuntamenti culturali in date simbolo del calendario nazionale.
“70 anni fa, la fine della guerra e del fascismo hanno segnato la rinascita di questo Paese – ha dichiarato il sindaco di Castelnuovo, Fabio Stefoni – Le celebrazioni in programma oggi, oltre a rappresentare un’occasione importante per riflettere sulla nostra storia locale e nazionale, testimoniano l’impegno, da parte di questa amministrazione, di volere mantenere viva la memoria, soprattutto per preservare le conquiste ottenute e ricordare, proprio in occasione della Festa della Repubblica, tutti coloro che contribuirono a rendere possibile quel referendum senza il quale oggi non saremmo qua a festeggiare”.
L’iniziativa, dopo la tappa del 4 novembre nelComune di Morlupo, si concluderà il 4 giugno alle 21,30 con il reading musicale I racconti della memoria di Antonino Cassata, con gli attori Claudio Rotunno, Federico Palla, Roberta Barberi. A seguire si terrà il concerto La Resistenza raccontata in musica con il tenoreAlessandro De Angelis, a cura del quartetto Z-ensamble dell’associazione Artemus che riproporrà, su composizioni originali e arrangiamenti del maestro Carlo Zannetti, le musiche che hanno segnato la storia italiana tra il 1944-45, da Lilì Marlen all’Internazionale francese.
Domenica 31 maggio alle ore 21 fa tappa a Tolfa il progetto “Bluemotion Petrolio Safari”: un percorso di altissimo livello performativo che in un unico spazio realizza uno spettacolo, un concerto, un’esperienza cinematografica.
Nato e sviluppato nel contesto dell’Angelo Mai di Roma, lo spettacolo sta effettuando un tour nei teatri italiani in occasione del 40esimo anniversario della morte di Pasolini, con l’obiettivo di far conoscere soprattutto alle nuove generazioni la figura e l’opera del poeta, scrittore ed attore. Bluemotion ha scelto così Petrolio, un’opera molto attuale, e la mette in scena con un allestimento suggestivo che riesce a coinvolgere anche i neofiti del teatro. L’iniziativa è supportata dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura ed alle Politiche Giovanili, grazie ad un progetto realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Tolfa.
In scena nomi di altissimo livello internazionale: dai musicisti Roberto Dellera (Afterhours), Andrea Fish Pesce, Lorenzo Corti, Valerio Vigliar, Cristiano De Fabritiis, ad attori come Sylvia De Fanti (Dignità Autonome di Prostituzione) o Laura Pizzirani. Ideazione e regia Giorgina Pi. Biglietto d’ingresso simbolico di 5€.