9 Dicembre, 2025
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A-HEAD Project porta a Palazzo Valentini l’arte come cura: premiati Barchitta, Zabarella e Zeroscena.

Riceviamo e pubblichiamo                                                                                      

Biolghini, Calapai e Benedetti: «L’arte resta spazio di trasformazione e comunità»

Il 5 dicembre, nella Sala Di Liegro di Palazzo Valentini, la cerimonia di consegna della terza edizione del Premio Internazionale “Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti”, promosso da A-HEAD Project di Angelo Azzurro Onlus con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale. L’iniziativa — ideata e curata da Piero Gagliardi — conferma la centralità dell’arte contemporanea come strumento di consapevolezza, ascolto e dialogo sul tema della salute mentale.

L’evento si è aperto con i saluti istituzionali della Consigliera delegata della Città Metropolitana di Roma Capitale, Tiziana Biolghini (Pari Opportunità, Politiche Sociali, Cultura, Partecipazione, Trasparenza e Anticorruzione), che ha sottolineato il valore sociale e culturale del Premio:

«Come Delegata alle Politiche Sociali della Città metropolitana di Roma, credo fortemente nel valore di queste sinergie tra cultura e sociale. La città ha bisogno di questi intrecci, ha bisogno di progetti che uniscano generazioni, pratiche, linguaggi, per costruire un’idea più inclusiva di benessere.
All’associazione e ai giovani artisti e artiste, va il nostro grazie per aver creduto in un’arte che non si limita a rappresentare il mondo, ma lo trasforma.».

A seguire, la Presidente  Stefania Calapai ha ricordato il senso profondo del Premio:

«Questo riconoscimento nasce per custodire il legame tra ricerca artistica e profondità del pensiero. Il nostro percorso artistico che sinergicamente si lega alla cura della mente non perde di vista la matrice principale della Onlus; cioè l’ingresso importante dell’arte nei centri della cura e la lotta allo stigma della malattia mentale.

Le opere selezionate interrogano materia, corpo e inquietudini contemporanee: un esercizio di verità necessario per il nostro tempo».

Il curatore Lorenzo Benedetti ha aggiunto:

«La fragilità non è un limite, ma un motore creativo. I progetti premiati aprono nuove possibilità, mostrando come l’arte continui a essere un luogo di trasformazione e rigenerazione».

La giuria — composta da Lorenzo Benedetti, Dora Stiefelmeier, Mario Pieroni, Gianfranco Grosso, Francesco Nucci, Davide Sebastian, Simona Spinella, Teresa Macrì, Paolo Grassino e Raffaella De Chirico — ha assegnato i riconoscimenti ai tre artisti selezionati.

Alessio Barchitta si è aggiudicato il Premio Giovan Battista Calapai (1.200 euro + pubblicazione A-HEAD Edizioni) per una ricerca che attraversa pittura, scultura e installazione interrogando memoria dei materiali e tensioni tra fragilità e permanenza; il premio è stato consegnato da Barbara Salvucci.

Giulia Zabarella ha ottenuto la Menzione Theodora van Mierlo Benedetti (800 euro + pubblicazione) per il suo lavoro tra performance, corpo e linguaggio, che indaga il passaggio dal visibile all’invisibile; la menzione è stata conferita da Carla Benedetti Bock e Lorenzo Assirio Benedetti.

Infine, il collettivo Zeroscena (Elisa La Boria e Luka Bagnoli) ha ricevuto il Premio Piero Gagliardi (500 euro + acquisizione di un’opera inedita per il MUSMA di Matera): un progetto che trasforma spazi di confinamento e ambienti domestici in dispositivi di interrogazione critica, attraverso un linguaggio scenico e installativo; il premio è stato consegnato da Luca Centola.

Le opere vincitrici entreranno nella piattaforma 3500 cm², curata da Lorenzo Benedetti, che diffonde manifesti di arte contemporanea in contesti dedicati alla cura e al benessere, ampliando l’impatto del progetto A-HEAD al di fuori dei luoghi tradizionali dell’arte. Ai riconoscimenti economici si affiancano le opere donate da Barbara Salvucci (per Premio Calapai e Menzione Benedetti) e da Luca Centola (per Premio Gagliardi).

Durante la cerimonia sono intervenuti il Dott. Alessandro Bellotta, psichiatra e psicoanalista junghiano, e i curatori Lorenzo Benedetti e Roberta Melasecca, che hanno presentato i cataloghi delle vincitrici della prima edizione del Premio: Camilla Gurgone e Gisella Chaudry. La serata si è conclusa con l’intervento sonoro dell’artista e dj Flavia Lazzarini, in un dialogo suggestivo tra musica, linguaggio e cura.

In un clima culturale complesso come quello attuale, iniziative come il Premio Calapai-Benedetti ribadiscono l’urgenza di sostenere gli artisti under 35, spesso esposti a precarietà strutturali e difficoltà di accesso ai circuiti istituzionali. Favorire la crescita delle nuove generazioni significa investire in immaginazione, responsabilità culturale e futuro: significa permettere a visioni giovani, radicali e sperimentali di emergere e contribuire a ridefinire il nostro tempo.

A conclusione della serata, il progetto A-HEAD ha rinnovato una convinzione che accompagna ogni edizione del Premio: arte e psichiatria possono, insieme, combattere lo stigma della malattia mentale, promuovendo una narrazione più complessa, inclusiva e umana. In questo incontro tra linguaggi e saperi diversi, la fragilità non è più un peso: diventa una forma di conoscenza, un ponte, una possibilità di comunità.

Il progetto A-HEAD nasce nel 2017 per volere della famiglia Calapai per la lotta allo stigma dei disturbi mentali e dalla collaborazione tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS ed artisti internazionali: infatti con il progetto A-HEAD Angelo Azzurro, curato da Piero Gagliardi dal 2017 fino al 2022, mira a sviluppare un percorso conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, sostenendo in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori che da anni l’associazione svolge accanto alle attività di psicoterapia più tradizionali.

Data la natura benefica del progetto, con A-HEAD la cultura, nell’accezione più ampia del termine, diviene un motore generatore di sanità, nella misura in cui i ricavati sono devoluti a favore di progetti riabilitativi della Onlus Angelo Azzurro, legati alla creatività, intesa come caratteristica prettamente umana, fondamentale per lo sviluppo di una sana interiorità. Lo scopo globale del progetto è quello di aiutare i giovani che hanno attraversato un periodo di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso lo sviluppo di nuove capacità lavorative e creative.

   

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