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Roma, Festa del Cinema. La sala respira come un organismo collettivo quando Jafar Panahi entra, finalmente di persona, dopo anni di divieti, arresti e viaggi impossibili. Il suo primo red carpet fuori dall’Iran diventa un fotogramma storico: non solo un ritorno, ma una vittoria. Il premio alla carriera consegnato qui ha il sapore di un abbraccio tardivo.
Già alla fine degli anni ’60 si intravedeva la nascita di un nuovo sguardo cinematografico, con “Gaav” (1969), di Dariush Mehrjui, che cambia il corso del cinema iraniano, raccontando con una semplicità che sfiora il perturbante l’amore assoluto di un uomo per la sua mucca, unico suo bene, e il crollo emotivo che lo travolge quando l’animale muore.
Il cinema iraniano vive da decenni su un set in trincea, sospeso tra permessi negati, manoscritti sequestrati e un sistema che considera ogni storia potenzialmente sovversiva. È dentro questo spazio di costrizione che autori come Abbas Kiarostami hanno costruito un linguaggio cinematografico unico, essenziale, contemplativo, ricco di arte dell’allusione in cui la sottrazione diventa poesia. Allo stesso tempo, la messa in scena è palpabile, immersiva, si avverte sulla pelle come ne “Il tempo della ciliegia”, vincitore della Palma d’oro a Cannes, che fa sentire la polvere e l’aridità del deserto addosso.
Asghar Farhadi affronta la censura come un giudice invisibile che incombe su ogni dialogo. I suoi drammi morali – famiglie che si sfaldano, verità che mutano – raccontano un Paese dove la complessità umana deve fare i conti con rigide cornici politiche. Il non detto, nei suoi film, pesa quanto le parole.
Panahi ha scelto la via della disobbedienza filmata. Dalle case trasformate in set claustrofobici ai taxi che diventano studi mobili, il suo cinema nasce dall’impossibilità stessa di farlo. Quando lo Stato gli ha tolto la macchina da presa, lui ha filmato la sua impossibilità di filmare. Ogni suo film è una sfida diretta al silenzio imposto. “Un semplice incidente” (2025), vincitore della Palma d’oro al 78° Festival di Cannes, racconta di come la quotidianità possa diventare tragedia universale, trasformando un fatto minimo in un racconto di dolore collettivo.
C’è poi “Persepolis” (2007) di Marjane Satrapi, tratto da un adattamento della graphic novel: la particolare e divertente storia di una ragazza che cresce durante la rivoluzione iraniana, film candidato all’Oscar, è una storia travolgente sul trovare il proprio posto nel mondo.
In questo panorama arriva “The Things You Kill” (2025) di Alireza Khatami, con la sua costruzione narrativa che sorprende, affronta la perdita e le colpe sommerse. Il film restituisce una ricercatezza nelle inquadrature che apre porte (e finestre) a un’estetica carica di significato, metafora di una discesa, varco dopo varco, verso l’inconscio. Khatami indaga la connessione tra memoria, trauma e dinamiche del potere, ne filma riflessi, vuoti e ferite.
Il cinema iraniano continua così, tra ostacoli e ideali, a trasformare la pressione politica in materia poetica. La presenza di Panahi a Roma, l’eredità di Kiarostami, la tensione morale di Farhadi, le radici tracciate da Dariush Mehrjui, la sensibilità contemporanea di Marjane Satrapi e il coraggio visionario di Khatami raccontano una storia comune: quella di un’arte che resiste. Un cinema che non smette di parlare, anche quando gli chiedono di tacere.
Si è conclusa ieri mattina al Centro Congressi Auditorium della Tecnica l’ultima tappa dell’edizione 2025 di Innovation Days, il roadshow del Sole 24 Ore realizzato in collaborazione con Confindustria, che ha riunito imprese, istituzioni ed esperti per analizzare le strategie con cui il Lazio sta affrontando le sfide della transizione digitale ed energetica.
La giornata ha confermato come l’innovazione sia oggi uno dei motori principali della competitività: secondo il Centro Studi Confindustria – CSC Advisory, raddoppiare la capacità innovativa di un sistema produttivo comporterebbe un incremento dell’export pari al 29% nei paesi avanzati.
Una proiezione in linea con quanto emerso dal Market Watch Lazio di Banca Ifis, presentato durante l’evento, che evidenzia la centralità della Regione nel panorama economico nazionale.
L’apertura dei lavori è stata affidata agli interventi istituzionali. Claudio Arcudi, Delegato Università e Ricerca di Unindustria, ha sottolineato come “l’innovazione non sia un dipartimento aziendale, ma un elemento imprescindibile, un fattore critico di successo del fare impresa”.
Arcudi ha ricordato che l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi richiede un vero e proprio cambio di paradigma: “abbiamo la necessità di reinventarci per diventare imprese intelligenti, capaci di integrare l’intelligenza artificiale con criteri di affidabilità, sostenibilità, etica e valore industriale concreto”.
Centrale, secondo Arcudi, è anche la sfida delle competenze: la rapidità dell’adozione dell’AI impone di aggiornare la forza lavoro e, contestualmente, di formare i giovani un approccio basato su pensiero critico, curiosità e flessibilità.
Nel suo intervento, Paola Previdi, Amministratrice Delegata di Sistemi Formativi Confindustria, ha ricordato come il percorso degli Innovation Days abbia permesso di incontrare migliaia di imprese, testimonianza di uno stato di salute del sistema produttivo nazionale che continua ad essere solido.
“Innovazione e internazionalizzazione sono elementi imprescindibili: raddoppiare l’innovazione comporterebbe un incremento del 29% dell’export nei Paesi avanzati”, ha dichiarato Previdi, evidenziando come il sostegno alla formazione, alla digitalizzazione e alla governance tecnologica sia ormai una priorità condivisa dal sistema produttivo.
A seguire, Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio e Assessore allo Sviluppo Economico, ha ricordato come il Lazio rappresenta una regione con una solida centralità economica, forte di un PIL che contribuisce per l’11,3% al totale nazionale e di una struttura produttiva fortemente orientata ai servizi, con oltre l’80% del valore aggiunto generato da attività avanzate, istituzioni pubbliche, università, centri di ricerca, cultura e turismo.
“Il Lazio deve essere più consapevole della sua forza e delle sue potenzialità: siamo una regione competitiva non solo in Italia, ma a livello europeo”, ha dichiarato Angelilli, evidenziando come la sfida dell’energia e dei costi energetici rappresentano oggi un tema che non può ricadere unicamente sulle singole imprese o sui territori, ma deve essere affrontato a livello di Unione Europea.
Il Vicepresidente ha inoltre annunciato l’approvazione della riprogrammazione dei fondi europei, che destina nuove risorse a tecnologie critiche, digitalizzazione, AI, aerospazio e cybersicurezza, ponendo le basi per una strategia regionale orientata alla competitività e all’innovazione.
Il Market Watch Lazio presentato da Banca Ifis ha offerto una fotografia dettagliata del sistema produttivo regionale, restituendo l’immagine di un territorio in forte dinamismo. Secondo l’analisi, la Regione è seconda solo alla Lombardia per contributo al PIL nazionale ed è caratterizzata da settori ad alto valore aggiunto come farmaceutica, ICT e aerospazio, che hanno consolidato una forte capacità di innovazione e digitalizzazione.
Le imprese manufatturiere prevedono per il 2025 un fatturato sostanzialmente stabile, pari a -0,1%, un dato migliore rispetto alla media nazionale. L’aumento dei costi di produzione continua a rappresentare un fattore di pressione per molte aziende, ma viene compensato dalla qualità dei prodotti, dalla tecnologia e dalle competenze interne, elementi considerati decisivi per mantenere la competitività sui mercati.
Particolarmente rilevante la performance dell’export: il 54% delle Pmi laziali esporta parte della produzione, con una quota di dieci punti percentuali superiore alla media nazionale. Dopo il rallentamento del 2023, il 2024 ha registrato una crescita dell’8,5%, ulteriormente rafforzata nel primo semestre 2025, quando il Lazio si è imposto come la regione con la migliore performance italiana, raggiungendo un incremento del 17,4%. Per addestrare la ripresa sono stati soprattutto i prodotti farmaceutici ei mercati extra UE, dove la domanda ha registrato un’accelerazione significativa.
Il clima di fiducia degli imprenditori, nonostante le incertezze economiche e geopolitiche, rimane positivo: negli ultimi tre trimestri, il Lazio ha registrato un calo del sentiment meno pronunciato rispetto alla media italiana. Parallelamente, gli investimenti risultano in crescita: circa un imprenditore su sei ha aumentato o prevede di aumentare gli investimenti nel 2025 e nel 2026, concentrandosi su sostenibilità, digitalizzazione e innovazione organizzativa e di processo.
La Regione, complice la presenza della capitale, continua inoltre a collocarsi nei primi posti del Regional Innovation Scoreboard, attestandosi al quinto posto in Italia grazie all’elevata concentrazione di risorse pubbliche e private, all’accesso agevolato ai fondi europei e alla forte attrattività di talenti. La tecnologia svolge un ruolo sempre più centrale: il 53% delle Pmi ha già investito o investirà entro il 2026 in nuove tecnologie, con una forte focalizzazione su cloud e intelligenza artificiale, quest’ultima già presente nei piani di quattro aziende su dieci.
In parallelo, la sostenibilità emerge come la prima area di investimento, con il 65% delle imprese impegnate in interventi di efficienza energetica, riduzione dei rifiuti e transizione verso energie rinnovabili, in un contesto in cui la sostenibilità diventa anche un criterio decisivo nella selezione dei fornitori. Il mercato delle operazioni straordinarie conferma il dinamismo del sistema produttivo regionale: nel 2024 si sono registrate 111 operazioni di M&A superiori a cinque milioni di dollari, pari all’8% del totale nazionale.
Inoltre, il 4% delle imprese del Lazio prevede di acquisire nuove imprese entro i prossimi tre anni e quasi la metà è disposta ad aprire il capitale a terzi, un dato superiore alla media italiana. Un capitolo di particolare rilievo riguarda il settore aerospaziale, che nel Lazio rappresenta un ecosistema altamente qualificato composto da circa 250 imprese, 23.000 addetti e un fatturato complessivo stimato di 5 miliardi di euro.
Il comparto si distingue per la capacità di integrare grandi aziende, Pmi innovative, università e centri di ricerca, dando vita a un approccio sinergico che unisce innovazione tecnologica, ricerca avanzata e cooperazione tra pubblico e privato. L’aerospazio laziale è oggi un laboratorio di sperimentazione tecnologica: gemelli digitali, modelli MBSE, stampa 3D, cloud computing e intelligenza artificiale stanno trasformando la progettazione, la produzione e la gestione dei sistemi satellitari e delle tecnologie per la difesa.
Non sorprende che l’82% delle Pmi del settore sia propenso a investire in tecnologia, una quota molto superiore ai media regionali.
Nel corso della mattinata si sono susseguiti interventi dedicati all’intelligenza artificiale nei processi aziendali, al potenziale digitale come fattore di competitività, all’efficientamento energetico, ai finanziamenti per l’internazionalizzazione e agli strumenti finanziari a supporto dell’innovazione, con contributi da parte di Unindustria, TIM Enterprise, Engineering, Enel, ENEA, SACE, CDP, Banca Ifis, FTI Consulting e Arkios.
Main partner dell’iniziativa sono stati Banca Ifis, Generali e TIM Enterprise. Partner istituzionale è stata CDP, mentre Audi e SACE hanno partecipato in qualità di partner ufficiale. Enel ed Engineering hanno sostenuto l’evento come local partner, con Istat in qualità di supporter partner.
Nella Giornata nazionale dedicata alla consapevolezza della malattia oltre 90 centri neurologici aperti in tutta Italia, passeggiate inclusive e tante iniziative per sensibilizzare la cittadinanza
Sabato 29 novembre si celebra la Giornata Nazionale Parkinson, promossa da Fondazione LIMPE per il Parkinson ETScon il patrocinio della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento – LIMPE-DISMOV ETS, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni su una malattia neurodegenerativa che in Italia colpisce oltre 300.000 persone.
In occasione della GNP 2025, più di 90 centri neurologici specializzati in tutta Italia apriranno le porte a pazienti, familiari e cittadini, offrendo consulenze, informazioni scientifiche e attività gratuite per approfondire la conoscenza della malattia e delle terapie disponibili.
Quest’anno la Giornata si arricchisce di un’importante iniziativa: Un Passo per il Parkinson, una passeggiata inclusiva che si terrà nella mattinata in numerose località italiane, grazie alla collaborazione con centri neurologici e associazioni locali.
L’evento, aperto a persone con Parkinson, familiari, caregiver, medici e cittadini, vuole essere un momento di condivisione e inclusione.
La camminata nasce dalla consapevolezza che l’attività fisica è parte integrante della cura del Parkinson: la ricerca scientifica dimostra infatti che l’esercizio regolare può rallentare la progressione della malattia, migliorando equilibrio, mobilità e benessere psicologico.
L’elenco completo dei centri aperti, regione per regione, e il programma dettagliato delle iniziative sono disponibili su fondazionelimpe.it. È inoltre attivo il numero verde 800.149.626 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato 29 dalle 9 alle 13) per ricevere informazioni e supporto.
Questa iniziativa di Fondazione LIMPE per il Parkinson ETS gode del Patrocinio della Rai della Media Partnership della TGR e di Rai Radio1.
Anche Roma partecipa alle attività Giornata Nazionale Parkinson promossa da Fondazione LIMPE con un ricco programma di iniziative, tra cui incontri, seminari e momenti di sensibilizzazione dedicati alla cittadinanza.
L’evento principale sarà la camminata inclusiva in programma domenica 30 novembre 2025, che partirà alle 11.00 da San Pietro in Carcere. Il percorso attraverserà i Fori Imperiali per concludersi all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, in prossimità del Tempio di Venere e Roma, dove i partecipanti si ritroveranno per un momento finale di condivisione.
Una mobilitazione che promuove l’attività fisica come parte integrante della cura e che vedrà la partecipazione di numerosi centri della capitale. Tra questi, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS – Università Cattolica del Sacro Cuore, l’UOC di Neurologia – Centro Parkinson e Disturbi del Movimento dell’Ospedale Sant’Eugenio, l’UOSD Parkinson del Dipartimento di Medicina dei Sistemi del Policlinico Tor Vergata e la Fondazione Santa Lucia, tutti impegnati quotidianamente nella presa in carico delle persone con malattia di Parkinson.
Sabato 29 novembre, l’UOC Neurologia – Centro Parkinson e Disturbi del Movimento dell’Ospedale Sant’Eugenioorganizza alle 10.30 il seminarioLe novità terapeutiche e l’importanza dello stile di vita (Aula Levi Montalcini, piano I dell’edificio nuovo). Al termine dell’incontro è prevista anche una lezione di yoga di gruppo dedicata alle persone con Parkinson.
Inoltre il giorno prima, venerdì 28 novembre, dalle 10 alle 13, il Dipartimento di Neuroscienze Umane dell’Università La Sapienza propone presso la propria Palestra di Neuroriabilitazione (piano -1) una mattinata di laboratori creativi di riabilitazione rivolti alle persone con Parkinson.
Le attività comprendono Muoversi insieme, un laboratorio di fisioterapia e attività fisica adattata; Essere nel fare, laboratorio di falegnameria e uncinetto guidato dalla Terapia Occupazionale; Respirare la voce, laboratorio di logopedia; e infine Guardare insieme, un laboratorio di lettura creativa con il supporto di ortottica e assistenza oftalmologica.
“La Giornata Nazionale Parkinson rappresenta un momento cruciale per accrescere la consapevolezza sulla malattia e sul suo impatto – afferma il prof. Michele Tinazzi, presidente di Fondazione LIMPE per il Parkinson – Con l’iniziativa Un Passo per il Parkinson, migliaia di persone in tutta Italia saranno unite da un gesto di solidarietà e partecipazione.
L’attività fisica, parte fondamentale del trattamento, diventa simbolo di speranza e benessere, mentre l’impegno di pazienti, familiari e professionisti dimostra che insieme possiamo migliorare la qualità della vita di chi vive con il Parkinson.”
La Giornata Nazionale Parkinson, istituita nel 2009, è ormai un appuntamento consolidato che unisce medici, ricercatori, pazienti e caregiver in un grande progetto di informazione, sostegno e partecipazione civica.
L’iniziativa è resa possibile grazie al supporto di Bial Italia S.r.l., Chiesi Italia S.p.A, Istituto Luso Farmaco d’Italia, PIAM Farmaceutici S.p.A.
Abbiamo chiesto e ottenuto la convocazione della Commissione Lavori Pubblici sull’ammodernamento della Ferrovia Roma Nord, con la partecipazione dei sindaci dei Comuni interessati, per verificare le condizioni reali del cantiere.
È emerso con chiarezza che il cantiere, inaugurato a giugno 2025, è fermo e che l’avvio effettivo dei lavori è rinviato al primo gennaio 2026.
Di conseguenza, i 18 mesi promessi non saranno rispettati. I sindaci hanno segnalato la carenza di informazioni dirette da parte della Regione e dei soggetti attuatori, l’assenza del tavolo interistituzionale annunciato, la mancata consegna del cronoprogramma aggiornato e disservizi del trasporto sostitutivo su gomma, con problemi di puntualità e capacità nelle fasce di punta.
Abbiamo chiesto chiarimenti sulla mancata gara per il sistema di sicurezza ERTMS, tuttora non espletata, ribadendo l’esigenza che tale tecnologia sia adottata su tutta la tratta, nei lotti 1 e 2, e non in modo parziale.
Chiederemo al presidente Francesco Rocca di inserire una specifica posta nel prossimo bilancio regionale, in approvazione entro fine anno, per finanziare integralmente il raddoppio che ad oggi manca e che è in fase di progettazione da parte di ASTRAL per avere un’infrastruttura centrale per questa regione che sia all’avanguardia dei tempi che viviamo.
Per garantire trasparenza, coordinamento e monitoraggio continuo, chiediamo infine il ripristino immediato dell’Osservatorio insediato nel 2022 dalla Giunta Zingaretti, oggi di fatto superato dalla Giunta Rocca, strumento che i sindaci hanno espressamente richiesto per condividere dati, stato avanzamento lavori, mitigazioni e tempi certi.
Gli utenti della Roma Nord hanno diritto a un’infrastruttura moderna e sicura: servono decisioni chiare su avvio lavori, cronoprogramma, gara ERTMS, finanziamento del Lotto 2 e raddoppio ASTRAL, non nuovi annunci. La Regione assuma le proprie responsabilità.
Michela Califano, Massimiliano Valeriani consiglieri Pd Lazio, membri della commissione Lavori Pubblici della Regione Lazio
Sta per tornare uno degli eventi più suggestivi dell’anno: la festa dell’inverno.
Escursioni e arrivo nel bosco della Faggeta Unesco di Monte Raschio, con tè caldo, in attesa della magica “fiaccolata serale”.
Al rientro in paese, ci aspetta la tradizionale polenta fumante, vin brulè e cioccolata calda a cura dell’A.C.O.R. (Associazione Culturale Oriolo Romano).
Sabato 29 novembre – ore 10:30, sede del Partito Democratico di Bracciano in via Armellini 11
Il Circolo PD di Bracciano promuove un momento di confronto per riflettere insieme sul ruolo degli enti sovracomunali e sulle sfide che riguardano i Comuni, le comunità locali e le istituzioni territoriali.
Intervengono:
Emiliano Minnucci – Direzione Regionale PD
Eleonora Mattia – Consigliera Regione Lazio PD
Sarà l’occasione per approfondire dinamiche, opportunità e criticità del rapporto tra enti locali e Città Metropolitana, con un dibattito aperto a iscritti, amministratori e cittadini.
A seguire, sarà possibile rinnovare la tessera del Partito Democratico 2025
E concluderemo con un aperitivo insieme, perché la partecipazione è anche condivisione.
Nel cuore dell’Ucraina orientale, a Dnipro, nasce un progetto straordinario: il Centro “Svítanki – La Casa delle Albe”, una casa-famiglia dedicata ai bambini e agli adolescenti colpiti dalla guerra.
Il Centro, fondato da don Sergiy Palamarchuk, offre un ambiente sicuro, accogliente e ricco di opportunità, mettendo al centro la persona e la sua dignità; promuove uno sviluppo integrale attraverso percorsi di crescita personale e intellettuale, insegnamento della fede cristiana, volontariato, attività ricreative e momenti di riposo di qualità.
Attraverso iniziative come i “Weekend dell’Alba”, incontri regolari, campi estivi e programmi di volontariato, il Centro si impegna a formare cittadini responsabili e consapevoli, sostenendo la guarigione di un’infanzia ferita dalla guerra e aprendo spazi di speranza e futuro.
Dal 2018, l’organizzazione “Svitanky Ukraïny” promuove campi estivi per adolescenti dell’Ucraina orientale, offrendo loro esperienze di crescita personale, spirituale e comunitaria. Le giornate si aprono con una preghiera mattutina e si concludono con un cerchio serale, alternando momenti formativi, laboratori creativi e giochi di gruppo. L’obiettivo non è solo il riposo, ma un cambiamento interiore, una vera guarigione.
I laboratori sono dedicati allo sviluppo personale, all’intelligenza emotiva, al lavoro di squadra e alla fiducia reciproca. Giochi di avventura, caccia al tesoro, escursioni, falò e canti aiutano a costruire comunità, stimolare i talenti e creare relazioni autentiche, lontane dai social.
Questi campi rappresentano una concreta opportunità per costruire il futuro attraverso l’ascolto, il gioco e la fede vissuta.
Il coordinatore Mykhailo Kostiv presenta l’intero progetto con entusiasmo:
“Immaginate un villaggio in prima linea, sotto la minaccia costante della guerra, dove la vita è sospesa tra paura e speranza. E poi, nel cuore di questa realtà, prende vita uno spazio dove risuonano le risate dei bambini, dove la luce vince sull’oscurità, e i piccoli cuori tornano a credere nel futuro.
Così sono nate le Albe dell’Ucraina (Svítanky Ukraïny): una comunità che, fin dal primo giorno, si è posta come segno di speranza contro la disperazione, dimostrando che anche nella notte più buia può sorgere l’alba.
La comunità giovanile e infantile “Albe dell’Ucraina” è nata nella regione di Luhansk, nel villaggio di prima linea di Muratove, distretto di Novoaidar. Tutto ha avuto inizio presso la parrocchia di San Nicola Taumaturgo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, dove i bambini hanno iniziato a frequentare la chiesa, partecipando alle funzioni religiose.
Il sacerdote e un catechista hanno avviato un’opera sociale, educativa e umanitaria rivolta soprattutto alle famiglie più in difficoltà, portando attenzione e luce proprio dove ce n’era più bisogno. Allo stesso tempo, è nata una collaborazione con la scuola locale e gli insegnanti, per assicurare ai bambini una rete di sostegno solida e concreta.
Nel 2018, accanto alla piccola cappella, è sorto il Centro Culturale ed Educativo “Albe dell’Ucraina”, uno spazio dove i bambini potevano non solo pregare, ma anche imparare, crescere, scoprire i propri talenti e sentirsi valorizzati. Quell’estate ha segnato anche un altro momento importante: il primo campo ricreativo cristiano “Albe dell’Ucraina” sul Mar d’Azov, nei pressi di Henichesk. Per molti bambini fu la prima esperienza di vera gioia, riposo e fede condivisa.
Da allora, il campo è diventato una tradizione annuale. Con l’inizio dell’invasione su larga scala, l’attività si è trasferita nei Carpazi, portando tra le montagne nuovi raggi di pace e speranza ai piccoli partecipanti.
Il nome “Albe dell’Ucraina” racchiude un significato profondo. Nasce dalle parole della poetessa Hanna Haivoronska, originaria della città di Kreminna (Luhansk), che disse: “il Luhansk è l’alba dell’Ucraina”.
E in effetti, noi siamo i figli di quella terra da cui il sole sorge per primo. Siamo i figli del Luhansk e del Donbas, siamo la speranza, le albe dell’intera nazione. Siamo le Albe dell’Ucraina ”
La struttura è in fase di allestimento e ha bisogno di aiuto per diventare pienamente funzionale e accogliente. I lavori in corso includono: riparazione del tetto e dei pavimenti, manutenzione del sistema di riscaldamento, arredamento delle camere da letto (letti, materassi, biancheria, mobili), sistemazione dell’area esterna con cortile e spazi di incontro, creazione di una sala per attività e di una mensa.
Ogni piccolo gesto, un letto, una finestra, un pasto caldo, è un passo verso la ricostruzione, non solo materiale, ma anche emotiva e spirituale. In un contesto segnato dal dolore, la Casa delle Albe vuole diventare il luogo in cui ogni bambino ucraino orfano possa finalmente dire: “Qui è casa mia”.
Per saperne di più o offrire il tuo aiuto:
svitankyukrainy@gmail.com
“Una bella persona. Mancherà vederlo girare in bici sempre con il sorriso nel nostro paese”.
“Un amico, un uomo perbene ed educato, sempre disponibile verso gli altri, sorridente e simpatico fino alla fine. Una grande perdita”.
“Inattesa e dolorosa notizia. Chi ha potuto conoscerlo dal punto di vista umano e professionale lo ha apprezzato tanto.
Partito dal basso, è riuscito a conquistarsi la stima nei più diversi settori: sociali, amministrativi e produttivi. Gianni aveva elevate competenze, dapprima nel suo lavoro e, poi, come amministratore pubblico”.
Alcuni degli innumerevoli, affettuosi e significativi messaggi comparsi sui social alla notizia della scomparsa dell’Assessore del Comune di Oriolo Romano, Giovanni Battista Petrocchi.
In queste tristi e dolorose circostanze le piccole comunità si ritrovano: l’abbraccio collettivo è un balsamo per i famigliari e, in questo caso, per tutta la collettività e l’amministrazione comunale.
Unanime il giudizio di un uomo di grande passione e competenza e, nel contempo, uomo di grande generosità. Lo trovavi nel suo ufficio pronto a individuare la norma di riferimento, pronto a fornirti la soluzione e a tranquillizzarti con il suo contagioso sorriso.
Direttore di Italia Ortofrutta, dopo la pensione Presidente Onorario di quella Unione che aveva fatto grande e dalla quale non era mai riuscito a staccarsi.
Inoltre, figura storica della vita amministrativa locale. Attualmente in carica dal 2016 – decano della squadra dei giovani – aveva già ricoperto altri ruoli sia ad Oriolo Romano, sia a Tolfa di cui era originario.
Da menzionare, soprattutto per il nostro comprensorio, il suo impegno nella ricostruzione del GAL Etruria Meridionale di cui era diventato presidente nel 2023 contribuendo, in modo determinante, al nuovo finanziamento del Piano di Sviluppo Locale restituendo forza e prospettiva ad un progetto condiviso da tanti comuni (18 per l’esattezza).
Il rispetto e il senso delle istituzioni hanno sempre contraddistinto il suo operato e il suo impegno politico. Una eredità, umana e morale, che continuerà a dare i suoi frutti.
A tutte noi sarà capitato di essere stata palpeggiata su un autobus ,di essere molestata in viaggio per tornare a casa e di camminare con timore di notte , questo perché non ci sentiamo mai al sicuro e perché fondamentalmente ,nella maggior parte dei casi inermi non abbiamo strumenti per difenderci.
Lo spray al peperoncino suggerisce il maestro Manuel Brozzolo della palestra black lions dove si tiene il corso, è un ottimo mezzo per aver il tempo di immobilizzare l’avversario e scappare via , si può anche urlare certamente ma se abbiamo davanti un aggressore si possono usare anche mani e piedi .Molte sono le figure che giocano più su una difesa che sull’attacco, che si possono realizzare secondo le diverse situazioni.
All’inizio si è impacciate, si teme di fare male alla compagna che prova con te la mossa di difesa ma poi ci si scioglie si capisce che in certi contesti si tratta della tua vita o la sua e allora ti muovi, ti incuriosisci, fai domande e magari racconti la tua storia , una molestia, un tentato stupro e capisci che quelle persone si ritrovano tutte li per un motivo: sentirsi meno fragili ed il corso di difesa personale della black lions è il luogo giusto per imparare a muovere nuovi passi.
In questo corso si impara a camminare su nuove gambe più forti e consapevoli di sé , ci si sente più sicure ad uscire da sole sapendo di avere in mano strumenti nuovi di autodifesa e si prende consapevolezza del proprio corpo e di quello che può fare, cosa che rende molto più sicure di sé.
Le fragilità , le storie di chi si affaccia a una disciplina del genere sono molteplici, per chi ha rischiato grosso è difficile mettersi in gioco ma poi vien fuori la voglia di riscatto, la necessità di sentirsi libere di nuovo, c’è anche chi lo fa semplicemente per acquisire più fiducia in se stessa e nel proprio corpo.
Gli strumenti che vengono forniti non sempre sono di semplice comprensione a volte le simulazioni sono molto strutturate ed è difficile ricordare ogni passaggio ma il maestro Manuel Brozzolo è sempre li in supporto, simulando di nuovo, rispondendo alle domande e alle curiosità di tutte, questo accade tutti i martedì e i giovedì alle ore 10:00 alla palestra Black lions di Ponton dell’elce in via delle palme 21.
Continua la manifestazione cinematografica del Cinema Palma a Trevignano Romano. Nella giornata di sabato 22 novembre sono stati ben tre i lungometraggi proiettati, nell’ordine: Gli uccelli del monte Qaf (2025) di Firouzeh Khosrovani e Morteza Ahmadvand, Bye Bye Tiberiias (2023) di Lina Soualem e Bus 47 (2024) di Marcel Barrena.
Il primo è un film iraniano, ma realizzato anche grazie alla collaborazione di Italia e Norvegia, vista la vita di carattere clandestino cui ancora è costretto a soffrire il cinema persiano.
Realizzato in maniera peculiare, la pellicola racconta attraverso l’uso quasi esclusivo di nove telecamere, la vita degli anziani genitori di una ragazza iraniana da anni ormai scappata negli Stati Uniti.
Sullo sfondo della loro quotidianità si assiste all’infanzia della protagonista, nonché voce narrante Maryam, grazie alla quale si possono rivivere i drammatici momenti della rivoluzione khomeinista del 1979, a seguito della quale la ragazza, ancora diciassettenne è costretta a fuggire.
Interessante il confronto con uno dei due registi, Morteza Ahmadvand,il quale ha comunque tenuto a far ascoltare alla sala un messaggio dell’altra regista: Firouzeh Khosrovani, vecchia conoscenza del FilmFest. Durante il dibattito con il direttore artistico Fabio Ferzetti, il regista ha voluto spiegare il significato del “monte Qaf”.
Si tratta infatti di una metafora mitologica persiana, nella quale degli uccelli cercano di raggiungere il Simurgh (30 uccelli), ma quando questi raggiungono la vetta del monte, si accorgono che non ci sono altri uccelli che loro stessi.
Questa metafora, come spiegato dal regista presente in sala, viene usata dai suoi connazionali quando si parla delle migrazioni. A concludere, quest’ultimo ha voluto precisare il messaggio di natura apolitica del suo film, che si limita invece a fare una fotografia della realtà politica del Medio Oriente.
A seguire è stata poi la proiezione del documentario Bye Bye Tiberias, una storia di esilio volontario dove si intrecciano le storie ed i destini di quattro generazioni di donne palestinesi. Ad essere presente nel dibattito post-visione è stata la vincitrice del premio Strega per la saggistica 2025, nonché autrice del libro “Il suicidio di Israele” Anna Foa.
La scrittrice ha dialogato in sala con Giuseppe Laterza (editore del libro) e Corrado Giustiniani (presidente del Trevignano FilmFest). Oltre che con loro, la natia di Torino ha prodotto un dialogo ricco di spunti con il pubblico, dal quale sono emersi concetti affatto scontati come quello del perdono.
A concludere il tris di lungometraggi è stato il film spagnolo del 2024 Bus 47, che ha portato sullo schermo la storia vera di Manolo Vital, residente del “Torre Barò”, quartiere periferico di Barcellona costruito anche da lui. Il racconto narra il suo atto rivoluzionario, ossia quello di aver dirottato un autobus (il 47 per l’appunto), in modo da farlo arrivare nel suo quartiere, un’azione ritenuta dalle cariche istituzionali della città come impossibile.
Il festival si concluderà infine domenica 23, con la proiezione di altri tre film, tra i quali ci sarà anche un’anteprima italiana. Appuntamento, come sempre, al Cinema Palma di Trevignano Romano.