7 Maggio, 2024
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Un flashmob per celebrare la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Non si è mai troppo piccoli o forse i si è già abbastanza grandi per iniziare ad osservare con attenzione e spirito critico gli accadimenti sociali del mondo circostante. Così emozionati e altrettanto consapevoli del valore dell’evento che li attendeva, gli alunni della scuola media e delle classi quarte e quinte della scuola primaria dell’IC Bracciano hanno partecipato al Flash mob, organizzato nel cortile del Liceo Statale Ignazio Vian, dagli studenti e dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Lucia Lolli, per celebrare la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. I docenti di educazione fisica Stefano Salzano e Cinzia Corsetti, per la scuola secondaria di primo grado, ed il docente Alessandro Croce, di educazione motoria della scuola primaria, nei giorni scorsi hanno colto l’invito a partecipare all’iniziativa partito dal professore di educazione fisica del Liceo Vian, Angelo Ragno. In tempi brevi così i ragazzi sono stati preparati alla performance danzante dai rispettivi docenti, portando anche avanti un lavoro di approfondimento e confronto collettivo sulla tematica. La sinergia messa in campo in un’ottica di lavoro formativo verticale che parta dai più piccoli e arrivi ai grandi, o viceversa, che veda una mano tesa dai ragazzi più ai più piccoli, i futuri adulti, ha portato alla realizzazione di un evento estremamente toccante per la delicatezza e l’intensità con cui gli studenti delle diverse fasce d’età hanno interagito. Tutti insieme hanno dato vita ad una manifestazione che attraverso la musica, il canto, la gestualità del corpo ha saputo creare un intenso momento di silenzio riflessivo sul valore della donna: l’interpretazione canora della giovane Angelica De Mondi ha saputo creare quel silenzio urlante di cui in questi giorni si è tanto parlato. La ragazza con le sue note struggenti ha fermato tutti per riflettere sulle relazioni uomo-donna e sull’importanza di tornare a dare un sano valore di rispetto, di ascolto, di attenzione e di compartecipazione al sentire e all’essenza di chi abbiamo di fronte, in primis delle donne. Non perché la donna debba essere considerata un essere fragile, da tenersi sotto una campana di vetro, no, la donna, la più forte e sicura di se, qualunque sia la sua personalità, va rispettata, ogni uomo deve iniziare a pensare quanto ogni suo gesto possa costare e pesare sulla donna che ha di fronte, tutto si racchiude nella parola rispetto. E se questi ragazzi per un attimo oggi hanno riflettuto e pensato sul dolore che oggi tante donne provano per mano di uomini distratti, crudeli, malati o solo poco attenti e sensibili, possiamo sperare che quei ragazzi, diventino adulti migliori.
Cinzia Orlandi
 

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