Il discorso del sindaco Alessandro Bettarelli
Buongiorno a tutti e un caloroso saluto alle autoritΓ civili e militari, al parroco Don Giacomo, alla Protezione Civile, alla Polizia Locale e ai rappresentanti delle associazioni e ai cittadini presenti. Un grazie inoltre alla nostra banda musicale, che oggi impreziosisce questa commemorazione, al Presidente Eugenio DβAiuto e al maestro Davide Guidi.
Come ogni anno ci ritroviamo insieme per commemorare e celebrare il 4 Novembre, festa dellβUnitΓ Nazionale e delle Forze Armate e per ricordare coloro che si sono battuti e sacrificati, affinchΓ© il nostro Paese potesse costituirsi in repubblica democratica.
Il 4 novembre 1918 entrava in vigore lβarmistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con lβImpero austro-ungarico. Terminava il primo conflitto mondiale che costΓ² al nostro paese 600.000 morti e 1.500.000 di feriti. Nel ricordo dei caduti, il 4 novembre 1921, la salma del milite ignoto, trasportata in treno da Aquileia a Roma, fu tumulata allβaltare della Patria. Il 4 novembre Γ¨ allora il giorno della commemorazione dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre, ma anche del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali di pace allβestero, e giorno che celebra lβUnitΓ Nazionale.
Siamo qui per rendere un doveroso omaggio ai nostri concittadini caduti o dispersi nella prima e seconda guerra mondiale e in tutte le guerre. I loro sacrificio ha contribuito alla nascita dellβItalia Repubblicana: UNITA, LIBERA E DEMOCRATICA.
Leggendo i nomi e i cognomi incisi nel marmo delle lapidi di Canale e Montevirginio possiamo renderci conto di quanto siano costate le guerre in termini di lutti a quello che allora era un piccolo paese come il nostro.
Oggi, 4 Novembre 2023, non cβΓ¨ una guerra da combattere per noi, fortunatamente, ma non deve mancare una riflessione sulla situazione attuale. Il nostro Paese ogni anno vede nuove famiglie entrare in quella che viene chiamata la soglia della povertΓ , il Mondo vive una condizione di insicurezza internazionale dovuta principalmente a guerre e terrorismi. Sono 25 i conflitti nel mondo non solo quelli, dolorosissimi, in Ucraina e Palestina. In questo caos di voci, di pro e contro, favorevoli e contrari, troppo spesso dimentichiamo quella che, nei momenti bui Γ¨ il faro di ogni italiano, la Costituzione Italiana, che allβart.11 recita: βlβItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertΓ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionaliβ. Lo ripetiamo: lβItalia ripudia la guerra!
Purtroppo la conquista della libertΓ e della pace non Γ¨ eterna, ma conquista che si consolida ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui posti di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per tutti, aiuto per i piΓΉ bisognosi.
E allora impariamo dal passato, non disperdiamo la lezione della storia e la saggezza dei nostri padri.
Impegniamoci ogni giorno, anche nel nostro piccolo quotidiano perchΓ© alla forza, alla violenza, si contrapponga sempre il dialogo.
La responsabilitΓ di costruire un mondo di pace si dimostra giorno per giorno, azione per azione, con la ricerca del giusto e lβattenzione allβidea altrui.
Serviamo la nostra Nazione, la nostra Costituzione, amando il nostro Paese e la nostra ComunitΓ .



