25 Aprile, 2024
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Vaccini, superate 118mila. Prenotazioni presto con app, sms, telefonate e avvisi postali

Finora il Lazio è in testa alla classifica, la Lombardia in coda.

Il piano per la fase 2, quando si procederà alle somministrazioni alla gran parte degli italiani.

I centri vaccinali saranno 1.200 tra ambulatori o anche palazzetti dello sport. Domani vertice Lamorgese-Arcuri sulla distribuzione delle dosi

Prenotazioni online, con app e sms, numero verde o anche dietro invito via posta. Ma anche nuovi centri vaccinali in gazebo, ambulatori, palazzetti oltre a un unico sistema informatico nazionale che dovrà raccordare quelli dei vari territori. In attesa che si svolga la fase 1 della vaccinazione anti-Covid, il governo già lavora a quella “definita di massa”. Quando termineranno le somministrazioni per gli operatori sanitari e ospiti delle Rsa (presumibilmente a fine gennaio), persone fragili, docenti, forze dell’ordine e detenuti, si procederà alle prenotazioni per gran parte degli italiani.

Sono previsti in tutto circa 1.500 siti in cui verrà effettuata la vaccinazione, ma le tempistiche saranno necessariamente legate al progressivo arrivo delle dosi. Sull’individuazione dei luoghi sono al lavoro le Regioni in collaborazione con le Asl. I centri vaccinali potrebbero essere adibiti all’interno di ambulatori, stabili vari, palazzetti dello sport, padiglioni e con altre forniture che arriveranno dalla struttura del Commissario per l’Emergenza: saranno circa 1.200 che si aggiungeranno ai 294 già esistenti.

La creazione di un centro informatico nazionale sarà di supporto ad alcune regioni per costituire un registro di elenchi e prenotazioni delle persone da vaccinare nella fase 2, quella – appunto – “di massa”. E per le prenotazioni – sia a carico degli utenti che su invito dei servizi sanitari regionali – saranno previsti sistemi innovativi, come le app e i metodi online, ma anche tradizionali come sms, telefonate o avvisi postali per le persone non in grado di prenotarsi in altro modo.

Le date fissate per le somministrazioni saranno divise per scaglioni, ma ancora non è stato deciso se – all’interno delle fasce stabilite – sarà per età o lettera del cognome. Grazie alla collaborazione di Eni e Poste Italiane, sarà inoltre costituito un sistema informatico nazionale per l’anagrafe sanitaria che sopperisca alle carenze di alcuni territori tecnologicamente meno avanzati, per mettere in comunicazione tutti i database.

E la modalità di conservazione del vaccino sarà determinante per stabilire chi potrà somministrare le dosi: se si avrà a disposizione un siero che potrà essere conservato a temperature ‘standard’, potrebbero essere coinvolti medici di famiglia e probabilmente anche farmacie.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, presiederà domani (lunedì 4 gennaio), alle ore 12 il Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica, convocato “per un esame delle questioni di sicurezza ed ordine pubblico attinenti l’attuazione della campagna di distribuzione delle dosi vaccinali”. Al Comitato parteciperà il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.

La fase 1 dei vaccini intanto prosegue, anche se a ritmi lenti (l’Italia comunque è al secondo posto in Europa, dietro alla Germania, per numero di somministrazioni). In serata è stata superata quota 118 mila vaccinati, con il lavoro dei medici a velocità variabile a seconda delle regioni. Il Lazio, con 22.314 vaccinati, è la regione con il più alto numero in assoluto ed anche quella con la più alta percentuale di vaccinati (48,7%) sul numero di dosi consegnate (45.805). Nelle ultime posizioni della classifica è invece collocata la Lombardia che, a fronte di 80.595 dosi ricevute (il numero più alto tra le regioni) ha vaccinato poco più di 3mila persone, pari al 3,9%. Meno solo la Calabria (3,5%), la Sardegna (3,0%), il Molise (1,7%).

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti commenta soddisfatto: “Siamo tutti e tutte impegnati con numeri nella nostra Regione davvero ottimi”. Resta un’incognita l’arrivo dei vaccini, almeno nel timing stabilito nelle scorse settimane. Da più parti si paventa un ulteriore slittamento dei tempi per la fase della vaccinazione di massa, che prevedeva date di consegna dei colossi farmaceutici non più avvenute proprio perché le fasi di sperimentazioni delle varie aziende non sono complete. Ma il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, assicura: “verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili, mentre la campagna andrà avanti per tutto l’anno”. La macchina del Piano prosegue anche sul fronte della custodia e della scorta alle dosi. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, presiederà nelle prossime ore un Comitato Nazionale convocato “per un esame delle questioni di sicurezza ed ordine pubblico attinenti l’attuazione della campagna di distribuzione delle dosi vaccinali”.

(La Repubblica)

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