Riceviamo e pubblichiamo
In questi giorni si è sviluppata una polemica che rischia di generare confusione e disinformazione tra i cittadini. È bene allora ribadire con chiarezza alcuni punti.
L’inserimento di un bene nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni non comporta automaticamente la sua vendita, né tantomeno la sua cessione a privati. Non c’è nessuna svendita in atto, nessuna proprietà comunale viene meno, nessun passaggio avviene senza atti pubblici, deliberazioni formali e controlli istituzionali.
Il fondo immobiliare in cui il Comune di Civitavecchia detiene oggi il 100% delle quote – e deterrà comunque sempre il controllo pubblico con almeno il 51% – non può disporre di alcun bene senza mandato esplicito dell’Amministrazione. Le scelte rimangono pubbliche, trasparenti, tracciabili.
Molti dei luoghi oggi al centro del dibattito, come ad esempio la Ficoncella o il Parco Archeologico delle Terme Taurine, sono rimasti uguali a se stessi per decenni, nonostante promesse e buone intenzioni. In questi anni si è parlato molto, ma senza un modello attuativo forte, tutto è rimasto com’era.
Non si tratta di sostituire il Comune, ma di affiancarlo con un modello operativo moderno e flessibile. I progetti, le procedure e la ricerca di mercato dell’operatore in grado di garantire il miglior risultato oggi richiedono tempi, energie e professionalità specifiche.
Nessun Comune delle nostre dimensioni può affrontare da solo interventi strutturali complessi, soprattutto in una città come Civitavecchia, dove per anni si è rinviato e dove molti beni versano oggi in condizioni straordinarie. L’advisor, la struttura tecnica di supporto del fondo, porta con sé questa capacità operativa progettuale, legale e amministrativa ed è retribuito solo se la valorizzazione produce un risultato concreto, con una percentuale (2%) sul valore ottenuto. Nessun onere anticipato grava sull’Ente.
È uno strumento moderno, trasparente e pensato anche dall’ANCI: serve ad accompagnare i Comuni nella trasformazione delle idee in realtà, senza cedere la proprietà dei beni e mantenendo sempre il controllo pubblico.
È bene chiarire anche un punto cruciale: ogni eventuale gestione futura dei beni valorizzati, come nel caso della Ficoncella o delle Terme Taurine, potrà avvenire solo tramite procedure pubbliche e su indirizzo dell’Amministrazione, con vincoli precisi su accessibilità, tariffe, manutenzione e qualità del servizio.
Il Comune manterrà pieno potere di indirizzo, controllo e revoca. Nessuna concessione potrà mai snaturare la funzione pubblica dei beni.
Serve serietà. Serve verità.
Le tifoserie e le strumentalizzazioni appartengono a una stagione politica che si sta lentamente estinguendo.
I luoghi pubblici non si difendono con gli slogan, ma con strumenti, competenze e visione.
E il nostro dovere è garantire un futuro a ciò che oggi è fermo, non proteggerne l’immobilismo in nome di battaglie identitarie.
Partito Democratico di Civitavecchia


