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La Sindaca metropolitana Virginia Raggi ha convocato la prima seduta del Consiglio metropolitano di Roma Capitale per il giorno venerdì 14 Ottobrep.v. alle ore 17.00 (sala del Consiglio, Palazzo Valentini 119/a), per la convalida degli eletti.
Il campionato provinciale di Seconda Categoria, al suo esordio il 2 ottobre scorso, ha visto ai nastri di partenza una più che rinnovata compagine oriolese che, grazie ad una rosa numerosa e alquanto competitiva, proverà a conquistare successi, consensi e le posizioni che più contano in classifica.
Già, perché con la fusione andata in porto nel corso dell’estate tra la Polisportiva Oriolo e l’Oriolo Calcio 2011, impreziosita anche dall’acquisto di validi ed esperti giocatori del comprensorio, gli obiettivi dichiarati della nuova squadra saranno quelli di lottare per il primo posto.
«La stagione 2016-17 – dichiara il presidente Antonio Valentini – rappresenta per il calcio oriolese un punto di svolta molto importante. La fusione tra le due realtà calcistiche del paese non è altro che l’acme di un progetto assai ambizioso e l’epilogo tanto agognato da tutti gli sportivi biancazzurri, che auspicavano da tempo una simile scelta e consideravano questa divisione uno spreco di energie non indifferente. È indubbio che le due società, ciascuna nel proprio ambito di competenza, abbiano dato in passato prova di organizzazione, di entusiasmo e di passione per lo sport, raggiungendo traguardi e risultati davvero significativi. Come dimenticare, allora, la cavalcata vincente nel campionato di Terza Categoria e nella Coppa Provincia di Viterbo dell’Oriolo Calcio 2011? Come non apprezzare Il lavoro e l’impegno dell’Accordia nel settore giovanile, prima di entrare a far parte in pianta stabile della Polisportiva, e non riconoscere poi il trentennale operato del Football Club Oriolo 1983, sia in campo giovanile e amatoriale che all’interno della Polisportiva? Solo con il rispetto e la considerazione della storia di ciascuno degli attori coinvolti nel progetto si è potuto costruire un solido rapporto di fiducia che, speriamo, possa dare nel tempo i frutti sperati. Adesso ci aspettiamo dagli sportivi, dalle istituzioni e dagli imprenditori locali un segno tangibile di sostegno nei confronti di tutto il movimento calcistico oriolese, compresa la squadra di calcio a 5 femminile che, dopo uno stop forzato di due anni, si rituffa nella lotta più agguerrita che mai».
Dal 26 al 29 agosto scorso il Sailing Team Bracciano ha ospitato lo “Snipe Women’s Championship”, regata internazionale che ha coinvolto nove nazioni e tre continenti, a testimonianza del fatto che, anche per le donne, la Classe Snipe è una classe di livello internazionale.
Le concorrenti hanno dichiarato che tutte le regate sono state molto combattute, ma la correttezza delle regatanti è stato il punto forte di una gara che si è disputata interpretando al meglio il motto della Classe “Serious Sailing, Serious Fun” (veleggiare con serietà, divertirsi seriamente).
In gara, gli equipaggi, molti dei quali di categoria juniores e quindi con meno di 21 anni, hanno affrontato le prove con entusiasmo e tenacia, rendendo spettacolare e avvincente ogni singola regata. Il campo di regata non è stato da meno, oltre al paesaggio mozzafiato del nostro territorio che ha regalato alle regatanti e agli spettatori grandi emozioni, il clima ha offerto una variazione continua delle condizioni di vento, che ha messo in difficoltà gli equipaggi obbligandoli a continui cambi di percorso ed adottando continuamente nuove strategie di gara.
I tecnici sono rimasti molto entusiasti per l’impeccabile organizzazione messa in campo dallo staff del “Sailing Team” Bracciano e per l’alto livello tecnico degli equipaggi presenti, tra cui si sono viste in campo atlete olimpioniche della vela.
La bella lotta per il podio si è svolta principalmente tra tre equipaggi, che hanno ottenuto il risultato certo solo all’ultima bolina. Il titolo è andato alle brasiliane Juliana Duque e Amanda Sento Sé dello “Yacht Club Bahia” (stesso Club dei campioni in carica assoluti Mateus Tavares e Gustavo Carvalho, vincitori lo scorso settembre a Talamone), che hanno dominato per tutta la manifestazione. Il secondo posto è stato conquistato dalle norvegesi Anette Melsom Mihre e Janett Krefting. Eccellente terzo posto (primo equipaggio juniores per lo Snipe 21 anni) alle italiane Maelle Frascari, che fa parte della squadra nazionale B Laser Radial, ed alla giovane sorella Lucille. Le nostre atlete hanno dato dura battaglia alle portoghesi che, alla fine della prova, si sono classificate al quarto posto.
L’equipaggio più piccolo di età era proprio del “Sailing Team Bracciano”, formato da Sharon Mattia Cannamela, 17 anni, e Chiara Amato, di soli 14 anni e quindi la più piccola atleta partecipante alla regata.
Le ragazze sono state allenate sulle sponde del lago di Bracciano da Fabrizio Micci che le ha portate in soli tre mesi a gareggiare contro atlete di livello internazionale. Chiara e Sharon si sono battute contro le avversarie “più grandi” con grandissima determinazione e voglia di far parte della competizione, ed hanno completato tutte le regate classificandosi sedicesime su 19 equipaggi. Ottimo il risultato delle esordienti di Bracciano, quindi, che non hanno mai mancato un allenamento durante tutto il periodo estivo di preparazione alla gara.
L’organizzazione del “Sailing team Bracciano” ha voluto ringraziare tutti gli equipaggi, i ragazzi che hanno aiutato lo svolgimento delle regate ed il proprio staff per il lavoro svolto con passione, dedizione e competenza. Non può sottacersi l’ottimo il lavoro svolto dal Comitato di Regata, da tutto lo staff del “Sailing Team Bracciano”, con la collaborazione dei Circoli nautici limitrofi e l’assistenza della motovedetta dei Carabinieri di Bracciano che hanno contribuito a rendere la manifestazione sicura in ogni condizione.
L’auspicio è di poter ospitare ancora, nelle acque del nostro lago, un così importante evento internazionale visto l’apprezzamento di tutti i concorrenti e spettatori.
L’estate è finita, il campionato di calcio è ricominciato e anche la stagione cinematografica riprende a pieno ritmo. Il cinema Virgilio di Bracciano e il cineteatro Quantestorie di Manziana vi propongono molti titoli appetibili per i palati cinefili più diversi.
Il 6 ottobre esce nelle sale uno dei titoli più attesi della stagione; stiamo parlando di Pets – Vita da animali, film d’animazione creato dagli stessi umani che ci avevano già deliziato con Cattivissimo Me e I Minions. Chiunque abbia un animale domestico si è domandato almeno una volta: “Ma cosa fa mentre lo lascio solo in casa?” Ecco, questo cartone nasce per dare una risposta a questo annoso dilemma. Seguiremo le avventure di 5 cani, un coniglietto, un gatto, un porcellino d’india e un pappagallino tra le strade e gli appartamenti di New York. Un film perfetto per tutta la famiglia.
Il 13 ottobre sarà invece la volta del terzo capitolo delle avventure di Robert Langdon, professore di Simbologia già interpretato da Tom Hanks nei due precedenti capitoli della saga tratta dai libri di Dan Brown e sempre diretti da Ron “Happy Days” Howard. Stiamo ovviamente parlando di Inferno, seguito dei controversi campioni d’incassi Il Codice da Vinci e Angeli e Demoni. Anche questa volta l’azione si svolge in Italia, in quanto Langdon dovrà risolvere un enigma legato direttamente al capolavoro di Dante, come il titolo stesso suggerisce.
Il cineteatro Quantestorie ci propone invece una quattro giorni curata da Massimo Vattani ed interamente dedicata ai documentari. A partire da giovedì 6 e fino a domenica 9 ottobre avremo la possibilità di vedere molti titoli di diverso genere, come ad esempio lo stupendo S is for Stanley, docufilm sull’autista italiano di Stanley Kubrick, che è valso un David di Donatello al suo regista, Alex Infascelli. Oppure il racconto per immagini del coreografo Ohad Naharin, realizzato da Torner Heymann ed intitolato Mr. Gaga. Mentre una storia on the road, anche se a dorso di mulo, ci porta il messaggio ecologista del regista Christian Carmosino che ci guida attraverso La lunga strada gialla.
Per maggiori e più dettagliate informazioni vi invitiamo sempre a seguire con attenzione i siti e le pagine facebook del Virgilio e del Quantestorie, ai quali potrete accedere tramite link anche attraverso il nostro sito www.lagone.it.
Simona Scullari, nata il 20 luglio del 1997, è un ragazza affetta da tetraparesi spastica che limita i suoi movimenti e la costringe su una carrozzina. , scorso anno Simona ha frequentato il quinto anno presso l’ “I.I.S L. Paciolo – sistemi informativi aziendali” diplomandosi con il voto di 95/100.
La sua grande passione è la scrittura, elemento costante delle sue giornate: la tesina di maturità, infatti, è stata incentrata sulla scrittura e comunicazione.
A scuola, ha seguito molto attentamente un percorso d’introspezione visionando gli aspetti tecnico-pratici di una azienda.
“La passione per la scrittura – ci ha raccontato – è nata due anni fa, navigando su vari siti e piattaforme di comunicazioni internet”. In questo modo è riuscita a sviluppare una grande capacità anche nell’uso del computer. Anche l’indirizzo della sua scuola superiore è stato “complice” per lo sviluppo della sua competenza informatica facendole scoprire strumenti informatici fino ad allora a lei sconosciuti.
Ha trascorso i suoi anni di liceo in maniera serena, anche se a volte sono stati un po’ pesanti, ma i suoi studi le hanno dato molte soddisfazioni e ottimi risultati permettendole anche una crescita della sua sicurezza personale. Oggi Simona è grata alle sue professoresse, specialmente la Professoressa Fanuli Marisa che l’ha seguita dal primo anno, che, con dedizione, si sono dedicate a lei, anche se, ci confessa, non con tutte è stata una piacevole esperienze. Con i suoi compagni di classe ha avuto sempre un bel rapporto anche se, dopo il diploma, le sue amicizie si sono ristrette a poche persone a causa della sua particolare situazione che, purtroppo, viene considerata un limite. Questo, però, non risponde al vero. Simona è riuscita sempre a raggiungere i suoi obiettivi e, oltre agli studi scolastici, ha frequentato un corso di teatro che le ha regalato emozioni e rafforzato il suo carattere già molto determinato.
I “social network” sono il suo modo di comunicare e, diventata ormai esperta, ha pubblicato i suoi racconti su un blog.
Un’altra sua grande passione, che si trova come sfondo in ogni suo racconto, è la musica. La musica è il modo con cui Simona riesce meglio a comunicare e che la fa sentire libera. Dalla musica questa ragazza riesce a creare racconti emozionanti con intrecci amorosi che hanno come protagonisti cantanti di “band” famose e fans. Simona ci si immerge fino a rendere le sue storie quasi fossero vere. Viaggi, passioni, musica, amicizia e libertà sono i temi dei suoi brani che spera di, un giorno, pubblicare.
Tra i luoghi in cui si svolgono i viaggi della sua fantasia, e che i suoi protagonisti affrontano, Simona preferisce l’Australia, un posto che sogna ardentemente di visitare.
Simona ha una grande forza di volontà, un sorriso dolcissimo, che non la lascia mai, e il sogno di diventare una scrittrice affermata. Simona, con il suo carattere così solare, è sempre disposta a socializzare. Le piace conoscere le persone e prendere il meglio da ognuna trovare ispirazione per i suoi racconti e renderli emozionanti.
L’Agone, sul suo sito, pubblicherà i suoi racconti a puntate per regalarle il sogno di farli conoscere a tutti .
“Niente è impossibile, vivete ogni giorno con il massimo impegno e passione, la vita deve essere vissuta appieno e io ne sono la prova. Ragazzi, abbiate la voglia di realizzarvi”: questa è la filosofia di vita di Simona!
Camminando lungo via del Corso si staglia alla fine della strada lo splendido monumento dell’Altare della Patria, mentre proseguendo lungo via dei Fori Imperiali ci ritroviamo a camminare immersi tra elementi rinascimentali e antichi fino ad arrivare al Colosseo e all’arco di Costantino. Ma la nostra meta la Domus Augustea, che sorge rialzata sopra la cosiddetta casa di Ottaviano, contraddistinta per la sua semplicità e la mancanza di lusso e marmi, ma questo non deve stupire dato l’animo semplice di questo imperatore, che amava addirittura mangiare in cucina tra gli schiavi.
La casa di Augusto sorge comunque fra due strutture importantissime per la storia romana: il Lupercale, luogo in cui secondo la leggenda la lupa allattò i gemelli Romolo e Remo, e le capanne Romulee, le più antiche abitazioni della Città Eterna, che secondo la tradizione antica sono le abitazioni dei due gemelli. Augusto sottolinea così non solo la sua importanza, ma anche la sua discendenza quella appunto della dea Venere; egli fu il più amato fra tutti gli imperatori, per la discendenza Giulia e per tutte le opere che nei trent’anni in cui fu al potere riuscì a compiere.
All’interno della domus un tempo nei pavimenti avremmo scorto una varietà di marmi policromi, ma le intemperie e i saccheggi hanno portato questi ha scomparire, ciò che invece resta ben visibile sono gli affreschi, tra cui i due più famosi quello della Stanza delle Maschere e quello situato all’interno del suo studio privato, tramite cui si poteva accedere solo attraverso una scala interna da cui poteva passare solo lui e ritirarsi nella sua “Siracusa”, terminologia con cui lui amava definire il suo studio.
Entrambi gli affreschi appartengono a quello che viene definito dagli studiosi il secondo stile pompeiano. Cioè uno stile non piatto o privo di prospettiva, ma prospettico e già costituito dalla tecnica del finto illusionista pittorico (ovvero il momento in cui fissando un muro da lontano ci sembra di scorgere una colonna o un’altra stanza, che avvicinandosi tendono però ad appiattirsi). Tecnica che verrà riscoperta solo nel periodo rinascimentale. Solo un aneddoto che farà capire quanto Augusto fosse amato dal popolo. Svetonio narra di un incendio che bruciò la sua dimora e che il tutto popolo volle contribuire a proprie spese alla ricostruzione della sua abitazione.
Il titolo completo è “Il doppio legame. Vita di Primo Levi” perché di questo si tratta. Molti libri, naturalmente, sono stati scritti per ricordare questo grande scrittore: testi dotti e molto approfonditi che raccontano della sua vita e anche dei suoi lavori e della sua terribile esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz. Questo, però, è un libro speciale dal momento che l’autrice anglosassone ha tentato di capire e quindi raccontare Primo Levi come uomo. Certo non è stato un impegno facile: bisognava sapere tutto di lui, dalla città in cui era nato e vissuto, addirittura del quartiere in cui era cresciuto, della sua famiglia compresi zii, cugini e nonni. Non poteva neppure trascurare la sua appartenenza alla comunità israelitica torinese, il modo in cui lui la vivesse e come questa fosse inserita nel tessuto sociale del territorio. E poi ha analizzato la sua passione per la chimica inorganica, la sua indifferenza nei confronti della politica, la sua passione per le passeggiate in montagna, la sua scelta di affidare le sue azioni alla razionalità spesso a scapito delle emozioni. E molte pagine sono dedicate agli amici di Levi che in tanti modi lo aiutavano a capire ed affrontare la vita, la quotidianità del suo universo. Il titolo è stato scelto per il suo doppio significato: quello conosciuto nella chimica organica e quello psicologico cioè “il conflitto paralizzante tra esigenze contraddittorie”, in questioni “che non si possono né evitare né soddisfare”. L’immagine predominante che risulta da questo gran lavoro è quello di un uomo di grande riservatezza e profondi valori morali che non si abitua mai, neppure ad Auschwitz, – né vuole accettare – “ l’oscuro, inconscio lato animale dell’umanità”. Le sue opere sono alla fine il risultato di questa visione del mondo, piene di lucidità e di speranza ma anche di dolore ed incredulità per le sorti del mondo.
Si tratta di una stanza a tema in cui ci sono enigmi da risolvere. Grandi e piccoli, amici e colleghi, famiglie e parenti possono trovare in essa non solo un’occasione di svago e divertimento ma anche uno stimolo per la mente e un modo per rinsaldare legami di amicizia.
L’Escape Room nasce come gioco virtuale ma, a partire dal 2006, diventa un vero e proprio “Real Game” con cui gli appassionati dei giochi di ruolo virtuali entrano in contatto con la realtà materiale. Dopo la sua nascita, le “Escape Room’s” sono apparse in tutto il mondo. Ogni grande città ne conta oggi a decine: sono così una vera e propria moda. Le stanze a tema portano allegria e divertimento per tutte le fasce di età, perché sono un gioco dove i concorrenti devono confrontarsi e cooperare per uno scopo finale. Nulla di virtuale, quindi, ogni enigma si deve risolvere realmente per procedere nel gioco.
Abbiamo incontrato Gian Luigi Pignoloni che ha portato nella nostra cittadina una “Escape Room” e gli abbiamo chiesto di parlarci di questo gioco.
Da dove nasce l’idea di creare l’Escape Room? E dove si trova?
“Ritengo che la realtà sia una dimensione importante perché spesso viene trascurata per passare tutto il tempo sui “social network”. Invece, io credo che la realtà possa donarci ancora così tanto. L’ “Escape Room” è una stanza reale, in cui gruppi di persone sono chiusi per almeno un’ora. Lo scopo del gioco è uscire prima del termine dell’ora risolvendo i quiz, gli enigmi e i giochi che sono nascosti al suo interno. La mia idea è nata dopo aver provato la mia prima “stanza” a Roma: ho voluto crearne una inventando giochi e ambientazione. Ed il mio sogno si è trasformato in realtà in Via Anguillarese 41, in una palazzina di fronte alla strada: qui c’è la mia “Escape Room”.”
Ha creato anche il simbolo? Ce lo può illustrare?
“Sì, ho creato anche il simbolo riprendendo un enigmatico simbolo che deriva da uno dei più antichi glifi della preistoria, una specie di “labirinto”, che è un disegno che ritroviamo nelle diverse culture e tempi della società umana. Sempre uguale, sempre con le stesse spire, ed anche questo è un bel mistero da risolvere! Al centro della mia nuova interpretazione di questo intreccio di linee compare una stella rossa ad otto punte che è ricca di significati. Infatti il nome della Associazione da me fondata prende il nome di “Asterios Legacy”, ovvero la Lega di Asterios, e questo Asterios è proprio il Minotauro, essere metà umano e metà toro che è strettamente legato al labirinto di Creta. Asterios in greco significa sia stella che stellato. Il Minotauro veniva tenuto all’interno del labirinto di Cnosso a Creta e ogni anno “metteva alla prova” i sette giovani ateniesi che venivano mandati per placare la sete di vendetta di Minosse contro Atene. Il Minotauro, la Sfinge, sono esseri metà umani e metà animali e simboleggiano quella forza misteriosa che spinge l’uomo a superare i suoi limiti. Ed è proprio questo che la mia Associazione vuole portare nel territorio. Il nostro sogno è quello di non fermarsi alle Escape Room, ma di andare oltre, cercando di unire la volontà di fare impresa con quella di stimolare le persone a superare i limiti imposti dalla vita di ogni giorno. La stella, infatti, è quella voglia di vita, quella luce che vive all’interno di chi si vuole mettere in gioco e che in queste stanze cerca di evadere un po’ dai problemi del quotidiano per ritrovare la propria luminosità e bellezza come se ciascuno fosse egli stesso una stella!”
Qual è il tema scelto da lei per questa “Escape Room”?
“Lo scenario che abbiamo creato è una fedele riproduzione di una stanza inglese di fine ottocento che prende a modello quella creata a Londra per il celebre investigatore Sherlock Holmes. All’interno della stanza vi sono intriganti e minuziosi giochi che abbiamo personalmente creato. Il gioco riuscisse curato così come lo è l’ambientazione, e questo lo possono confermare le molteplici testimonianze e recensioni che stiamo ricevendo. Non possiamo che sperare di poter intrigare le persone a venire a giocare con noi al più presto! La soluzione degli enigmi è strettamente connessa alla soluzione che lo stesso Sherlock sottoporrà ai giocatori: non resta che lucidare la lente di ingrandimento e partire! ”
L’onda emotiva che si è sollevata dopo il sisma del 24 agosto, che ha colpito i Comuni delle Marche e del reatino, è stata molto sentita in tutto il Paese e anche Manziana non è rimasta a guardare. L’incasso della serata del 14 ottobre, primo giorno della Sagra della Castagna locale, evento molto atteso dal paese e dai comuni limitrofi, sarà devoluto ai Comuni terremotati dall’Associazione che organizza la festa. Molte sono state le iniziative di solidarietà del paese: in collaborazione con il Comitato Sabatino della Croce Rossa Italiana sono stati raccolti beni di prima necessità, il Comitato Festa San Giovanni Battista ha devoluto l’incasso dei festeggiamenti patronali ai Comuni terremotati e grazie ad un idea avuta da “Futura Parrucchieri” e approvata dai comitati Nazionale e Regionale della Protezione Civile, sono partite due parrucchiere che nel campo di Accumuli hanno dato il loro contributo servendo uomini e donne. I volontari del gruppo comunale di protezione civile di Manziana sono ripartiti al campo di Accumuli da lunedì 19 a domenica 25 settembre e, come già accaduto, in base alle direttive regionali di volta in volta ricevute, potrebbe essere nuovamente impegnato. Il Gruppo è inserito all’interno del coordinamento organizzazioni di volontariato della Regione Lazio, di cui fanno parte altre 95 associazioni ed è stato fondato dal dott. De Angelis, recentemente scomparso.
«Manziana ha dimostrato ancora una volta il suo grande cuore. Ringrazio pubblicamente tutti i volontari che con impegno e serietà sono accorsi ad Accumuli in aiuto delle popolazioni terremotate – dice il sindaco Bruni – La voglia di aiutare è tanta, ma poter contare su personale volontario qualificato e organizzato è una garanzia che ha permesso di dare un importante contributo a chi ne ha bisogno, senza intralciare la macchina dei soccorsi, ma anzi supportandola da vicino. Al loro arrivo quello che oggi è un campo attrezzato era un semplice campo da calcio: grazie al loro lavoro e a quello degli altri volontari accorsi da tutta Italia, in pochissimo tempo è stato possibile allestire uno spazio in grado di affrontare l’emergenza, in attesa di sistemazioni che siano più adatte a riprendere una vita il più possibile normale».
Da Manziana sono arrivate molte donazioni di imprese e singoli cittadini e le adesioni dei volontari per andare sul campo si sono moltiplicate giorno dopo giorno.
Soddisfatto anche Luca Franco, coordinatore del gruppo comunale di protezione civile: «Sono stati giorni impegnativi sia dal punto di vista fisico che emotivo, ma tutti i volontari hanno dato il loro contributo in maniera encomiabile. Nei campi non sono mancati complimenti ed attestazioni di stima da parte delle forze dell’ordine e di affetto da parte dei terremotati. Per questo voglio ringraziarli uno ad uno per quanto hanno fatto: in momento in cui tra la popolazione colpita, dopo avere perso tutto, si respira tensione soprattutto a causa del timore di essere portati via dalla propria terra, tutti noi volontari abbiamo rappresentato la faccia amica delle Istituzioni, quella con cui confidarsi e da cui trarre conforto. Un grazie speciale anche a chi con noi ha collaborato, offrendoci sostegno e supporto, ed in particolare all’AVAB di Bracciano e al suo presidente Enza Vergari. Parte del merito è del Sindaco Bruni che ha da sempre mostrato grande interesse per il nostro gruppo, lavorando in maniera sinergica e continua al suo rilancio».
Appena avvenuta la tragedia del Centro Italia, dove hanno perso la vita centinaia di persone, la Protezione Civile del comprensorio sabatino si è organizzata con il gruppo degli elettricisti per partire alla volta di Amatrice e portare l’impianto elettrico alle tendopoli allestite.
Si sono attivati subito il 24 agosto notte, chiamati dalla sala operativa regionale, per essere pronti a partire il 25 pomeriggio con la squadra richiesta dalla Regione Lazio per la gestione dell’impianto elettrico del campo di Amatrice. La squadra è stata accompagnata da due camion pieni di beni di prima necessità, medicinali, alimenti e vestiti, raccolti presso il punto attivato dal Comune di Anguillara. “Tutto questo si è svolto alla presenza del Sindaco, che non li ha mai lasciati soli – spiega Fabrizio Serami, presidente della sezione di Anguillara – seguendoli fino ad Amatrice con i suoi assessori per aiutarli a scaricare gli scatoloni destinati alla tendopoli”.
“Ci tengo a ringraziare tutti i cittadini di Anguillara, oltre all’Amministrazione – aggiunge Serami – che hanno in un giorno fatto sì che il nostro supporto non fosse minimo, arrivando al campo di Amatrice con due camion pieni di materiale per i terremotati”.
Nel gruppo degli elettricisti era presente Maurizio Del Coco, già intervenuto nel terremoto dell’Emilia, che insieme alla sua squadra, composta da un manovratore, un aiuto elettricista ed un volontario generico, si è occupato di gestire tutto l’impianto elettrico della tendopoli per gli sfollati di Amatrice.
“La prima cosa che abbiamo fatto appena arrivati – racconta Del Coco – è stata quella della copertura dei bancali dell’acqua minerale per non farli rimanere sotto il sole durante le ore del giorno. Appena arrivato il
materiale elettrico ci siamo messi a scavare per creare gli impianti elettrici per interrare i cavi. Ogni impianto che abbiamo creato è un “quadruccio” che alimenta due tende con 6 kilowatt di elettricità al suo interno, con la possibilità di montare aria condizionata d’estate e il riscaldamento di inverno, in questo momento, infatti, abbiamo fornito per ogni tenda due stufette da 2 kilowatt. Cerchiamo di essere i più rapidi possibili in questi eventi, abbiamo dormito personalmente nelle tende prima di riuscire a completare l’impianto elettrico, la sera la temperatura in quelle zone scende sui 2 gradi e molti di noi hanno deciso di lasciare la tenda e dormire nelle macchine con il riscaldamento acceso. Questo è il terzo evento in cui noi come Protezione Civile interveniamo, il nostro lavoro ora è abbastanza organizzato grazie all’esperienza pregressa e le numerose esercitazioni, anche se gli imprevisti non sono mai calcolabili. Abbia avuto difficoltà con la logistica per il raggiungimento del materiale per le strade impraticabili”. Dal 17 al 24 la squadra è stata di nuovo chiamata sul campo di Amatrice per altri lavori.