17 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 4539

Comitato per la Legalità, Piano di zona: comunicazione in risposta all’assessore Francesca Cennerilli

 Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato per la Legalità.

Innanzitutto ringraziamo l’assessore di Cerveteri, Francesca Cennerilli, per avere risposto prontamente alla nostra istanza (con una nota sottoscritta anche dall’assessore di Ladispoli). Siamo certi che all’assessore non si dispiacerà se i cittadini si avvicinano all’amministrazione e pongano domande sulle modalità di gestione dei servizi. Queste servono proprio a valorizzare e rendere note le scelte dell’amministrazione, nell’esercizio della partecipazione e trasparenza che il legislatore intende “promuovere”. Siamo certi, quindi, che la nostra comunicazione non sarà letta (né così l’abbiamo intesa) per screditare il lavoro delle amministrazioni comunali.
E per sgombrare il campo da eventuali ulteriori malintesi, ci preme precisare (come si evince dalla nostra comunicazione) che i dubbi sollevati riferivano alla gestione “ladispolana” del piano di zona che, proprio nel confronto con Cerveteri, rivela aspetti che, cifre alla mano, non trovano facile giustificazione e (quelli sì) alimentano sospetti che sarebbe opportuno fugare, ma torneremo sul tema in un’altra circostanza.
Tornando alla questione relativa alla riassunzione in servizio del funzionario (ladispolano) collocato a riposo, certamente l’assessore è informata che tale tema è stato messo al centro delle politiche di prevenzione della corruzione, oltre che dei recenti provvedimenti legislativi, che ne hanno ristretto, ulteriormente le possibilità di farvi ricorso.
E poiché non è nostro stile alimentare sospetti, ma fornire riferimenti a fatti certi e disposizioni normative, nel nostro comunicato, proprio per evitare di fare affermazioni generiche e senza fondamento, abbiamo fatto riferimento, sia alla legge, sia a una decisione della Corte dei Conti che riportiamo di seguito.
L’articolo 25 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, al comma 1, reca “ Al fine di garantire la piena e effettiva trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa, al personale delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, che cessa volontariamente dal servizio pur non avendo il requisito previsto per il pensionamento di vecchiaia dai rispettivi ordinamenti previdenziali ma che ha tuttavia il requisito contributivo per l’ottenimento della pensione anticipata di anzianità previsto dai rispettivi ordinamenti, non possono essere conferiti incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca da parte dell’amministrazione di provenienza o di amministrazioni con le quali ha avuto rapporti di lavoro o impiego nei cinque anni precedenti a quello della cessazione dal servizio.”
La disposizione, come si vede, è ispirata ai principi di “trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa”, facendo intendere che la violazione non può essere intrapresa “a cuor leggero”. E non dovrebbe consentire dubbi interpretativi. In ogni caso, come abbiamo già scritto in precedenza, nel 2011, proprio per evitare distrazioni o dimenticanze, torna sull’argomento affermando che “il disposto dell’art. 4 del D.P.R. n. 758/1965, ha la ratio di impedire che la funzione previdenziale della pensione, possa essere elusa da chi, cessando volontariamente dal servizio, intenda proseguire la propria attività lavorativa con la Pubblica Amministrazione lucrando una duplice retribuzione per mezzo d’incarichi tesi a sopperire ad esigenze lavorative generate dalle dimissioni dal servizio: il tutto, ovviamente, in un’ottica di garanzia dei principi di effettiva trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa”.
Nello stesso atto la Corte afferma che “tale condizione possa anche configurarsi nell’ipotesi in cui sia utilizzata l’attività lavorativa di dipendenti di altre amministrazioni locali, in virtù di apposite convenzioni… diversamente si rischierebbe di provocare che, eventuali rapporti funzionali con l’Ente, possano porsi alla base di scelte contrastanti con i principi di correttezza e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche così come previsto dall’art. 97 della Costituzione.
Questo è lo stato delle conoscenze in nostro possesso, per le quali, l’affidamento dell’incarico sarebbe non legittimo, proprio in virtù della disposizione contenuta nella legge 724/1994.
In risposta ai nostri rilievi l’assessore risponde “differentemente da quanto viene affermato nel citato articolo, la Legge non ha posto in questi anni divieti all’utilizzo di personale in pensione”, ma non ci aiuta a comprendere quale atto normativo successivo alle legge che richiamato l’abbia abrogata o disapplicata. E le saremo grati se potesse aiutarci a conoscere il fondamento della sua affermazione, sia per sgombrare il campo da ogni dubbio e conseguenza, sia per arricchire le nostre conoscenze. E lo diciamo con lo stesso rispetto con il quale ci ha scritto, proprio perché siamo consapevoli che la produzione normativa è complessa e nessuno può ritenere di averne una conoscenza completa e aggiornata.
Resta inteso che, qualora non vi siano disposizioni legislative che ne dispongano l’abrogazione o la disapplicazione, il dettato della norma, sembra chiaro e inequivocabile, nel senso di ritenere illegittimo l’affidamento di un incarico a dipendenti dell’amministrazione o di amministrazioni con cui ha avuto rapporti di lavoro.
Per quanto riguarda l’importo corrisposto, da noi riportato in € 32.000,00, ma il cui reale ammontare è € 20.000,00, facciamo ammenda, ma siamo stati indotti in errore dalla tabella che si presta a due diverse letture.
Apprendiamo, infine, che l’incarico è stato affidato al funzionario a riposo, a seguito di una “selezione pubblica” che “magicamente” ha prodotto quell’esito. E ci auguriamo che nell’affermarlo abbia provato un po’ di pudore, immaginando i dubbi non manifestati di tanti lettori, soprattutto se dovesse accertarsi, come temiamo, che la commissione esaminatrice era composta da ex collaboratori di chi ha vinto la selezione, prevalendo su ogni altro concorrente.
E’ a causa di queste strane ricorrenze che il legislatore annovera questi casi tra le ipotesi di corruzione.
In ogni caso non possiamo che apprezzare la gentilezza dell’assessore Cennerilli che ha ritenuto doveroso interloquire con i cittadini per fornire indicazioni e risposte, non sottraendosi al confronto che, invece, viene evitato da chi non ha buoni argomenti.

Comune di Cerveteri – Città di Ladispoli: Chiarimenti Piano di Zona

È necessario fare chiarezza su un tema di fondamentale importanza quale quello delle politiche sociali, un settore in cui l’azione congiunta delle Amministrazioni comunali di Cerveteri e di Ladispoli ottiene da tempo risultati eccellenti. A seguito delle dichiarazioni diramate in queste ore a mezzo stampa dal Comitato per la Legalità, è innanzitutto importante definire la legittimità dell’incarico affidato al Responsabile dell’ufficio di piano del Piano di Zona. Tale incarico, infatti, è stato conferito a seguito di una selezione pubblica e chiunque, avendone i titoli, ha potuto parteciparvi. Inoltre, giacché l’attuale incarico è in scadenza, a breve sarà pubblicato un nuovo bando. In merito alla qualità del lavoro dell’Ufficio di piano, è stato proprio l’Assessore ai Servizi Sociali della Regione Lazio, Rita Visini, a mettere in evidenza che molti Distretti hanno difficoltà ad attivare i servizi malgrado i finanziamenti regionali. Il nostro Distretto, invece, è uno dei pochi, proprio perché ben gestito, ad aver già ricevuto la liquidazione del Fondo 2013.

Differentemente da quanto viene affermato nel citato articolo, la Legge non ha posto in questi anni divieti all’utilizzo di personale in pensione, così come è errata la cifra riportata riferita al budget per la direzione dell’Ufficio che non ammonta a 32mila euro bensì a 20mila euro lordi annui. In altri distretti la spesa per l’ufficio di piano si aggira intorno ai 50/60mila euro annui. Nel nostro caso, invece, si è preferito ampliare il budget destinato alle prestazioni nell’area della disabilità.
I benefici di tale scelta sono sotto gli occhi di tutti: se i comuni di Cerveteri e Ladispoli, stretti come tutti nei limiti della spending review hanno potuto mantenere un ottimo livello di prestazioni sociali, ciò è dovuto alla gestione oculata dei fondi regionali. Una gestione peraltro ampiamente partecipata: in questi anni decine di Tavoli di Lavoro hanno coinvolto nelle scelte strategiche del Piano di Zona cooperative, associazioni, organismi del volontariato, sindacati, rappresentanti di utenti ed esperti. Ed è proprio per la creazione di questa rete di collaborazioni che è stato possibile proporre e richiedere dagli organismi del ‘Privato sociale’ ulteriori finanziamenti per altre progettualità in campo sociale. Oggi possiamo affermare che nella crisi occupazionale generale, il settore dei servizi sociali non solo regge, ma ha allargato il numero degli addetti.

Tutto ciò è avvenuto nella piena legalità e trasparenza. Per esempio: l’accesso alle residenze sanitarie assistite è disposto dalla ASL e non dai Comuni, i quali definiscono solo la quota economica a carico dell’utenza, quota che poi viene rimborsata dalla Regione Lazio. Quanto alle cifre destinate alle utenze dei due Comuni, queste non possono in alcun modo dipendere da decisioni prese ‘a monte’ ma dipendono essenzialmente dal numero di utenti che si rivolgono ai servizi, in base alle peculiarità sociali e demografiche del territorio.
Lo stesso vale per le spese destinate al ricovero in istituto dei minori, dove è addirittura la Magistratura, e non i Comuni, a disporre i provvedimenti. I Comuni al contrario, attraverso i Servizi Sociali, cercano di ridurre al massimo l’utilizzo del ricovero in istituto, sostenendo le famiglie sia economicamente che dal punto di vista educativo e pedagogico.
Se anche i risultati ottenuti fino ad oggi sono ottimi, molto altro resta ancora da fare per il Sociale. Benvengano, quindi, le osservazioni e i suggerimenti dei Comitati e degli esperti, purché queste siano realmente indirizzate a migliorare i servizi, e non soltanto a screditare il lavoro altrui.

Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Francesca Cennerilli Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cerveteri e Roberto Ussia Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ladispoli.

Croce Rossa Italiana: Raccolta sangue a Trevignano Romano

Domenica 10 agosto 2014 a partire dalle ore 08.30 sarà effettuata una “raccolta sangue” nei locali dell’Istituto Comprensivo “Tommaso Silvestri”, Piazza Vittorio Emanuele III – TREVIGNANO ROMANO (RM).

Un’ambulanza con medici e tanti volontari vi aspettano per questo nobile gesto.
Sarà necessario presentarsi a digiuno e muniti sia di un documento di riconoscimento che del codice fiscale.

Per ulteriori informazioni: 338-7100459.

“Donare il sangue ed i suoi componenti” rappresenta un gesto importante che parte dal cuore di ognuno e arriva a tutta la comunità. Significa intervenire gratuitamente, volontariamente e consapevolmente per integrarne la disponibilità. A tal proposito si ribadisce, come già in passato la Croce Rossa Italiana ha avuto modo di segnalare, che ogni anno nella nostra regione mancano circa 30 mila unità di sangue; mancanza che determina il differimento di numerosi interventi chirurgici.

Da evidenziare altresì che in molti casi la trasfusione di sangue è l’unica terapia in grado di salvare la vita umana (emorragie gravi, talassemici, ecc.) ed ha, peraltro, un effetto benefico sugli stessi donatori.

Bracciano: Ordinanza di divieto di uso potabile dell’acqua dell’acquedotto Lega

Emessa ieri 25 luglio dal sindaco di Bracciano Giuliano Sala una ordinanza con la quale si dispone il divieto di utilizzazione per uso potabile dell’acqua proveniente dall’acquedotto Comunale “Lega” nel quale la concentrazione di fluoruri nell’acqua risulta di 2,3 mg/L, distribuita nella frazione di Vigna di Valle e nelle aree comprese tra la SP.493 Braccianese Claudia e la SP. Settevene Palo.

L’amministrazione comunale di Bracciano si è già attivata con verbale di somma urgenza del 22/07/2014 per il ripristino della conformità di tutti i parametri.

Nel restante territorio comunale, che si approvvigiona dall’acquedotto della “Fiora”, la concentrazione di fluoruri nell’acqua risulta conforme.

Il punto su Cupinoro. Aspettando il Consiglio dei Ministri, la svolta degli usi civici?

La scalata alla “montagna“ di Cupinoro. Aumentano gli attori e i dubbi. Comune, Regione, Governo, cittadini. ZPS? Patrimonio Unesco? Vincoli paesaggistici? Non sono una garanzia di tutela ambientale. Sono forse gli “usi civici“ a rappresentare invece l’unico ostacolo reale alla trasformazione industriale del sito. Lo ha comunicato la Dott.ssa Anna Gargano, del Consiglio dei Ministri, ai portavoce dei comitati cittadini sorti contro la discarica, a colloquio il 22 luglio scorso. Prima il parere negativo del MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) all’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’utilizzo delle cave di Cupinoro come polo industriale che accolga impiantistica a TMB (trattamento meccanico biologico) e Biogas per la lavorazione dell’indifferenziata in loco. Ora Comune di Bracciano, Bracciano Ambiente e Regione Lazio, e dall’altra parte i tanti abitanti e imprenditori, coltivatori, operatori turistici contrari, attendono notizie del Consiglio dei Ministri. Dall’incontro tra alcuni membri del Consiglio stesso e i comitati (che hanno gridato ieri il loro “No all’industria della monnezza“ per le strade di Bracciano) sono emersi due punti focali.

Da un lato gli usi civici legati all’Università Agraria, proprietaria dei terreni su cui insiste la discarica, potrebbero rappresentare il discrimine per bloccare qualsiasi destinazione industriale di Cupinoro, costituendo l’unico legame praticabile di diritto collettivo sulla discarica medesima. Dall’altro lato il Consiglio dei Ministri potrà stabilire se intervenire sull’AIA modificando il parere del MIBACT, ma non su ulteriori vincoli né irregolarità relative a Cupinoro e affiorate pubblicamente negli anni se non oggetto di precedenti ricorsi legali. Se un difetto, o un’azione fumosa o peggio illecita non è stato previamente impugnato e sottoposto a procedimento giudiziario, non è valutabile. Non saranno determinanti quindi il bilancio ancora aleatorio e sconosciuto della Bracciano Ambiente, Società Pubblica (con amministratore unico Marcello Marchesi), che conta oggi 17 lavoratori in cassa integrazione, e il giudizio negativo dei revisori dei conti. Né vincolo paesaggistico dell’area, che si estende tra comune di Bracciano e comune di Cerveteri (patrimonio Unesco). Potrebbe non pesare neppure la volontà del MIBACT. Tuttavia, ci informano dal comitato, un precedente potrebbe sussistere. Nel 2011 il consiglio comunale di Bracciano approvò un Piano Regolatore non conforme con Il PTPR (Piano Paesistico Regionale), nel quale Cupinoro era area con vincoli archeologico-paesaggistici delineati. Il consiglio comunale chiese un adeguamento e contestualmente un privato cittadino di Bracciano impugnò il provvedimento. Questo atto potrebbe influire insieme all’esistenza degli usi civici sulla decisione del Consiglio dei Ministri. L’attesa potrebbe protarsi fino all’autunno.

Gaza implode di morti civili, il fantasma della Concordia lascia il Giglio, il Papa vola low cost. E Cupinoro? Resta breaking news con le famose “W“ sospese. Molti perché, chi, che cosa, dove, quando. Misteri da esplorare, abusi da chiarire, vincoli da rispettare. Riavvolgendo il nastro, trasporatore di indifferenziata e altri residui. Ultimo interrogativo. La BA ha smesso ad aprile 2014 di versare la quota d’affitto sui terreni di Cupinoro all‘Università Agraria. Per clausola contrattuale quest’ultima dovrebbe rescindere il contratto e revocare i diritti della BA sulla discarica. Se la BA pretende di fondare un futuro imprenditoriale sull’industria-Cupinoro, tra bilanci “fantasma“ e contenziosi sui terreni, in mezzo il destino della salute di una popolazione e della sua economia, che piega prenderà la scalata alla montagna?

Sarah Panatta

Novità nelle indagini sulla morte di Federica Mangiapelo

Novità nelle indagini sulla morte di Federica Mangiapelo: secondo la perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia, la giovane ragazza è annegata nel lago di Bracciano all’alba del 1 novembre 2012.

Secondo il medico a capo del pool di esperti nominati dal giudice la miocardite della ragazza non è stata la causa del decesso, avvenuto invece per la quantità di acqua del lago bevuta.

Comitato per la Difesa della Salute Pubblica: “29 luglio in piazza per Ospedale Padre Pio”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato per la Difsa della Salute Pubblica.

Siamo alla vigilia delle decisioni da parte della Regione Lazio sulla riorganizzazione dell’ospedale Padre Pio di Bracciano, le notizie in nostro possesso non prevedono nulla di buono, i livelli essenziali di assistenza sanitaria vengono messi in discussione. Ancora una volta siamo obbligati a mettere in campo una forte iniziativa per la salvaguardia del nostro ospedale.
Come comitato per la difesa della salute in accordo con l’amministrazione comunale di Bracciano abbiamo deciso questa prima iniziativa.

MARTEDI’ 29 LUGLIO 2014 ALLE 17,30

PIAZZA DEL COMUNE DI BRACCIANO

PER NON ABBASSARE LA GUARDIA ALLA VIGILIA DELLE DECISIONI DELLA REGIONE LAZIO CIRCA IL DESTINO DEL NOSTRO OSPEDALE.

SARANNO PRESENTI SINDACI E AMMINISTRATORI DEL TERRITORIO.

 

Il sindaco di Bracciano: “A disposizione lotti per nuovi orti di campagna per produzione agricola”

Bilancio più che positivo per l’ultima gestione della Gal Tuscia Romana che giovedì in un incontro ad Anguillara, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, ha tirato le fila dell’ultimo triennio. Un incontro che ha sottolineato il ruolo del settore agricolo come volano di sviluppo economico e la capacità del territorio di intercettare i fondi europei.

Intervenendo nel dibattito il sindaco di Bracciano Giuliano Sala ha messo in evidenza la problematica delle Università Agrarie.

“A Bracciano l’Università Agraria gestisce un patrimonio di circa 2000 ettari. Grazie ad un accordo tra Comune di Bracciano, Bic Lazio ed Università Agraria di Bracciano abbiamo messo a punto il progetto denominato “IAgri” che consentirebbe di destinare a degli operatori, tramite un apposito bando, una vasta area di 40 ettari, assegnando dieci lotti di 3 ettari per avviare una impresa agricola e aprire una prospettiva economica. I lotti saranno destinati ad ospitare le imprese impegnate nella produzione agricola primaria, i cosiddetti “orti di campagna. Si tratta di un area di cui l’università Agraria è rientrata in possesso dopo la dismissione del poligono di tiro già in uso alla Scuola di Artiglieria”.

Il commissario Arsial Antonio Rosati si è reso disponibile ad appoggiare e sostenere il progetto IAgri come Arsial.

“Qualora si riuscisse a far partire questo interessante progetto – commenta Sala –  si potrebbe parlare di un rinnovato impegno per il rilancio primario dell’agricoltura”.

Raccogliendo inoltre l’invito di Antonio Rosati, commissario Arsial il quale ha sollecitato i Comuni a fare richiesta di immobili Arsial oggi non utilizzati, il sindaco di Bracciano, ha fatto formale richiesta della struttura di Castel Giuliano.

“Si tratta – ha detto il sindaco – di una struttura che è già stata sede di una cooperativa di agricoltori e che in passato avevamo individuato come possibile sede per il Bic Lazio”.

Riguardo l’attività del Gal il sindaco di Bracciano Sala ha detto inoltre che “la perfetta sinergia tra uffici tecnici, Regione e amministrazioni comunali ha consentito la realizzazione di una corretta filiera che ha permesso al Gal Tuscia Romana, sotto la sapiente direzione del presidente Aldo Frezza, di essere di gran lunga la migliore realtà che ha saputo per il 98 per cento intercettare e spendere i finanziamenti europei sia pubblici che privati, attestandosi al primo posto tra i Gal del Lazio”.

Il grande Cinema di Giuliano Gemma, da oggi a domenica 27 a Cerveteri

gemmaDa venerdì 25 a domenica 27 luglio si terrà a Cerveteri (P.za Santa Maria, ingresso gratuito) una rassegna cinematografica dedicata a Giuliano Gemma.

“È fortissima per tutti noi la volontà di rendere omaggio ad un artista e ad un uomo profondamente legato alla nostra città. Un amico indimenticato e un gigante del cinema italiano e internazionale. Grazie alla toccante collaborazione della Famiglia Gemma, nasce a Cerveteri una rassegna che è soltanto la prima di una serie di iniziative dedicate a Giuliano Gemma come attore, scultore e uomo.
‘Il grande Cinema di Giuliano Gemma’ è una tre giorni di film con ingresso gratuito per tutti proposta dal Comune di Cerveteri, Assessorato alle Politiche culturali e sportive, con la preziosa collaborazione del Centro sperimentale di Cinematografia “Cineteca nazionale” di Roma, l’Istituto cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” e la Cineteca Bologna.
“Siamo entusiasti di proporre questa nuova ed originale iniziativa culturale – ha detto Francesca Pulicini, l’Assessore del Comune di Cerveteri che in prima persona ha concretizzato la rassegna – La scelta dei film ha cercato di rispecchiare l’ampio ventaglio di generi interpretati nella carriera di Giuliano Gemma: l’azione e l’avventura di ‘Africa Express’, le atmosfere western di ‘…E per tetto un cielo di stelle’, e i temi impegnati e le tinte drammatiche di ‘Un uomo in ginocchio’. La particolarità dell’iniziativa è rappresentata dal fatto che tutti i film saranno presentati in pellicola; per questo ringraziamo sentitamente le Cineteche che hanno dimostrato fiducia e sostegno al progetto, mettendo a disposizione, in via del tutto eccezionale, anche delle copie uniche, come nel caso di Africa Express”.

Il grande Cinema di Giuliano Gemma
Rassegna Cinematografica
Cerveteri (RM), P.za Santa Maria, ore 21.30, ingresso gratuito
Venerdì 25 luglio
Africa Express
Film del 1976 diretto da Michele Lupo.

Sabato 26 luglio
…E per tetto un cielo di stelle
Film del 1968, diretto da Giulio Petroni

Domenica 27 luglio
Un uomo in ginocchio
Film del 1979 diretto da Damiano Damiani

Bookcrossing: a Ladispoli libri sparsi per la città

A Ladispoli la lettura si trasforma nella caccia al tesoro dell’estate. La biblioteca comunale “Peppino Impastato”, infatti, sta “spargendo”, in diversi luoghi della città, alcuni libri che saranno a disposizione di chi li vorrà leggere.

La nuova edizione del Bookcrossing si protrarrà sino al 31 agosto e i luoghi dove verranno lasciati i libri sono quelli del vivere quotidiano come la panchina di viale Italia o quella del lungomare, il carrello del supermercato, il banco di una chiesa, il tavolo dell’ufficio postale o di una banca, il bosco di Palo, un bar, il mercato, il Comune, la stazione o un pullman.

La Biblioteca, inoltre, libererà tanti generi letterari perfetti per l’estate: libri classici, gialli, rosa, noir, fantasy, fantascienza, storici, per ragazzi, saggi, avventura, poesia, ecc. Si potranno riconoscere per il logo giallo che spicca sulla copertina di ognuno. L’invito a tutti è… aguzzate la vista perché i libri ci fanno conoscere meglio il mondo intorno a noi!