30 Aprile, 2024
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Asscom: “Investire nel settore turistico per rilanciare il paese”

Spesso ci siamo chiesti come le persone hanno vissuto questi due mesi di quarantena a causa della pandemia da Covid-19, ma come hanno vissuto tutto questo anche i proprietari di servizi commerciali e di ristorazione? Alcuni di questi, considerati servizi essenziali non hanno mai chiuso durante il lockdown, altri invece hanno tirato giù le serrande per riaprirle il 18 maggio, altri ancora hanno deciso di non riaprirle più.

Molti sono stati i disagi per questo abbiamo intervistato il Presidente dell’Associazione Commercianti di Anguillara, Carmine Capozucco, che ha vissuto direttamente tutte le esperienze dei suoi colleghi.

I commercianti di Anguillara come hanno affrontato il lockdown?

“Diciamo che si è diviso in due categorie di persone, innanzitutto chi ha lavorato e chi non ha lavorato. I commercianti che hanno lavorato si può dire che si sono salvati e forse a molti di loro le cose sono andate un po’ meglio rispetto al normale andamento degli ultimi tempi. Comunque per il commercio è sempre una situazione difficile perché sappiamo tutti che si stava già vivendo una fase di recessione. In più questa pandemia ha dato una sorta di colpo di grazia. Questa situazione comunque ha ridisegnato in pochissimi giorni tutto il commercio, non solo ad Anguillara, ma un po’ dappertutto. Infatti quelle attività che erano dormienti o che avevano qualche problema di andamento, magari si sono riprese e sono andate anche meglio. Altri settori che come il turismo erano tra le migliori attività italiane, dalla mattina alla sera si sono ritrovate in mezzo ai guai. Questo è successo anche qui da noi e Anguillara di riflesso, nella stessa maniera, ha dovuto affrontare questo problema. Possiamo fare anche degli esempi: alberghi molto conosciuti nel paese che godevano di ottima salute hanno avuto problemi di incassi, lo stesso vale per negozi storici che hanno sempre lavorato molto si sono ritrovati con incassi zero. Anche Anguillara quindi nel settore commerciale ha avuto un bel danno, soprattutto per il comparto turistico”.

Cosa pensa delle soluzioni messe in atto dal Governo per stare vicino ai negozianti?

“Oggi siamo alla fine di maggio e siamo ancora alle promesse. Non sono nemmeno arrivati a tutti i 600 euro, che per un commerciante che è stato aperto in maniera ridotta non sono stati nemmeno sufficienti per comprare il materiale per sanificare il locale; per chi non è stato aperto che ne parliamo a fare, hanno subito un danno completo. Calcoliamo che questi 600 euro non sono nemmeno stati sufficienti per fare la spesa per la sopravvivenza della famiglia del commerciante, quindi ammesso e non concesso che questo commerciante voleva abbandonare l’attività i 600 euro non sono nemmeno sufficienti per far sopravvivere una famiglia. Io su Facebook durante il periodo di Pasqua ho scritto una frase dicendo: “il giorno di Pasqua c’è chi conta le uova di Pasqua e chi conta le fette di pane”.

La vostra Associazione come si è comportata di fronte a questo problema?

“L’Asscom di Anguillara ha avuto un momento di silenzio dovuto alla vecchia Amministrazione grillina, perché non l’ha vista molto collaborativa e vicina ai commercianti. Quindi, non avendo nessun interesse di entrare in una situazione di scontro politico, abbiamo deciso di metterci da parte ed aspettare giorni migliori. Abbiamo aspettato invano non avendo mai avuto un riscontro dall’Amministrazione Anselmo, neanche una parola di vicinanza, cosa che all’inizio sembrava, avendoci dato un supporto. Poi i fatti politici li sappiamo tutti. Eravamo quindi fermi con la vecchia Amministrazione, mentre dopo la sua caduta l’Asscom ha iniziato a riprendere i primi incontri e subito dopo è scoppiata la pandemia con il successivo blocco di tutto. Paradossalmente l’Associazione è stata una di quelle attività che da una parte era dormiente e con il lockdown si è risvegliata, proprio perché tutti i commercianti hanno avuto bisogno di aiuto. Proprio ieri il Commissario prefettizio ha detto che sarà possibile aumentare del 50 % lo spazio di suolo pubblico per i commercianti che ne possono trarre un beneficio, mantenendo gli stessi costi dei precedenti.  Questa è la cosa che oggi si può permettere il Comune di Anguillara. Inoltre ha sospeso tutte le tasse fino a fine anno. Il Commissario prefettizio ci è parsa una persona molto disponibile, a differenza di ciò che abbiamo rilevato gli scorsi anni, e questa disponibilità è stata molto apprezzata a 360 gradi”.

Come si potrà affrontare questa “fase 2”?

“Anguillara potrebbe sfruttare la scia lunga del commercio di quartiere. Si è tornati a frequentare i piccoli negozi di paese, anche per la diffidenza di tornare a frequentare i grandi centri commerciali. Ora noi abbiamo una strada spianata lunghissima: il turismo. Dagli anni ’80 ad oggi Anguillara è vissuta sull’edilizia, oggi questa cosa potrebbe davvero trasformarsi in turismo. Se si capisse che da lì possono arrivare soldi e lavoro per tutti, avremmo tutte le carte in regola per risollevare il paese: geograficamente, e per tutte le sue bellezze storiche e artistiche di cui disponiamo, la vicinanza con la Capitale. Noi potremmo fare turismo green, culturale, di lago, e tanto altro… di materia prima ne abbiamo quanta ne vogliamo. Sarebbe davvero sciocco non sfruttare al massimo e in maniera intelligente questo magnifico posto. Bisogna puntare su questo. Auspico, aldilà del colore politico che la nuova gestione Comunale punti su un assessorato al turismo con portafoglio. Anguillara in questo momento non ha una giuda, ma si può iniziare a costruire insieme un percorso ben stabilito verso il turismo. Non sento parlare dalle parti politiche un vero programma che punti sul rilancio del paese. Bisogna fare turismo, il che significa atti concreti e investimenti sul territorio, cosa che ancora nessuno ha fatto. Penso alla Villa Claudia, la pista ciclabile, Martignano, la fonte Claudia, ruderi archeologici, il polo fieristico. Si parla di soldi per rimettere a posto questi luoghi ma i politici ne hanno spesi davvero molti per cose meno importanti”.

Federica D’Accolti

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