5 Dicembre, 2025
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Da Tianjin verso un nuovo ordine mondiale. Da ragazzo giocavo a “Shanghai”

Il mondo sta cambiando e il messaggio del Presidente Mattarella al Forum Ambrosetti di Cernobbio del 6 settembre sui valori di libertà, pace e democrazia, che abbiamo difeso per ottant’anni, sono un avvertimento “profetico”. 

Le sue parole: “È possibile costruire un mondo in cui gli Stati collaborino per il benessere dei loro popoli? 

Le forze imprenditoriali e quelle sociali, il mondo della cultura e la società civile europea devono avvertire la necessità e la responsabilità di sentirsi partecipi e costruttori, non spettatori inermi e intimoriti. Tutti siamo chiamati a contribuire a questa impresa”.

L’asse sino-russo e il declino occidentale

Due forze sfidano l’egemonia occidentale. La Russia destabilizza la NATO e l’ordine liberale e democratico, e la Cina avanza con un piano economico, tecnologico e ideologico. 

A Tianjin, Xi Jinping ha riunito dieci nazioni, tra cui Russia, India e Iran, per proporre un’alternativa all’egemonia USA. 

Il gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafricana) svolge un ruolo chiave. 

E mentre gli USA ostacolano i ricercatori stranieri, la Cina ne finanzia 10.000 e investe nei paesi alleati. 

Una strategia condivisa da Antonio Guterres e Narendra Modi, che mira al multilateralismo globale.

Necessita un’Europa unita

Non si tratta di scegliere tra l’asse sino-russo e gli Stati Uniti, ma di affrontare le nuove sfide senza rinunciare ai propri valori fondanti e agire con decisione.

È necessario aprire nuove strade commerciali, oltre i partner tradizionali, esplorare opportunità in un mondo che cambia, costruire una propria identità strategica e definire una politica estera e di difesa coerente e autonoma. Investire nella sicurezza collettiva superando le divisioni che ci indeboliscono.

Le ripercussioni 

Le ripercussioni saranno a macchia d’olio, anche nelle realtà locali. 

Nel Lazio e nella Sabina, per esempio, le industrie agricole che lavorano con nocciole, castagne, ulive, viti e cereali, potrebbero vedere penalizzate le loro esportazioni e gli investimenti stranieri, mettendo a rischio i progetti di sviluppo e i posti di lavoro. 

L’urgenza

Con i dazi di Trump, le due guerre vicine, il nuovo asse sino-russo, il  debito pubblico che supera i 3.000 mld/€ e senza più il sostegno del PNRR, la nostra sopravvivenza economica e valoriale è in gioco. 

L’Europa deve agire per forgiare il proprio destino, non per subirlo!

Franco Marzo 

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