25 Aprile, 2024
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Jazz di primavera

I picnic musicali a Tolfa si confermano un appuntamento di successo

In musica un preludio è di norma un brano non troppo lungo, senza forma codificata, anteposto all’esecuzione di una composizione. Potrebbe essere azzardato parlare di preludio nel jazz, che è musica improvvisata, con tempi e logiche che nascono dall’anima prima che da uno spartito musicale. Eppure il tradizionale appuntamento dei picnic musicali è stato il preludio del buon jazz che sarà proposto nella prossima edizione di Tolfa Jazz, introduzione all’estate e all’eccellenza che, quando si parla di cultura, viene conseguita da queste parti.

Jazz come scopo d’incanto ma anche come pretesto per far conoscere i siti storico-archeologici locali, quali l’Abbazia di Piantangeli, il Sasso della Strega, e chilometri percorsi in passeggiate tra i Monti della Tolfa, per godere di panorami mozzafiato, accarezzare la storia e deliziare i sensi con i profumi e i colori della primavera. Si sono susseguite diverse escursioni guidate, durante le quali sono state proposte anche esperienze sensoriali riservate ai bambini e una passeggiata erboristica, illustrata dalla farmacista ed erborista Francesca Stefanelli, che hanno riempito la mattina di domenica; l’appuntamento per il pranzo, come da tradizione, è stato nel meraviglioso spazio verde ombreggiato dalle querce di località Macchiosi.

Con lo scenario della rocca e del paese sullo sfondo gli intervenuti hanno potuto deliziare il palato con i piatti tipici locali, tra cui l’immancabile acquacotta. Un picnic appunto, da consumare sdraiati sull’erba o seduti nelle aree attrezzate sotto gli alberi o sotto i gazebo predisposti per l’evento. Una giornata di festa in fondo, nella quale i bambini hanno dato sfoggio della loro spensieratezza, nutrendosi di aria pulita e gli adulti hanno cercato di ritrovarsi bambini, desiderosi di un contatto primordiale a cui abbiamo capito che si deve tendere se davvero si vuole progredire. Quel viaggio ancestrale che il jazz consente di compiere dentro se stessi, sfrondandoci di conformismi e dei gravami di un mondo da rettificare; sono stata colpita da tantissime persone che si sono abbandonate alla musica togliendosi le scarpe, metafora di un contatto vero e necessario per riprendere possesso della natura e i suoi meravigliosi doni, primo fra questi la semplicità. Tolfa Jazz, associazione organizzatrice dell’evento, aderisce, non a caso, a “Jazz Takes the Green”, una rete di festival jazz ecosostenibili che hanno a cuore la causa green, favorendo eventi musicali a basso impatto ambientale.

Sebbene il jazz non abbia la presunzione di stupire ma di trascinare, gli ospiti che hanno riempito il pomeriggio di musica, hanno incantato i circa 1000 intervenuti; a far ammutolire e ballare i presenti ci ha pensato la G&the Doctor(s) guest Cekka Lou, una band che attraverso i grandi classici della musica nera ha portato tra le valli di Tolfa l’atmosfera di New Orleans. La straordinaria ritmica e la profonda voce di Gloria Turrini, accompagnata da piano, tromba e contrabbasso, sono stati un innesco per mistificare la chimica e sconfutare l’unicità delle cose, consentendo di essere ieri, oggi e domani, uccelli e farfalle, mortali ma anche dei. Due ore di musica come sintesi di millenni di piccoli miracoli essenziali, fatti di albe e tramonti, stagioni, piccole cose buone fatte da donne e uomini intelligenti con cui oscurare il male, figlio degli stolti, e le sue declinazioni. Anche questo è jazz, e chi vive queste esperienze a Tolfa non può che ringraziare l’associazione Tolfa Jazz, prenotando un posto per il prossimo evento estivo.

Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone

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