29 Marzo, 2024
spot_imgspot_img

Ladispoli. Il Dirigente scolastico della “Melone”, Riccardo Agresti, risponde alle accuse dell’assessore Cordeschi

Riceviamo e pubblichiamo.

Carissima assessora Cordeschi,

non comprendo cosa abbia potuto infastidirLa tanto da spingerLa ad emanare un comunicato ufficiale del Comune per lanciare l’allarme pericolo per la Scuola di Ladispoli individuandolo nella mia persona; lo verrà a spiegare meglio in tribunale.

Lei, assessora, forse non sa che il Dirigente Scolastico (non “direttore”, termine legato ad una vecchia normativa sorpassata dal 1999) non ha poteri se non esecutivi, cioè chi determina la linea “politica” della Scuola è il Consiglio di Istituto (9 genitori, 9 docenti, 2 ata eletti democraticamente) il quale, approvandone il regolamento, obbliga il Dirigente a rispettarlo e a farlo rispettare. Alla “Melone”, ad esempio, se un ragazzo commette un atto contrario alla corretta convivenza civile (e cosa si intenda per “corretta” convivenza è indicato chiaramente nel regolamento) sa che avrà conseguenze dettate in base ad un puntuale regolamento in vigore e a nulla valgono le pressioni sul Dirigente da parte, ad esempio, di assessori per cercare di farla fare franca ai figli dei suoi amici, perché alla “Melone” i ragazzi hanno tutti pari diritti e doveri.

Lei, assessora, forse non sa che non esiste alcun “numero legale” di studenti per ciascuna Scuola. Infatti le circolari ministeriali indicano le modalità per limitare il numero di iscritti in caso di necessità, cioè chiede di inserire nel regolamento i criteri di accettazione delle iscrizioni. Criteri che il Consiglio di Istituto della “Melone” non ha voluto volontariamente indicare perché ritiene che i genitori debbano essere liberi di poter scegliere a quali Scuole iscrivere i propri figli. In base all’ incremento continuo di iscrizioni, sono anni che la “Melone” chiede al Comune di dimensionare gli Istituti scolastici spostando la gestione del plesso “Livatino” dalla “Ladispoli 1” che da anni è invece in netto calo di iscrizioni. Infatti è compito del Comune e dei suoi assessori reperire le aule che sono un bene comune e non proprietà delle singole Scuole. Quindi il Comune ha il dovere di metterle a disposizione dei ragazzi che ne hanno necessità e non delle velleità degli Istituti.

Lei, assessora, forse non sa che proprio il plesso “Livatino”, al momento con aule occupate dai bambini del plesso di via Rapallo della “Ladispoli 3”, una volta terminati i lavori per la messa in sicurezza di quel plesso, si ritroverà con ben 10 aule vuote (comprese quelle prima occupate dalle maestre “storiche” della “Melone” che per anni vi hanno insegnato, ma da quest’anno non potranno più farlo), mentre alla “Melone” i ragazzi, per quest’anno, dovranno rinunciare ai laboratori.

Lei, assessora, forse non sa che a causa di promesse irrealizzabili da parte della “Ladispoli 1” (classi a tempo pieno non autorizzate dal Ministero per le quali il Comune ha speso denari pubblici per realizzare una mensa che non sarà utilizzata), una decina di studenti della secondaria si sono riversati in estate alla “Melone” che ora ha classi al massimo della capienza di sicurezza (24 alunni per classe).

Lei, assessora, forse non sa (se ne chieda il motivo) che tutte le insegnanti delle quinte primaria della “Ladispoli 1” si sono trasferite altrove e quando i genitori sapranno che le maestre, loro promesse a suo tempo, non ci sono più, una gran parte di loro chiederà trasferimento alla “Melone” portando al limite massimo di sicurezza anche la primaria.

Lei, assessora, forse non sa che forse ci sono problemi più seri che realizzare una ulteriore mensa alla “Fumaroli” (ma ringraziamo comunque il Comune per i lavori realizzati senza descriverceli, non richiesti e non strettamente necessari) in quanto, per concedere l’uso del polifunzionale ad esterni, sarebbe stato sufficiente rispettare le prescrizioni della ASL: “sanificare la sala dopo ogni utilizzo da parte di esterni”.

Lei, assessora, forse non sa che proprio grazie all’aiuto del Sindaco Grando, siamo riusciti in extremis (cioè i lavori si stanno svolgendo in questi giorni ed effettuati solo grazie all’intervento del Sindaco, e non terminati durante l’estate come da Lei riportato) a ricavare gli spazi necessari con lavori (questi realmente necessari) di miglioria e che resteranno comunque utili per i ragazzi anche in caso di un eventuale crollo delle iscrizioni negli anni futuri. Lavori di miglioria della cui necessità generale Lei era ben a conoscenza fin dallo scorso anno, e che non sarebbero mai stati messi in opera senza l’intervento risolutivo del Sindaco Grando. Sindaco che per un anno ha sopportato che il proprio figlio restasse in una classe “sgabuzzino”, mentre i ragazzi della “Ladispoli 1” occupavano in 15 o 16 aule della capienza da 27.

Lei, assessora, forse non sa che la responsabilità della sicurezza degli alunni è solo formalmente in capo al Dirigente Scolastico, ma questi, una volta segnalati al Comune i problemi osservati, non è più legalmente responsabile di malaugurati incidenti.

Lei, assessora, forse non sa che la “Melone” invia costantemente segnalazioni che, fortunatamente, anche con la precedente Amministrazione, vengono prontamente risolti dagli efficienti uffici tecnici comunali (cosa in realtà non vista in altre città dove i lavori da me richiesti 10 anni fa si attende ancora debbano essere effettuati).

Lei, assessora, forse non sa che il laboratorio di ceramica esiste alla “Melone” da anni e che il Comune ha solo fatto minimi adeguamenti all’impianto elettrico per predisporre il laboratorio ceramica all’utilizzo di strumenti acquistati con finanziamenti ministeriali. Se gli alunni della “Melone”, iscritti e frequentanti serenamente alla “Livatino”, fossero rimasti in quel plesso, il laboratorio all’avanguardia sarebbe già funzionante, ora dovremo attendere un anno sperando che il Comune prenda atto che il plesso “Livatino” avrà aule vuote e lo assegni, come richiesto da anni, alla “Melone”. Non si tratta di avere accettato domande di iscrizione in più (peraltro i genitori devono avere il diritto di scegliere in quale Scuola iscrivere i propri figli in base all’offerta formativa), ma di avere viste negate le aule che ormai da 6 anni erano frequentate da alunni della “Melone”.

Lei, assessora, forse non sa che se la sicurezza degli edifici è in capo a Lei ed al Sindaco, la sicurezza degli alunni alla “Melone” è garantita proprio da un regolamento che viene applicato per tutti, senza distinzioni né favori, e proprio questo tranquillizza i ragazzi che si sentono protetti da bulli adulti o piccini.

Lei, assessora, forse nemmeno sa cosa io abbia scritto nel mio comunicato dove ringraziavo il Sindaco Grando e spiegavo che grazie a lui erano stato scongiurati i doppi turni decisi fin dal mese di giugno dal Consiglio di Istituto e mai da me comunicato ai genitori proprio per evitare allarmismi (eventualmente utilizzabili per bassi fini politici) o di frastornare i genitori (che in realtà sono informati puntualmente degli avvenimenti reali e quindi non vengono frastornati da nessuno) e far vivere una estate serena a tutti nella convinzione (corretta) che la Amministrazione Comunale, di cui fa parte anche Lei, avrebbe certamente risolto il problema. Soluzione in effetti giunta grazie all’intervento estivo del Sindaco.

Lei, assessora, forse non sa che, poiché io sono uno statale (e mi ritengo un servo dello Stato), il mio stipendio non aumenta né diminuisce se la Scuola che sono chiamato a dirigere cresca o deperisca; che alla mia età non ho alcuna necessità di farmi pubblicità (per cosa poi?); né che il mio “egocentrismo” goda nel vedermi attaccare villanamente da un assessore preparato come Lei.

Lei, assessora, forse non sa che è da quando lavoro che assessori di destra, sinistra e di centro a turno mi attaccano (chi più villanamente chi meno) e sempre perché non mi sono mai piegato a fare favori ai potenti di turno perché ho applicato la Legge negando all’assessore di turno di avere voti grazie ai favori che avrei loro concessi, negandoli però ad altri genitori che non hanno amicizie in Comune.

Lei, assessora, forse non sa che io non faccio “politica”, come fa Lei, ma volontariamente faccio “Politica” nel senso gramsciano del termine: ho i miei ideali e li applico senza ipocrisie nella mia vita quotidiana, senza badare a chi faccio torto. Per questo sono stato definito di volta in volta fascista, comunista o servo del Papa (persona che, peraltro, stimo infinitamente, senza comunque esserne servo). Questo mi attira le ire di chi crede che l’Italia possa essere gestita in maniera anarchica nel senso deteriore del termine: “gli altri rispettino la Legge, io faccio ciò che mi pare” e quindi risultano contrariati se il proprio figlio viene “bocciato” o “sospeso” perché rispettivamente non abbia studiato o abbia mancato di rispetto a qualcuno. Ma fortunatamente si tratta di pochissime persone ignoranti che alzano la voce e minacciano solo da dietro la tastiera di un computer.

Lei, assessora, forse non sa che se la “Melone” è gradita da un gran numero di genitori è perché in questa Scuola si insegna ad usare il proprio cervello, a ragionare guardando le fonti, a comprendere che la conoscenza rende liberi da qualsiasi tipo di schiavitù e lo fa con una miriade di attività che rendono piacevole lo studio ed appassionano i ragazzi alla cultura ed alla conoscenza, stimolando la loro naturale curiosità.

Lei, assessora, forse non sa troppe cose, ma, anche se credo che un assessore che si rispetti debba conoscere a fondo l’argomento di cui è stato investito dal proprio Sindaco, posso concederLe l’attenuante che non sia né un docente né un dirigente; tuttavia, in merito alle offese personali, dopo avere accettato le scuse non richieste e non necessarie da parte di quel galantuomo che è il Sindaco Grando, credo che le Sue scuse pubbliche siano necessarie o le avrò in tribunale.

Buon proseguimento di carriera politica.

Riccardo Agresti

Ultimi articoli