30 Aprile, 2024
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Coronavirus nelle scuole, allarmanti i numeri del Lazio

1044 i contagi; oltre 12mila studenti in isolamento

Sono oltre mille, 1044 per la precisione, i contagi nelle scuole del Lazio. Secondo quanto trapela da fonti regionali, a essere risultati positivi al Covid-19 sono 848 tra gli studenti dalla materna in su, 149 tra educatori e docenti, 47 tra per personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) e dirigenti scolastici. Si parla di casi singoli, sintomatici e asintomatici, ma anche di cluster come quelli dei giorni scorsi dell’Avogadro e del Russell.

Come previsto dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, per ogni caso positivo la classe finisce in quarantena. Conti alla mano, a essere in isolamento domiciliare sono 12.749 studenti: il dato più alto a livello nazionale. In alcuni casi le scuole sono state ancora più prudenti, mandando a casa alunni che con la classe dello studente o degli studenti contagiati avevano condiviso il momento del pasto o semplicemente i bagni. In totale, dunque, sono 879 le classi che al momento risultano in didattica a distanza a causa delle positività, per un totale di 18.807 ragazzi.

Dopo la chiusura delle scuole e l’avvio della dad in Campania, presidi e famiglie sono allarmati: per loro gli istituti vanno preservati e, anzi, per agevolare gli studenti dovrebbero essere potenziati i mezzi di trasporto pubblici. E da oggi pomeriggio, anche se, fanno sapere dalla Regione, “non è stata assunta alcuna decisione in merito a nuovi provvedimenti per contenere il contagio e non è prevista alcuna decisione autonoma”, le chat delle famiglie e degli studenti sono bollenti: i genitori dei più piccoli temono di doversi improvvisamente districare tra casa, coi figli, e lavoro, però in orario scolastico.

I liceali, che più volte hanno denunciato dall’inizio dell’anno disagi con la connessione legati alla dad, sanno che sarebbero loro i primi a essere messi a casa, a seguire le lezioni da dietro a un pc, nonostante le difficoltà legate alla connessione più volte proprio da loro denunciate. “Ora informazioni dalla Regione e capiamo come si vuole muovere”, dice Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio.

(La Repubblica)

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