29 Marzo, 2024
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Pd, Zingaretti: “Non si governa con 4 idee possibili di Paese.

Per Roma, chiedo alla classe dirigente di farsi avanti”

Nicola Zingaretti mette le carte in tavola. “Il governo e la maggioranza non vanno avanti solo per eleggere il presidente della Repubblica”. Ci vuole una visione e un’anima: è il refrain del segretario del Pd.

A chiusura della tre giorni di Festival delle città, organizzato dai sindaci civici e del centrosinistra riuniti in Ali – l’associazione delle Autonomie locali presieduta da Matteo Ricci primo cittadino di Pesaro – Zingaretti rilancia sul governo, sulle riforme, ma anche sul sindaco di Roma.

Si sta insieme non solo per un patto tra partiti di governo, ma “ci sono i problemi degli italiani e ci sono le soluzioni a questi problemi. Finalmente il clima è positivo, lo vedo anche nei miei rapporti quotidiani con Crimi, Conte, Di Maio, Renzi”.

In pratica tante le questioni da affrontare in un momento delicatissimo per il paese, in cui è più che mai necessità una visione unitaria, se no diventa difficile tenere la rotta. “Il Covid ha dimostrato che dobbiamo cambiare il modello sanitario nazionale, che dovrà essere più territoriale e più digitale. Vuol dire più presidi sanitari e procedere a una massiccia de ospedalizzazione. Per farlo occorrono grandi investimenti in un sistema che poi costerà di meno”.

Ecco quindi il riferimento al Mes, ai 37 miliardi del Meccanismo europeo di stabilità: “Credo che avere la opportunità di utilizzare un canale di finanziamento come questo sia indispensabile. Questo richiede alle forze di maggioranza un salto di qualità e una incisività. Non possiamo governare insieme con quattro idee diverse di Paese”. E quindi invita a “un salto di qualità, a superare quei limiti che hanno rallentato tanti dossier. Occorre un colpo d’ala. E’ tempo che questa maggioranza trovi un’anima e una visione, perché se non lo fa è meno credibile”.

L’alleanza nata nell’agosto del 2019 “non è più sufficiente: oggi abbiamo una fase in cui abbiamo combattuto per investire almeno 250 miliardi ma c’è il rischio di non farcela perché il sistema paese non è più in grado di spendere velocemente”. Tante le questioni su cui occorre accelerare, ad esempio i decreti sicurezza di Salvini. Il consiglio dei ministri di lunedì sera li cambierà? Ci si augura di sì.

Ma arriva anche da Zingaretti il rimprovero ai dirigenti dem che non si fanno avanti per la candidatura a sindaco di Roma. Una premessa: “Confermo che non ci saranno accordi con il M5S e la Raggi a Roma”. Il segretario quindi bacchetta: “Su Roma nelle prossime ore solleciterò la classe dirigente a farsi avanti. Abbiamo autorevolissime figure. Confido che tanti di questi siano interessati, poi c’è la responsabilità individuale”.

Altrimenti? “Se non ci dovessero essere le condizioni, tra dicembre e gennaio ci saranno le primarie e decideranno i cittadini romani, ma non si dica che è colpa del Pd che non ha candidati. Al momento non mi sovvengono nomi presentati da M5S o dalla destra per le elezioni del 2021, tolto l’autocandidata uscente a Roma”.

Sulla celerità delle risposte insiste anche Ricci. Per il sindaco di Pesaro “velocizzare è la parola più di sinistra che ci sia”. Nella tre giorni del Festival delle città, che ha come titolo “Rinasce l’Italia”, molti sindaci, ministri e esponenti dell’opposizione a cui chiedere conto di progetti e risorse, a cominciare dal Recovery Fund. Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri interviene in mattinata e dice che “potremo dire di essere usciti definitivamente dalla pandemia, quando avremo davvero colto le opportunità che questo momento storico ci offre. Sta alla nostra capacità di impiegare le risorse che avremo non per interessi particolari, ma per tutta la comunità. Il paese deve ripartire dai territori e dai comuni”. Così come Teresa Bellanova, la ministra dell’Agricoltura, fa pressing perché il Recovery Plan abbia “un cuore agricolo, settore bistrattato”. Spazio per parlare di riforme con Massimo D’Alema, la renziana Maria Elena Boschi, Pier Ferdinando Casini e il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale. Le testimonianze dei sindaci poi, iniziando con il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro raccontano l’Italia tra lockdown e rinascita.

(La Repubblica)

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