24 Aprile, 2024
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“Trump venerdì aveva febbre alta e bisogno di ossigeno”.

 Il bollettino medico: “Potrebbe uscire già domani”

Notizie rassicuranti nell’ultimo bollettino medico sulle condizioni di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti “continua a migliorare” e “non ci sono motivi per pensare che la situazione possa peggiorare”. Lo ha dichiarato il medico della Casa Bianca, Sean Conley. Trump “non ha più la febbre, mentre i suoi segni vitali sono stabili e resta sotto osservazione ma non ha affanno, non ha bisogno di ossigeno, non ha altri sintomi riguardanti l’apparato respiratorio. Ha camminato senza problemi particolari”. Inoltre, lo staff ha sottolineato che “lo monitoriamo per valutare eventuali complicazioni”. Se le condizioni continuano a migliorare, il presidente potrebbe essere dimesso già domani dal Walter Reed Medical Center.
Il team di medici che ha in cura Trump ha spiegato che il presidente ha subito due cali di livelli di ossigeno nel sangue, per un breve lasso di tempo negli ultimi giorni, e che è in cura anche con gli steroidi, il dexamethasone, un farmaco facilmente disponibile e molto usato contro il Covid-19. ma si sono mostrati ottimisti sulla salute e le prospettive del presidente 74enne.
“Dall’ultima volta che abbiamo parlato, il presidente ha continuato a migliorare. Come per qualsiasi malattia, ci sono frequenti alti e bassi nel corso del tempo”, ha spiegato il suo medico personale, Sean Conley.  “Nel corso della sua malattia, il presidente ha avuto due episodi di cali transitori della sua saturazione di ossigeno. Abbiamo discusso le ragioni e se saremmo dovuti intervenire. È stata una scelta del team… iniziare con il dexamethasone”.

Conley ha rivelato che venerdì il presidente aveva la febbre alta e livelli di saturazione preoccupanti, per i quali era stato raccomandato ossigeno supplementare. Un quadro dell’esordio dell’infezione da coronavirus molto più allarmante rispetto a quello fornito ieri da Conley nel primo bollettino dall’ospedale militare in cui il presidente è ricoverato.

Prima del bollettino, era stato lo stesso Trump a rassicurare gli americani  in un video postato su Twitter. “Sono venuto al Walter Reed perché non mi sentivo tanto bene, ma ora mi sento molto meglio e penso di tornare presto per proseguire la campagna elettorale, ma il vero test sarà nei prossimi giorni”.

“Le terapie che sto assumendo e altre che arriveranno sono miracolose”, ha continuato il presidente. “Comincio a sentirmi bene, credo che il vero test sarà nei prossimi giorni, vedrò che cosa succederà nei prossimi due giorni”.

Poco dopo però Conley aveva detto: “Siamo cautamente ottimisti ma non è ancora fuori pericolo”. Secondo Vanity Fair e una ricostruzione della Cnn venerdì, prima del ricovero, Trump è arrivato a sfiorare i 39 e mezzo di temperatura. Nelle stesse ore ha avuto bisogno dell’ossigeno e manifestato palpitazioni cardiache, possibile effetto collaterale del trattamento a base di anticorpi sintetici ricevuto.

Il videomessaggio

In camicia bianca, senza cravatta e giacca blu, seduto a un tavolo con alle spalle la bandiera americana e il vessillo presidenziale, Trump afferma di non aver avuto “altra scelta” che rischiare di esporsi al virus. Ma anche questa parte del messaggio è confusa. Il presidente spiega che non poteva isolarsi nella Casa Bianca, non vedere e non parlare con nessuno. “Questa è l’America, questi sono gli Stati Uniti, siamo il più grande e il più potente Paese del mondo”, prosegue, sostenendo che “un vero leader deve affrontare i problemi”.

Media: “Trump non voleva andare in ospedale”

ll presidente, sempre secondo Vanity Fair, non voleva farsi ricoverare a un mese dalle elezioni e ha tentato di resistere ai medici ma poi ha ceduto alle pressioni, dopo che gli era stato dato un ultimatum: poteva recarsi all’ospedale mentre era ancora in grado di camminare o i dottori sarebbero stati costretti a portarlo in una carrozzella o in barella nel caso fosse peggiorato.  Il presidente ha accettato ma ha preferito attendere la chiusura di Wall Street, nel timore che precipitasse.

Medici della Casa Bianca confusi e contraddittori

Il bollettino ufficiale dei medici della Casa Bianca ieri è stato confuso e contraddittorio, però improntato all’ottimismo.

Diversa la versione data poco dopo dal capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows, che ha fornito ai giornalisti fuori dal Walter Reed National Military Medical Center una valutazione molto più sobria. Bisognerà aspettare le prossime “48 ore”, saranno fondamentali per capire se le cure hanno avuto effetto, ha detto Meadows che non voleva essere citato.

In linea con le regole stabilite, nel rapporto inviato ai giornalisti della Casa Bianca, le sue osservazioni sono state attribuite in modo anonimo a una persona al corrente dello stato di salute del presidente. Ma un video pubblicato online ha catturato proprio Meadows che si avvicina ai giornalisti dopo il briefing televisivo dei medici.

L’intervento social del presidente

I commenti hanno fatto infuriare Trump che per questo sarebbe intervenuto direttamente per contrastare la percezione che fosse più malato di quanto avesse ammesso la Casa Bianca. In poche ore ha pubblicato il messaggio su Twitter: “Mi sento bene!”, poi ha chiamato l’avvocato personale Rudolph W. Giuliani per far trasmettere un messaggio: “Lo batterò”, questo virus.

In serata, il presidente infine ha diffuso il video di quattro minuti per rassicurare la nazione. Pallido e meno energico del solito. Ma deciso a non uscire dal gioco. Meadows ha poi cercato di rimediare. “Il presidente sta andando molto bene”, ha detto alla Reuters. “È in piedi e sta chiedendo documenti da esaminare”. Sabato sera ha chiamato Fox News e ha elogiato il suo “incredibile coraggio” e “incredibile miglioramento”, sapendo che il presidente sarebbe venuto a conoscenza dell’intervista. Ha anche confermato che le condizioni del signor Trump venerdì erano peggiori di quanto inizialmente descritto. “Ieri mattina eravamo davvero preoccupati”, ha detto Meadows. “Aveva la febbre e il suo livello di ossigeno nel sangue era sceso rapidamente”. Il capo dello staff della Casa Bianca ha chiarito che un eventuale passaggio di poteri “non è mai stato preso in considerazione”.

La campagna elettorale via Twitter

Il presidente continua a comunicare via tweet. Ha ringraziato i sostenitori che si sono radunati in suo sostegno fuori dalla clinica. Nel video da lui ritwittato si vedono decine di persone che urlano, fischiano e sventolano bandiere e scriscioni con scritte come ‘Trump 2020’ e ‘Keep America Great’. Il presidente continua a fare campagna twittando dal suo letto d’ospedale, ha già scritto due post politici, uno per condividere i ringraziamenti ricevuti da un gruppo che sostiene le comunità afroamericane e l’altro per segnalare l’endorsement di tre astronauti alla senatrice dell’Arizona Martha McSally contro il suo sfidante, l’ex cosmonauta Mark Kelly.

(La Repubblica)

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