Oltre duecento persone hanno aderito all’iniziativa per dissentire al genocidio in Palestina
Insieme per la pace, era il proclamo dell’iniziativa organizzata per invocare la fine dei massacri nel mondo.
E insieme si sono radunate centinaia di persone, tutte animate dalla disapprovazione forte e convinta per le guerre che stanno distruggendo e ammazzando in diverse parti del mondo.
La giornata a favore delle pace era iniziata alle ore 16,00 nell’aula consiliare del Comune di Manziana, dove oltre a quello del sindaco Alessio Telloni, ci sono stati diversi interventi tra cui l’ex ambasciatore Angelo Persiani, firmatario lettera aperta al governo italiano per il riconoscimento dello stato della Palestina, l’intervento in video conferenza di mr. Farid Adyl Associazione Anbamed per il multiculturalismo su “ONU, organizzazione da difendere, riformare o da ignorare”; e ancora l’intervento di Rosalba Canale e Melania Sinibaldi, rappresentanti associazione “Liberi cittadini per la Palestina”.
La seconda parte dell’iniziativa si è svolta a Quadroni, dove alle ore 19, un folto numero di persone si è radunato ad ascoltare le letture di poesie e fiabe palestinesi e israeliane a cura di Luigia De Michele e Sonia Boffa col contributo musicale del maestro Vittorio Oteri alla chitarra.
Dopo la distribuzione delle torce e il rilascio delle indicazioni di sicurezza, alle 20,30 si è snodata una fiaccolata silenziosa da piazza Valentini, in Quadroni fino a piazza Tommaso Tittoni passando per corso Vittorio Emanuele.
Un corteo silenzioso e composto, che di per sé emanava una sensazione di pace, un brusio che era rispetto e dissenso insieme, quasi a voler silenziare i mortai e le grida di dolore di donne e bambini, padri, madri, anziani.
Centinaia di fiammelle, sicuramente oltre duecento i partecipanti, luci di speranza, ognuna a volerne accendere un’altra, come un contagio benigno che ridicolizzi e smorzi la follia di pochi a favore del buon senso dei più.
Bandiere della pace e della Palestina che sventolavano tra le fiammelle, la sacralità degli stati liberi da ogni forma di dominio e di prepotenza; il lungo corteo è arrivato fin davanti alla chiesa di piazza Tittoni, dove il parroco Donelio ha ricordato alcuni passaggi di un recente discorso di papa Leone XIV.
Gli astanti si sono portati via la speranza e le parole di una poesia di Ni’ma Hassan:
“Una madre a Gaza non dorme”…
Ascolta il buio, ne controlla i margini, filtra i suoni uno ad uno
per scegliere una storia che le si addica,
per cullare i suoi bambini
E dopo che tutti si sono addormentati,
si erge come uno scudo di fronte alla morte
Una madre a Gaza non piange
Raccoglie la paura, la rabbia e le preghiere nei suoi polmoni,
e attende che finisca il rombo degli aerei,
per liberare il respiro
Una madre a Gaza non è come tutte le madri
Fa il pane con il sale fresco dei suoi occhi…
e nutre la patria con i suoi figli.
A chi pensa che queste iniziative siano una goccia d’acqua nel mare, mi piace ricordare un passaggio di madre Teresa di Calcutta che sosteneva che se non ci fossero quelle gocce, al mare mancherebbero.
Gianluca Di Pietrantonio













