26 Maggio, 2024
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Riarto dei Butteri, ecco l’edizione numero 44

3 giorni della tradizionale manifestazione equestre a Canale Monterano

Venerdì, sabato e domenica nell’area agreste della Torara si è ripetuta la celebrazione della tradizione buttera organizzata, con sempre maggiore cura, dall’associazione Butteri di Canale Monterano. In un’ambientazione molto suggestiva come quella degli spazi gestiti e curati dall’associazione, in questa 44esima edizione sono intervenute oltre 10.000 persone nel weekend; perfetta e senza sbavature la viabilità, la gestione dei parcheggi e l’accoglienza, nell’impianto erano presenti aree food e numerosi espositori di abbigliamento e oggettistica per equitazione. La rievocazione delle tradizioni della monta buttera conferma di esercitare un’affascinante gamma di emozioni e non solo per gli appassionati di cavalli. La straordinarietà che si convalida ogni anno in questa manifestazione è l’alchimia semplice e perfetta degli undici membri del consiglio di associazione che si occupano dell’organizzazione dell’evento; interagiscono tra loro con il sorriso e assolvono ai tantissimi onerosi impegni divertendosi.

Forse è questo il segreto per far riuscire le cose, la leggerezza e l’amore con cui si pensano e si realizzano, e quella spensieratezza pregna di contenuti emotivi si vive e si respira in quel contesto. L’uomo che interagisce con il cavallo in un rapporto duale fondato sul rispetto reciproco, fa rivivere quei tempi andati della tradizione quando quel connubio era lavoro, vita e possibilità di riscatto dalla povertà. I butteri erano i pastori a cavallo, che transumavano greggi e mandrie bovine, alla ricerca di prati rigogliosi e di territori favorevoli, che a Canale trovarono in abbondanza.

Nonostante la convulsione delle cose da fare, il lavoro per gli organizzatori è davvero molto, ho avvicinato il presidente dell’associazione, Mariano Giovarelli; sorriso indefettibile, sguardo disincantato, quando l’ho chiamato ‘presidente’ ha voluto precisare che nell’associazione non c’è qualcuno che prevale sugli altri, ma sono come i cavalieri della tavola rotonda, ognuno consapevole dell’importanza della propria funzione per la riuscita degli scopi che si sono prefissi. Visibilmente soddisfatto, sebbene stanco, ha specificato che quest’anno, affrontando un impegno economico importante, hanno voluto incorniciare le manifestazioni tipicamente connesse alla tradizione dei butteri con alcune rappresentazioni dall’elevato impatto suggestivo, da cui si può comprendere la profondità del rapporto ancestrale tra l’uomo e il cavallo. Per tutti e tre i giorni si sono succeduti i tradizionali giochi a cavallo, degli anelli, del Saracino, del Cappello, il battesimo della sella, la cattura del vitello, che hanno visto sfidarsi cavalieri di diversi paesi limitrofi .

Sempre interessanti le dimostrazioni di mascalcia del maestro Martucci dalle quali è possibile vedere come si forgiano i ferri per gli zoccoli e come vengono messi al cavallo. Aggirarsi per quei prati significa armonizzarsi con odori e suoni diversi, razze di cavalli diverse, ma anche asini, pecore, bovini, che godono di quegli spazi aperti e rigogliosi. La scommessa innovativa di quest’anno, a cui accennava il presidente Giovarelli, è stata indiscutibilmente azzeccata; il Cabaret Equestre proposto dal gruppo di Rovigo “Giona Show” ha emozionato le migliaia di spettatori intervenuti, che hanno potuto ammirare la poesia in cui può essere tradotto il rapporto tra l’uomo e il cavallo. In un dialogo senza parole, fatto di gesti e comandi delicati, in una comunicazione esclusivamente non verbale ma prossemica, hanno proposto evoluzioni in cui quel connubio diventa quasi una danza, commovente ed entusiasmante, indifferentemente per adulti e per bambini. Si sono alternate esibizioni dall’inesprimibile valore emozionale; Filippo Nassi, che ha proposto delle evoluzioni in libertà dei suoi cavalli, Giuseppe Romagnoli che ha dimostrato quanto sia bello e semplice giocare con il cavallo, la straordinaria amazzone che ha cavalcato scalza e priva di sella e briglia in un numero tra la maestria equestre e la danza. Infine una spettacolare esibizione di volteggio acrobatico proposto da due ragazzi giovanissimi, Lorenzo Giona ed Edoardo Boldrini.

Acrobazie realizzate al galoppo che non hanno più consentito di comprendere la distinzione fisica tra il cavallo e il cavaliere, che affidandosi completamente l’un l’altro consentono di eseguire verticali strabilianti, volteggi aerei, salite e discese al galoppo, lasciando gli spettatori senza fiato. Infine la danza libera proposta da Alex Giona e dai suoi 10 cavalli, pura sincronia tra istinti animali e sentimenti umani, che ha incantato la platea. Aveva ragione il presidente Giovarelli: il rapporto con il cavallo insegna la semplicità delle cose che contano e che sanno restare nell’anima, perché originano dalla parte più profonda e vera di noi. Probabilmente è questo il segreto della riuscita di questa manifestazione, che si conferma ogni anno sempre più avvincente e riuscita.
Ludovica Di Pietrantoni
Redattrice L’agone

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