Disinfestazione
Come ogni estate, il Comune di Bracciano e quelli limitrofi hanno fatto effettuare la disinfestazione del territorio comunale contro le zanzare.
Ma ci siamo mai chiesti davvero da dove arrivano questi fastidiosi insetti e perché sembrano preferire proprio i nostri giardini?
Sorpresa: tra zanzare e esseri umani, gli invasori siamo noi. Le zanzare, infatti, abitano questi territori da ben prima della comparsa dell’homo sapiens e attualmente sono essenzialmente di due diverse specie. Ci sono le zanzare comuni (Culex pipiens), indigene, attive soprattutto al tramonto e durante la notte, note per il ronzio e per essere vettore del virus del Nilo occidentale e le zanzare tigre (Aedes albopictus) specie aliena originaria dell’America, portata in Europa tramite navi trasportanti copertoni di camion, attiva anche di giorno, molto aggressiva e potenzialmente vettore di virus come il dengue.
Siamo noi gli inconsapevoli allevatori delle zanzare
Le larve di zanzara si sviluppano solo in acqua stagnante. Non nel terreno, né tra le foglie o le erbacce. I veri focolai sono pozzanghere, sottovasi, caditoi, teli di nylon lasciati all’aperto, bidoni scoperti, fontane non trattate, grondaie o tombini ostruiti, insomma tutti i luoghi in cui anche una piccola quantità di acqua possa ristagnare per circa una quindicina di giorni. Gli stagni (e le zone paludose) sono ambienti perfetti per la loro proliferazione. Il mare e i grandi laghi, invece, sono troppo vasti e mossi per ospitare larve.
Quindi no, le zanzare non proliferano tra le erbacce secche: sono le nostre case e giardini i luoghi ideali per deporre le uova.
Le piante verdi non sono nidi di larve, ma rifugi ombrosi per le zanzare adulte. Alcune specie si nascondono tra le foglie durante il giorno, in attesa del momento giusto per pungere. I giardini rigogliosi sono molto più invitanti dei prati secchi. Le erbacce? Solo per le zanzare sfigate.
Differenze di genere
Gli adulti si nutrono di nettare, linfa vegetale e succhi zuccherini. I maschi muoiono poco dopo l’accoppiamento e non hanno necessità di pungere. Le femmine vivono da 2 a 4 settimane e hanno bisogno di sangue (umano o di altri animali) che fornisce loro proteine e ferro indispensabili per lo sviluppo delle uova. Ogni femmina può deporre tra 150 e 400 uova ogni settimana circa, anche con un solo accoppiamenti. Durante l’estate, una singola zanzara femmina può generare migliaia di discendenti in poche settimane, quindi anche piccolissime raccolte d’acqua possono diventare focolai. Insomma, e ce ne sono tante bisogna guardarsi intorno.
Le alte temperature accorciano la loro vita, mentre gli ambienti temperati delle nostre case la prolungano. Alcune specie sopravvivono all’inverno al chiuso, altre superano la stagione sotto forma di uova dormienti.
Le zanzare comuni possono volare fino a 5 km di distanza, mentre le zanzare tigre si spingono solo fino a 500 metri al massimo.
Ronzio e punture
Il fastidiosissimo ronzio è prodotto dal rapidissimo battito delle ali, che può arrivare fino a 600 volte al secondo, generando un suono nella gamma dei 200–500 Hz, perfettamente udibile dall’orecchio umano anche perché volano vicinissimo alle orecchie, attirate dal calore corporeo e dall’anidride carbonica che espiriamo.
Il fastidio proviene dal suono che è ripetitivo e acuto, che il nostro cervello associa a una minaccia (la puntura) e quindi reagisce con irritazione o ansia.
Il fastidio che proviamo dopo una puntura di zanzara non è causato dalla puntura in sé, quanto dalla saliva che la zanzara femmina inietta nella nostra pelle prima di succhiare il sangue.
Questa saliva contiene anticoagulanti, vasodilatatori e anestetici che aiutano l’insetto a prelevare velocemente quanto più sangue possibile. Si rimpinzano così tanto da divenire meno veloci nel volo e nelle reazioni, poi vanno a
Il nostro sistema immunitario riconosce queste sostanze come estranee e reagisce causando sintomi come un prurito intenso, pomfi rossi e gonfi, dolore localizzato (solo in rari casi si hanno reazioni allergiche più gravi) per lenire i quali occorre usare antinfiammatori (ghiaccio) e antisettici (succo di limine o aloe).
I nostri alleati
Come difendersi? Ponendo del rame nei sottovasi (rilascia ioni tossici per le larve) e allevando pesci rossi se si hanno stagni in giardino (sono ottimi predatori di larve). Per quanto detto è ovviamente inutile allo scopo tagliare le erbe o predisporre cementate per eliminarle o addirittura abbattere gli alberi.
Ricordiamo infine che questi ditteri detestano gli aromi di: gerani, lavanda, citronella, menta, basilico, rosmarino e che i loro predatori naturali, nostri alleati, sono pipistrelli, libellule, gechi, ragni, tutti ghiotti di zanzare e molto più simpatici di quanto si pensi.


