29 Marzo, 2024
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E allora… “mettiamoci una toppa!”

Manutenzione e illuminazione stradale a Canale e Oriolo

Tum…Tum…Tutum…Tum…Tututummm….questa è l’onomatopeica di chi percorre le strade extraurbane a ridosso dei comuni di Canale, Manziana e Oriolo, frazioni annesse. Cretti sull’asfalto, buche con tendenza, talvolta, a diventare voragini, depressioni e dislivellamenti del piano stradale, non sono un dignitoso biglietto da visita per i Comuni né motivo d’orgoglio per i cittadini. Gli amministratori fanno quello che possono, provvedendo a rattoppare le ferite dell’asfalto alla bene e meglio e intervenendo spesso in tratti di strada che esulano anche dalla competenza comunale. Le condizioni peggiori, infatti, sono quelle dei tratti di strada di competenza di città metropolitana, l’ex provincia per intenderci, che si presentano sempre di più simili a strade di campagna. Parliamo di segmenti viari dove passano migliaia di macchine ogni giorno, motocicli e ciclomotori, ma anche mezzi pesanti, da lavoro e macchine agricole.
Decisamente migliore è la condizione delle strade nei centri abitati di Canale e Oriolo. Abbiamo incontrato il sindaco di Oriolo, Emanuele Rallo, e raccolto opinioni di strada dei suoi concittadini; in entrambi i casi si rileva soddisfazione per le strade e l’illuminazione delle aree urbane, che effettivamente non sembrerebbero evidenziare criticità eclatanti. Leggermente diversa è la situazione a Canale. La goliardia endemica dei canalesi tende a sdrammatizzare e giustificare le chilometriche cicatrici presenti a margine delle sedi stradali urbane. A produrle è stata la società appaltata per la predisposizione della fibra ottica volta a migliorare la velocità di navigazione in Internet. Sul sito della “Open Fiber”, la società appaltante dell’impianto scrive: «Un lavoro ben fatto non lascia tracce del proprio passaggio, non danneggia l’ambiente e non crea disagi ai cittadini». Non è d’accordo il sindaco, Alessandro Bettarelli, molto rammaricato per i gravi ritardi di ripristino della sede stradale a cui si era impegnata la “Open Fiber”, che dopo parecchi mesi dal lavoro, non sta ancora provvedendo anche a seguito di numerose sollecitazioni formali e intimazioni legali inoltrate dall’amministrazione di Canale.
Il primo cittadino è critico anche relativamente ai costi di mantenimento dell’illuminazione urbana, che in forza della crisi energetica sono triplicati, nell’insensibilità degli organismi regionali che minimizzano suggerendo di abbassare o spegnere le luci. Ovviamente entrambe le soluzioni sono risibili e irrealizzabili; l’impatto luminoso sulla strada deve mantenere una determinata intensità e ovviamente sarebbe illegittimo lasciare al buio le aree urbane, in virtù di tutti i rischi connessi. Ancora una volta sindaco e cittadini sono chiamati a rimboccarsi le maniche e metterci una toppa.
Ludovica Di Pietrantonio

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