Nicușor Dan eletto Presidente della Romania: una nuova era politica ha inizio
Bucarest, 19 maggio 2025 — Nicușor Dan è stato eletto con circa 55% delle preferenze ed è il nuovo Presidente della Romania, segnando una svolta significativa nel panorama politico del Paese. Con una maggioranza significativa, il candidato indipendente, Nicușor Dan ha superato il rivale George Simion, leader del partito AUR, in un’elezione caratterizzata da un’affluenza record e da un forte desiderio di cambiamento da parte dell’elettorato romeno in patria e nella diaspora.
Fin dal primo giorno di apertura dei seggi in diaspora, i romeni si sono affrettati alle urne e, dal pomeriggio di domenica 18 maggio 2025, migliaia di sostenitori si sono radunati davanti al quartier generale della campagna di Dan a Bucarest, trasformando la notte elettorale in una celebrazione collettiva. Per molti romeni, questa domenica è stata vissuta come un “Capodanno politico”: l’inizio di una nuova fase, attesa e desiderata da tempo.
Il secondo turno ha registrato un’affluenza record, mai vista alle elezioni romene, da parte degli aventi diritto al voto recatisi alle urne. Particolarmente significativa è stata la partecipazione della diaspora: a Ladispoli, per esempio, il numero di votanti è raddoppiato rispetto al primo turno, segno di un forte desiderio di cambiamento e di unità nazionale.
Nicușor Dan, il sindaco di Bucarest, ha condotto una campagna incentrata sulla lotta alla corruzione, sulla trasparenza istituzionale e sul rafforzamento dei legami con l’Unione Europea. La sua vittoria rappresenta una risposta chiara alle tensioni politiche seguite all’annullamento delle elezioni del 2024 ed un rifiuto delle divisioni che hanno segnato il Paese, alimentate da confusione ed incomprensioni generate dalle scelte del governo Ciolacu.
“È il momento di ricostruire la fiducia nelle istituzioni e di lavorare insieme per un futuro europeo e democratico” – ha dichiarato Dan ai suoi sostenitori, promettendo di essere il presidente di tutti i romeni, sia in patria che all’estero.
Alla fine, l’elettorato romeno ha scelto con la testa e non “di pancia”, affidandosi alla logica più che alle emozioni: un segnale chiaro di maturità democratica e desiderio di stabilità.
Florentina Miniosu


