27 Aprile, 2024
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“Quando la Cia rapì Moro” a Roma

L’ultimo libro di Amedeo Lanucara “Quando la Cia rapì Moro” è giunto a
Roma, dopo le tappe di Bracciano e Trevignano. La presentazione, affollata, è
stata ospitata da Horafelix Caffè Letterario, a poche centinaia di metri da Via
Savoja dove Moro ebbe il proprio studio negli anni culminati con la sua
uccisione. A sostenere l’autore nelle proprie tesi controcorrente ma nient’affatto
peregrine, c’era anche stavolta il Prof. Riccardo Agresti.

libro lanucara

La partecipazione di Agresti è stata decisiva pure a Roma: l’abitudine a confrontarsi
quotidianamente – da Dirigente scolastico e docente – con giovani che di Aldo
Moro sanno poco o nulla, ha reso il suo intervento molto utile nei confronti dei
presenti più giovani ma anche di tutti gli altri, per la chiarezza nell’esposizione
dei fatti ormai storici e per la grande abilità nel castigare ridendo mores.
Agresti ha concluso definendo il libro di Lanucara “un esercizio di libertà”
applicato ad una creazione letteraria sì, ma storicamente molto verosimile.
Amedeo Lanucara ha seguìto fedelmente la traccia fornita dal sottotitolo assai
esplicito del suo libro: Noir fantapolitico ma non troppo in cui si narra di
un’operazione di professionisti internazionali in cui le BR furon comparse a
caccia di soldi e il Governo fece da palo con ricerche-farsa. Possiamo quindi
sintetizzare così i quattro capisaldi del racconto di Lanucara: 1. il libro è un esercizio letterario di fantasia, ma con una concatenazione supposta dei fatti
ancora non noti che è assai verosimile; e forse vera. 2. all’atto del rapimento in
Via Fani, Moro non era presente, prelevato in precedenza da altre “entità”; 3. il
rapimento non fu opera delle BR, seppur presenti, ma di professionisti
riferentisi a Governi stranieri; 4. nei 55 giorni di prigionia le BR entrarono
marginalmente, tennero in custodia Moro solo nei suoi ultimi giorni, ma non
furono loro ad ucciderlo né a rapirlo.

libro lanucara
Ogniqualvolta Lanucara afferma ciò (e molto altro), attira interesse, stimola
curiosità, induce polemiche. E così è stato anche a Roma. Da giornalista di
lungo corso e da uomo che non la manda a dire, Lanucara ha sostenuto con
tenacia le proprie supposizioni, anche in ripetuti contraddittori con alcuni dei
presenti che sostenevano ipotesi non in linea con le sue.

libro lanucara

Prossime probabili presentazioni del libro saranno a Martina Franca, terra
d’origine di Lanucara, nel Tarantino; e Bologna, città martire per la strage del 2
agosto 1980, evento di pochi anni posteriore all’uccisione di Moro e anch’esso
con molti risvolti ancora non del tutto chiari.

Leo Osslan
foto di Raimondo Fabri

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