5 Dicembre, 2025
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Manziana accoglie i “Piccoli Ambasciatori di Pace”: tornano i bambini saharawi ospiti dell’ASAPS

Anche quest’estate, il Comune di Manziana ha accolto un gruppo di bambini saharawi nell’ambito del progetto “Piccoli Ambasciatori di Pace”, promosso dall’ASAPS – Associazione Solidarietà e Amicizia con il Popolo Saharawi “Enzo Mazzarini”. I piccoli ospiti sono stati presenti dal 12 al 21 agosto presso l’ostello comunale, vivendo giornate all’insegna della serenità, della cura e dell’incontro interculturale.
L’iniziativa, che si rinnova ormai da diversi anni, ha rappresentato anche quest’anno un prezioso momento di solidarietà e vicinanza con un popolo ancora oggi in esilio, spesso dimenticato dalla comunità internazionale. L’ASAPS, nata nel 1996 grazie alla volontà di un gruppo di cittadini residenti nei comuni a nord di Roma, fa parte di una rete nazionale impegnata nella sensibilizzazione sulla causa saharawi e nella realizzazione di progetti concreti di supporto.
Il progetto “Piccoli Ambasciatori di Pace” non è soltanto un’esperienza di svago per i bambini saharawi, ma un vero e proprio programma di accoglienza con importanti obiettivi sociali e sanitari. Durante il soggiorno, ai bambini sono state garantite cure mediche di base, spesso difficilmente accessibili nei campi profughi dove vivono. Ma non solo: sono state organizzate attività ludiche, gite, momenti di socialità e confronto con i coetanei italiani, creando occasioni preziose di scambio culturale e crescita reciproca.
A rendere possibile tutto questo sono state le tante persone, istituzioni e realtà locali che, anno dopo anno, sostengono il progetto con donazioni, tempo e passione. Cittadini e volontari si sono impegnati nell’organizzazione di pranzi e cene, nella pulizia dei locali, nel lavaggio della biancheria e nell’accompagnamento dei bambini alle varie attività, dimostrando ancora una volta la capacità di Manziana di aprire le braccia con calore.
Il popolo saharawi vive da decenni una situazione di profondo esilio. Originari del Sahara Occidentale, i saharawi sono stati prima colonizzati dalla Spagna e poi coinvolti in un lungo conflitto con il Marocco, che ancora oggi occupa gran parte del loro territorio. Nonostante le condizioni difficili, i saharawi hanno costruito una società organizzata e resiliente, dove le donne giocano un ruolo centrale nell’educazione, nella sanità e nella vita pubblica. La popolazione ha un alto tasso di alfabetizzazione e una forte cultura del riciclo e del recupero dei materiali, resa necessaria dalla scarsità di risorse.
Nel 1991 l’ONU ha istituito la missione MINURSO per vigilare sul cessate il fuoco e promuovere il referendum di autodeterminazione, che però non si è mai tenuto. Da allora, milioni di saharawi continuano a vivere in esilio, sopravvivendo grazie alla solidarietà internazionale.
Accogliere questi bambini ha significato offrire loro un’opportunità unica e, al tempo stesso, lanciare un segnale forte di vicinanza e umanità. Questa edizione del progetto ha confermato l’importanza di piccoli gesti che, uniti, possono trasformarsi in un grande abbraccio di pace.
Un piccolo gesto può trasformarsi in un grande abbraccio di pace.

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