21 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 4059

Bracciano, due arresti e una denuncia per controlli antidroga dei Carabinieri nelle ultime 48 ore

Due persone arrestate e una denunciata a piede libero è il bilancio di una mirata azione di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, svolta dai Carabinieri della Compagnia di Bracciano, nelle ultime 48ore.

Nello specifico, un giovane di nazionalità italiana è stato arrestato perché trovato in possesso di 100 g di marijuana, già suddivisa in dosi pronte per la vendita, dopo essere stato fermato a bordo della sua autovettura, mentre percorreva a velocità sostenuta via Braccianese; presso la sua abitazione i militari hanno rinvenuto altri 33 g della medesima droga.

Un uomo di nazionalità albanese è stato arrestato perché trovato in possesso di 50 g di marijuana, ben occultati tra le doghe del letto della sua abitazione di Campagnano di Roma.

I due arrestati sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo.

Un ragazzo di nazionalità italiana, controllato dai Carabinieri dopo essere stato notato in atteggiamento sospetto mentre sostava all’interno dei giardini di via Odescalchi a Bracciano, è stato denunciato in stato di libertà perché trovato in possesso di un modesto quantitativo di dosi pronte per essere spacciate nonché un bilancino di precisione presso la sua abitazione.

Terremoto, Valeriani: “Sostegno diretto con esenzione costi TPL”

“Con l’esenzione del titolo di viaggio per i trasporti pubblici a tutti i residenti nei Comuni di Amatrice, Accumoli e Cittareale vogliamo continuare a sostenere i cittadini vittime del recente terremoto. Un segnale di vicinanza condiviso unanimemente e che potrà essere esteso grazie alla collaborazione avviata con Marche e Abruzzo. La Regione non lascerà sole le comunità colpite dal sisma”.

Lo dichiara Massimiliano Valeriani, capogruppo regionale del PD.

Intervista a Fabio Conti, allenatore del “Setterosa”, medaglia d’argento ai Giochi Olimpici Rio 2016

Finiti i Giochi Olimpici si fanno i bilanci. L’Italia si conferma al nono posto del medagliere con 8 medaglie d’oro, 12 di argento e 8 di bronzo. Tra queste 28 medaglie ce n’è una che pesa un po’ di più delle altre: è l’argento conquistato dalla squadra di pallanuoto femminile del 7 Rosa allenate da Fabio Conti che fa vivere, a Bracciano, il sogno olimpico.

Fabio Conti dopo aver vinto diversi titoli nazionali giovanili nei 100 e 200, dall’età di 20 anni si è dedicato prevalentemente alla pallanuoto approdando a Bracciano.

Nel 1994 ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando, nell’ordine, i Castelli Romani in serie A femminile, le giovanili maschili e la squadra femminile dello Sporting Bracciano.

Con quest’ultima, creando di fatto la pallanuoto a Bracciano, è arrivato dalla serie C alla serie A1 e, dal 2006, ha cambiato denominazione sociale in Roma Pallanuoto, con cui ha conquistato due Coppe Len raggiungendo to due volte le semifinali scudetto.

Responsabile tecnico delle Nazionali giovanili di pallanuoto femminile dal 23 dicembre 2008, ha ottenuto l’argento agli Europei di Napoli 2009, il quinto posto ai Mondiali di Khanty-Mansiysk nel 2009, il quarto posto agli Europei di Dneprodzerzhinsk 2010 e il settimo posto con la Selezione che ha partecipato alle Universiadi di Belgrado nel 2009.

Dal novembre 2010 è responsabile tecnico del “Setterosa” che ha guidato alla conquista della medaglia d’argento nella Super Final World League 2011, a Tianjin, e al quarto posto ai Mondiali di Shanghai 2011.

Grande impresa è stata la conquista del primo posto ai campionati europei di Eindhoven 2012 che ha riportato la Nazionale sul tetto d’Europa dopo nove anni. Poi” Setterosa” è settimo alle Olimpiadi di Londra 2012. Nel 2015 guida il “Setterosa” alla conquista di uno storico bronzo durante la XVI edizione dei Campionati mondiali di Nuoto tenutisi in Russia nella città di Kazan,  riportando dopo dodici anni l’Italia sul podio.

Dal 2015 Conti decide di aderire al progetto dell’università LUISS guidando la sua squadra di nuoto.

Il 22 gennaio 2016 il “Setterosa” conquista il terzo posto ai campionati europei di Belgrado.

Il 17 agosto 2016 porta il “Setterosa” in finale alle Olimpiadi di Rio de Janeiro battendo la Russia per 12-9. Due giorni dopo il “Setterosa”  perde la finale olimpica con gli Stati Uniti 12-5 e vince la medaglia d’argento.

A Bracciano giunge una medaglia olimpica, l’Argento pesantissimo e storico del CT del “Setterosa” di Mister Fabio Conti!

Fabio Conti ha cosi festeggiato al meglio la sua 200esima panchina, conquistando un podio che nella pallanuoto mancava da 12 anni e portando con sé sul podio anche la cittadina di Bracciano.

Una favola a lieto fine che è iniziata proprio sulla sponda del lago.

Abbiamo incontrato il tecnico d’argento e gli abbiamo chiesto di raccontarci le sue emozioni olimpiche.

Una carriera iniziata nella nostra Bracciano, come gestore e allenatore della  piscina Athena Sporting Club: avrebbe mai pensato di arrivare dov’è ora?

Io ho iniziato come atleta di nuoto e pallanuoto, ho fatto per tanti anni gare a livello assoluto nazionale di nuoto. Terminata la carriera di nuoto sono tornato alla mia prima attività, cioè la pallanuoto, e dopo diversi anni nella pallanuoto da giocatore mi è stato proposto, nel 96, di allenare una squadra femminile che si chiamava “Castelli Romani”. In quella stagione facemmo un campionato già  di serie “A”. Da li sono 20 anni che consecutivamente ho allenato la pallanuoto femminile a questi livelli. Dopo quella stagione in serie “A” ho avuto l’opportunità di ristrutturare e aprire quello che oggi si chiama Athena Club. Insieme al mio socio storico di allora Federico Ferrari, abbiamo ristrutturato e riavviato l’impianto e le attività agonistiche dove Federico si è occupato per tanti anni del nuoto e io della pallanuoto. Con grande soddisfazione devo dire che oggi tanti dei ragazzi che ora lavorano in quella piscina sono i ragazzini di allora che allenavamo con passione e impegno, compreso il mio preparatore atletico della nazionale a Rio Simone Cotini che è di Bracciano e viene dalla mia vecchia scuola. Poi una volta aperto il Centro sportivo, mi sono occupato di rifondare le squadre di pallanuoto femminile. E’ stata una bella scalata perché abbiamo fatto tutta la trafila serie “C”, serie “B”, serie “A2”, serie “A1”, Coppa Europea, fino al 2008 quando mi è stato chiesto di entrare in Federazione.

Arriviamo a Rio 2016. È stata una qualificazione sofferta, avete lottato e volevate quella qualificazione.

Le qualifiche olimpiche di pallanuoto al femminile, sono molto diverse da quelle degli altri sport di squadra poiché è l’unica disciplina che ammette alle Olimpiadi solo otto squadre invece delle 12 delle altre discipline. Questo comporta che accedere alle Olimpiadi è sempre più complicato rispetto ad altre discipline. Quindi la qualificazione è  già di per se un risultato per la squadra. Nel torneo di qualificazione olimpica, ai quarti di finale, o vinci o torni a casa. Quella partita è definitiva. Noi siamo arrivati a quella partita dopo aver  vinto il nostro girone e battendoci contro la 4^ squadra del girone. I livelli mondiali della pallanuoto femminile sono molto equilibrati. Noi abbiamo incontrato il Canada, che è una squadra molto forte. Abbiamo vinto di un goal, anche se eravamo avanti di 3. È stata una partita molto tesa ma siamo riusciti a gestirla nel miglior modo: le ragazze sono state molto brave a concludere un incontro difficile.

Questa squadra è molto eterogenea, le ragazze hanno dai 20 ai 34 anni. Come si riesce a consolidare una squadra così affiatata e così unita?

Dopo le Olimpiadi di Londra abbiamo fatto un ricambio delle atlete, come avviene ogni 4 anni. A questa Olimpiade ci sono state ben 6 esordienti, con 7 che avevano partecipato a Londra. Io sono convinto che questi ricambi abbiano bisogno di tutti i quattro anni di preparazione, tanto che la mia grande soddisfazione nasce dal fatto che è stato un lavoro sempre in crescita costante, lungimirante. Anche la Federazione ha appoggiato questo tipo di progetto, nonostante nel 2013, ai mondiali di Barcellona, siamo andati fuori dai primi 8 posti, nel 2014 negli Europei di Budapest ci siamo classificati 4. Solo nell’ultimo biennio abbiamo iniziato a raccogliere i frutti del nostro lavoro: nel 2015 terzi ai mondiali, nel 2016 terzi agli europei, abbiamo centrato la qualifica olimpica al secondo posto, in finale con gli Stati Uniti ed abbiamo confermato la finale olimpica con gli Stati Uniti. Da allenatore, aldilà della soddisfazione delle medaglie, che pesano, c’è quella di sentire sotto le mani una costruzione, un percorso che va costantemente verso l’obiettivo  che ti sei programmato.

Ora ci sarà un altro ricambio generazionale?

Assolutamente sì. Già le più grandi avevano deciso di raggiungere l’obiettivo olimpico per chiudere la loro carriera. Non ci dimentichiamo che le ragazze fanno dei grandi sacrifici e rinunce nell’ambito personale. Quando arrivano all’età matura devono spostare a volte anche dei progetti familiari, ad esempio la nostra Capitana Tania Di Mario, ora trentasettenne, voleva fare un figlio già dopo Londra ma si è rituffata nel progetto olimpico spostando nuovamente di quattro anni il suo desiderio. Per gli atleti maschi è diverso, i ragazzi del “7 bello” sono quasi tutti papà. Il ricambio sarà di almeno di 5 o 6 atlete per far sì di arrivare a Tokio con una media di età di 25, 26 anni.

Ci sono già le prospettive della nuova squadra?

Io partirò nei prossimi giorni per andare in Olanda a vedere le finali del Campionato Europeo Junior classe ‘97, proprio perché da quella squadra usciranno fuori quelle che saranno le nuove atlete che serviranno per i rinnovi della nuova selezione della nazionale.

Arriviamo alla medaglia. Un’ emozione enorme, ma da allenatore l’emozione è diversa. Chi è al bordo vasca come la vive una vittoria?

È vero, ma questo non accade alle olimpiadi. Almeno la pallanuoto è uno di quegli sport dove tu, allenatore, puoi incidere, dove puoi metterci il tuo. Non è quell’allenatore che ti prepara e poi manda l’atleta a gareggiare, come nel caso del nuoto. L’allenatore degli sport di squadra entra nel vivo ed incide in prima persona, quindi l’emozione è proprio lo stare dentro con tutte le scarpe in questo tipo di sensazioni. Le Olimpiadi sono il sogno  di tutti gli atleti, tecnici, dirigenti, staff sanitari. Ho visto staff sanitari partecipare emotivamente  come se fossero essi stessi atleti, tanto che, nel villaggio olimpico,  tutti fanno sport, tutti corrono, anche i dirigenti, o chi magari non lo fa abitualmente a casa. In quei giorni questo spirito sportivo olimpico è un contagio per tutti. Tornando alla medaglia, il mio più grande sogno era di vivere una finale olimpica con più di 10 mila spettatori. Sapendo di avere comunque una medaglia al collo e battersi per l’oro è stata una sensazione fantastica.

C’è amarezza per l’oro?

Assolutamente no perché da quando arrivi a quel livello devi sapere quali sono i target.  Noi abbiamo fatto un miracolo sportivo e,  come dissi a caldo in un’intervista , nello sport i miracoli si costruiscono. Noi abbiamo messo dietro squadre molto più organizzate di noi sotto il profilo di condizione di allenamento, fisicità, centimetri, chilogrammi che nel nostro sport fanno davvero la differenza. Abbiamo superato Australia, Ungheria, Spagna,  Olanda,  che sono squadre veramente molto molto forti. Non c’è amarezza perché gli Stati Uniti ora sono l’obiettivo da raggiungere. Loro hanno un’organizzazione di allenamento e un metodo di reclutamento di atlete talmente più alto del nostro che devono essere il nostro prossimo step.

Che possiamo dire sulle ragazze?

Le ragazze sono eccezionali. Io dico sempre che chi fa questo tipo di attività sportive è di un altro livello. Sono ragazze che vanno oltre la norma, che riescono a far coincidere studio e sport. In Italia,  chi riesce a ottenere risultati sportivi importanti , dovrebbe essere premiato oltre alle medaglie conquistate sul campo. Un premio ai meriti sportivi perché noi abbiamo mille difficoltà e non siamo sostenuti da aiuti come accade in molti paesi esteri. Non abbiamo i college, ma lo sport in Italia si regge solo grazie all’associazionismo sportivo e alle attività private.

La pallanuoto non ha l’aiuto delle Forze Armate che spesso danno un lavoro a questi ragazzi che vivono allenandosi per portare i risultati con le nazionali. Le ragazze del “Setterosa” come altri atleti,  quindi vivono una vita di difficoltà e sacrifici dedicandosi allo sport e cercando di trovare una strada anche di vita per il futuro.

Infatti sono anni che cerchiamo di fare un progetto in proposito. Purtroppo per la pallanuoto è più difficile perché i numeri di squadra sono alti. La nazionale comprende 13 persone e l’investimento ovviamente è maggiore. Sarebbe un aiuto concreto per mantenere atlete di alto livello. Mi auguro che da questo risultato possano pensare ad un progetto in merito anche come premio per i sacrifici che le ragazze, come tanti altri atleti, hanno fatto per portare l’argento in Italia.

Gli allenamenti sono molto pesanti?

Loro come ho detto prima sono ragazze eccezionali: ogni giorno si allenano due ore e mezza la mattina, poi fanno l’allenamento in palestra e tornano in vasca per altre due ore la sera. Quindi, noi se siamo riusciti a fare questi risultati, come nel nuoto, è grazie all’impegno della federazione che dal 2009 ha fondato a Roma i nuovi centri federali come Ostia e Pietralata dove quanto mento abbiamo una casa. Devo dire che non è facile perché, se nel nuoto si possono spostare degli atleti come Paltrinieri e Detti in pianta stabile, nella pallanuoto è più complicato poiché le ragazze giocano ognuna nel loro club. Se ci fosse un club militare che accentrasse le migliori dando loro uno stipendio, come fanno gli Stati Uniti, raggiungeremmo quel gradino che forse oggi ci manca. In Italia purtroppo per fare sport ad alto livello bisogna fare sacrifici e salti mortali.

Non c’è la cultura sportiva in Italia, come la troviamo nelle altre nazioni.

In  Italia non c’è una cultura sportiva sotto tanti punti di vista. Soprattutto a scuola non viene infusa nei bambini né, soprattutto, nei genitori. Io sono molto critico verso il nostro ordinamento scolastico poiché ci sono dei crediti sportivi che vengono richiesti e poi spesso capita che i ragazzi debbano nascondere ai professori la loro attività agonistica che toglie tempo allo studio. Di questo me ne sono fatto carico durante una riunione al Coni per far cambiare questo status, ma c’è ancora molto da lavorare.

Quali sono i progetti dopo Rio?

Dopo un quarto d’ora di festeggiamenti a Rio, la mia testa inevitabilmente era andata già sulla strada per Tokio 2020. Ogni quattro anni si ricomincia con un nuovo percorso sportivo, ci rimane la consapevolezza e l’esperienza. Inizia già da subito un quadriennio in cui  assemblare una squadra e renderla pronta per la nuova sfida olimpica.

Questa è la sua seconda Olimpiade: quali sono le differenze che ha trovato, a parte il risultato?

La differenza sta tutta nel respirare l’aria olimpica. Per questa olimpiade ci siamo preparati ad affrontare delle difficoltà ambientali che avevamo sottovalutato a Londra. Prima di partire per Rio abbiamo fatto l’ultimo collegiale simulando proprio ciò che sarebbe successo a Rio. Le ragazze hanno condiviso degli appartamenti e hanno avuto le difficoltà di spostamento per arrivare in piscina e agli allenamenti. L’Olimpiade è una manifestazione strana, non ci sono agevolazioni di albergo, trasporti perfettamente in orario e servizi. Gli atleti si trovano senza confort con distanze da coprire sia per andare a mangiare, sia per andare ad allenarsi. Ci vuole un grande spirito di adattamento che abbiamo preparato nei minimi dettagli affinché le ragazze crescessero insieme anche in questo. Penso che diventerà un format che userà la Federazione. Io e le ragazze ci abbiamo creduto e i risultati sono arrivati.

Le ragazze sono unite anche fuori dalla nazionale?

Questa è un’altra nostra difficoltà. Noi affrontiamo squadre che stanno per 3 anni insieme, le nostre ragazze fino a due mesi prima dell’Olimpiade si affrontano in acqua per le finali di campionato, giocando con i vari club. Per questo loro sono molto più brave rispetto alle altre atlete. In due soli mesi loro riescono a trovare un attaccamento ed una unione che rende questa squadra così combattiva. Abbiamo anche delle atlete che giocano durante l’anno all’estero ed ogni volta devono tornare in Italia per il raduno, e poi tornare al loro  campionato. Volevo davvero ringraziare le ragazze che hanno vissuto questo sogno con me. Sono fantastiche.

Cosa ha portato con sé di Bracciano in questa avventura?

 Io sono arrivato in questa Città vent’anni fa con un sogno: fondare squadre di pallanuoto e nuoto e  veder crescere i ragazzi. In parte questi sogni si sono realizzati perché raggiungere una medaglia olimpica è un grandissimo risultato, ma l’altro traguardo è vedere i ragazzi che venivano con i genitori ad imparare le prime bracciate in acqua e che oggi lavorano nello sport. Un’altra medaglia che vorrei raggiungere è che in questo territorio si fondessero le forze tra i Comuni del Lago per far si che vengano fuori attività sportive almeno in questo campo che possano dare continuità del lavoro fatto in passato.

Le attuali  strutture sportive le sembrano efficienti?

Le strutture ci sono e sono molto belle. Ad Anguillara c’è una piscina di 33 metri per 25 con il pontone per far le gare di nuoto e le gare internazionali di pallanuoto. Quella piscina, mondiali di Roma 2009, ha ospitato la partita tra Italia e Stati Uniti femminile. Io ero presente ed ero felicissimo di pensare che, vicino casa, ci fosse un impianto così importante. Io sono a disposizione assoluta per mettere tutto il mio tempo, tutta la mia esperienza di gestore, allenatore e responsabile di impianti e far sì che, in questa area, venga fuori un’attività di un certo livello nelle  attività natatorie. Sicuramente ciò farebbe del bene all’indotto che ruota intorno a tali attività e che è presente nei paesi del Lago.

Il suo cuore si può dire che è qui?

Qui ho il mio cuore perché, aldilà della mia prima esperienza, far nascere un’attività qui dal più basso livello e portarla ai livelli internazionali è stata una delle mie più grandi soddisfazioni. Questo non è però solo una mia vittoria, ma anche delle persone e dei cittadini che hanno  riconosciuto questo percorso  e mi sono state vicine in questi anni. Ho ricevuto migliaia di messaggi da parte dei cittadini e del Sindaco  Tondinelli e  di chi mi ha conosciuto facendomi crescere sportivamente i propri figli. Su questo bisogna investire per il futuro, siamo Paesi a ridosso di Roma, e fondere le sinergie può fare la differenza.

Federica D’Accolti

Manziana, al via progetto di riqualificazione della Solfatara

Mercoledì 28 settembre, presso la Solfatara di Manziana (area mineraria ex Motosi), l’Università Agraria di Manziana – con il contributo del Bic Lazio e dell’OSMOS Transversal Planning – ha presentato il piano di riqualificazione dell’area e avviato una discussione sui passi che intende compiere.

Fino agli anni Ottanta, prima del suo abbandono, la Solfatara di Manziana è stata utilizzata per la produzione di zolfo. Successivamente, la gestione del sito contaminato è ritornata nelle mani dell’Università Agraria, che gestisce anche l’adiacente Bosco “Macchia Grande”. Nel 2015 il sito è stato decontaminato grazie al contributo del programma LIFE dell’Unione Europea, e in modo particolare sono stati rimossi i materiali tossici e la copertura degli ex depositi. Inoltre, i fondi LIFE supplementari sono stati investiti per la ristrutturazione e la rimessa in uso di uno degli ex edifici industriali. Grazie al progetto TURAS – finanziato dall’UE e arrivato a Manziana grazie al Bic Lazio – e con il supporto di OSMOS Transversal Planning, il 17 e 18 marzo del 2016 si è tenuto un workshop sul futuro del sito, che ha coinvolto un gruppo trasversale di soggetti in rappresentanza di diverse competenze e gruppi di interesse. Dal workshop sono emerse tre linee di sviluppo del sito tra loro complementari, che sono “porta d’accesso”, “energie rinnovabili” e “innovazione in agricoltura”.

“Porta d’accesso”, ovvero predisporre il sito a diventare un anello di congiunzione tra il centro abitato e li Bosco, così come un punto d’ingresso per i visitatori esterni. È un punto di transizione al confine tra il centro abitato e l’ambiente rurale.

“Energie rinnovabili”, cioè rendere autonomo il sito dal punto di vista energetico attraverso la realizzazione di un piccolo impianto di biomasse da legno cippato proveniente dal Bosco di Manziana e dai boschi limitrofi, e inoltre potrebbe diventare un punto di raccolta della legna destinata ad uno civico per la comunità locale.

“Innovazione in agricoltura”, ossia trasformare il sito in un luogo fisico di sperimentazione e di innovazione in agricoltura nella zona di Manziana.

Nonostante il tutto si sia svolto di mercoledì pomeriggio in orario di lavoro, l’incontro ha ottenuto una elevata presenza di cittadini, i quali hanno così avuto modo di confrontarsi direttamente, tra gli altri, con il presidente dell’Università Agraria Alessio Telloni e con il responsabile creativo del Bic Lazio di Bracciano Luca Polizzano.

Terremoto, trasporti gratis per cittadini zone colpite

La commissione Mobilità del Consiglio regionale, presieduta da Enrico Panunzi, ha dato parere favorevole all’unanimità alla delibera di Giunta che garantisce trasporti pubblici gratuiti a tutti i residenti nei Comuni di Accumuli, Amatrice e Cittareale. L’esenzione, garantita nelle zone colpite dal recente terremoto, non prevede requisiti legati al reddito e vale per tutti gli abbonamenti richiesti fino al 31 dicembre 2016.

“Stiamo lavorando insieme a Marche e Abruzzo – ha aggiunto l’assessore Michele Civita – per permettere ai cittadini della zona di usare anche i mezzi pubblici di queste regioni, visto che molti di loro lavorano o studiano lì. Ovviamente noi faremo lo stesso”.

Adesso il provvedimento torna in Giunta per l’approvazione definitiva.

Rifiuti, Ribera (PD): “Approvata proposta PD su controlli, ora si passi ad azioni concrete”

Nella seduta di ieri del Consiglio del Municipio Roma XV l’aula ha espresso parere favorevole alla proposta di risoluzione presentata dal Gruppo del Partito Democratico.

“Tale proposta impegna il Presidente ad attivarsi presso Ama S.p.A. e l’Amministrazione Capitolina per riprogrammare gli interventi e i controlli da parte degli agenti accertatori della municipalizzata come già avvenuto in passato, oltre ad incrementarne il numero e la presenza sul territorio.
Nella proposta, inoltre, si richiede di proseguire il percorso avviato nell’ambito del Tavolo di Osservazione sulla Sicurezza con la Prefettura ed Ama S.p.A. per la messa a disposizione di ulteriori controlli attraverso l’ausilio di telecamere in punti sensibili del territorio.
Siamo soddisfatti che la maggioranza concordi sull’importanza di tali iniziative ma ora chiediamo che si passi alle azioni concrete; il nostro territorio nei mesi precedenti ha intrapreso un percorso rivoluzionario introducendo in diverse zone il nuovo sistema di Raccolta Differenziata Porta a Porta e, nonostante in questi primi mesi siano state interrotte tutte quelle iniziative di comunicazione e sensibilizzazione su questo tema, auspichiamo che, oltre alla ripresa di queste ultime, contestualmente si provveda ad attivare anche i fondamentali interventi di controllo oggetto del testo approvato oggi da tutta l’aula consiliare.
Nelle prossime settimane stimoleremo la maggioranza chiedendo conto in Commissione Ambiente della programmazione sulle attività che verranno messe in campo”.
Così il Consigliere PD del XV Municipio Marcello Ribera.

Anguillara, Bianchini (PD): “Tolto servizio essenziale ai cittadini”

“Apprendo in questi giorni che su disposizione del nuovo Segretario comunale, i cittadini che dovranno affrancare un terreno gravato da usi civici o altri rogiti nei confronti del Comune, non potranno più avvalersi della figura del Segretario Comunale ma attraverso un Notaio. Questo comporterà un esborso economico, continua Bianchini, notevolmente superiore  rispetto a quanto fatto con la gestione dei precedenti Segretari ,che oltre ad essere garanti degli Atti amministrativi, sono anche al servizio dei cittadini.

Nella precedente amministrazione sono stati rogitati centinaia di Atti senza che si ponesse il problema, ma ora si toglie un servizio che il Comune garantiva in favore dei cittadini contenendo cosi i costi che come tutti sappiamo non sono irrisori. Ricordo che nel corso degli anni abbiamo portato il costo della Perizia demaniale da 1600 a 1000 euro.

Presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione consigliare per verificare se quanto appreso corrisponde al vero.

Se confermata, la cosa è sconcertante e di una miopia assurda nella gestione della macchina amministrativa e a totale discapito delle centinaia di cittadini che dovranno stipulare nei prossimi anni.”

Così in una nota il Capogruppo PD al Comune di Anguillara Silvio Bianchini.

Ladispoli, mensa scolastica: il Comune informa

L’Amministrazione comunale ricorda ai circa 1900 cittadini che hanno ricevuto la lettera di accertamento relativa ai pagamenti della retta della mensa scolastica che possono inviare tutta la documentazione alle seguenti mail:

mariagiovanna.fantozzi@comune.ladispoli.rm.gov.it

carmela.capasso@comune.ladispoli.rm.gov.it

L’Ufficio pubblica istruzione provvederà a rispondere tempestivamente. Si ricorda inoltre che i numeri telefonici da contattare sono 06.99231405 e 06.99231228.

Intanto il sindaco Paliotta è tornato a ribadire che “nessun cittadino sarà costretto a pagare due volte i bollettini inerenti gli accertamenti sulla retta delle mensa scolastica se è in regola con i versamenti. Ci sono stati dei disguidi causati dalla mole di lavoro che pesa sugli uffici comunali a causa dell’evasione fiscale della tassa”.

Cerveteri e Ladispoli il 9 ottobre in Marcia per la Pace

Cerveteri e Ladispoli unite per la pace. Domenica 9 ottobre, su iniziativa dell’associazione di escursionismo NonSoloTrek e con il patrocinio dei Comuni di Cerveteri e Ladispoli, sarà messo a disposizione un pullman per accompagnare tutti i cittadini delle due città che vorrebbero partecipare alla ormai tradizionale Marcia della Pace Perugia-Assisi. Un’esperienza molto intensa e divertente che coinvolge migliaia di persone e, quest’anno, vedrà la partecipazione di più di duecento Enti locali provenienti da ogni angolo d’Italia.

La partenza sarà da Cerveteri, Piazza Aldo Moro, alle ore 7 di domenica 9 ottobre, mentre da Ladispoli si partirà dal parcheggio di Via Settevene Palo intorno alle 7:20. Il ritorno è previsto in serata. La prenotazione è obbligatoria: si prega di contattare I’associazione NonSoloTrek quanto prima, al numero 335.54.81.800. Ai partecipanti è richiesta unicamente la quota necessaria a coprire le spese di viaggio.

La prima Marcia della Pace è stata percorsa in Italia nel 1961. Lo spirito e le motivazioni non sono cambiate, ma il concetto della Pace si è arricchito di tante sfumature: Pace è anche Diritti, Solidarietà, Lotta alla miseria, al terrorismo e alla violenza in ogni sua forma.

La Perugia-Assisi è molto di più di una Marcia. È un ricco intreccio di progetti, programmi, iniziative, marce, riunioni, dibattiti, conferenze e manifestazioni.

Secondo il Comitato Promotore partecipare alla Perugia-Assisi è un’occasione per:

· dare voce alla domanda di pace e giustizia di tanti popoli e persone;

· promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della solidarietà e della democrazia sollecitando un cambiamento delle priorità della politica e dell’uso delle risorse;

· scoprire il senso e la voglia di “camminare insieme” come condizione umana di vita, per una crescita reciproca;

· fare una bella esperienza comunitaria alla riscoperta del valore della pace e della fraternità;

· dare libera espressione alle proprie idee di pace e di giustizia;

· fare una grande esperienza di cittadinanza attiva, di partecipazione civile, di crescita personale da inserire nel percorso formativo di ogni studente;

· riflettere sul contributo che ciascuno può dare nella vita quotidiana alla costruzione di un mondo più giusto e solidale.

 

Tolfa, annullata la Granfondo

L’Asd VeloSabino, società organizzatrice della Granfondo Città di Tolfa in programma per domenica 2 ottobre, comunica con grande dispiacere e disappunto che questa edizione della gara sarà annullata in quanto non sono stati rilasciati tutti i permessi necessari al fine di poter organizzare l’evento nella massima sicurezza.

La società organizzatrice intende chiedere scusa a tutti coloro che si erano iscritti alla corsa; coloro che avevano già pagato possono chiedere il rimborso della quota inviando un’e-mail a presidente@velosabino.it inserendo il proprio iban e tutti i propri dati personali.

L’Asd VeloSabino è rammaricata in quanto avevano aderito entusiasticamente all’evento un gran numero di persone, ma purtroppo a causa di questi problemi non sarà possibile svolgere la gara.