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Cambiano gli orari per il ritiro dei kit per la raccolta differenziata
“Un trend positivo ed in continua crescita. Nel mese di giugno il livello di Raccolta Differenziata all’interno del Comune di Cerveteri si è assestato al 61%, quasi il doppio rispetto al mese di maggio, periodo in cui l’Amministrazione comunale ha portato a compimento l’estensione a tutto il territorio del servizio di raccolta porta a porta”. Lo ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, commentando l’ultima rilevazione effettuata dalla Camassambiente e ASV sulla percentuale di rifiuti differenziati nel territorio comunale nel mese di giugno.
“Ma il dato significativo ed importante è un altro – prosegue il Sindaco Alessio Pascucci – la drastica riduzione dei rifiuti non differenziati conferiti in discarica, passati da oltre le 1000 tonnellate del mese di maggio alle 472 del mese di giugno. Si può ancora migliorare, evitando, ad esempio, di “mischiare” tutto nel giorno di raccolta dell’indifferenziato o schiacciando bene gli imballaggi in plastica per ridurre il volume e, ovviamente, non abbandonando i rifiuti, come purtroppo ancora accade”.
L’Amministrazione comunale di Cerveteri rende noto inoltre che in concomitanza dell’estate, il Centro Servizi Camassambiente – ASV di Via Settevene Palo Nuova ha esteso gli orari di apertura al pubblico per il ritiro dei kit per la raccolta differenziata e dei sacchi di plastica e carta e cartoncino. Fino al 15 settembre sarà possibile ritirare, muniti di carta d’identità e codice fiscale, i propri mastelli dalle ore 14.30 alle 17.30, tutti i giorni dal lunedì al sabato.
Il Sindaco di Cerveteri ricorda che è attivo il sito http://cerveteri.chiamaaraccolta.it/ ricco di informazioni su come, dove e quando differenziare i rifiuti domestici, con notizie su tutti i servizi messi a disposizione dal Comune di Cerveteri e, inoltre, la possibilità di scaricare tutti i materiali informativi e i calendari di raccolta di tutte le zone di Cerveteri. In più anche le mappe per il servizio di raccolta degli oli vegetali e tante altre informazioni che saranno aggiornate in tempo reale. Si tratta di una web-app, cioè un sito raggiungibile da qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet, computer).
Esperienze positive italiane in un mondo che cambia
di Deidda Flavia, Filacchioni Giulia, Giovani Alessandro, Lepore Martina, Lozzi Valerio, Palombini Giordano, Salonia Anna, Scarnati Alfredo (IV H – I Liceo Scientifico I. Vian Anguillara)
“Economia circolare” è un termine generico utilizzato per definire un sistema economico pensato per potersi rigenerare autonomamente e rappresenta un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione di materie prime fino al fine vita dei prodotti, sono organizzate in modo tale che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. Si differenzia dall’economia lineare in quanto in essa, terminato il consumo, termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, costringendo la catena economica a riprendere continuamente lo stesso schema unidirezionale; l’economia lineare porta quindi a conseguenze di tipo ambientale, sociale ed economico, in quanto le materie prime e l’energia vengono utilizzate in modo non sostenibile. L’economista americano Michael Eugene Porter, professore all’Harvard Business School sostiene infatti che “l’inquinamento è una forma di spreco economico che implica l’utilizzo non necessario o incompleto di risorse. Spesso le emissioni sono un segnale di inefficienza e impongono ad un’organizzazione il compimento di attività che non generano valore quali la gestione, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti prodotti”. Invece quella circolare è una forma di economia più collaborativa che si concentra sull’utilizzo e la funzione di un determinato prodotto e non sul prodotto in sé.
Una prova del fatto che l’Italia sta diventando un modello di sostenibilità, in Europa, è fornita dall’accordo tra City Harvest London e QUI Fondation1, che avvicina Londra e Genova nella cooperazione internazionale contro un problema comune a tutti i paesi economicamente più influenti d’Europa e del mondo: lo spreco di cibo. Questa sensazione è confermata dagli ultimi dati, diffusi nei mesi scorsi, che rivelano come ogni italiano sprechi 164 Kg di cibo l’anno: meno dei francesi, a 169 Kg, dei tedeschi con 171 Kg, e degli svedesi, fermi a 187 Kg. Merito della nuova legge approvata ad agosto 2016 dal Parlamento Italiano2 che aiuta e agevola concretamente i ristoratori a donare il cibo avanzato, ma anche dell’attività di sensibilizzazione che le città, le organizzazioni e i governi europei stanno portando avanti. Questo ha permesso un cambio di passo e, più in particolare, di abitudini quotidiane, dal riciclo all’attenta lettura delle etichette con ricadute positive sulla conservazione e scadenza dei cibi.
Ultimamente il Comune di Roma ha firmato un protocollo con Confartigianato3, associazione che dal 1946 si impegna nel far rivivere attività di tradizione antica integrate a tecnologie all’avanguardia. Questo progetto nei prossimi mesi si tradurrà nel ritiro sistematico, in alcuni municipi, di alimenti freschi e in buono stato presso i negozi e i supermercati che aderiranno all’iniziativa con la conseguente distribuzione alle imprese di Caritas capitoline. Questo accordo si inserisce nel progetto per la raccolta differenziata porta a porta presso le attività commerciali, e va a sostegno di iniziative di solidarietà già attive, ma che avevano bisogno del coinvolgimento di nuovi attori e di proposte progettuali in grado di sostenere l’attività di recupero, generando valore per tutta la comunità. È proprio il Comune di Roma a specificare che gli esercenti “virtuosi” avranno un vantaggio concreto aderendo al progetto: una riduzione della Tassa sui Rifiuti, calcolata in base alle capacità di recupero. Sul tema sprechi, ad essere attivi sono anche altre città italiane, che hanno avviato progetti mirati rivolti alle comunità di riferimento. Milano, grazie all’impegno profuso nei mesi dell’Expo, è stata la prima a dotarsi di una Food Policy cittadina, con lo scopo di rendere il sistema alimentare urbano più equo e sostenibile, attraverso iniziative di sensibilizzazione e progetti a “spreco zero” rivolti a trasformare la logica di produzione, distribuzione e consumo del cibo in città.
Ma le iniziative di economia circolare non si fermano all’ambito alimentare. Anche ATAC, l’azienda del trasporto autoferrotranviario del comune di Roma, si impegna nell’adottare soluzioni compatibili con la mobilità e la sostenibilità ambientale. Per esempio l’azienda ha recuperato 15 filobus elettrici in disuso4 dal 2009 che andranno ad operare sulla linea 90 Express sulla quale attualmente si muovono esclusivamente veicoli alimentati a diesel. I filobus saranno dotati di trazione elettrica, potranno essere alimentati sia tramite rete bifilare, sia tramite motore diesel Euro 5. Le vetture sono lunghe 18 metri e possono trasportare un totale di 135 passeggeri. L’amministratore unico, a conferma di ciò, in un’intervista ha dichiarato che “lo scorso mese siamo andati nel deposito ATAC di Torpagnotta dove 45 filobus nuovi di zecca sono stati abbandonati per anni a prendere polvere. Oggi noi li restituiamo ai cittadini.”
Parlando di economia circolare e più in particolare di riciclo, un altro esempio significativo è quello della Campania. Aldo Savarese5, da alcuni anni amministratore unico di Sabox s.r.l., azienda sempre attenta alla sostenibilità ambientale e alla crescita equilibrata del territorio campano, è Presidente di “100×100 Campania”, rete di imprese appartenenti alla filiera della carta che si impegna nella realizzazione del packaging sostenibile. Questa rete promuove il valore economico, ambientale e sociale della sostenibilità. La finalità di questo progetto è produrre appunto un modello di packaging sostenibile, almeno per quanto riguarda l’ambito degli imballaggi di carta e cartone, preparando la strada alla costituzione di un sistema di economia circolare perfettamente chiuso. Ciò è possibile attraverso la collaborazione delle varie aziende aderenti al progetto, che si organizzano nella raccolta del macero e nella sua successiva trasformazione in carta, cercando di raggiungere precisi obiettivi di sostenibilità. Alcuni dati confermano i buoni frutti della rete: in Campania, nel 2014, sono state raccolte quasi 200.000 tonnellate di carta e cartone, con una media pro capite di 34 kg annui. Tutto questo materiale, grazie alla straordinaria capacità produttiva della rete “100×100 Campania”, viene successivamente riciclato e utilizzato per le procedure di packaging di numerose aziende operanti sul territorio. Questo processo virtuoso, che riduce gli impatti e crea valore sostenibile per tutto il territorio interessato, permette di risparmiare, per ogni tonnellata di packaging sostenibile, circa 9.000 kWh di energia e 37.000 litri di acqua e di evitare l’emissione di 110 kg di CO2 nell’atmosfera. In particolare la città di Gragnano, in provincia di Napoli, già conosciuta come la “città della pasta”, è sede di numerose aziende produttrici di pasta che utilizzano imballaggi in cartone per la spedizione del proprio prodotto. Tramite la collaborazione di queste aziende con la rete “100×100 Campania”, la città punta a sviluppare un sistema circolare in cui la carta proveniente dalla raccolta differenziata dei cittadini di Gragnano viene riciclata per poi essere utilizzata sotto forma di scatole dalle varie aziende del luogo. Se questo progetto prendesse piede in un ambito geografico maggiore, si potrebbero raggiungere rilevanti vantaggi economici e soprattutto sociali, con la possibilità di creare numerosi nuovi posti di lavoro.
Anche nel comprensorio del Lago di Bracciano non mancano iniziative di economia circolare.Negli ultimi anni, ad esempio, il Comune di Anguillara Sabazia6, all’interno di un più ampio progetto provinciale, si è impegnato nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Questa attività considera, come fine ultimo, il bene e il futuro di tutti i cittadini della zona, così fortunati nel vivere in uno splendido ambiente naturale arricchito dalla presenza del lago; un territorio che con qualche semplice accorgimento da parte degli stessi cittadini può essere facilmente mantenuto pulito, garantendo così il soggiorno in un ecosistema tutelato. Nella zona, il concetto di “economia circolare” sta lentamente entrando nella quotidianità, grazie ad un ulteriore allargamento della raccolta “Porta a Porta”. Con questo si vuole fermamente combattere il grave e pericoloso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in strada. Uno degli ultimi dati rilasciati dal Comune afferma che, sul nostro territorio, la raccolta differenziata ha raggiunto quasi il 70% nella zona interessata. Inoltre, per favorire la diffusione del compostaggio, il Comune distribuisce gratuitamente, già da qualche anno, le compostiere. I cittadini che aderiscono vengono inseriti nell’Albo Comunale dei Compostatori Domestici. Chi fa parte dell’Albo potrà godere di uno sconto sulla tassa dei rifiuti. Nel 2015, per incentivare maggiormente questa pratica virtuosa, il Comune ha aumentato la percentuale di sconto sulla tassa dei rifiuti dal 5% al 15%.
In conclusione, in Italia ci sono numerose iniziative volte alla creazione di sistemi di economia circolare che, se potenziati, indurrebbero misurabili vantaggi di tipo ambientale, economico e sociale. Le imprese fin qui coinvolte si stanno impegnando nell’aumentare l’efficienza dei prodotti, nel renderli riutilizzabili e riparabili, nel promuovere la condivisione nell’utilizzo di un determinato prodotto e nell’incrementare il riciclo di elementi fino ad oggi considerati come rifiuti. A tutto ciò può contribuire in modo decisivo l’atteggiamento dei consumatori, i quali, cambiando la propria mentalità e il proprio stile di vita, possono sostenere in modo rilevante l’applicazione di questi accorgimenti.
Nonostante le recenti piogge, la scarsità d’acqua si sente anche nei nostri fiumi, tale da indurre il Comandante della Capitaneria di Porto di Roma, competente anche per la navigazione marittima del Tevere (dalla foce a Castel Giubileo) ad emanare un’ordinanza la n. 86/2017 con la quale avverte dei pericoli derivanti dai bassi fondali.
L’attività della Guardia costiera di Roma sul tratto marittimo del Tevere si è concentrata negli ultimi due anni in un’opera di monitoraggio di rimessaggi e cantieri, presenti soprattutto nella zona di Fiumara Grande e del canale di Fiumicino, procedendo in sintonia con le Procure di Roma e Civitavecchia, per le attività congiunte tra Capitaneria di Porto, Autorità di Bacino, Agenzia del Demanio, Comuni di Roma e Fiumicino, ex Ardis, Asl, Spresal, Arpa e altre forze di polizia che dalla fine dell’estate scorsa ha portato a 10 notizie di reato e 4 verbali amministrativi, 4 sequestri preventivi e 1 amministrativo, oltre a varie prescrizioni, a 10 cantieri su 40 censiti.
Il lavoro intrapreso dalla Guardia Costiera di Roma è stato oggetto anche di riunioni (l’ultima la settimana scorsa) con il Consorzio dei cantieri e le amministrazioni interessate al fine di individuare percorsi virtuosi per la regolarizzazione degli specchi acquei, delle concessioni golenali, delle lavorazioni artigianali e industriali, in connessione anche con il miglioramento dei fondali, i segnalamenti marittime e la viabilità veicolare, compresi i progetti per le piste ciclabili. I controlli e la pianificazione delle attività sul Tevere condotti dalla Capitaneria di Porto di Roma insieme all’Autorità di Bacino, all’ex Ardis, a Roma Capitale (ufficio Tevere) e al Comune di Fiumicino, nonché alle squadre nautiche della Questura e di Carabinieri e al reparto specializzato dei Vigili del fuoco, hanno come obbiettivo anche la riqualificazione della navigabilità del Tevere sotto il profilo della regolarizzazione dei numerosi galleggianti presenti in area urbana, della pesca, della pulizia delle sponde da alberi, relitti e impedimenti naturali e artificiali. Il difficile percorso intrapreso sta portando alla luce percorsi virtuosi, anche con le numerose associazioni sportive, religiose e di volontariato presenti sul territorio che si confrontano con le Autorità competenti per una valorizzazione del Tevere, in preparazione anche della processione della “Madonna Fiumarola”, tanto cara ai trasteverini e a tutti i romani.
Con l’occasione la Guardia Costiera di Roma ricorda che a causa di situazioni di pericolo la navigazione in aree urbane sotto Ponte Vittorio è consentita temporaneamente solo sotto l’arcata centrale, come disposto con Ordinanza n. 70/2017 in data 1 giugno 2017. Per ogni emergenza in mare si ricorda altresì il numero blu 1530 (una chiamata gratuita che può salvare una vita) da usare solo in caso di necessità.
n condizioni fisiche e ambientali estreme il meccanismo della sudorazione non è sufficiente per disperdere il calore in eccesso. Inoltre nei bambini molto piccoli e negli anziani la termoregolazione è ridotta. Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto elevato, il sudore evapora lentamente e quindi il corpo si raffredda a stento e la temperatura corporea può aumentare a valori tanto elevati, superiori a
40°C, da danneggiare gli organi vitali dell’organismo.
Quando fa molto caldo sono più a rischio:
1) anziani: le persone anziane hanno condizioni fisiche generalmente più compromesse e l’organismo può essere meno efficiente nel compensare lo stress da caldo e rispondere adeguatamente ai cambiamenti di temperatura. Tra gli anziani è a maggior rischio chi soffre di malattie cardiovascolari, ipertensione, patologie respiratorie croniche, insufficienza renale cronica, malattie neurologiche.
2) bambini e neonati: per la ridotta superficie corporea e la mancanza di una completa autosufficienza, possono essere esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e a disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.
3) malati cronici: i malati cronici e, in particolare, i malati di malattie croniche polmonari (Broncopatia cronica ostruttiva, Bpco) e cardiovascolari (ipertesi, cardiopatici), diabete, malattie neurologiche come il morbo di Parkinson e le demenze.
4) persone non autosufficienti: le persone non autosufficienti sono molto sensibili al caldo, perché dipendono dagli altri per regolare l’ambiente in cui si trovano e per l’assunzione di liquidi.
5) persone che svolgono un’intensa attività fisica all’aperto: la persona, anche giovane, che fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta può disidratarsi più facilmente degli altri.
6) le persone che assumono regolarmente farmaci, perché il meccanismo di azione di alcuni medicinali può essere potenziato dal caldo o può favorire direttamente disturbi causati dal calore.
A chi bisogna rivolgersi in caso di bisogno?
La Asl Roma 4 ricorda che il medico di famiglia è la prima persona da consultare, perché è certamente colui che conosce meglio le condizioni di salute, le malattie preesistenti, la posologia e il tipo di farmaci assunti dai suoi assistiti. Durante le ore notturne o nei giorni festivi ci si può rivolgere al
Servizio di guardia medica (Servizio di continuità assistenziale) 06-570600
Le regole d’oro da seguire quando fa molto caldo:
1- non uscire all’aria aperta tra le 11 e le 18: In questa fascia oraria è sconsigliato, a bambini molto piccoli, anziani, persone non autosufficienti o persone convalescenti, l’accesso alle aree particolarmente trafficate, ma anche ai parchi e alle aree verdi dei grandi centri urbani dove va a concentrarsi l’ozono prodotto dai gas di scarico delle automobili e dall’industria. Durante le ondate di calore i valori limite di questo gas inquinante vengono spesso superati con conseguenze sulla salute della popolazione e, in particolare, sulle persone con malattie respiratorie o asma. L’ozono, infatti, ha un effetto irritante sulle mucose e aumentala reattività a pollini e muffe.
2- Bere molti liquidi, mangiare frutta e verdura, non bere alcolici: Bere almeno 2 litri di acqua al giorno e mangiare molta frutta fresca, come agrumi, fragole, meloni (che contengono fino al 90% di acqua) e verdure colorate, ricche di sostanze antiossidanti (peperoni, pomodori, carote, lattughe), che proteggono dai danni correlati all’ozono, che raggiunge le concentrazioni più elevate proprio nelle ore più calde della giornata. Gli anziani devono bere anche in assenza dello stimolo della sete. Evitare gli alcolici e le bevande troppo fredde, limitare l’assunzione di bevande che contengono caffeina.
3- non fare attività fisica intensa
4- proteggere la pelle, il capo e gli occhi dai raggi del sole
5- non lasciare mai persone o animali nelle auto in sosta, anche se per poco tempo
6- fare pasti leggeri e porre attenzione alla conservazione domestica degli alimenti e dei farmaci.
Inoltre è doveroso ricordare ai pazienti ipertesi e cardiopatici che durante la stagione estiva è opportuno misurare più volte la pressione arteriosa e richiedere il parere del medico curante per eventuali modifiche alla terapia.
Stare male per troppo cibo o morire di fame, la malnutrizione è un problema diffuso che dopo la recente crisi economica subita dall’occidente non riguarda più soltanto i paesi in via di sviluppo
di MattiaTrinca, Liliana Bronzatti, Sara Guiducci, Romano Orlandini, Francesca Romana Papi, Federico Testa e Giulia La Marra, Classi IV H e IV ILiceo Ignazio Vian – Anguillara Sabazia
La nutrizione è tra i bisogni fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo, ma il nord e il sud del mondo devono affrontare il problema dell’alimentazione in maniera completamente contrapposta.
Il problema dell’alimentazione globale fu affrontato per la prima volta agli inizi del secolo scorso da Vittorio Emanuele III, ma solo alla fine della seconda guerra mondiale si riuscì a istituire la prima organizzazione mondiale: l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) con sede a Roma dal 1951.
.La popolazione mondiale si trova in una situazione molto sbilanciata per quanto riguarda il consumo del cibo, e i paesi di tutto il mondo ne risentono in un modo o nell’altro: negli Stati Uniti e in molti paesi europei si riscontra un alto tasso di obesità per l’eccessivo consumo alimentare, cibo poco poco salutare e uno stile di vita sedentario. Al contrario nella maggior parte dei paesi di Africa e Asia, invece, larghe fasce di popolazione è sotto alimentata, e nell’età infantile il 45% dei decessi sotto i 5 anni è causato dalla malnutrizione. Il mondo dunque, è diviso in due parti . e questa grande differenza è anche data dal fatto che la produzione alimentare è concentrata soprattutto nella parte settentrionale dell’ emisfero.
Il territorio riservato per la produzione di alimenti copre 1,4 miliardi di ettari di suolo, questo dato fa capire l’enorme quantità di cibo che deve essere prodotta, una parte dei prodotti viene utilizzata anche per produrre biocarburante per le automobili.
Una produzione tanto grande, però, non viene considerata preziosa dalla società occidentale che ogni anno spreca enormi quantità di cibo senza rendersene conto, infatti la quantità che ciascuno di noi getta ad ogni pasto sembra poca cosa, ma buttare il cibo significa sprecare anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti – senza contare le emissioni di gas serra climalteranti – che sono stati necessari per la sua produzione e di conseguenza anche l’ambiente risultato inquinato, sfruttato e alterato . Gli sprechi riguardano tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpiscono indistintamente tutti i Paesi. Gli sprechi a livello domestico nel nostro Paese sono i più rilevanti, il 42% del totale, e costano oltre 25 euro al mese a famiglia. Un cibo che non nutre nessuno non solo è inutile, ma è anche dannoso!
Per produrre gli alimenti che invece si sprecano, in Italia ogni anno vengono dispersi 1225 milioni di metri cubi di acqua, ovvero il consumo annuo necessario a 19 milioni di persone, e circa 24,5 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa il 20% delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti. Inoltre vengono sprecati anche il 36% dell’azoto dei fertilizzanti, utilizzati senza motivo, con i relativi impatti e costi ambientali che ne conseguono. Ridurre lo spreco di cibo significa quindi contribuire anche a salvaguardare la qualità dell’ambiente. Basti considerare che un terzo della quantità di cibo sprecato ogni anno potrebbe sfamare 793 milioni di persone che soffrono la fame.
Lo spreco alimentare riguarda anche gli alimenti sia confezionati che freschi, in vendita nei supermercati, che non vengono acquistati entro la data di scadenza e per questo “scartati”.
Lo stesso problema riguarda anche Anguillara Sabazia, il nostro paese, dove sul lungo lago, abbondano bar, ristoranti, pizzerie e punti di ristoro.
Per capire meglio come viene trattato il cibo scaduto, abbiamo realizzato una piccola inchiesta informazioni direttamente tra i venditori.
L’agriturismo “Il Marchione” difficilmente si trova con quantità ingenti di prodotti scaduti o invenduti: la carne in vendita è di loro produzione ed essendo fresca si conserva più a lungo, quindi ha più possibilità di essere venduta; gli avanzi di cibo dei clienti del loro agriturismo che frequentano l’agriturismo non viene sprecato, ma riutilizzato come mangime per i maiali dell’ allevamento.
Il supermercato Emmepiù riconsegna alle rispettive aziende di produzione l’ 80 % del cibo scaduto che è composto soprattutto da prodotti confezionati, mentre il pesce e la carne difficilmente rimangono invenduti fino alla scadenza.
Un gruppo di cittadini di Anguillara ha dato vita al primo progetto “Emporio della solidarietà” in collaborazione con l’associazione Anguillara Bene Comune, la Caritas di Anguillara, la parrocchia Regina Pacis e la CONAD per combattere lo spreco alimentare in favore dei concittadini più bisognosi. Il supermercato fornisce settimanalmente prodotti in scatola che hanno qualche difetto nella confezione ma che sono perfettamente sigillati e commestibili.
Sarebbe interessante poter condurre una indagine a tappeto su tutto il territorio di Anguillara e degli altri comuni che si affacciano sul lago di Bracciano, al fine di analizzare la situazione e mettere in piedi un meccanismo virtuoso di raccolta e riutilizzo dei prodotti in scadenza o in surplus.
Martedì 4 luglio 2017 alle ore 15, presso l’Aula Magna della cuola Primaria e Secondaria di Osteria Nuova in Via Anguillarese 171, si svolgerà un incontro con la cittadinanza per condividere la proposta di un nuovo impianto di compostaggio da realizzare nell’area già individuata, tra Osteria Nuova e Cesano, per il posizionamento di un’isola ecologica e di una sede di zona (Risoluzione n. 8 del 2 febbraio 2017).
Durante l’incontro interverranno l’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale Pinuccia Montanari, il Direttore Generale dell’AMA Stefano Bina, il Presidente del Municipio Roma XV Stefano Simonelli e l’Assessore all’Ambiente del Municipio Roma XV Pasquale Annunziata. Verranno esposti aspetti tecnici dell’impianto e le verifiche ad oggi effettuate.
Lo sviluppo urbano intelligente sta conoscendo una rapida fase di sviluppo a livello europeo, ma a che punto è la progettualità in Italia e nel nostro territorio che sviluppo può avere? Sabrina Salerno, sindaco di Anguillara Sabazia illustra alcune idee
di Massimiliano Antonini, Nicole Maoloni, Andrea Merangola, Domiziana Napoleoni, Luca Olamide Ojegbade, Ricasoli Leonardo, Flavia Simonelli, Eleonora Smarchi, Classi 4H e 4I Liceo Scientifico Ignazio Vian – Anguillara Sabazia
Cos’è la Smart City?
Smart city, o città intelligente, è una nuova strategia di progettazione urbana che coinvolge la sostenibilità a 360 gradi.
La città intelligente integra un processo di innovazione sociale e tecnologica che unisce lo sviluppo sostenibile ad un miglioramento della qualità della vita, sviluppando l’economia a favore di un capitale sociale troppo spesso trascurato, promuovendo così notevoli vantaggi sociali, naturalmente senza trascurare il fattore ambientale.
Il concetto di smart city è nato da un’idea nei primi anni del 2000, pensando all’integrazione di più aspetti urbani:
economia intelligente
mobilità intelligente
ambiente intelligente
persone intelligenti
vita intelligente
governo intelligente
Da quel momento sono state avviate varie sperimentazioni, soprattutto nelle grandi città e sono stati varati programmi di sviluppo e funzionamento in tutto il mondo. In particolare, la Comunità Europea ha varato il programma ‘Horizon 2020’1 che si propone l’ambizioso obiettivo di dare sempre più spazio al tema delle smart cities& communities. In questo contesto, sono stati varati ben 24 progetti in Europa per lo sviluppo di quartieri intelligenti, o smart districts. In generale, dunque, il tema dello sviluppo urbano intelligente è noto e sta conoscendo una rapida fase di sviluppo a livello europeo.
Smart Cities, in Italia funzionano?
Poiché i progetti a livello europeo sono abbastanza definiti, sorge spontaneo chiedersi a che punto sia la progettualità nel nostro paese; per rispondere a questa domanda abbiamo intervistato l’Ingegner Mauro Annunziato dell’ENEA, che ha tenuto una conferenza al liceo Vian, per divulgare le idee che stanno alla base dei progetti Smart City.
D: La smart city può essere un metodo per affrontare le disfunzionalità urbane, risolvibili con progetti pensati in cooperazione e che possono inoltre portare uno sviluppo economico e sociale del territorio, con un’attenzione particolare al fattore ambientale. Quali esperienze di Smart City si stanno attuando in Italia?
R: Sono numerose le esperienze che si stanno attuando in diverse città italiane, e in particolare in quelle più grandi; a L’Aquila, Torino e Bari, sono presenti i primi progetti Smart. Essi mettono a fattor comune numerose tematiche affrontandole in modo integrato, quali il tema della mobilità, del consumo energetico, dell’illuminazione stradale o dello sviluppo di una comunità. In altre città, come Roma, stanno iniziando a nascere i primi progetti di natura Smart.
D: Come si potrebbero avviare dei processi di Smart City nel nostro territorio?
R: Anche in realtà più piccole come la nostra possono essere avviati dei progetti smart. Il punto di partenza consiste nell’analizzare i bisogni principali della comunità per poter in seguito attuare dei progetti che rispondano ad essi. È necessario però sviluppare dei progetti che coinvolgano i cittadini, in quanto il coinvolgimento e la partecipazione della comunità sono fondamentali per i progetti di questa natura, sono le persone a portare alla nascita di questi progetti.
D: In generale nell’avviare questi progetti che difficoltà si incontrano?
R: Le difficoltà che si possono incontrare sono di due ordini. Il primo è di ordine progettuale. E’ importante capire quale sia il progetto più indicato per ogni località, poiché ogni realtà ha bisogno di uno specifico progetto. Il secondo è di natura economica. Alcuni progetti permettono di risparmiare denaro immediatamente, mentre altri necessitano di finanziamenti provenienti dai cittadini o dai comuni, e ciò può talvolta influire sull’avvio di questi.
La nascita delle idee: lo Smart Lab
Come ha sottolineato l’Ingegner Annunziato nell’intervista, per la nascita di progetti smart è necessaria un’attenta analisi dei bisogni della popolazione di un territorio, e ciò viene fatto in appositi laboratori, detti smart laboratories; nel corso della nostra esperienza scuola-lavoro ne abbiamo realizzato uno in classe, per simulare in piccolo quanto viene fatto per ideare progetti smart.
Il laboratorio smart è partito dall’analisi dei bisogni dei cittadini del territorio di Anguillara, suddivisi in fasce di età (<14; 14-30; 30-65; over 65), ognuna delle quali è stata affidata ad un gruppo di studenti.
Sono state compiute due analisi principali: una prima riguardante i bisogni primari comuni delle fasce di età, quali la sanità, il lavoro, l’istruzione e l’intrattenimento, ed una seconda che ha analizzato più nello specifico i bisogni, diversificandoli in base all’età e alle caratteristiche delle varie fasce sociali.
L’analisi è partita dalla situazione attuale e si è sviluppata immaginando quali miglioramenti avrebbero potuto essere compiuti per garantire un aumento della qualità della vita: si è dunque pensato a modi per migliorare l’istruzione creando spazi per aiutare gli studenti di tutte le età; è stata ribadita la necessità di garantire un futuro solido per le imprese locali mediante un’economia territoriale sostenibile, e di assicurare un’assistenza sanitaria adeguata per ogni fascia d’età. Non si è tralasciato nemmeno l’ambito dell’intrattenimento e del turismo, che, secondo l’opinione dei ragazzi che ci vivono, nel nostro territorio è troppo spesso sacrificato.
Tutto ciò viene fatto per aumentare il “capitale sociale”, un importante indicatore della salute della comunità che risiede in un determinato territorio. Per salvaguardarlo è necessaria la creazione di smart communities che sappiano integrare al meglio gli individui che le compongono.
Alla fine dello smart lab, noi ragazzi abbiamo datolibero sfogo alla fantasia nella ideazione di progetti – molto spesso infrastrutture – volti a mettere in pratica in concreto quanto si è evidenziato durante l’attività laboratoriale. I progetti sono risultati fantasiosi, talvolta utopici, ma non è detto che in un futuro più o meno prossimo non sia realizzabile qualcosa che ci si avvicini. In piccolo è stato simulato quanto è necessario fare per ideare progetti di questo tipo, seguendo lo stesso modus operandi che è adoperato per le analisi svolte dagli enti statali accreditati.
La parola al sindaco di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo
Dopo aver analizzato il concetto di Smart City ed aver provato ad applicarlo, seppur idealmente, alla realtà in cui viviamo, abbiamo deciso di capire che sviluppo questa possa avere nel nostro territorio. Ci siamo dunque rivolti a chi meglio di chiunque altro lo conosce, il sindaco di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, la quale ci ha illustrato varie idee in cantiere in diversi campi, dalla community turistica alla strada in cui l’automobile è semplicemente un’ospite.
D: Sappiamo che con ENEA avete iniziato una collaborazione per uno sviluppo intelligente del territorio che risponda alle necessità dei cittadini e che garantisca un miglioramento della qualità della vita, in ambito sociale, economico ed ambientale, ispirato alla filosofia Smart. Quali priorità avete individuato tra le problematiche e le opportunità del nostro territorio?
R: Innanzitutto le priorità sono state individuate nell’ottica di un piano strategico urbanistico, uno strumento urbanistico innovativo, che parte da un’analisi sociale, economica antropologica ed ambientale del territorio per avere uno sviluppo dei servizi in esso presenti. Per fare un esempio, è stato fatto per la zona del centro storico partendo dalla popolazione che vi risiede, e sono state individuate le necessità di questa, con lo scopo di soddisfare il più possibile le necessità dei residenti e della componente turistica, che risulta essere di vitale importanza per l’economia di zone come quella presa in considerazione o per quella del Lungolago Belloni. Una problematica significativa individuata con questo metodo è quella del traffico, per la quale ci siamo rivolti all’ENEA con lo scopo di creare una viabilità alternativa sul territorio del comune, oltre che per un miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture dedicate all’illuminazione pubblica; grazie a questa collaborazione pensiamo di poter ottenere risultati significativi, che possono scaturire da idee innovative, come ad esempio l’inserimento, all’interno dei lampioni, di dispositivi per il monitoraggio del traffico, esempio di come le tecnologie Smart possano semplificare la vita del cittadino, evitando ingorghi o incidenti sulle strade del territorio, indicando percorsi alternativi, o, addirittura, segnalando la presenza di aree libere dedicate al parcheggio.
D: Un modo, dunque, per trovare le problematiche del comune e trasformarle in soluzioni?
R: Esattamente, il tutto volto a dedicare servizi ottimali per il cittadino; sembra fantascienza, ma specialmente voi giovanissimi sapete bene che queste nuove vie sono possibili, se si decide di iniziare a percorrere questa strada.
D: Secondo lei, quali di queste possibilità possono essere applicate al territorio di Anguillara?
R: Sicuramente quelle riguardanti la mobilità sul territorio. Stiamo lavorando allo sviluppo di un trasporto urbano intelligente ed ecologico: “a chiamata”, che funzioni mediante semplici app per smartphone, o dei QR code e che permetta di coprire distanze che normalmente non è possibile assicurare con il servizio di trasporti attuale. Questa idea è molto più vicina ad essere realizzata di quella citata prima, grazie alla partecipazione del comune assieme a quella dei privati interessati. Un secondo progetto al quale stiamo lavorando e che pensiamo si possa iniziare ad applicare già dall’inizio del prossimo anno è quello della creazione di un‘albergo diffuso’ su tutto il territorio comunale, idea che risulterebbe vantaggiosa sia per i turisti che per i locali; una community, grazie alla quale si possono mettere a disposizione le stanze inutilizzate per i turisti, o viceversa, dove è possibile prenotarle. Grazie a questa community sarebbe possibile inoltre pubblicizzare eventi del territorio, con un beneficio notevole per l’economia locale.
D: Quali sono le difficoltà che si incontrano nell’avvio di questi progetti?
R: Probabilmente il fatto che queste idee per molti sono fantascientifiche: c’è una scarsa conoscenza delle potenzialità che le tecnologie offrono per ottenere un vantaggio per la collettività. Capita che questi progetti non colpiscano come dovrebbero chi opera sul territorio da molti anni, sottolineando un divario generazionale che vede i più giovani ‘pronti’ a sfruttare questi mezzi innovativi. È necessario avere coraggio ed essere pionieri per cambiare un sistema che ha perso il suo slancio iniziale e riconvertirlo in un futuro più sostenibile.
Si ringrazia per la collaborazione l’Ingegner Mauro Annunziato dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile)
C’è stato un incendio tra la stazione di Anguillara Sabazia e Crocicchie e la linea Fr3 è stata interrotta. Il treno partito da Roma Ostiense alle 17.02 è fermo ad Anguillara Sabazia in questo momento. Vi terremo aggiornati.
Oggi il Centro per l’Impiego di Cinecittà e gli uffici di via Raimondo Scintu 106 sono stati chiusi per un atto vandalico verificato questa mattina all’apertura degli uffici, a seguito del quale sono stati riportati danni strutturali e accesso agli atti degli uffici.
“Quanto avvenuto è doppiamente grave: oltre ad essere un attacco al bene pubblico, la conseguente chiusura degli sportelli genera un forte disservizio ai cittadini e impedisce ai lavoratori di portare avanti le loro quotidiane attività. Quello di Via Vignali è il Centro Impiego con maggiore flusso di utenza, un presidio di legalità e un punto di accesso fondamentale ai servizi per l’impiego per una larga parte di cittadini di quel quadrante, a tutt’oggi gestito, per la parte amministrativa, dalla Città metropolitana di Roma”. Così il Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma, Fabio Fucci.
“Attualmente – prosegue Fucci – sono in corso i rilievi delle forze dell’ordine. Auspichiamo che dalle indagini in corso emergano quanto prima i responsabili e si risalga alle cause del gesto. I danni riportati non sono solamente di tipo strutturale, ma riguardano anche l’eventuale sottrazione di documenti e atti d’ufficio, in tal caso la questione avrà rilievo penale anche sotto il profilo del danno alla pubblica amministrazione e agli utenti”. Tutti gli appuntamenti sono stati rinviati a data da destinarsi.
Questa Amministrazione è lieta di comunicare ai cittadini di Bracciano la prossima apertura dell’Asilo Nido Comunale sito in loc. San Celso n.° 8 .
La cittadinanza da oggi può contare su un servizio qualificato che garantisce una risposta valida ed efficace per lo sviluppo psicofisico dei bambini dagli 0 ai 3 anni , nonché un valido affiancamento e supporto per le famiglie nella scelta educativa dei figli.
Il servizio è stato progettato nel rispetto dei criteri della normativa vigente L R. n.59/1980.
Il Nido verrà organizzato da figure professionali qualificate, impegnate nelle attività di accudimento e negli interventi educativi finalizzati allo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali dei bambini. La struttura moderna e all’avanguardia è costruita in una zona residenziale, tranquilla e accogliente, immersa nel verde, con ampi spazi esterni ed interni e di per se già priva di barriere architettoniche in quanto pressoché pianeggiante e accessibile a tutti. L’asilo è strutturato in tre sezioni secondo le specifiche fasce di età: lattanti , semidivezzi e divezzi. Gli ambienti di pertinenza di ciascun gruppo di bambini sono articolati in diversi ambiti: attività ordinate e libere, il riposo, l’igiene, il cambio, la cura ed attività all’aperto.
La struttura vanta un’ampia e moderna cucina per la preparazione espressa dei cibi, riguardo l’aspetto nutrizionale verranno rispettate le tabelle dietetiche stabilite d’intesa con la ASL e nel rispetto di specifiche esigenze alimentari dei bambini.
Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 16:00.
Da lunedì 26 giugno scorso sono aperte le iscrizioni dei bambini come riporta il sito del Comune che presenta
l’Avviso e la relativa modulistica. Nonostante una condizione di immobilità trascinatasi negli anni, per la quale c’era il rischio di subire da parte della Regione Lazio una forte penalizzazione economica, quest’Amministrazione grazie alla fattiva collaborazione dei dipendenti dell’area Pubblica Istruzione e Servizi Sociali è riuscita , finalmente, con orgoglio e soddisfazione a rendere fruibile alla cittadinanza di Bracciano un servizio di così alta qualità e importanza.