29 Marzo, 2024
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Il Napoli travolge l’Atalanta. Gattuso e il match con la Juve

“Non è vero che non volevamo partire”

Al San Paolo finisce 4-1, partita chiusa già nel primo tempo e l’allenatore torna sulla mancata trasferta di Torino. Si rivede Ilicic in campo

Uno straripante Napoli affonda 4-1 l’Atalanta al San Paolo nell’anticipo della quarta giornata di Serie A. Dopo l’affaire Juventus-Napoli (sconfitta a tavolino per 3-0 e un punto di penalizzazione per gli azzurri) la squadra di Gattuso riparte nel migliore dei modi conquistando il terzo successo stagionale contro i bergamaschi fino ad oggi a punteggio pieno. Grande protagonista il messicano Lozano autore di una doppietta, 23′ e 26′, e Politano in rete alla mezz’ora. Al 43′ arriva anche il primo gol italiano di Osimhen. Nella ripresa a rendere un po’ meno amara la sconfitta per i nerazzurri il gol del giovane Lammers al 69′. In classifica la squadra partenopea sale a 8 punti, ferma a 9 l’Atalanta

E proprio il centravanti nigeriano, al primo gol con il Napoli si è reso protagonista di un gesto politico. L’attaccante ha mostrato una maglietta con scritto a pennarello «End police brutality in Nigeria» per protestare contro le violenze, le torture e gli abusi della Sars, la squadra speciale antirapine, accusata di gravi reati. Nei giorni scorsi in Nigeria ci sono state manifestazioni nelle principali città che hanno visto protagonisti soprattutto i giovani, scesi in piazza per protestare contro le violenze e in particolare l’uccisione di un uomo da parte degli agenti. Il presidente della Nigeria ha poi deciso lo scioglimento della Sars.

Da segnalare anche il ritorno in campo di Josip Ilicic, che non giocava dall’11 luglio. Dopo i problemi di depressione che lo hanno tenuto lontano dal calcio, finalmente il nuovo debutto, sebbene lo sloveno non abbia inciso. Ma è stata l’intera Atalanta a essere fuori fuoco oggi.

Nel dopo partita, Gattuso è tornato ai microfoni di Sky Sport sulla mancata trasferta di Torino: «Io sono il più incazzato di tutti – ha detto –. La Juve oggi è una squadra nuova, un cantiere aperto, una squadra in costruzione. Quindi avevo sensazione che potevamo andarcerla a giocare. Avrei fatto giocare la squadra di oggi. Sono arrabbiato perché non ci hanno fatto partire». L’allenatore respinge le accuse: «Sento dire che non volevamo partire, non è vero, molti di noi erano già sul bus. Io ho sempre detto andiamo a giocare. Con la società eravamo rimasti che la partita si doveva giocare».

Anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel festeggiare la vittoria è tornato sulla mancata partita con i bianconeri: «Grandissimo Napoli! Che peccato non avere potuto incontrare la Juventus a Torino», confermando quindi la posizione della società: la trasferta non è stata effettuata per altrui volontà. Leggasi l’Asl di Napoli.

(La Stampa)

 

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