Continua la manifestazione cinematografica del Cinema Palma a Trevignano Romano. Nella giornata di sabato 22 novembre sono stati ben tre i lungometraggi proiettati, nell’ordine: Gli uccelli del monte Qaf (2025) di Firouzeh Khosrovani e Morteza Ahmadvand, Bye Bye Tiberiias (2023) di Lina Soualem e Bus 47 (2024) di Marcel Barrena.
Il primo è un film iraniano, ma realizzato anche grazie alla collaborazione di Italia e Norvegia, vista la vita di carattere clandestino cui ancora è costretto a soffrire il cinema persiano.
Realizzato in maniera peculiare, la pellicola racconta attraverso l’uso quasi esclusivo di nove telecamere, la vita degli anziani genitori di una ragazza iraniana da anni ormai scappata negli Stati Uniti.
Sullo sfondo della loro quotidianità si assiste all’infanzia della protagonista, nonché voce narrante Maryam, grazie alla quale si possono rivivere i drammatici momenti della rivoluzione khomeinista del 1979, a seguito della quale la ragazza, ancora diciassettenne è costretta a fuggire.
Interessante il confronto con uno dei due registi, Morteza Ahmadvand,il quale ha comunque tenuto a far ascoltare alla sala un messaggio dell’altra regista: Firouzeh Khosrovani, vecchia conoscenza del FilmFest. Durante il dibattito con il direttore artistico Fabio Ferzetti, il regista ha voluto spiegare il significato del “monte Qaf”.
Si tratta infatti di una metafora mitologica persiana, nella quale degli uccelli cercano di raggiungere il Simurgh (30 uccelli), ma quando questi raggiungono la vetta del monte, si accorgono che non ci sono altri uccelli che loro stessi.
Questa metafora, come spiegato dal regista presente in sala, viene usata dai suoi connazionali quando si parla delle migrazioni. A concludere, quest’ultimo ha voluto precisare il messaggio di natura apolitica del suo film, che si limita invece a fare una fotografia della realtà politica del Medio Oriente.
A seguire è stata poi la proiezione del documentario Bye Bye Tiberias, una storia di esilio volontario dove si intrecciano le storie ed i destini di quattro generazioni di donne palestinesi. Ad essere presente nel dibattito post-visione è stata la vincitrice del premio Strega per la saggistica 2025, nonché autrice del libro “Il suicidio di Israele” Anna Foa.
La scrittrice ha dialogato in sala con Giuseppe Laterza (editore del libro) e Corrado Giustiniani (presidente del Trevignano FilmFest). Oltre che con loro, la natia di Torino ha prodotto un dialogo ricco di spunti con il pubblico, dal quale sono emersi concetti affatto scontati come quello del perdono.
A concludere il tris di lungometraggi è stato il film spagnolo del 2024 Bus 47, che ha portato sullo schermo la storia vera di Manolo Vital, residente del “Torre Barò”, quartiere periferico di Barcellona costruito anche da lui. Il racconto narra il suo atto rivoluzionario, ossia quello di aver dirottato un autobus (il 47 per l’appunto), in modo da farlo arrivare nel suo quartiere, un’azione ritenuta dalle cariche istituzionali della città come impossibile.
Il festival si concluderà infine domenica 23, con la proiezione di altri tre film, tra i quali ci sarà anche un’anteprima italiana. Appuntamento, come sempre, al Cinema Palma di Trevignano Romano.
Davide Catena


