AMBULATORIO “WOUND CARE” E “STOMA CARE”
Il dottor Dario Monaco, in servizio nella ASL Rm 4, segue dal 2020, per il Dipartimento delle Professioni Sanitarie e Sociali, su delega del Direttore Carlo Turci e della Dr.ssa Roberta Marchini, il processo relativo alla gestione e alla cura di tutte le tipologie di ferite. Possono essere ferite da ulcera alle gambe, e/o da decubito o da diabete o altre tipologie di ferite anche infette.
Il servizio copre i Comuni di Bracciano, Trevignano, Anguillara, Manziana, Canale Monterano, Cerveteri, Ladispoli, Civitavecchia e altri comuni afferenti al distretto 4, limitrofo all’ area metropolitana di Roma. Il dottor Monaco ha acconsentito al rilascio di questa intervista al giornale L’agone, su delega della Direzione Sanitaria Strategica cui ora fa capo la dottoressa Simona Ursino
Come mai, dottor Monaco, si è appassionato a questa tematica sulla cura della cute e si è specializzato in tale settore?
Questa scelta risponde ad una caratteristica che fa parte di me fin da bambino, la ricordo con un aneddoto: durante il gioco a pallone nel parco, quando un amichetto, cadendo, si “sbucciava” il ginocchio, io ero sempre pronto, anzi, mi veniva naturale accompagnarlo alla fontana per pulirgli la ferita dal terriccio. Oggi questo prendermi cura di una ferita si chiama “wound care” ed è ciò che faccio, in maniera specializzata, nell’ambulatorio dedicato alla cura delle ferite organizzandone l’attività clinica.
Il passaggio dall’essere bambino che si prende cura del compagno, al professionista di oggi, ha certamente richiesto una particolare formazione. Ce ne vuol parlare?
Tutto ebbe inizio nel 2010 durante il mio primo incarico lavorativo presso l’ospedale Tor Vergata, nel reparto di medicina; lì, la mia coordinatrice infermieristica di allora, la dottoressa Nella Mosca notò, fin dall’inizio del nostro lavorare insieme, il mio interesse e l’attenzione che dedicavo alla cura delle piaghe del paziente con lesioni da pressione, dette piaghe da decubito. La dottoressa Nella, oggi un’amica, mi spronò ad approfondire le mie conoscenze in questo settore frequentando un master di “wound care”; ma io ero troppo giovane per seguire questo suggerimento e concentrai l’attenzione su un altro percorso inerente un master sul management. Solo l’anno successivo mi convinsi che sarebbe stato bene seguire il consiglio per cui mi iscrissi e seguii il corso universitario. Conseguii il titolo di master in “wound care” nel 2012 e cominciai ad esercitare tale attività, nell’Ospedale di Tor Vergata, senza mai più interrompere questa tipologia di servizio.
Rispetto al 2012 lei ha notato un aumento dei pazienti bisognosi di cure per ferite “difficili”?
Sicuramente sì, questo fattore, tralasciando gli aspetti statistici, è correlato in maniera direttamente proporzionale all’aumento della popolazione in età geriatrica, che sono le persone più predisposte e suscettibili allo sviluppo di ferite cutanee. Anche per quanto riguarda i tumori del colon retto, che spesso hanno richiesto il confezionamento di una “stomia”, è necessario preservare l’integrità cutanea nelle zone interessate. Ciò richiede un’assistenza infermieristica, specialistica denominata “stoma care” che si esegue nel nostro ambulatorio. Pensi che, solo nel 2024 abbiamo registrato oltre 9800 prestazioni di utenti che hanno tutti avuto una completa guarigione dalle ferite. Posso dire che tutto il resto della mia formazione ha utilizzato, come filo conduttore, il “wound care”: a partire dalla laurea magistrale fino al conseguimento del dottorato di ricerca in infermieristica e sanità pubblica.
So che lei oggi segue anche il percorso formativo dei giovani infermieri, in che qualità?
Vero, oggi mi occupo anche di formazione universitaria in qualità di professore a contratto presso il corso di laurea Infermieristica N, gestito dall’Università distaccata della Sapienza, a Bracciano.
Lei ha aspettative e nuovi traguardi per il prossimo futuro?
Il processo “wound care”, strutturato nella ASL Rm4, rappresenta un valore importante per il territorio, dunque merita di svilupparsi ulteriormente sia per rispondere a tutte le esigenze dei pazienti che necessitano di questo tipo di assistenza, sia per sostenere tutti i colleghi che fanno parte di una rete “wound care”. Io ringrazio in particolar modo coloro che lavorano, a stretto contatto con me nell’ambulatorio di Bracciano; ringrazio sentitamente l’infermiera specialista Iuliana Gal e Leonardo D’Andrea. Nel futuro prossimo prevarrà ancora questo interesse nei miei obiettivi primari di crescita professionale, anche se sono molto attratto dall’insegnamento accademico nei corsi di laurea.
Per agevolare gli utenti, ci può informare sulle modalità di utilizzo dell’ambulatorio, sul suo funzionamento e sull’accesso?
Grazie per questa domanda, sicuramente di utilità per chi vorrà usufruirne. L’ambulatorio infermieristico “wound care” è dislocato al primo piano dell’Ospedale Padre Pio di Bracciano. È aperto dal lunedì al venerdì, al bisogno anche di sabato, nella fascia oraria compresa tra le 7,30 e le 15,00. L’accesso avviene tramite prenotazione CUP o per accesso diretto con impegnativa redatta dal medico di famiglia e contenente la prescrizione di “medicazione semplice o avanzata”. L’ambulatorio infermieristico mette a disposizione degli utenti le più avanzate apparecchiature e medicazioni disponibili tra cui: Vac therapy; luce blu, ultrasuoni per lo sbrigliamento.
Quali pensa siano le caratteristiche di un bravo operatore “wound care”?
Un bravo operatore si distingue per un mix di tante componenti che ne determinano la professionalità: deve aver maturato una buona formazione e un buon livello emotivo e relazionale, ma anche possedere efficaci esperienze pregresse.
La ringrazio dottor Monaco per aver contribuito a diffondere questo servizio sul territorio dove anche il nostro giornale opera per il bene della comunità, mantenendo sempre alta l’attenzione sul benessere delle persone.
Grazie a voi, mi consenta di chiudere questo incontro con un ringraziamento ai coordinatori infermieristici afferenti all’ Ospedale Padre Pio, Mauro Negretti, Marco Orsini, Susanna Canevarolo, con cui curo questo settore.
Ringrazio la Dr.ssa Roberta Marchini Incarico di Funzione Organizzativa dell’area territoriale di tutta la ASL Roma 4 e la Dr.ssa Serenella Savini, Incarico di Funzione Organizzativa della formazione, Dipartimento delle Professioni Sanitarie e Sociali (DAPSS).
Anna Maria Onelli
Redattore L’agone


