29 Marzo, 2024
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Considerazioni del preside e degli alunni della Corrado Melone dopo il seminario tenuto in relazione alla Giornata Nazionale contro la violenza di genere

La violenza è sempre ributtante, non solo quando è fisica, ma anche quando opera insinuando nell’altro la convinzione di essere debole, mettendolo in soggezione, in situazione di inferiorità presunta. Questa violenza psicologica agisce con l’aiuto della società e la nostra Scuola, che ha l’obiettivo di rendere tutti forti, grazie alla conoscenza ed alla libertà che questa dona, ha voluto programmare un ulteriore incontro con esperti che spiegassero come difendersi dalla violenza subdola di chi vuole farsi forte di una superiorità inesistente, ma suffragata dalla cattiva informazione. Così, nell’ambito delle attività didattiche messe in atto nel nostro Istituto, il 28 novembre scorso, nella Sala Teatro dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, in diretta Facebook, in relazione alla Giornata Nazionale contro la violenza di genere, grazie all’aiuto di Giovanni Furgiuele, direttore de “L’Agone”, i ragazzi hanno incontrato il dott. Gianluca Di Pietrantonio, psicologo della devianza, Claudia Della Ceca, pedagogista clinica, e il prof. Matteo Villanova, neuropsichiatra e Sessuologo clinico e forense, titolare di Neuropsichiatria infantile, Medicina preventiva e Psicopatologia forense, Criminologia, Direttore del Master in “Educazione Affettiva e Sessuale per l’Infanzia, l’Adolescenza e la Genitorialità” e dell’Osservatorio Laboratorio Tutela Rispetto Emozionale Età Evolutiva (O.L.T.R.E.E.E.) presso l’Università “Roma Tre”. L’incontro ha avuto come obiettivo la prevenzione, nell’ottica di sensibilizzare, formare e orientare gli studenti sulla tematica della violenza di genere, riflettendo sulla formazione dell’identità e dei ruoli, sugli stereotipi sociali e culturali, sul linguaggio e sul potere dei media.

Le differenze fra uomo e donna esistono, questo è innegabile, ma non è affatto vero che determinino la superiorità dell’uno sull’altra. Ad esempio la vista di opere d’arte, di paesaggi piacevoli e, più in generale, di “cose belle” attiva, in maschi e femmine, zone diverse del cervello: mentre nelle donne la vista di immagini “belle” attiva entrambe le aree parietali, nell’uomo accende solo il lato destro della corteccia. Nel cervello degli uomini il centro della parola si trova nell’emisfero sinistro, e quello dell’orientamento spaziale soprattutto nel destro. Nella donna questa separazione non esiste: anzi, gli emisferi sono collegati da un numero di cellule molto più alto. La capacità di distinguere e ricordare gli odori è più sviluppata nelle donne, a causa della conformazione del corpo calloso (struttura nervosa che unisce i due emisferi cerebrali). La memoria visiva è appannaggio femminile. Le donne ricordano meglio una fisionomia, la disposizione degli oggetti su un tavolo, e così via. Sono invece gli uomini a concentrarsi di più, escludendo mentalmente ogni altro rumore, che potrebbe disturbarli. Inoltre sentono meglio i toni acuti. I maschi hanno in bocca meno recettori per il “salato” delle donne. Anche la percezione femminile dell’amaro è migliore. Nella manipolazione di oggetti sottili riescono meglio le donne. Non solo perché hanno dita sottili, ma perché le terminazioni tattili sono più sensibili. Le donne prestano più attenzione agli sguardi e alle facce delle persone di quanto non facciano gli uomini. Precedenti studi avevano messo in luce che le zone del cervello coinvolte nel riconoscimento delle facce, sono influenzate dagli ormoni, ma ancora non è chiaro in che modo. Lo studio più approfondito di queste differenze potrebbe aiutare a capire alcuni disturbi gravi come l’autismo, che colpisce in maggioranza gli uomini. Uomini e donne reagiscono allo stress in modo diverso, e i primi si abbandonano più facilmente alla bottiglia nelle situazioni che generano ansia. Se il glucosio presente nel sangue fornisce le energie necessarie ad affrontare i compiti stressanti, una volta esaurite queste “riserve” naturali, gli uomini non riescono a mantenere l’autocontrollo e si abbandonano all’alcol … non accade altrettanto alle donne. Non esistono discipline di studio nelle quali mediamente i maschi riescano meglio delle femmine anche se la tendenza alla precisione ed alla attenzione permette alle donne di raggiungere, se viene loro permesso, livelli più elevati.

Di seguito le impressioni su questo incontro descritte con gli occhi di un’alunna di terza secondaria di cui riporto la frase conclusiva:

L’ignoranza porta alla sopraffazione. La cultura ci aiuta a difenderci e ad essere più forti e più liberi!

Riccardo Agresti

La violenza non è solo fisica. Lo sapevamo, ma lo abbiamo ben compreso qualche giorno fa all’incontro dove ci hanno parlato della violenza sulle donne. Un argomento, purtroppo, molto attuale; infatti solo in Italia ci sono state, negli ultimi decenni, più di 100.000 vittime, la quasi totalità provocata da familiari, nello specifico i mariti. Ma, oltre che della violenza fisica, gli esperti venuti a Scuola che ci hanno illustrato e spiegato questa piaga che colpisce la nostra società, ci hanno parlato anche di altri tipi di violenze, come quella psicologia o economica.

La dottoressa Claudia Della Ceca ci ha fatto notare come da sempre si voglia far pensare che la donna sia il cosiddetto “sesso debole”. Un esempio ci viene dato dalle storie che ci raccontavano da piccoli, come Cenerentola o Biancaneve, in cui le principesse (rappresentazione delle donne) erano coloro che dovevano essere salvate da un eroe impavido e valoroso (rappresentazione degli uomini). Ma anche nelle pubblicità o nei film (eccetto alcuni dei più recenti) la figura della donna viene mostrata come sottomessa, se non addirittura denigrata. Gli stessi giochi sono nettamente separati: giocattoli che ripetono i lavori di casa per le bambine e altri che stimolano fantasia e ardimento per i bambini e se i giochi vengono scambiati i maschietti vengono derisi come “femminucce” e le bambine rimproverate come “maschiacci”. Fino a pochi anni fa alcuni lavori erano addirittura considerati inadatti alle donne che, in Italia, possono votare solo da meno di 80 anni. La fiction “L’amica geniale” ci ha mostrato chiaramente come le donne siano state considerate fino a poco tempo fa e per molti la scarsa reputazione delle donne è rimasta la stessa.

Poi ha preso la parola il criminologo Gianluca Di Pietrantonio che, riferendosi al pubblico maschile, ha parlato di come nei secoli trascorsi la figura maschile fosse considerata più forte, ma ha spiegato che tale affermazione è errata e che anzi la donna è il sesso più forte, non fosse altro che per il semplice fatto che è colei che dona la vita agli altri. I maschi hanno mediamente più vigore fisico, ma le donne hanno una maggiore resistenza. Nelle società primitiva gli uomini cacciavano, ma chi forniva il cibo costantemente erano le donne raccoglitrici di frutti e grazie a loro si è sviluppata l’agricoltura e poi la pastorizia permettendoci di sopravvivere. Una curiosità che ci ha illustrato riguarda la genetica:la donna ha i cromosomi “completi”, cioè entrambi sembrano delle “X”, invece nell’uomo, ad uno di cromosomi ne manca una parte, tanto che il cromosoma “difettoso” assomiglia ad una “Y”. Ha aggiunto poi che gli uomini che alzano le mani su una donna lo fanno per nascondere la propria inferiorità e fragilità, riconoscono di essere più deboli e lo nascondono con la violenza e la sopraffazione,

Poi si è rivolto esplicitamente a noi ragazze elencandoci i segnali che caratterizzano la fragilità nell’uomo che poi si trasformerà in problemi nella coppia.

Ad esempio se un ragazzo è manesco con i suoi amici, significa che ha una indole aggressiva e mal sopporta di riconoscere la propria inferiorità, e probabilmente reagirà con la violenza quando si vedrà inferiore alla moglie.

Se un ragazzo che abbiamo conosciuto da poco ci dice subito che ti vuole sposare, significa che vuole fare in fretta, ma non è detto che il matrimonio sia il suo vero obiettivo.

Se un ragazzo è troppo possessivo, non significa che non può fare a meno di noi, ma semplicemente che non si fida di te.

Ci ha spiegato che lui ha trattato tantissimi casi di violenza sulle donne ed una delle giustificazioni più stupide che abbia ascoltato è quella di alcuni ragazzi che avevano violentato una ragazza: uno di questi, per giustificarsi, gli aveva detto che era stata lei ad avere provocato la violenza visto che indossava una gonna troppo corta; come dire che una donna non può vestirsi come vuole o truccarsi un po’ più del solito!

Abbiamo poi visto un video in ricordo di Rosa Parcks che raccontava della discriminazione. Lei era una donna di colore, nata e cresciuta in America. Qualche anno fa, negli Stati Uniti, i bianchi e le persone di colore non potevano frequentare gli stessi posti, infatti c’erano bar per bianchi e bar per neri, bagni per bianchi e bagni per neri e anche posti a sedere separati sull’autobus: questo era diviso in due, la parte davanti era per le persone bianche, gli ultimi posti a sedere erano per le persone di colore mentre quelli in mezzo erano per entrambi, ma, se un bianco restava in piedi, quello di colore si doveva alzare e far sedere il bianco. Rosa aveva appena finito di lavorare e salì sull’autobus. Visto che i posti in fondo erano terminati, si sedette su quelli in mezzo. Quando poi sull’autobus salì un uomo bianco, questi gli fece cenno di alzarsi, ma lei si rifiutò. Poi intervenne anche l’autista, ma anche questa volta lei si rifiutò, facendosi persino arrestare. Il gesto di Rosa fu molto importante per dare alle persone la forza di rivoltarsi contro questa legge senza senso, come sono tutte le leggi che permettono le discriminazioni.

Infine è venuto un professore universitario che ci ha parlato della violenza psicologica e fisica che si sta diffondendo tra i ragazzi, il bullismo, e della depressione che, ormai, affligge molti giovani. Ci ha spiegato la necessità di studiare per poter conoscere e non essere manipolabili dai fanatici, il nostro grande patrimonio non sono le cose che possediamo (che possono essere perse o rubate), ma il nostro cervello che nessuno deve rubarci e nessuno può farlo se lo facciamo crescere con lo studio assecondando la nostra curiosità e la nostra meraviglia. Ci ha spiegato che non dobbiamo mai arrenderci, anche se ci sembra di non essere capaci a fare qualcosa: nessuno è perfetto e la conoscenza cresce e migliora proprio con gli errori ed i fallimenti che ci rendono più forti e più coscienti. Non dobbiamo avere paura della diversità che è “potenza”. Ci ha fatto l’esempio del teatro: le persone che vi lavorano sono tutte diverse fra loro e ciascuno è bravo bel suo ruolo e non si parla solo degli attori ma anche dei tecnici (scenografi, costumisti, elettricisti eccetera) o degli impiegati. Senza queste diversità non si riuscirebbe a produrre la magia del teatro. Tornando al nostro tema ha ribadito che la violenza è figlia della violenza. Si fa solo ciò che si è visto fare: si ripete ciò che si è vissuto. Il bullo, come chi violenta le donne, con enorme probabilità è un fallito che ha vissuto o visto in famiglia ciò che ripete semplicemente perché non è in grado di ragionare e svincolarsi dalla violenza vissuta.

L’ignoranza porta alla sopraffazione. La cultura ci aiuta a difenderci e ad essere più forti e più liberi!

Spina Mariangela 3E

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