20 Aprile, 2024
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alla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura presentazione del libro: IL FANTASMA DELLA MINIERA di Lucia Galliani e Guido Sanetti Froogs Editore Martedì 15 gennaio 2019 – Ore 15,00

Sala Lettura della Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura 

Palazzo dell’Agricoltura – Via XX Settembre n.20 -00187 Roma Ingresso libero

Una gita nell’ex miniera di Cave del Predil si trasforma in tragedia. Una donna viene trovata morta durante un’escursione con il trenino all’interno dell’ex compendio minerario dove si estraevano, fino al 1991, piombo e zinco. E da qui, è tutto un susseguirsi di misteri, con altre persone destinate a perdere la vita e indagini tutt’altro che semplici. Si dipana lungo questi binari la trama de “Il Fantasma della Miniera”, il nuovo romanzo edito dalla casa editrice udinese Froogs  ambientato nel Tarvisiano.

A scriverlo, mescolando suspense e particolari del territorio, sono Lucia Galliani e Guido Saletti, emiliani di natali e residenza, ma innamorati del Friuli Venezia Giulia. Apprezzano così il Tarvisiano da aver già scritto dei racconti, “Le quattro stagioni del giallo”, con Sella Nevea e Cave del Predil quale cornice delle storie. E ora, nel loro nuovo lavoro, ritornano alcuni personaggi che hanno caratterizzato il volume precedente: su tutti, il giornalista-investigatore Guido Pizzul, chiamato ancora una volta sul luogo di un fatto di sangue.

Con lui, riecco anche Paola Marcon, una delle due gemelle – l’altra è Patrizia – che sono l’oggetto del desiderio (ma anche dei dubbi) di Pizzul, tanto talentuoso come indagatore quanto limitato sotto il profilo affettivo. Con loro, rientrano in scena anche altri personaggi, per esempio il maresciallo Ferri che comanda la stazione dei carabinieri di Chiusaforte, punto di riferimento per Pizzul e che anche ne “Il Fantasma della Miniera”, seppure fuori giurisdizione, rimarrà centrale nella vicenda.

Delitti e intrighi, dunque, sono alla base di un romanzo capace di appassionare fino all’ultima riga. Il libro, però, è anche altro, come racconta Lucia Galliani: “Lo hanno definito un “B.I.T.”, acronimo che sta per Book Identity Territory. Si tratta di un volume che racconta un intero territorio, assoluto protagonista e non semplice ambientazione della storia”. Nelle 300 pagine della pubblicazione, infatti, ogni capitolo del romanzo è intervallato da una pagina con notizie, mappe, foto, illustrazioni – realizzate dalla giovanissima Gaia Bolognesi – curiosità e pillole poetiche, legate alla miniera di Cave e alla vita della piccola frazione. Una storia, quella del compendio minerario di Cave del Predil, dei suoi abitanti e della faticosa vita dei minatori, che non è semplice sfondo del volume, ma ne diventa parte integrante.

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