24 Aprile, 2024
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La dirigente scolastica Chimienti: «Credo che i bambini più piccoli vadano tutelati al massimo». Alla guida dell’istituto “Luca Paciolo” e del liceo “Ignazio Vian”

Alla guida dell’istituto “Luca Paciolo” e del liceo “Ignazio Vian”

 

L’anno scolastico 2018/19 è ormai iniziato e, nonostante tutte le difficoltà connesse alle nuove regole del contratto di lavoro dei docenti, che rendono più lunghi i tempi della nomina dei supplenti, sono iniziate le lezioni anche nei due istituti superiori del nostro territorio, il Liceo Ignazio Vian e l’Istituto Luca Paciolo, entrambi diretti, per il terzo anno consecutivo, dalla dott.ssa Chimienti, con la quale abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche parola.

Dottoressa Chimienti, cosa possono aspettarsi studenti, docenti e genitori da questo nuovo anno al Vian e al Paciolo?

«Con estrema fatica, ma anche con grande soddisfazione, mi accingo a guidare queste due scuole, decisamente grandi e complesse visto l’elevato numero di iscritti. Ci attende un anno impegnativo, in particolar modo per la scadenza del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, da rinnovare entro i prossimi mesi. L’Istituto Paciolo ha aperto l’anno di servizio dei docenti con due giornate di formazione sulla didattica innovativa che ha visto impegnato l’intero collegio del Tecnico Professionale e del Liceo Artistico. In particolar modo i docenti hanno appreso come metter in pratica una nuova metodologia didattica, detta flipped classroom (letteralmente: classe capovolta): attraverso l’uso delle nuove tecnologie e di ambienti digitali avanzati, di cui l’Istituto Paciolo è già dotato, i docenti propongono ai loro studenti contenuti multimediali (videolezioni, presentazioni power point, piattaforme di condivisione online ecc) che i ragazzi possono seguire da casa con i loro dispositivi (pc, tablet o smartphone) mentre a scuola, con la guida del docente, svolgono i compiti classici. Il nostro obiettivo è quello di motivare gli alunni, attraverso l’uso di strumenti che ormai fanno parte della loro vita quotidiana. Questo rappresenta inoltre un modo per venir incontro ai genitori che lavorano e non riescono a seguire i figli. Quanto al Liceo Vian è degno di nota il nuovo progetto europeo Erasmus plus, di cui fanno parte scuole tedesche e finlandesi; segnaliamo inoltre la conferma di stage scientifici che l’anno scorso si sono rivelati decisamente formativi per i nostri studenti. Difficile comunque sintetizzare in poche parole le iniziative, gli spunti, le idee di due scuole che sono ormai diventate un polo formativo territoriale, non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti. Non dimentichiamo infatti che all’Istituto Paciolo è partita lo scorso anno l’esperienza di un corso serale di amministrazione Finanza e Marketing (triennio)».

Per quanto concerne la complessa e spinosa questione dei vaccini qual è la linea di condotta dei due istituti?

«La questione vaccini riguarda più da vicino le scuole dell’infanzia. Nel nostro caso solo una parte degli studenti ne è interessata, quelli fino ai 16 anni. Per ora le famiglie presentano l’autocertificazione e la Asl ci segnala chi non è in regola. Personalmente credo che i bambini più piccoli vadano tutelati al massimo. Il diritto dei no-vax inizia quando termina quello dei bambini immunodepressi, costretti a non andare a scuola per non contrarre malattie anche banali, ma che nella loro condizione possono risultare persino letali».

Monia Guredda

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