24 Aprile, 2024
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Essere Genitori : il gioco è una cosa seria

Per i bambini il gioco non è un modo per vincere la noia, ma la strada maestra per crescere. Nella conoscenza di se e degli altri e nell’amore dei genitori che sanno regalare il loro tempo. Il gioco migliora la salute dei bambini, aiutando il loro sviluppo psicologico e fisico, serve a gestire l’ansia per le prestazioni scolastiche, educando i piccoli al rispetto delle regole e al controllo emotivo. Grazie al gioco di movimento, il bambino sperimenta il piacere di muoversi e di divertirsi e se poi gioca insieme ad altri, è stimolato a collaborare e a condividere le sue emozioni rafforzando in questo modo la partecipazione emotiva, l’espressione personale e i legami con il gruppo.

Fin dalla nascita il gioco consente al bambino di entrare in contatto con la realtà e di osservare e accogliere tutti segnali che l’ambiente invia. L’ambiente ludico iniziale, quello da cui è attratto inizialmente coincide con il calore delle braccia della mamma e del papà ma soprattutto con le espressioni del loro volto che rappresentano i primi filtri che il bambino mette in atto per conoscere il mondo nel quale vive .

Grazie ai modi con cui mamma e papà rispondono alle sue richieste , per il piccolo tutto si trasforma in gioco e tutti gli oggetti con cui entrano in contatto diventano strumenti per giocare. .così anche tutte le cose si trasformeranno in gioco.

L’ apprendimento quindi si permea del gioco ed in questo modo il bambino ha la possibilità di sviluppare creatività, immaginazione ed inventiva, capacità che verranno stimolate ed arricchite nel tempo dalle proposte avanzate dai genitori, e/ o insegnanti – educatori nei diversi contesti di vita . In particolare, nonostante il dilagare dei videogame – giochi online, il disegno , il teatro con il mondo dei burattini compreso l’ ascolto delle fiabe ancora oggi restano validi strumenti educativi che aiutano i minori ad entrare in contatto in maniera autentica con le proprie emozioni e ad affrontare le piccole tensioni quotidiane. Favorendo l’immedesimazione con i personaggi infatti, il bambino , attraverso un racconto o una scenetta avrà la possibilità di portare alla luce le proprie difficoltà senza soffrire più di tanto.

A questo proposito alcuni progetti realizzati con le scuole testimoniano quanto la rappresentazione teatrale sia ancora oggi capace di stupire positivamente il bambino e di aprirgli orizzonti impregnati di pura fantasia. Il coinvolgimento dapprima nella veste passiva di spettatore e poi man mano come protagonista guidandolo verso dimensioni espressive nuove ed eccitanti anche se cariche di responsabilità: imparare una parte a memoria , far finta di essere un’altra persona o esprimere emozioni che non si sono mai state provate prima….è un modo particolare di giocare che riesce a smuovere quello che il piccolo porta con se ovvero il suo mondo interiore, abituandolo pian piano a comunicare efficacemente con gli altri ad allargare il contesto delle sue relazioni , a comprendere più facilmente il punto di vista ad altrui oltreché leggere le implicazioni delle varie relazioni . Sarebbe dunque auspicabile lasciare che i più piccoli crescano giocando oltre che a scuola anche in gruppo, e soprattutto in famiglia, approfittando anche delle più piccole occasioni… Forse per facilitare questo bisognerebbe ricordare agli adulti che la felicità delle persone non dipende in maniera direttamente proporzionale dalle variazioni di reddito ma dai beni relazionali … non a caso Aristotele diceva che per essere felici bisogna “essere in due” .. Per questo è molto importante ricordare soprattutto ai genitori quanto sia importante dedicare del tempo a curare le relazioni con i propri familiari e soprattutto con i figli con i quali è fondamentale imparare a giocare.

 

di Sabrina Livan : Sociologa – Mediatrice Familiare – Esperta di sviluppo delle risorse umane

per contatti : livansabrina@gmail.com

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