29 Marzo, 2024
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La dove vola la cinciarella (in ricordo di Enzo). 22 dicembre 2018, un mese fa è venuto a mancare Enzo Cassi.

Riceviamo e pubblichiamo

“La dove vola la cinciarella (in ricordo di Enzo).

22 dicembre 2018, un mese fa è venuto a mancare Enzo Cassi.

Chi lo ha conosciuto, e sono in tanti, sa quanto fosse buono, generoso, allegro e vigoroso.

E’ morto come non doveva morire, tolto alla vita di cui era ancora impregnato nonostante i sui 77 anni dalla fucilata di un cacciatore maldestro che lo ha scambiato per un cinghiale.

[…]

Ma anche la caccia – come tutto di questi tempi – è diventata una barbarie, una squallida pantomima dominata dalla cupidigia e dalla violenza fuori da qualunque legame con il senso originario di duello sacrale tra uomo e animale, ove l’uomo, a mani nude o quasi, poteva contare solo sulla benevolenza di Diana, dea della caccia.

Non doveva morire Enzo, non doveva morire adesso, non doveva morire così.

Lui, conoscitore dei boschi e delle radure, lui osservatore attento e rispettoso di un creato ricco di piccole meraviglie nascoste allo sguardo disattento e frettoloso del passante ma non al suo sguardo esperto e amoroso.

Lui, capace di seguire le tracce di un rettile o di un roditore, capirne le dimensioni, identificarne la specie.

Lui, conoscitore delle abitudini dei volatili, a cui dava rifugio e alimento, capace di riconoscere il verso acuto o garrulo o musicale di qualsiasi creatura alata, lui che amava gli animali senza volersene impossessare.

Lui grande conoscitore autodidatta di ogni genere di pianta, fiore, albero o frutto e di tutto ciò che occorreva loro per crescere e adonarci la vita.

Lui capace come nessuno di arare, trinciare, dissodare, innestare, proteggere un germoglio con amore e pazienza, costruire una serra, dissetare la terra di cui sapeva cogliere i frutti senza depredarla.

Enzo artigiano, Enzo agricoltore, Enzo che ha conosciuto la città e si è rifugiato in campagna.

Enzo amante della natura e amato dalla natura, Enzo che aiuta, Enzo che insegna, Enzo che spiega con pazienza ai bambini.

Enzo che costruisce, ripara, salda, sistema, crea. Enzo che fa venire la luce quando se n’è andata, che fa tornare l’acqua quando c’è un guasto alla pompa, che fa partire il motore ingolfato. Enzo che non butta niente perché può sempre servire e che sa sempre trovare un rimedio per ogni emergenza.

Enzo antico perché contrario allo spreco e perché sa dirti quando arriverà il temporale fiutando l’aria.

Enzo moderno perché non smette di imparare e di documentarsi e accetta la sfida della modernità perché ha una mente da giovane più dei giovani.

Enzo raccontava tante storie di varia umanità e spesso ci faceva ridere con i suoi racconti di personaggi bizzarri e surreali.

Quella che ricordo meglio è una storia esemplare: una volta arrivarono dalla città in pompa magna politici di fama e amministratori locali per valutare le condizioni del territorio all’interno del parco. Lui li sentiva pontificare della difesa della natura, di vincoli, proibizioni e protezione della flora e della fauna.

Enzo, che non era affatto timido, per nulla intimorito dalle alte cariche che ricoprivano quei signori ambientalisti da salotto disse la sua, spiegò che quei rovi infestanti si dovevano rimuovere e che la macchia che ricopriva il bosco rischiava di soffocarlo. Per lui la tutela dell’ambiente la fai bene se conosci l’ambiente, altrimenti diventa sterile immobilismo, fanatismo ideologico.

Non so se i politici venuti dalla città ( quelli che come diceva Enzo parlano di natura ma non sanno distinguere un leccio da un faggio) capirono la lezione.

Noi le cose che ci spiegava Enzo le capivamo bene.

Ci mancherà ma cercheremo di tramandare i suoi insegnamenti, parleremo di lui, lo nomineremo e ci rivolgeremo ancora a lui quando avremo bisogno del suo consiglio, certi che come sempre non ce lo farà mancare e da quella sua amata terra ci darà sempre un benevolo segno di presenza. Perché Enzo è la, la dove vola la cinciarella.”

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