25 Aprile, 2024
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Coronavirus, allarme dai pronto soccorso: “Situazione drammatica, presi d’assalto ma non reggiamo”

Attese di 5 giorni per malati Covid

 

La situazione nei pronto soccorso italiani? “Drammatica, con fortissime criticità in tutte le Regioni. I Ps, in questi giorni, sono presi d’assalto da pazienti con sintomi da Covid-19 e ci sono file di ambulanze in attesa”. A denunciarlo all’Ansa è il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Salvatore Manca.

 

Per Manca i reparti Covid “sono pieni ed i Ps stanno diventando un “parcheggio” per questi pazienti anche per 3-5 giorni. Stiamo assistendo tutti ma mancano medici e infermieri. Non ce la facciamo più a reggere”.

 

LOPALCO: “PROBLEMA SONO POSTI LETTO E PERSONALE” – Vanno lette nella stessa direzione le parole dell’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, che intervenendo a SkyTg24 ha spiegato che “ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio, in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini”.

Per Lopalco però “è inutile parlare di cosa non ha funzionato, se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”.

ISS: “RESTATE A CASA” – Che la situazione sia grave lo ha certificato anche l’Istituto superiore di sanità nell’ultimo report di monitoraggio settimanale del coronavirus. “È fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”, scrive l’ISS con toni mai utilizzati prima.

L’Iss avvisa inoltre del raggiungimento imminente “di soglie critiche dei servizi assistenziali”: l’evidenza di casi rapidamente in aumento con Rt nazionale (indice di riproduzione di una malattia, elaborato attraverso complessi algoritmi e valutato in un periodo congruo di tempo, per esempio a livello settimanale) di 1.5 , in media, indica una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni”.

(Il Riformista)

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