8 Dicembre, 2025
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Blog Pagina 17

Alla biblioteca Zucconi , un omaggio a Claudia Cardinale

Venerdì 21 novembre si è tenuta alla biblioteca Zucconi una giornata in omaggio di Claudia Cardinale con tanto di mostra fotografica visibile già dai giorni precedenti, nel pomeriggio è stato proiettato il film “La ragazza con la valigia “ della regia di Valerio Zurlini uscito nel 1961, ad introdurre il film c’era Stefano Maffei, figlio di Mario Maffei all’epoca aiuto regista che lavorò anche con registi del canone di Monicelli, che lo chiamò per diversi film prima e dopo la guerra.

Mario Maffei nasce a Viareggio nel 1918 da famiglia numerosa , collabora con Monicelli che amava molto la citta di Viareggio, Mario Maffei già all’età di diciannove anni girò un film con lui ,per poi girare ben nove film. Cominciata la guerra va sul fronte come cineoperatore e fotografo di guerra, tornato a Viareggio si unisce col fratello ad un gruppo di resistenti guidati dallo scrittore Mario Tobino.

Con la liberazione di Bologna torna a casa per poi riiniziare con il cinema con Piero Nelli nella “pattuglia sperduta” fino a rincontrarsi con Monicelli ma lavora anche con altri registi tra cui Zurlini nella “Ragazza con la valigia” che vede protagonista  una giovane, ingenua e bellissima  Claudia Cardinale che interpreta una ragazza madre che cerca di sbarcare il lunario facendo la ballerina e dopo essere stata sedotta e abbandonata da un bel dongiovanni rampollo dell’alta società ,rapisce i sensi di un giovane sedicenne fratello del malfattore, il giovane nella sua ricchezza fatta anche di cavalleria e di buone maniere si contrappone alla superficialità ed ai modi sgarbati degli uomini che lei incontrerà nel suo cammino standole sempre accanto e prendendo anche le botte .

Claudia Cardinale spentasi il 23 settembre del 2025 è stata un attrice di spicco del panorama cinematografico italiano degli anni sessanta, considerata la donna più bella del mondo ai tempi la sua bellezza fu sfruttata da molti cineasti, raggiunse un discreto livello di notorietà al pari della Loren e della Lollobrigida incarnando però un nuovo modello femminile più indipendente ed emancipato.

Ilaria Morodei

NON UNA DI MENO

In occasione della settimana contro la violenza di genere 2025, l’Associazione Scuola Orchestra di Anguillara S., domenica 23 novembre alle 18,00 ha promosso un incontro sul tema, presso i locali della Biblioteca “Angela Zucconi” di Anguillara”,

La presidente dell’associazione, Annarosa Sprocati ha introdotto la serata ricordando l’importanza di tenere sempre viva l’attenzione sul problema della violenza di genere che non accenna ad essere sradicato. Come un filo rosso, L’Associazione, ormai da tre anni, testimonia la propria presenza attraverso la scelta di un percorso di sensibilizzazione che si avvale della musica per sottolineare la tematica.

Quest’anno, partendo dalla scelta di alcuni brani tratti da classici letterari, si è evidenziato quanto pervicace e lontano nel tempo, possa rinvenirsi l’eco di una ruolizzazione dei generi che ha spesso condotto a degenerazioni violente. Dal mito di Persefone rapita da ADE a quello di Dafne, trasformata in alloro per sfuggire alle brame di Apollo. Dalla morte violenta per mano del marito, di Francesca da Rimini, descritta da Dante nel canto V dell’inferno, alla cruda descrizione di uno stupro descritto da Giovanni Verga nell’opera ‘Tentazione’, pubblicato nel 1884.

Una violenza che ha radici profonde e che permea una cultura e una mentalità difficile da scardinare. Eppure, nella seconda parte della serata, le letture proposte sono state riprese dal testo del sociologo Manolo Farci “Quel che resta degli uomini”, che ha rappresentato come, nel faticoso percorso del giusto riconoscimento del femminile declinato a 360 gradi, nella società attuale stia diventando un problema anche la ‘decostruzione’ del maschile.

A quanto scrive Farci, la liberazione dai ruoli tradizioni, non ha reso l’uomo piu’ libero ma ha lasciato, spesso, un vuoto dove dilaga il rancore e il vittimismo.

In questo quadro poco rassicurante, la ‘nota’ positiva è stata proprio la musica che ci ha accompagnato veicolando emozioni positive senza alcun pregiudizio di genere.

 

Monica Sala

Progetto del Centro “Marco Vannini” assegnatario di un finanziamento regionale

Riceviamo e pubblichiamo

Il progetto del Centro “Marco Vannini” per il contrasto degli abusi e dei maltrattamenti sui minori, presentato dal Distretto socio-sanitario RM 4.1, di cui Civitavecchia è Comune capofila, in partenariato con il Distretto RM 4.2 guidato dal Comune di Cerveteri, è risultato assegnatario di un finanziamento regionale pari a € 209.999,00 nell’ambito dell’Avviso pubblico per la prosecuzione e l’ampliamento della Rete dei Centri regionali per il contrasto degli abusi e dei maltrattamenti ai minori del Lazio.

Il progetto, che ha ottenuto un punteggio di 88,5, si colloca tra i più alti dell’intera graduatoria e consentirà di rafforzare in modo significativo le attività del Centro, potenziando i servizi di prevenzione, ascolto, protezione e presa in carico multidisciplinare dei minori vittime di abuso e delle loro famiglie.

Si tratta di un risultato rilevante per tutto il territorio distrettuale, che conferma l’impegno dell’amministrazione comunale e dei servizi sociali nella tutela delle persone più fragili.

L’assessora ai Servizi Sociali Antonella Maucioni sottolinea che «questo finanziamento rappresenta un riconoscimento importante del lavoro svolto dal Distretto e del valore del progetto presentato; il Centro Marco Vannini è un presidio essenziale per la tutela dei minori e per il supporto alle famiglie, e desidero ringraziare tutti i comuni dei distretti 4.1 e 4.2 oltre ovviamente agli uffici per la competenza e la dedizione con cui hanno seguito ogni fase della procedura, permettendoci di raggiungere questo risultato».

 

AL 10° CONGRESSO SIPaD PREMIATO LO STUDIO DEL SER.D DELLA ASL ROMA 4:
LA DBT-ST MIGLIORA MINDFULNESS E REGOLAZIONE EMOTIVA NEI PAZIENTI CON DIPENDENZE

Riceviamo e pubblichiamo

Il 19 novembre 2025, in occasione del 10° Congresso Nazionale della Società Italiana Patologie da Dipendenza (SIPaD), uno dei più importanti eventi italiani dedicati all’approfondimento clinico e scientifico sulle dipendenze, l’equipe del Ser.D di Civitavecchia  della ASL Roma 4 ha ricevuto un importante riconoscimento. Lo studio “Efficacia della DBT-ST su abilità di mindfulness e regolazione emotiva nei DUS” è stato infatti premiato per il suo contributo scientifico all’interno del congresso.
La ricerca, presentata dal dottor Robert Brumarescu insieme alle dottoresse Anna Rita Mattera, Gaia Guglielmino e Rita Vaiano, ha coinvolto sei pazienti in trattamento presso il Ser.D di Civitavecchia, tutti in astensione da almeno quattro mesi.
«Il nostro è uno studio pilota – ha spiegato il dottor Brumarescu – che esplora l’impatto del trattamento di gruppo basato sulla Terapia Comportamentale Dialettica (DBT-Skills Training) sull’equilibrio emotivo dei pazienti con disturbo da uso di sostanze. Le evidenze internazionali indicano già l’efficacia della DBT-ST nel ridurre i comportamenti di dipendenza e migliorare regolazione emotiva e abilità interpersonali. I nostri risultati confermano pienamente questo orientamento».
I partecipanti hanno seguito un programma di 24 settimane articolato in quattro moduli, con valutazioni pre e post trattamento attraverso i questionari FFMQ (abilità mindfulness) e DERS (difficoltà nella regolazione emotiva).
Dalle analisi è emerso un miglioramento significativo delle competenze emotive: in particolare, si è osservato un forte incremento nella capacità di non giudicare pensieri ed emozioni — una dimensione chiave per la stabilità emotiva — e una riduzione delle difficoltà nella regolazione emotiva, indice di una più efficace gestione delle emozioni dopo il percorso.
«Questi dati – ha concluso lo specialista – confermano l’efficacia del training DBT-ST nell’aumentare la consapevolezza mindfulness e nel ridurre la disregolazione emotiva nei soggetti con DUS. Il riconoscimento ricevuto al Congresso SIPaD valorizza ulteriormente questo metodo, evidenziandone la solidità scientifica e la sostenibilità all’interno dei servizi pubblici».

ROMA: SPACCIO DI DROGA SUL LAGO DI BRACCIANO, 6 AGLI ARRESTI DOMICILIARI

Riceviamo e pubblichiamo

I Carabinieri della Compagnia di Bracciano, insieme ai colleghi della Stazione di Pozzallo (Ragusa), hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Civitavecchia a a carico di sei persone, indagate a vario titolo di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, ad Anguillara Sabazia.

Il provvedimento cautelare segue a un’attività sviluppatasi a partire da marzo 2024 e conclusasi a settembre dello stesso anno, mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione che hanno consentito ai carabinieri di documentare centinaia di episodi di spaccio.

In particolare, nel corso delle investigazioni, sono stati sequestrati oltre 160 grammi di cocaina e circa 100 grammi di hashish, arrestando un 38enne italiano e segnalando 6 acquirenti. Tre persone sono state arrestate e poste ai domiciliari con braccialetto elettronico, un uomo sottoposto all’obbligo di dimora, uno al divieto di dimora e una persona all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

(Sil/Adnkronos)

UN DECENNIO BRACCIANESE

Riceviamo e pubblichiamo

Nel nostro “bel paesino” che custodisce una storia secolare vorrei raccontare un decennio che viene caratterizzato come il periodo che ha visto crescere una generazione dalle elementari fino alla maggiore età.

Erano gli anni 90… gli anni belli come dicono in tanti… ma per quella gioventù erano solo e
unicamente i loro anni.

Ecco.. la gioventù braccianese, eravamo noi… noi che le prime “notti magiche” le abbiamo vissute con il mondiale in casa quell’Italia 90 che nessuno si toglierà mai dalla testa con un paese imbandierato ovunque e con le bancarelle piene di “Ciao” la mascotte del torneo “sotto il cielo di un estate italiana”( cit. canzone del duo Bennato e Nannini che negli anni è stata riprodotta ovunque anche nel torneo tra scapoli e ammogliati).

Noi che facevamo scorrere la nostra “vita” tra i banchi di scuola, i giardini pubblici
con partite infinite di calcio e basket le lunghe chiacchierate sui muretti della
piazza del Comune le passeggiate in Via Principe di Napoli o il viale della
sentinella con un look che vedeva in auge i Levi’s 501, il bomber il Barbour, i
Dr Marteens le Nike, la tuta dell’Adidas, con le bande bianche ai lati della
casacca e dei pantaloni.

Le chiacchierate adolescenziali svariavano su tantissimi temi a partire dalla
che fungeva da trait-d’union tra tutte queste sub-culture: gli 883 (tornati in
auge con la serie tv), l’album Nord Sud Ovest Est, ma soprattutto la
canzone “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno” ha fatto saltare tutte le radio del
momento. Le loro canzoni sono state cantate da generazioni intere da Sei un
mito a Come Mai a nessun rimpianto, nessun rimorso. E Gli anni..
Nel palcoscenico internazionale si parlava di Freddie Mercury e una
trentina di brani dei Queen, i Nirvana ma anche Food Fighters, Soundgarden, il punk-rock: dagli Off-Springs, ai Blink 182, passando per i Greenday, inoltre tutte le ballate più celebri da quelle degli U2 e degli Aerosmith (I Don’t Want to Miss a Thing in primis) ad Always di Bon Jovi, November Rain dei Guns & Roses. Tra le colonne sonore, My heart will go on di Celine Dion e Iris dei GooGoo Dolls . Infine, gli Oasis e purtroppo Candle in the Wind di Elton John dedicata alla principessa del Popolo.

Tra i cantanti nostrani venivano citati Ligabue (e tutti gli urli contro il cielo), Vasco Rossi (sempre senza parole), Ramazzotti (con l’aurora fino allo sfinimento) Marco Masini (e la paura d’amare) Raf (ed il battito animale), il nascente Jovanotti con L’ombelico del mondo, e gli Articolo 31 (i funqi-tarri), troppo divertenti. E poi i cantanti Sanremesi come Laura Pausini (e Marco che ancora non è tornato, e deve ringraziarlo perché c’è diventata ricca), la “Forza della Vita” di Vallesi, “Brutta” di Canino, i “fiumi di parole” dei Jalisse, la “Terra dei Cachi” (Italia si Italia no) di Elio e le Storie Tese, Grignani (col falco senza catene) e tanti altri, tra matricole meteore. E poi l’Ever Green Cristina D’Avena che con tutte le sue canzoni da “Cartone animati” ancora riempie le piazze (di bambini cresciuti con il piacere di riascoltare le sigle della loro infanzia).

Infine non si può non rimembrare i Backstreet Boys e le Spice Girl, che sono stati imitati dal 90% dei gruppi di quella generazione, o per modo di vestirsi, o per un
semplice taglio di capelli o per emulare magari vicino al muretto una loro canzone (le Spice de noattri … ripreso dal el casolar de noattri cit. il ciclone).

Tra una passeggiata ed un’altra ancora si andava al cinema al nostro multisala “Virgilio” che purtroppo ora è chiuso ma che ha accompagnato generazioni con colossal come Titanic, City Of Angels, Independence Day, Armageddon, il Corvo, Matrix e Braveheart, oppure i nostri il Ciclone e Fuochi d’Artificio dell’emergente Pieraccioni, La Vita è Bella dell’Oscar Benigni, Il Postino di Troisi, Mediterraneo con Abatantuono e tanti altri, poi
non si possono non citare i classici Disney, ed i Cinepanettoni con tutte le “Vacanze di Natale” di ogni anno e di ogni luogo.

Finito il tempo in compagnia, si tornava a casa, dove comunque la tv italiana con l’avvento di Mediaset proponeva un palinsesto invidiabile con programmi tipo Non è la Rai il Karaoke di Fiorello, Sarabanda, Stranamore, Giochi senza frontiere e il Festivalbar che ha riempito
per anni le “sere d’estate”. Poi arrivano le serie tv, Beverly Hills 90210, Merlose Place, X-Files; Willy il Principe di Bel Air, Bayside School.

Infine i Manga Giapponesi, Ken Shiro, I Cavalieri dello Zodiaco (grandissimo
cartone), Saylor Moon, Dragon Ball, Holly e Benji, L’uomo Tigre, Piccoli Problemi
di Cuore, i Puffi, Jeeg Robot, i 5 Samurai, Mila e Shiro e tanti altri.

Oppure si giocava con i videogiochi, nascono le console Sega Master System, Sega Mega Drive, Nintendo, Game Boy, Amiga 500 – 600, dotate di giochi al livello di Sonic, Super Mario, Sensible Soccer, Tetris e tanti altri… giochi che hanno riempito pomeriggi di amici con sfide infinite.

Qualcuno penserà che questo sia un racconto nostalgico, ma non è cosi, l’auspicio è di far provare una piccola emozione a chi lo leggerà magari con un piccolo sorriso, ricordando o scrivendo a qualche amico “ti ricordi”.

E per concludere a proposito di nostalgia, con tutto il rispetto per “Olly” fresco vincitore dell’ultima edizione del Festival di San Remo con la sua “balorda nostalgia”, il nostro unico e vero Holly è il Capitano della New Team e della Nazionale Nipponica, che con i suoi gesti ci ha tenuto incollati per ore davanti ai teleschermi.

Giacomo MONDINI

Incontro pubblico contro tutte le violenze a Roma

Riceviamo e pubblichiamo

–In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione Co.Tu.Le.Vi. – Contro Tutte Le Violenze organizza, il 25 novembre, un incontro pubblico dedicato alla prevenzione, al sostegno alle vittime e alla diffusione di una cultura della non violenza.

L’evento vedrà un ruolo centrale dell’Avv. Romina Lanza, Responsabile dello Sportello Antiviolenza “Diana” della Co.Tu.Le.Vi. di Roma, impegnata da anni nella tutela delle vittime e nella costruzione di una rete di protezione territoriale.
Accanto a lei interverranno l’Avv. Bartolomeo Giordano, Responsabile dell’Area Penale dello Sportello Antiviolenza, e l’Avv. Ylli Pace, Responsabile del Progetto Scuola, entrambi protagonisti delle attività di prevenzione e formazione rivolte a studenti, docenti e famiglie.

L’iniziativa sarà arricchita dalla presenza della Presidente Aurora Ranno, che seguirà i lavori e si collegherà con l’evento parallelo organizzato dalla sede Co.Tu.Le.Vi. della Sicilia, in un momento di condivisione e coordinamento nazionale.

L’incontro riunirà istituzioni, professionisti, rappresentanti del mondo scolastico, associativo e della società civile, per approfondire i temi della tutela, della protezione e della sensibilizzazione, con particolare attenzione agli strumenti giuridici, psicologici e sociali a disposizione delle vittime.

Nel corso della giornata verranno presentate testimonianze, progetti di supporto e iniziative territoriali volte a prevenire e contrastare ogni forma di violenza fisica, psicologica ed economica.
L’obiettivo è promuovere un confronto costruttivo e operativo, capace di generare consapevolezza e interventi concreti.

L’evento rappresenta un’importante occasione per ribadire il ruolo essenziale della prevenzione, della formazione e della collaborazione tra enti pubblici, scuole, forze dell’ordine, professionisti e associazioni nella lotta quotidiana contro la violenza di genere.

Co.Tu.Le.Vi. rinnova il proprio impegno nel fornire assistenza legale, psicologica e sociale alle vittime, e nel costruire una rete di protezione attiva, accessibile e presente sul territorio.

 

convegno contro tutte le violenze

Il Silenzio è violenza. Ogni istante 25 novembre.

Riceviamo e pubblichiamo

Ogni anno, il 𝟐𝟓 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, ci si trova ad organizzare delle campagne per la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.  Ed il nostro Comune, coinvolge la comunità, adottando iniziative di sensibilizzazione verso l’ascolto, il rispetto, la protezione.

 “Il Silenzio è violenza”. E’ una modalità di protezione, un “muro” quando ci si sente troppo vulnerabili e si arriva a pensare che sia una strategia utile per ristabilire la tranquillità nei rapporti. Ma “Il Silenzio è violenza” anche quando, si osservano elementi di disagio e vulnerabilità, e si lascia che sia. Non si prova a scardinarlo prestando orecchio e spalla, proprio facendo leva sui segnali. Quando prevale il concetto del “sono cose private” per paura di possibili reazioni.

«Ogni istante 25 novembre»: è certamente uno slogan, ma è efficacemente, troppo spesso, la raffigurazione del quotidiano. E’ necessario parlare di violenza in generale e dei femminicidi in particolare, delle prospettive del porre in essere un’ipotesi operativa utile per una valida azione di prevenzione.

Lo faremo con il Dott. Giuseppe D’Amore, psicoanalista,  ed il Dott. Fabrizio Salamone, criminologo. Metteremo in discussione non solo l’atto violento, ma anche il contesto che lo ha generato e reso possibile, per individuare quello che viene chiamato il  “metodo della collaborazione convincente, una strada possibile da percorrere per la costruzione di una società fatta di individui liberati dalla presenza della violenza”. Un approccio non solo psicologico, ma anche sociologico, antropologico, neurologico, che prende in considerazione anche gli aspetti economici e politici.

Il Silenzio è violenza. Ogni istante 25 novembre.
Palazzo Comunale – Aula Consiliare
Sabato 29 novembre, ore 17.00

–> Installazione “Zapatos Rojos”
Le scarpe rosse sono un simbolo potente contro la violenza sulle donne, nate dal progetto artistico “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet nel 2009. L’installazione denunciava i femminicidi, utilizzando scarpe di un rosso sangue come simbolo delle vittime e della loro memoria. Simboleggiano la battaglia per i diritti delle donne e la denuncia del silenzio che circonda la violenza di genere.

Regionali 2025: vincono i governi uscenti, perde la partecipazione

 

Le Elezioni Regionali 2025 in Veneto, Campania e Puglia hanno confermato i governi uscenti: centrodestra in Veneto, centrosinistra in Campania e Puglia.  Tutto inutile? L’esercizio democratico del voto non è mai inutile anche se è evidente che in questa tornata elettorale solo una percentuale poco sopra il 40% continua a pensarla così.

E questo è, ancora una volta, il dato più allarmante, che ci deve far riflettere sui limiti di un messaggio politico che non arriva o arriva male. La percentuale dei votanti si è abbassata in tutte e tre le regioni; un calo superiore ai dieci punti in Campania, ai quattordici punti in Puglia e addirittura ai diciassette punti in Veneto. Una disaffezione al voto che continua ad aumentare nonostante gli appelli a non rinunciare mai a un diritto conquistato con il sacrificio d’intere generazioni.

Certamente più che sterili appelli, bisognerebbe lanciare esempi di buona politica, proporre programmi realizzabili, presentare progetti credibili, che possano far tornare ai cittadini il gusto di scegliere da chi farsi governare, il piacere di contribuire alla realizzazione dei propri ideali, attraverso l’affermazione della propria parte politica, semplicemente con la formidabile e pacifica arma del voto.

E invece ancora una volta siamo qui, giustamente ad analizzare il perché di un voto, il significato di una vittoria, le ragioni di una sconfitta, le motivazioni che hanno portato i cittadini a scegliere un candidato piuttosto che un altro e una coalizione piuttosto che un’altra; analisi doverose perché questi risultati andranno a incidere sulla vita dei cittadini, contribuiranno alla qualità dei nostri servizi, saranno presi a esempio per altre consultazioni elettorali, mentre il 60% dei cittadini ha ritenuto di non partecipare e osserva distaccato pur sapendo che le scelte politiche decise dagli altri coinvolgeranno anche loro.

Tutto questo è molto triste, è tempo che quelli che contribuiscono al dibattito politico quotidiano si facciano carico di questa responsabilità che attraversa non soltanto il mondo della politica ma anche quello dell’informazione. È un impegno non più rimandabile perché se libertà è partecipazione, più si partecipa più si è liberi.

Lorenzo Avincola redattore de L’agone

Il mito del gatto e il latte: dalla fantasia alla realtà

Per decenni, l’immagine del gatto che beve latte da una ciotola ha popolato cartoni animati, illustrazioni e film. Da Tom & Jerry alle pubblicità del dopoguerra, il felino è stato dipinto come compagno inseparabile del piattino bianco. Una rappresentazione tanto diffusa da trasformarsi in verità culturale, tramandata di generazione in generazione.

La realtà, però, è molto diversa. Dopo lo svezzamento, i gatti perdono gran parte della capacità di digerire il lattosio: l’enzima lattasi diminuisce e il latte vaccino diventa un alimento problematico per i gatti (come per molti umani). Le conseguenze non sono banali: diarrea, dolori addominali, vomito e disidratazione. Ciò che appare come un gesto di cura può trasformarsi in fonte di malessere.

Eppure, molti gatti bevono il latte con piacere. Perché? La risposta sta nel gusto: il latte vaccino contiene grassi e zuccheri che attraggono il palato felino, stimolando la stessa curiosità che li porta ad assaggiare cibi non adatti. Non è un bisogno, ma un piacere sensoriale, che però si scontra con la fisiologia.

Il mito del gatto e del latte è dunque un esempio di come la cultura popolare possa deformare la realtà biologica. Oggi, la divulgazione ha il compito di correggere l’immaginario: il gatto non ha bisogno di latte, ma di acqua fresca e di un’alimentazione equilibrata. Restituire dignità alla verità significa proteggere la salute dei nostri animali, come anche la nostra, e smontare con eleganza un mito che appartiene più alla fantasia che alla vita quotidiana.

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Riccardo Agresti