Si riceve e si pubblica
Arrivano notizie – ancora non confermate ma ormai sempre più insistenti – di un parere positivo del Ministero sulla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) relativa al porto crocieristico privato di Fiumicino.
Se così fosse, saremmo di fronte all’ultimo tassello che apre definitivamente la strada a un progetto che rappresenta un colpo durissimo per il territorio, per l’ambiente e per la dignità pubblica.
Ancora una volta assistiamo al trionfo dell’interesse privato sul bene comune. Un Paese che svende il suo mare, le sue coste e i suoi beni demaniali per inseguire il profitto di pochi, dimenticando che la vera ricchezza di una comunità non si misura in metri cubi di cemento, ma in giustizia sociale, salute e tutela del territorio.
Fiumicino rischia di pagare un prezzo altissimo: impatti ambientali devastanti, gravi conseguenze per la salute dei cittadini, caos urbano e un modello di sviluppo che non appartiene alla nostra idea di progresso.
E come se non bastasse, questo porto privato andrà a colpire duramente anche Civitavecchia, già ferita da anni di scelte sbagliate e promesse mancate. Dopo la finta chiusura di ENEL, ora arriva la beffa: la concorrenza di un’infrastruttura privata che sottrarrà lavoro, traffici e prospettive alla nostra città e ai nostri lavoratori.
Non possiamo restare in silenzio.
È il momento di fermare le macchine e aprire veri tavoli di sviluppo, pubblici, trasparenti e partecipati. Tavoli dove la voce dei cittadini, dei lavoratori e delle forze democratiche torni finalmente ad avere un peso.
Perché il mare, le coste, il futuro del nostro territorio non sono merci da vendere, ma beni comuni da difendere.
Alla faccia di chi parla di sovranità e poi consegna tutto ai privati.
Enrico Luciani
Segretario del Partito Democratico di Civitavecchia


