18 Aprile, 2024
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Didattica a distanza, la Regione Emilia Romagna si ferma al 75%

Le scuole devono adeguarsi entro giovedì. Priorità alla presenza per alunni disabili, per le prime e le quinte. “Fortemente consigliata” la mascherina in aula anche alle elementari e alle medie

Bologna, 26 ottobre 2020 – Uno spiraglio di normalità almeno per il 25% degli studenti delle superiori. E’ questa la decisione della Regione Emilia-Romagna che conferma la didattica a distanza per il 75% dei ragazzi (“Io ne avrei fatti anche un po’ meno ma il Governo ha deciso”, puntualizza Bonaccini al Tg3 palando del Dpcm Conte) e mantiene il 25% in presenza, in classe, a differenza di altre Regioni che hanno preferito il 100% da casa. Questo, però, dove il numero die contagi è ancora sotto controllo: sono molte le classi, le sezioni e anche le intere scuole chiuse per covid in regione (come è avvenuto al liceo classico di Rimini)

L’ordinanza entra in vigore martedì 27 e gli istituti hanno due giorni di tempo per adeguarsi: al massimo da giovedì 29, quindi, moltissimi studenti delle superiori resteranno a casa. Come verrà applicata, è a discrezione dei vari istituti. Ma l’ordinanza precisa che “andrà garantito il diritto alla didattica in presenza agli alunni con disabilità. Oltre a raccomandare l’applicazione dell’attività didattica in presenza prioritariamente nelle classi prime e quinte, rispettivamente alle prese col primo anno e con l’anno dell’esame di Maturità”.

 

Mascherine in aula per tutti

L’orario di ingresso alle lezioni verrà definito in seguito a un incontro del Coordinamento regionale e locale sulla scuola. Inoltre, nell’ordinanza è “fortemente raccomandato” l’utilizzo della mascherina in aula all’interno di tutte le classi della scuola primaria di secondo grado (elementari) e della scuola secondaria di primo grado (medie) – dove è confermata la modalità in presenza in aula per tutti gli studenti – e secondo grado (superiori).

“Manteniamo il 25% di didattica in presenza, il massimo possibile dopo il decreto del Governo – afferma l’assessore alla Scuola e Università, Paola Salomoni – In Emilia-Romagna abbiamo voluto con forza la riapertura delle scuole, definendo linee guida con le rappresentanze sociali poi riprese dal Governo in quelle nazionali. Abbiamo anticipato il ritorno in aula il 14 settembre, potenziato i trasporti con 21 milioni di euro, per circa 400 autobus e quasi 7 milioni di chilometri di servizio aggiuntivi, e mantenuto la didattica in presenza in tutte le nostre scuole fino ad oggi, che è sempre stata la priorità per noi. Il Governo ha deciso di alzare la didattica a distanza fino alla soglia minima del 75%, quando noi, insieme alle altre Regioni, avevamo proposto di non prevedere quote minime, lasciando ai territori la possibilità di introdurla o meno, a seconda delle criticità presenti”.

 

La formazione professionale

Per ciò che riguarda la formazione professionale, per garantire l’erogazione delle attività pratiche e laboratoriali che contraddistinguono l’offerta, possono proseguire in presenza i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFP) approvati dalla Regione e realizzati dagli Enti di formazione professionali accreditati. Le attività teoriche d’aula si svolgono ricorrendo anche alla didattica digitale integrata modulando ulteriormente, dove necessario, la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni e dei gruppi classe.

Stop a tutte le uscite didattiche

Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio che prevedano trasferte, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dagli Enti di formazione professionale accreditati, fatte salve le attività di stage/tirocinio curricolare. Anche in questo caso, è fortemente raccomandato l’utilizzo della mascherina all’interno di tutte le classi.

Test sierologico gratuiti in farmacia

Vengono estesi agli studenti dei percorsi di IeFP, al personale scolastico delle scuole, di ogni ordine e grado, e dei servizi educativi 0-3 anni, al personale degli enti di formazione professionale che erogano i percorsi di IeFP, oltre che ai nonni degli studenti che, pur non conviventi, partecipano all’accudimento degli stessi. A tali soggetti, beneficiari su base volontaria, si applicano le medesime modalità già previste dall’accordo con le associazioni delle farmacie pubbliche e private convenzionate.

(Il Resto del Carlino)

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