Riceviamo e pubblichiamo
L’arte che racconta, la memoria che prende forma, la tradizione che diventa esperienza collettiva. È questo lo spirito di MneMosine, L’arte viva della memoria”, la prima edizione della rassegna itinerante promossa dalla DMO Terre di Otium, in programma giovedì 26 dicembre 2025 nei suggestivi borghi di Poli e San Gregorio da Sassola.
Protagonisti assoluti dell’iniziativa sono i presepi viventi, autentici custodi della tradizione natalizia, capaci di trasformare i centri storici in veri e propri palcoscenici a cielo aperto, dove passato e presente si incontrano e dialogano attraverso l’arte, la storia e la partecipazione delle comunità locali.
Il percorso prende il via alle ore 15;00 a Poli, borgo dalla caratteristica forma “a nave”, adagiato su uno sperone di roccia tufacea. Al centro dell’abitato si erge il campanile della chiesa di San Pietro, mentre una strada perfettamente rettilinea si dirama in 35 vicoli, alcuni dei quali estremamente stretti. Qui il presepe vivente anima ogni angolo del paese: figuranti in costume, scene di vita quotidiana e antichi mestieri restituiscono l’atmosfera autentica della Natività, coinvolgendo il visitatore in un racconto senza tempo.
Alle ore 17:00 il percorso prosegue a San Gregorio da Sassola, borgo dal fascino unico, caratterizzato dalla presenza di due centri storici, uno medievale in basso e uno seicentesco in alto, separati dall’imponente Castello Brancaccio. Attraversando il castello si scende nel cuore più antico del paese, dove il Presepe Vivente trova la sua naturale collocazione, valorizzando scorci, architetture e memoria collettiva.
Il Presepe Vivente di San Gregorio da Sassola sarà replicato anche il 6 gennaio 2026, offrendo un’ulteriore occasione di visita.
Un patrimonio culturale da vivere e tramandare. I presepi viventi non sono soltanto una rievocazione religiosa, ma rappresentano un patrimonio culturale immateriale, capace di raccontare la storia delle comunità, coinvolgere cittadini e visitatori e trasmettere valori fondamentali come identità, appartenenza e condivisione. In questo senso, “MneMosine” si configura come un viaggio nell’arte viva, quella che nasce dalle persone e dai luoghi e che rende la memoria un’esperienza condivisa.


