8 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 4599

Cerveteri, aperto lo Sportello per il Canone Concordato

È stato inaugurato ieri pomeriggio a Cerveteri un nuovo servizio inquadrato nelle politiche del diritto all’abitare, tema particolarmente sentito dall’Amministrazione comunale. Ha aperto, per la prima volta a Cerveteri, lo Sportello per il Canone Concordato, dedicato a coloro che intendono concludere un contratto di affitto della propria abitazione a condizioni che risultano vantaggiose tanto per gli inquilini quanto per i proprietari dell’immobile.

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Il vicesindaco Zito

“Il Decreto del Fare ha previsto una riduzione per chi applica il canone concordato della cedolare secca dal 19% al 15% – ha spiegato Giuseppe Zito, vicesindaco del Comune di Cerveteri – e sembra che ulteriori novità legislative possano intervenire a breve. Abbiamo quindi deciso di muoverci tempestivamente per dare una risposta concreta sul tema dell’abitare. Lo Sportello per il Canone Concordato darà assistenza alle parti che intendono concludere un contratto di locazione. Sarà aperto tutti i Giovedì dalle 15.00 alle 18.00 nei locali dell’ex Aula Consiliare di P.za Risorgimento, accanto al Municipio, operativo grazie alla disponibilità del personale delle associazioni di categoria che hanno aderito all’accordo, che ancora una volta ringrazio”.

“Il Comune di Cerveteri – ha continuato Zito – nell’anno 2013 ha determinato l’aliquota ordinaria al 10,60 per mille. Per gli immobili soggetti ad aliquota ordinaria concessi in uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado oppure locati, nota bene, viene applicata l’aliquota ridotta al 6 per mille. Le recenti misure legislative hanno spinto il Comune di Cerveteri a favorire un accordo tra le Associazioni di Categoria degli inquilini e dei proprietari per l’introduzione del canone concordato al fine di calmierare i prezzi di mercato. In questo modo vogliamo operare anche in maniera positiva per l’emersione degli affitti ‘a nero’, garantendo diritti e agevolazioni a chi rispetta le regole. L’accordo riporta l’impegno del Comune ad applicare le aliquote minime per le imposte municipali relative sugli immobili collegati all’accordo. Ciò permetterà ai proprietari di avere una riduzione del tributo Imu e un risparmio sulla cedolare secca, e garantirà agli inquilini un canone più basso rispetto agli attuali prezzi di mercato. In una fase economica come quella attuale il canone concordato ci sembra un valido strumento di solidarietà per affrontare la crisi e dare una risposta concreta alle fasce più deboli della popolazione”.

Sulla homepage del sito Internet del Comune di Cerveteri c’è il link per scaricare l’accordo territoriale e i relativi allegati e la bozza di contratto a canone concordato

Niente più eternit al deposito Cotral di Manziana

Con la fine del 2013 è terminata l’emergenza eternit presso il deposito del Cotral di Manziana.
Il 21 dicembre, infatti, sono iniziati i lavori per la rimozione delle lastre di eternit presenti presso il deposito di Corso Vittorio Emanuele. Lavori terminati il 28 dicembre e realizzati in rispetto delle
normative dettate dalla Asl locale.

“Iniziare il 2014 in questo modo ci da tanta energia per affrontare il nuovo anno – afferma il sindaco Bruno Bruni –. Appena insediata, la nostra Amministrazione si è da subito impegnata a risolvere quello che per anni era sembrato un problema irrisolvibile. Abbiamo incontrato e rassicurato gli insegnanti e i genitori della vicina scuola media Tittoni e, in accordo con l’azienda regionale dei
trasporti, che con l’occasione ringrazio per la disponibilità, siamo riusciti a raggiungere questo importante traguardo”.

Nel frattempo l’Amministrazione Bruni è a lavoro per individuare un’area fuori dal centro abitato idonea ad ospitare la rimessa del Cotral: “Abbiamo ritenuto che rimuovere l’eternit fosse prioritario – dichiara il sindaco – ma non abbiamo però perso di vista la possibilità di trasferire in un’altra località l’intero stabilimento, come del resto riportato nel nostro programma elettorale”.

A questo proposito, sembra essere arrivata fuori tempo massimo la mobilitazione del Movimento 5 Stelle di Manziana di domenica 12 gennaio per chiedere la rimozione dell’amianto dal deposito e lo spostamento dello stesso.

Bracciano, le attività del centro donna comunale “Giuliana Serano”

Consulenze, corsi e iniziative culturali. Queste le proposte del Centro Donna comunale “Giuliana Serano” per questi mesi. Un programma che si avvale dell’esperienza di varie associazioni e che intende offrire ai cittadini di Bracciano nuove opportunità. Negli spazi del centro con accesso da piazza Mazzini 5 si alternano le attività in base ad un fitto calendario.

Il lunedì dalle 10.30 alle 12.30 consulenza legale a cura dell’associazione Assolei. E’ necessario prendere appuntamento. Il martedì consulenza informatica dalle 10 alle 12 a cura della Banca del Tempo. Il giovedì è in programma a cura del Comitato di Gemellaggio un corso di lingua tedesca dalle 14.30 alle 16. Il sabato dalle 10.30 alle 11.30 consulenze di informatica e fiscali a cura della Banca del tempo. Tra le attività appena concluse il gruppo di lettura e la Samba Terapia. Ad ottobre inoltre l’associazione Pandora ha promosso un laboratorio per la lavorazione dell’argilla. Una giornata di letture si è tenuta inoltre il 25 novembre scorso in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

La segreteria del Centro Donna, gestito dall’Associazione Pandora, è aperta inoltre il martedì e il giovedì alle 10 alle 12.

Per informazioni: donnepandora@tiscali.it – 0699816377
Banca del Tempo – www.bdttrovailtempo.it
Cell. 3668032804

Manziana. Il Cinque Stelle contro l’amianto

Il Movimento 5 Stelle di Manziana si mobilita contro l’amianto che sarebbe contenuto all’interno del deposito Cotral adiacente alla Scuola Media ‘Tommaso Tittoni’ di Corso Vittorio Emanuele.
Gli attivisti “grillini” sarano in piazza Tittoni domenica 12 gennaio, dalle ore 9 alle 18, per sensibilizzare la popolazione attraverso la distribuzione di volantini.

L’amianto è causa di svariate patologie e responsabile dell’insorgenza di molte forme tumorali.
Il Movimento 5 Stelle di Manziana ritiene, inoltre, che il deposito Cotral, con pompa di benzina annessa, non debba stare accanto ad una scuola e chiede che venga trasferito in altro sito.

Arresto Cerroni, Legambiente: “Politica fermi strapotere signori della discarica”

“L’inchiesta sulla gestione dei rifiuti nel Lazio fa emergere l’area grigia che ha governato il ciclo dei rifiuti a Roma e nel resto della Regione in questi ultimi trent’anni. Secondo quanto emerge dall’indagine le politiche sui rifiuti sono state decise da un privato a beneficio dei suoi interessi, in un paese normale invece tali politiche vengono decise e stabilite dalle amministrazioni pubbliche nell’interesse della collettività e dei cittadini. Fino a quando la politica non deciderà di prendere le distanze dai signori della discarica, l’Italia rimarrà un paese colmo di buchi e di perenni emergenze da fronteggiare. È ora che la politica e le amministrazioni affrontino questa sfida senza più tentennamenti, perché il Paese ancora oggi è sotto procedura d’infrazione e non può più aspettare. Per combattere lo smaltimento in discarica servono concreti passi avanti e atti coraggiosi contro la lobby dei rifiuti e non passi indietro come rischia di fare l’attuale Governo con il condono sull’ecotassa per l’interramento dei rifiuti previsto nel ddl in materia ambientale, collegato alla legge di stabilità, in discussione in Parlamento nelle prossime settimane”, così Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente commenta l’inchiesta che ha portato all’arresto di sette persone e del patron di Malagrotta.

“Nella gestione dei rifiuti del Lazio c’è un cancro criminoso gravissimo che oggi sembra essere scoperto con chiarezza e che va subito debellato –  afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. Grazie ad un lavoro lungo e certosino del Noe di Roma e della Sezione Centrale dei Carabinieri, sono davanti agli occhi di tutti fatti descritti minuziosamente che lasciano poco spazio a dubbi: carte falsificate, foto taroccate, atti dettati dal privato alla Regione. Legambiente è costituita parte civile in molti dei processi già aperti nel Lazio sulla gestione dei rifiuti e se ci saranno le condizioni sarà al fianco della Procura di Roma anche in questo caso, una volta che le indagini avranno fatto il loro corso. Questi fatti così gravi richiedono però soprattutto una svolta definitiva sui rifiuti a Roma e nel Lazio, e tocca alla politica metterla in atto per voltare definitivamente pagina. La Regione ha abolito una parte del vecchio piano rifiuti, messo soldi sulla differenziata e col Comune chiuso Malagrotta, ora per battere il pezzo sporco della gestione della monnezza e puntare davvero su riciclaggio, riuso e riduzione servono subito un nuovo serio e concreto piano rifiuti regionale e un nuovo contratto di servizio con l’Ama, dopo la nomina odierna del nuovo management, al quale vanno i nostri migliori auguri”.

Anguillara. Il 18 gennaio ancora Mercato Popolare Locale

Sabato 18 gennaio dalle 9 alle 18 presso l’ex consorzio agricolo di Anguillara Sabazia (a fianco alla
stazione) si terrà la terza edizione de Il Mercato Popolare Locale , il mercato contadino itinerante chepropone il meglio della produzione locale.

Ortaggi, formaggi, oli, carni e salumi, vini, miele, conserve, farine,pane, paste e biscotti genuini, di altà qualità e prodotti nel rispetto della tradizione locale.
All’interno del Mercato sarà possibile pranzare con prodotti locali preparati dalle diverse aziende agricole e dalle ore 15 in poi è previsto un laboratorio di preparazione di biscotti per Bambini!
Il laboratorio “Buoni come il Pane” verrà curato direttamente dalla cooperativa produttrice di farine “Sole Etrusco”.

Il Mercato Popolare Locale è un’iniziativa del Comitato Produttori Locali Uniti ed è organizzato con il Patrocinio dei Comuni di Anguillara Sabazia, Trevignano Romano e del Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano.

Cupinoro, il Comitato Stop Discarica scrive al sindaco Marino

Il Comitato Bracciano Stop Discarica ha scritto una lettera al sindaco di Roma, Ignazio Marino, sull’ipotesi che vede Cupinoro diventare discarica di servizio per la Capitale. Di seguito la lettera che riportiamo integralmente.

Come cittadini di Bracciano e di tutto il territorio che si estende a nord di Roma fino a Civitavecchia e all’entroterra di Viterbo, siamo rimasti esterrefatti dalle sue dichiarazioni e siamo terrorizzati dalle decisioni che il comune di Roma si accinge a prendere in queste ore.
Da quando la discarica di Cupinoro, che è pubblica, è stata individuata per lo sversamento dei rifiuti della capitale, della città del Vaticano, di Fiumicino e Ciampino, e sono cominciati i lavori per l’ampliamento (senza le dovute autorizzazioni),  abbiamo scoperto che stiamo per diventare l’immondezzaio della capitale e forse dell’intera regione.

Egregio sindaco, come abitanti di un territorio già provato da impianti inquinanti di vario genere, dove la percentuale di abitanti colpiti da tumore e altre gravi patologie aumenta costantemente, vorremmo che ci spiegasse meglio le sue intenzioni:
Come fa a parlare di “una piccola discarica di servizio” ben sapendo che soltanto la città di Roma produce 4.000 tonnellate al giorno di rifiuti tal quale? E sotto le feste natalizie la raccolta è addirittura andata in tilt? Come fa a prevedere di raggiungere il 60% di differenziata nel 2015 se, dopo un anno dal suo insediamento, non risulta alcun piano predisposto con questo obiettivo? Quale piccola discarica pensa rimanga tale con questi presupposti?

E poi, a cosa è servito chiudere Malagrotta, se poi andate a portare i vostri rifiuti in casa d’altri, in netta opposizione con gli indirizzi della Regione Lazio? Le ricordiamo che stiamo aspettando  da  22 anni che la famigerata montagna di Cupinoro, composta dai rifiuti tal quale di 25 comuni, venga chiusa definitivamente, avendo esaurito lo spazio disponibile.  Questa discarica si trova in area ZPS protetta, archeologica, gravata dagli usi civici, gestita dall’Università Agraria di Bracciano che avrebbe dovuto valorizzare e tutelarne l’aspetto agro-silvo-pastorale, anziché accettarne la trasformazione in una discarica sempre più grande.

Proprio in queste ore si attendono le decisioni per il rinnovo dei poteri straordinari del commissario ad hoc del ministero dell’Ambiente, Sottile. Riteniamo che questo sia un insulto ai principi della democrazia. Le imposizioni dall’alto, fuori dal rispetto delle leggi, ricordano ben altre esperienze. Eppure lei, amministratore del bene pubblico, non può nascondersi  dietro le decisioni di chi è stato messo lì proprio per sollevare i politici dalle proprie responsabilità.

Dalle scelte attese in queste ore, c’è anche quella che riguarda il presidente della Siena Ambiente al vertice dell’AMA. Anche questo ci preoccupa, dato l’interesse finora dimostrato dalla Siena Ambiente per il business dei rifiuti a Cupinoro.
Non sappiamo cosa nascondono i rifiuti di oggi, oltre alle tombe di epoca etrusca e romana, anche perché negli anni 90 a Cupinoro, come nella Terra dei Fuochi, lo sversamento dei rifiuti avveniva senza seri controlli. Siamo molto preoccupati e ancora di più nel constatare che il sindaco di Roma potrebbe contribuire a peggiorare questa situazione.

Anche la Regione Lazio in queste ore si accinge a decidere del destino di decine di migliaia di famiglie e di un territorio di grande bellezza e valore, che attira turisti da ogni parte del mondo, grazie alla sua storia e alla sua natura, alla valorizzazione operata dall’Unesco ma anche da chi coltiva la terra e alleva il bestiame nel rispetto di questo habitat, valorizzandone le caratteristiche: prerogative che meritano di essere considerate soprattutto in un momento così difficile per la nostra economia. A che serve, sindaco Marino assumersi pubblicamente le proprie responsabilità se poi non si è in grado di risponderne?
Siamo i cittadini di Bracciano, Cerveteri, Ladispoli, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Oriolo Romano, Manziana, Canale Monterano, I Terzi, Valcanneto, Borgo San Martino, Cerenova, Santa Marinella, Santa Severa e tanti altri che ora non sanno più cosa lasciare ai loro figli.
Se non un esempio di  cosa significa lottare per la propria terra e per il diritto inalienabile alla salute. Un diritto, egregio sindaco, che lei conosce bene.

Tolfa, domani al Claudio “Il mistero dell’assassino misterioso”

Appuntamento con una commedia noir domani sera al Teatro Claudio di Tolfa. La Compagnia Teatrale Instabile di Marina di San Nicola infatti mette in scena una commedia divertentissima formata da Lillo&Greg: “ll mistero dell’assassino misterioso”, per la regia di Chiara Moretti.

Uno spettacolo importante per la compagnia di Ladispoli e il primo grande successo di Lillo e Greg: il divertimento è assicurato, con un finale a sorpresa. Si tratta di un giallo di stampo inglese con innumerevoli risvolti comici, una commedia nella commedia. Nella campagna londinese, all’interno del castello di Worthington, è stata avvelenata l’anziana e ricca contessa, che lascia in eredità un ingente patrimonio. Sull’omicidio indaga lo scaltro ispettore Mallory; i sospetti ricadono sui membri della famiglia e sulla fidata infermiera.Il giallo si trasforma in un esilarante commedia che farà morire il pubblico… dalle risate.

I biglietti per lo spettacolo, al costo di 10€ (ridotto a 5€ per under 23 e over 75) sono in vendita dal pomeriggio presso il Teatro Claudio, Viale d’Italia 102, Tel. 0766/93400.

Famiglia. La riforma sui figli e non solo

E’ passata da qualche tempo la legge tanto auspicata e desiderata. I figli, oggi, sono solo figli. Dal momento dell’attuazione di questa riforma, sparisce dal codice civile ogni aggettivo connesso alla parola figli, come “naturali”, “legittimi” o “adottivi”, e gli articoli che prevedevano delle differenze saranno eliminati o riformulati. La riforma sancisce il principio di unicità dello stato di figlio.

Per comprendere le ragioni più profonde poste in essere da tale riforma, vorrei sviluppare la mia idea in merito alla relazione esistente, secondo me, tra la riforma e le controversie che si sono scatenate in Francia all’inizio del 2013, circa il matrimonio omosessuale, nonché la relazione con l’espansione della legge Reale-Mancino (che punisce gli atti di discriminazione basati sull’origine etnica, la nazionalità e la religione) all’orientamento sessuale e alla religione.

Le manifestazioni contro il progetto di legge che apre il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, hanno radunato, sulle strade di Parigi, il 13 gennaio scorso, tra le 350 e le 800 mila persone. Il progetto di legge prevede di modificare il codice civile, al fine di includere i casi delle famiglie LGTB. In un primo momento il progetto prevedeva, quando necessario, di sostituire il termine “genitori” a quello di “padre” e “madre”, sancendo, in tal modo, l’unicità genitoriale.

Sui cartelloni delle manifestazioni, da parte degli anti-manitromialisti gay, si leggeva: “Non toccate il Codice Civile”. Dimenticavano tuttavia che il codice civile, creato nel 1804 da Napoleone, continua ad essere modificato di pari passo all’evoluzione della società, specialmente per ciò che riguarda la famiglia.

Nel 1884, ristabilisce il diritto al divorzio. Nel 1912, autorizza l’accertamento della paternità. Nel 1938, definisce la capacità giuridica delle donne sposate, fino ad allora dipendenti dal marito nella stipulazione di contratti e nel citare in giudizio. Nel 1965, integra la riforma dei regimi matrimoniali. Nel 1970, elimina l’ineguaglianza giuridica tra figli naturali e illegittimi. Nel 1999, si ha l’adozione dei pacs.

Chiaramente, il codice civile è, come il diritto in generale, una materia viva, che si evolve insieme con la società. Presupporre che tale documento debba restare “immodificato” è dunque un controsenso storico.

E questo mi riporta sulle motivazioni che sono alla base della riforma per quanto riguarda l’eliminazione di ogni discriminazione, anche formale, fra diverse tipologie di figli. Esistono i figli nati all’interno del matrimonio (denominati prima figli “legittimi”), quelli nati da una coppia non sposata (cosiddetti figli “naturali”) e gli adottivi. La riforma, annullando queste differenze, ha apportato significative modifiche nell’ambito del diritto ereditario, nel legame di parentela e nella separazione. In particolare, una differenza che ancora residuava prima della riforma riguardava il legame di parentela con i parenti dei genitori. Era stato riconosciuto in giurisprudenza che il figlio naturale (nato al di fuori del matrimonio) fosse considerato discendente dei nonni, ma non aveva un vincolo di parentela con zii e cugini.

Questo non era un problema che avrebbe potuto influire su un’eventuale affidamento del bambino in caso di morte di entrambe i genitori, ma di sicuro la questione aveva risvolti nel diritto ereditario (il nipote non avrebbe ereditato dallo zio senza figli o ascendenti o fratelli senza una specifica disposizione testamentaria).

Per quanto riguarda la separazione, i genitori di figli naturali dovevano rivolgersi, prima, al Tribunale dei Minori, a differenza delle coppie sposate per le quali era competente il Tribunale Civile. Via anche questa regola: il giudice sarà lo stesso  per chi è sposato e chi no.

Se oggi la nostra fosse società fosse rappresentata quasi esclusivamente da coppie sposate e/o da una quota marginale di coppie di fatto e, per giunta, eterosessuali, probabilmente, la riforma non sarebbe così essenziale, perché che gran parte dei figli sarebbero “legittimi”, senza ripercussioni sul diritto ereditario. Evidentemente, a mio avviso, questa riforma è stata dettata anche da un’evoluzione della famiglia: aumento dei rapporti di convivenza a scapito dei matrimoni, aumento significativo delle separazioni, aumenta sempre di più il numero delle cosiddette famiglie “allargate”, aumentano i matrimoni misti… e chissà cos’altro accadrà in futuro, visto che si profila la possibilità di autorizzare matrimoni omosessuali in diversi paesi.

Consideriamo cosa accadrebbe in mancanza di questa riforma. Probabilmente scoppierebbero delle vere e proprie “guerre legali” tra figli naturali e legittimi appartenenti alla stessa famiglia, con ripercussioni sulle generazioni successive e ingenti danni sui patrimoni familiari. In sintesi, si andrebbe dritti verso una spaccatura della famiglia. Al contrario, tale riforma permette di evitare un possibile scontro frontale tra figli “diversi” e, indirettamente, rafforza la famiglia e il patrimonio familiare.

E questo rafforzamento familiare e patrimoniale passa anche attraverso l’estensione della legge Reale-Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Si tratta di una legge italiana introdotta nel 1993 che condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici. E’ il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio. Da tempo si discute in merito ad una possibile estensione della Legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale. E da qui il passo verso l’autorizzazione ai matrimoni fra persone dello stesso sesso mi sembra una conseguenza logica, che probabilmente sarà attuata di pari passo con l’evoluzione della società. Di fronte ad una possibile “scossa” di questo calibro nel diritto di famiglia, è importante, prima di tutto, assicurare la stabilità e la tranquillità dei minori. Tale stabilità è assicurata, soprattutto e, forse, esclusivamente, attraverso l’eliminazione di ogni forma di discriminazione tra figli. Infatti, i figli, siano essi naturali o legittimi, eterosessuali o omosessuali, italiani o stranieri, di diversa religione o credo politico, rimangono, prima di tutto, dei figli. Pensiamo a come sarebbe “simbolicamente” escluso dalla società un minore che, oltre ad essere considerato “ figlio naturale” (quindi non legittimo), appartenesse anche a una minoranza etnica e religiosa (magari perché proveniente da un matrimonio misto) o fosse omosessuale o, ancora, i suoi genitori fossero gay. A questo punto, le “guerre legali” tra figli naturali e legittimi per il diritto ereditario si estenderebbero anche a “guerre legali” per i diritti umani. Quindi, tale riforma, oltre a proteggere indirettamente l’unità familiare e l’integrità del patrimonio familiare, attutisce anche i cosiddetti crimini d’odio fra realtà familiari molto diverse fra loro.

Questa riflessione mi rende consapevole anche del fatto che il vero stravolgimento della famiglia non consiste nella diminuzione dei matrimoni civili, nell’aumento delle convivenze, nell’incremento dei matrimoni misti e nemmeno nella possibilità di matrimoni fra persone dello stesso sesso.

Il vero stravolgimento consiste nel capovolgimento dei ruoli: ora sono i figli a dare stabilità alla famiglia e non i genitori. Per questo, forse, la riforma della famiglia va attuata dai figli e non dai genitori. Applicando, infatti, una riforma che sancisca l’unicità dello stato di figlio, è possibile mantenere ancora l’idea o, almeno, il simbolo di famiglia. Accada quel che accada, che un genitore si risposi tre volte, che scopra di essere gay dopo dieci anni di matrimonio, che abbracci un’altra religione per dare significato alla sua vita o che decida di andare su Marte per scoprire altre forme di vita, difficilmente potrà fare a meno di andare a vedere il figlio ad una recita scolastica, ad una gara sportiva e altro; il figlio è sempre là, unico, che riporta costantemente il genitore verso i suoi doveri, che lo guarda dal basso, che testimonia concretamente il legame esistente. E questo legame, indistruttibile di fronte a qualsiasi cambiamento, deve essere tutelato anche dalla legge.

Mi sembra assurdo ammetterlo, ma oramai ho l’impressione che siano i figli a tenere in vita le famiglie, siano esse rigorosamente tradizionali o eccezionalmente bizzarre.

I costanti cambiamenti della famiglia nel corso degli ultimi due secoli dimostrano una tendenza progressiva e non conservativa della stessa. Tuttavia la famiglia non è mai stata messa in discussione. Nei suoi numerosi stravolgimenti si è sempre conservata, non si è mai smembrata, almeno come idea, simbolo. E questo anche perché, a mio avviso, ha sempre conservato la sua funzione fondamentale, ossia la cura e la protezione della prole.

Credo che il destino della famiglia sia di cambiare nel corso delle epoche, mentre il destino dei figli sia quello di rimanere tali, per indicare, di volta in volta, la giusta rotta da intraprendere in caso di tempeste e di naufragi da parte dei genitori. I figli sono sempre là, fedeli al loro ruolo e alla loro posizione, come un’isola tranquilla su cui approdare dopo lunghi periodi di navigazione in mare aperto. Questo per una semplice ragione: figli si nasce, genitori si diventa.

 Aurora Capogna

Bibliografia

P. Matteucci e M.E. Vincenzi, Niente più figli di serie B, La Repubblica, 10 luglio 2013, pag.20.

Padre e madre, codice civile…le controverità sul matrimonio omosessuale, traduzione del 21/01/2013 di una articolo comparso il 14/01/2013 su “Le Monde”, a Parigi.

Wikipedia, Legge Mancino.

Rifiuti, 7 arresti a Roma. In carcere anche proprietario Malagrotta Manlio Cerroni

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Manlio Cerroni

Le indagini nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio, condotte dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) diretti dal colonnello Sergio De Caprio, anche noto come ‘Ultimo’ (che nel 1993 catturò Totò Riina), e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno portato questa mattina all’arresto di sette persone.
Tra queste, il proprietario dell’area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.

All’avvocato Cerroni, che da anni controlla la discarica di Malagrotta, sono stati concessi gli arresti domiciliari, così come all’ex presidente della Regione Lazio, Bruno Landi e altre cinque persone. Il gip li ha firmati su richiesta della procura di Roma per l’ipotesi di reato di truffa.
I cinque tratti in arresto, insieme a Cerroni e Landi, sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l’imprenditore Piero Giovi, Raniero De Filippis e Pino Sicignano.