19 Marzo, 2024
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Scuole, Altrascuola: contagi in calo alle superiori

Il prossimo 7 gennaio, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, gli studenti umbri delle scuole superiori torneranno in classe per riprendere l’attività in presenza.

Secondo quanto deciso dalle Prefetture di Perugia e Terni, almeno durante la prima settimana di ripresa delle lezioni in presenza (7 gennaio – 16 gennaio), il 50% degli studenti tornerà in classe, mentre l’altro 50% seguirà le lezioni a distanza. Sempre dal 7 al 16 gennaio, è fissato un unico orario di ingresso per tutti gli studenti delle superiori alle ore 8.

Dopo il 16 gennaio, inizierà il doppio turno, con entrate e uscite scaglionate, per il 75% degli studenti che torneranno in presenza. Il rimanente 25% degli studenti entrerà a scuola alle ore 10 e uscirà, probabilmente, alle ore 15.

Confermato anche il tasso di riempimento dei mezzi pubblici, fissato al 50%.
Per quanto riguarda l’ingresso unico, secondo quanto ha spiegato l’assessore regionale Enrico Melasecche a Il Messaggero: “Questa è l’opzione che è stata ritenuta dal Tavolo in generale e dal Prefetto in particolare la più vicina alle esigenze di evitare gli assembramenti sia agli stalli dei bus che davanti alle scuole. Rimane il fatto dell’onere di tutti coloro che partecipano alla vita civile istituzionale, parlo di Prefetture, Forze dell’ordine, Comuni e per quello che possono i volontari della Protezione Civile, di evitare comunque quelli che saranno i possibili eventuali assembramenti, ma si ritiene, alla luce delle percentuali di cui parliamo, che il fenomeno dovrebbe essere se non scongiurato almeno limitato notevolmente”.

Restano osservati speciali i numeri del contagio, che potrebbero compromettere la riapertura delle scuole, nel caso in cui la situazione pandemica peggiori.

Tuttavia, come sostenuto dall’associazione Altrascuola, i contagi tra gli studenti delle superiori, prima dello stop alle lezioni in presenza, si erano notevolmente abbassati in Umbria.

L’associazione, tramite un comunicato, ha infatti fatto sapere che: “Alla nostra richiesta di accesso agli atti presentata insieme al comitato Priorità alla Scuola Perugia qualche mese fa, la Regione Umbria ha dato seguito solo ora: possiamo trarre delle conclusioni basate sui fatti su quella che è stata la gestione del contagio nelle scuole superiori umbre durante questa seconda ondata. Tra le varie cose, infatti, rileviamo come a seguito della riapertura delle scuole a settembre i contagi siano aumentati sì, nelle fasce d’età delle scuole materne, elementari e medie, dove la possibilità di rispettare le norme di sicurezza è molto minore, ma siano addirittura calati nelle scuole superiori, dove mascherina, distanziamento sociale e disinfezione delle mani erano all’ordine del giorno”.

 

 

 

“Sottolineiamo anche – continua Altrascuola – come sia stato lo stesso Nucleo Epidemiologico Regionale a indicare i trasporti pubblici come i maggiori vettori di contagio. Al 16 ottobre questo scriveva: “Come ha influito, nella ripresa dell’epidemia l’inizio della scuola anche associato al maggior utilizzo dei trasporti pubblici? Vale quanto detto sopra e questo viene confermato da studi iniziali effettuati in Cina e da Studi recenti in USA sulla correlazione fra aumento della mobilità pubblica (difficoltà assoluta di distanziamento sociale) ed Epidemia da COVID 19. Criticità: 1- Assembramenti sui mezzi di trasporto nei momenti di punta; 2- Assenza spesso di un controllo sugli scuolabus oltre all’autista; 3- Assembramenti agli ingressi a all’uscita della scuola. Invece sembra che i protocolli delle scuole e le linee guida del Ministero siano rispettate (Controlli e indagini epidemiologiche regionali) e probabilmente le positività scolastiche derivano spesso da contagi esterni.” Ci sembra rilevante notare che la Regione, avendo ricevuto questo parere tecnico, se ha pur fatto qualche investimento sui trasporti pubblici, questo si è rivelato insufficiente. A nulla sono serviti i nostri appelli per una maggiore attenzione sul fronte della mobilità: si è preferito procedere immediatamente con la chiusura delle scuole superiori”.

Matias Cravero, coordinatore di Altrascuola, ha poi aggiunto che: “i dati dimostrano inequivocabilmente che avevamo ragione a criticare la situazione indegna dei trasporti pubblici, che avevamo ragione a criticare dapprima la chiusura delle scuole superiori e che le responsabilità politiche del danno educativo mostruoso creato alla “generazione covid” sono chiare. Chiediamo al Governo regionale di ammettere che, pur essendo a conoscenza di tutti questi fattori prima della chiusura delle scuole, non ha fatto abbastanza durante le fasi più tragiche di questo autunno” .

LA POSIZIONE DEI PRESIDI

Il rientro a scuola degli studenti desta non poca preoccupazione nel mondo scolastico, in primis tra i presidi dei vari istituti, certi che la mancata riorganizzazione del trasporto pubblico e gli orari scaglionati creeranno non pochi disagi a alunni e genitori.

I dirigenti scolastici chiedono quindi un maggiore coinvolgimento nelle decisioni da parte delle Prefetture riguardo alle modalità con cui verrà garantito il ritorno in presenza degli studenti delle scuole superiori.

“Solo una settimana al 50% è un tempo troppo limitato che non consentirà alle scuole di riorganizzare, per l’ennesima volta, l’orario. Come ripetiamo da tempo, è auspicabile riportare i ragazzi in classe prima possibile, ma questo va fatto creando le giuste condizioni altrimenti saranno solo le scuole, gli studenti e le famiglie a pagare le conseguenze della insufficiente riorganizzazione dei trasporti”, ha affermato il presidente di Anp, Antonello Giannelli al Corriere dell’Umbria.

 

(QuotidianodellUmbria)

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