Riceviamo e pubblichiamo
Nel nostro “bel paesino” che custodisce una storia secolare vorrei raccontare un decennio che viene caratterizzato come il periodo che ha visto crescere una generazione dalle elementari fino alla maggiore età.
Erano gli anni 90… gli anni belli come dicono in tanti… ma per quella gioventù erano solo e
unicamente i loro anni.
Ecco.. la gioventù braccianese, eravamo noi… noi che le prime “notti magiche” le abbiamo vissute con il mondiale in casa quell’Italia 90 che nessuno si toglierà mai dalla testa con un paese imbandierato ovunque e con le bancarelle piene di “Ciao” la mascotte del torneo “sotto il cielo di un estate italiana”( cit. canzone del duo Bennato e Nannini che negli anni è stata riprodotta ovunque anche nel torneo tra scapoli e ammogliati).
Noi che facevamo scorrere la nostra “vita” tra i banchi di scuola, i giardini pubblici
con partite infinite di calcio e basket le lunghe chiacchierate sui muretti della
piazza del Comune le passeggiate in Via Principe di Napoli o il viale della
sentinella con un look che vedeva in auge i Levi’s 501, il bomber il Barbour, i
Dr Marteens le Nike, la tuta dell’Adidas, con le bande bianche ai lati della
casacca e dei pantaloni.
Le chiacchierate adolescenziali svariavano su tantissimi temi a partire dalla
che fungeva da trait-d’union tra tutte queste sub-culture: gli 883 (tornati in
auge con la serie tv), l’album Nord Sud Ovest Est, ma soprattutto la
canzone “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno” ha fatto saltare tutte le radio del
momento. Le loro canzoni sono state cantate da generazioni intere da Sei un
mito a Come Mai a nessun rimpianto, nessun rimorso. E Gli anni..
Nel palcoscenico internazionale si parlava di Freddie Mercury e una
trentina di brani dei Queen, i Nirvana ma anche Food Fighters, Soundgarden, il punk-rock: dagli Off-Springs, ai Blink 182, passando per i Greenday, inoltre tutte le ballate più celebri da quelle degli U2 e degli Aerosmith (I Don’t Want to Miss a Thing in primis) ad Always di Bon Jovi, November Rain dei Guns & Roses. Tra le colonne sonore, My heart will go on di Celine Dion e Iris dei GooGoo Dolls . Infine, gli Oasis e purtroppo Candle in the Wind di Elton John dedicata alla principessa del Popolo.
Tra i cantanti nostrani venivano citati Ligabue (e tutti gli urli contro il cielo), Vasco Rossi (sempre senza parole), Ramazzotti (con l’aurora fino allo sfinimento) Marco Masini (e la paura d’amare) Raf (ed il battito animale), il nascente Jovanotti con L’ombelico del mondo, e gli Articolo 31 (i funqi-tarri), troppo divertenti. E poi i cantanti Sanremesi come Laura Pausini (e Marco che ancora non è tornato, e deve ringraziarlo perché c’è diventata ricca), la “Forza della Vita” di Vallesi, “Brutta” di Canino, i “fiumi di parole” dei Jalisse, la “Terra dei Cachi” (Italia si Italia no) di Elio e le Storie Tese, Grignani (col falco senza catene) e tanti altri, tra matricole meteore. E poi l’Ever Green Cristina D’Avena che con tutte le sue canzoni da “Cartone animati” ancora riempie le piazze (di bambini cresciuti con il piacere di riascoltare le sigle della loro infanzia).
Infine non si può non rimembrare i Backstreet Boys e le Spice Girl, che sono stati imitati dal 90% dei gruppi di quella generazione, o per modo di vestirsi, o per un
semplice taglio di capelli o per emulare magari vicino al muretto una loro canzone (le Spice de noattri … ripreso dal el casolar de noattri cit. il ciclone).
Tra una passeggiata ed un’altra ancora si andava al cinema al nostro multisala “Virgilio” che purtroppo ora è chiuso ma che ha accompagnato generazioni con colossal come Titanic, City Of Angels, Independence Day, Armageddon, il Corvo, Matrix e Braveheart, oppure i nostri il Ciclone e Fuochi d’Artificio dell’emergente Pieraccioni, La Vita è Bella dell’Oscar Benigni, Il Postino di Troisi, Mediterraneo con Abatantuono e tanti altri, poi
non si possono non citare i classici Disney, ed i Cinepanettoni con tutte le “Vacanze di Natale” di ogni anno e di ogni luogo.
Finito il tempo in compagnia, si tornava a casa, dove comunque la tv italiana con l’avvento di Mediaset proponeva un palinsesto invidiabile con programmi tipo Non è la Rai il Karaoke di Fiorello, Sarabanda, Stranamore, Giochi senza frontiere e il Festivalbar che ha riempito
per anni le “sere d’estate”. Poi arrivano le serie tv, Beverly Hills 90210, Merlose Place, X-Files; Willy il Principe di Bel Air, Bayside School.
Infine i Manga Giapponesi, Ken Shiro, I Cavalieri dello Zodiaco (grandissimo
cartone), Saylor Moon, Dragon Ball, Holly e Benji, L’uomo Tigre, Piccoli Problemi
di Cuore, i Puffi, Jeeg Robot, i 5 Samurai, Mila e Shiro e tanti altri.
Oppure si giocava con i videogiochi, nascono le console Sega Master System, Sega Mega Drive, Nintendo, Game Boy, Amiga 500 – 600, dotate di giochi al livello di Sonic, Super Mario, Sensible Soccer, Tetris e tanti altri… giochi che hanno riempito pomeriggi di amici con sfide infinite.
Qualcuno penserà che questo sia un racconto nostalgico, ma non è cosi, l’auspicio è di far provare una piccola emozione a chi lo leggerà magari con un piccolo sorriso, ricordando o scrivendo a qualche amico “ti ricordi”.
E per concludere a proposito di nostalgia, con tutto il rispetto per “Olly” fresco vincitore dell’ultima edizione del Festival di San Remo con la sua “balorda nostalgia”, il nostro unico e vero Holly è il Capitano della New Team e della Nazionale Nipponica, che con i suoi gesti ci ha tenuto incollati per ore davanti ai teleschermi.
Giacomo MONDINI


