5 Dicembre, 2025
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Manziana. Continuano gli incontri di storia con “L’intolleranza religiosa e sociale nel Medioevo”

Il consigliere Laura Paragona e il professor La Porta

Il consigliere Laura Paragona ha recentemente introdotto la conferenza “L’intolleranza religiosa e sociale nel Medioevo”, tenuta dal professor Settimio La Porta. “Siamo alla 5^ stagione di incontri di Arte e Storia 2025 – ha affermato Paragona – una rassegna che è iniziata prima del 2023, con incontri che si tengono nell’aula consiliare, il sabato pomeriggio. Di volta in volta si programmano argomenti specifici, in questo periodo, da marzo a giugno, stiamo trattando il Medioevo, mentre è in elaborazione il calendario per la prossima stagione che inizierà in autunno”. Il professor La Porta è una figura di spicco nel panorama culturale del territorio, un letterato apprezzato per la sua competenza e la capacità di guardare alla storia intrecciandola alla filosofia. In questo incontro ha sviluppato il tema della religione, e il nesso con la malattia, utilizzando una ricca documentazione di immagini riprese dal mondo dell’arte e dalla letteratura; ha narrato le vicissitudini delle comunità ebraiche che nell’Europa dell’alto medioevo (V-IX sec.), vissero perlopiù senza subire persecuzioni, finché la Chiesa cattolica, a partire dall’ XI sec. con la prima Crociata, iniziò a perseguitarli.

 Il Papa Innocenzo III sostiene la quarta Crociata

Gli ebrei di Rouen, Praga, Magonza… furono massacrati dai crociati. Montò la marea antisemita: nel 1215 Papa Innocenzo III vietò agli Ebrei di avere servi cristiani e di apparire in pubblico il venerdì Santo. Il re di Spagna nel 1400 li cacciò dai territori spagnoli sottovalutando la loro laboriosità e la capacità di produrre ricchezza. Nel tempo furono accusati di tutto: di progettare, nella loro sinagoga, la derisione del crocefisso; di aver ucciso Guglielmo, un bambino di 11 anni, poi dichiarato martire; di rubare le ostie.

                         Paolo Uccello “Miracolo dell’ostia profanata”, 1467

L’intolleranza religiosa creò una connessione tra peccato e malattia, e nacque la convinzione che: la malattia si cura con la religione. In una guarigione miracolosa “la malattia è il demone che scappa”. Nel XIII secolo i medici, vestiti di rosso, visitavano tastando il polso del malato e guardavano in controluce le sue urine. Consideravano lo stomaco alla stregua di un gran pentolone in cui il fegato fa bollire il cibo. Il professore ha illustrato la tragedia della peste nera del 1348, le narrazioni sulla lebbra e i lebbrosi bruciati vivi, la nascita del primo “ghetto” nel 1424, l’Inquisizione che portò al rogo in piazza i Luterani.

 L’Hospices de Beaune fondato nel 1443 dal cancelliere Nicolas Rolin

Gli ospedali erano simili a case di correzione, pochi erano i medici e le medicine, mentre si ritenevano necessarie la confessione e tante preghiere.

L’esposizione del professor La Porta, ampiamente documentata, ha toccato anche i tempi più moderni con la realtà raccapricciante dell’eliminazione, nei forni crematori, di mille ebrei al giorno perché ritenuti di razza inferiore. Il professore ha citato San Sebastiano, San Francesco che senza timore abbraccia un lebbroso, il Caravaggio con le opere di misericordia, mentre i passaggi tra poesia e musica si intrecciavano alle immagini e alle narrazioni.

 La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio, 1510

Al termine, creando un connubio tra arte e filosofia, La Porta ha rappresentato il senso dell’affresco “La Scuola di Atene” realizzato, attorno al 1510, da Raffaello Sanzio nei Musei Vaticani. I Due grandi filosofi del V e IV secolo a.C. Platone e Aristotele, sono posti al centro della scena, circondati da filosofi, scienziati, matematici del loro tempo. Un capolavoro che simboleggia la ricerca della verità attraverso la ragione e/o la fede; è una sintesi della civiltà occidentale poiché le idee dei due filosofi, spesso divergenti, continuano ancora a far discutere: Platone  che, con una mano regge il suo libro “Timeo” mentre con l’altra, rivolta verso l’alto, indica che lassù nel cielo,  nel “mondo delle idee” possiamo trovare il senso della realtà, la verità; per contro, Aristotele, con una mano regge la sua “Etica nicomachea”  mentre con il gesto dell’altra, rivolto verso terra, indica che è nelle cose terrene che dobbiamo cercare la verità e il senso della nostra esistenza.  Questo capolavoro non è solo un tributo alla filosofia greca ma merita una riflessione sulla necessità di dialogo e di armonia tra scienza, arte e  spiritualità,

Anna Maria Onelli

 

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