29 Aprile, 2024
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Speranza: “Juve-Napoli non si gioca, la priorità deve essere la salute delle persone”.

 Ma la Lega Calcio: “Si può giocare”

Il ministro della Salute: «Parliamo troppo di calcio e troppo poco di scuola»

«Mi pare che sia già deciso: Juventus-Napoli non si giocherà, è già una notizia consolidata. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Mezz’ora in Più, in merito alle polemiche sul match di Serie A. E aggiunge: «So che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio e un po’ più scuola, se possibile».

Il parere della Lega: si gioca

Ma il verdetto della Lega Serie A è opposto al pensiero del ministro: Juventus-Napoli deve essere giocata. A poche ore dal via, ribadisce con una nota che si debba scendere in campo all’Allianz Stadium: «In relazione alla comunicazione formale ricevuta dalla SS Napoli Calcio la Lega Serie A chiarisce che il sistema di regole in vigore deve garantire massima tutela della salute per le persone coinvolte, parità di trattamento tra i vari club, nonché rispetto dei principi di lealtà sportiva. Nel merito è opportuno ricordare che la nota della ASL campana si è limitata a notificare il provvedimento ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti del giocatore Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il CTS e integrato dalla Circolare del Ministero della Salute lo scorso 18 giugno, che recepisce il parere del CTS n. 1220 del 12 giugno 2020, che non è stato tenuto in considerazione neanche nella mail del vice capogabinetto del presidente della Regione Campania». Con gli azzurri ancora in Campania, si va così incontro al 3-0 a tavolino a favore della Juventus, cui è facile immaginare che in Napoli si opporrà impugnando il provvedimento anche in sede di giustizia ordinaria.

La norma

La norma di ordinamento statale a carattere speciale applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al Covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie». «Il Consiglio di Lega – prosegue la nota – ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita». «La ‘ratio’ del protocollo resta, quindi, quella di consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A Tim», si legge in conclusione.

La riapertura degli stadi

Al di là della vicenda Juventus-Napoli, il ministro Speranza, sull’eventuale riapertura degli stadi ai tifosi, è categorico: «Sono contrario alle proposte di aprire gli stadi a migliaia di persone, questo esporrebbe le persone a un rischio vero. Se dobbiamo correre un rischio perché le scuole riaprono sono d’accordo, ma se dobbiamo correrlo per portare decine di migliaia di persone allo stadio sono contrario. E’ un rischio che non possiamo permetterci. Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi».

«Sospensione del campionato? Il Cts ha disposto delle norme che permettono di andare avanti in sicurezza – ha proseguito – altra cosa è la partecipazione del pubblico. Io sono contrario alle proposte di riaprire gli stadi a migliaia di persone, questo esporrebbe le persone a un rischio vero».
«Se dobbiamo correre un rischio perché le scuole riaprono sono d’accordo, ma se dobbiamo correrlo per portare decine di migliaia di persone allo stadio sono contrario. E’ un rischio che non possiamo permetterci».
«Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi».

(La Stampa)

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