Le guerre
Evito di riportare i βnumeriβ che le TV aggiornano ogni giorno su perdite umane, rovine e fame.
Ci troviamo in un vicolo cieco senza via dβuscita, o forse, senza la volontΓ di cercarla. Per alcuni le motivazioni sono pretestuose, per altri manca la volontΓ di risolvere.
Il dato di fatto Γ¨ allarmante: si uccide senza pietΓ , calpestando ogni diritto, per la difesa di βalibiβ vuoti e disumani. E il mondo sta a guardare, nonostante la Shoah della Seconda Guerra Mondiale, un orrore da cui non riesce a scagionarsi.
Da sempre la pace e la cura del creato sono obiettivi condivisi, eppure cβΓ¨ chi sogna di realizzarsi con la violenza, la guerra e lβeliminazione dellβaltro. Per costoro vale ancora la tesi di Plauto e Hobbes: βhomo homini lupusβ e leader come Netanyahu e Putin sembrano incarnare questo spirito.
I dazi
Il dazio, che risale allβantica Grecia e fu ereditato dai Romani, ha attraversato i secoli, utilizzato anche da potenze marittime come Venezia, Genova e Firenze. Con le scoperte geografiche, Γ¨ servito ad accumulare oro e argento. Poi col liberismo di Adam Smith, ha avuto inizio il commercio globale. Dopo lβUnitΓ , lβ Italia si Γ¨ adeguata a questo sistema.
IL 24/10/1929, βil giovedΓ¬ neroβ (crollo Borsa New York) furono imposti dazi elevati che portarono a una crisi profonda. Il 30/10/1947 nacque il GATT, sostituito nel 1995 dallβOMC.
Il dazio, una misura per finanziare lo Stato, Γ¨ tornato oggi al centro del dibattito.
In questo scenario si inserisce Donald Trump con la sua politica βAmerica Firstβ, che ridiscute tutti gli equilibri, aggravando la situazione con decisioni mutevoli e imprevedibili.
Per lβItalia un dazio del 15% comporterebbe una contrazione statunitense, anche a causa del dollaro svalutato, con ripercussioni su settori chiave come macchinari, farmaci, alimentari, bevande, auto, trasporto, manifattura, metalli, tessile, abbigliamento e chimica.
Si stimano perdite fino a 22,6 mld/β¬/anno e il ministro Giorgetti ha previsto un impatto negativo sul PIL di 0,5 punti nel 2026. Le regioni piΓΉ a rischio sono: Sardegna, Molise e Sicilia, mentre Lombardia, Veneto ed Emila Romagna lo sono meno.
Le ripercussioni
A livello mondiale, le guerre e le politiche protezionistiche hanno accelerato la tendenza alla βdeglobalizzazioneβ.
LβEuropa Γ¨ penalizzata dalla sua dipendenza energetica dalla Russia, dalla vicinanza ai conflitti e dalle divisioni interne tra i 27 Paesi membri.
LβItalia ne risente ancora di piΓΉ per la mancanza di fonti proprie, per il suo forte tessuto manifatturiero e la sua vocazione allβexport, il che mette a rischio migliaia di posti di lavoro.
La ripresa delle trattative di Pace Γ¨ urgente ed irrinunciabile. βΓ tempo che la diplomazia e le coscienze diano il via immediato per fermare la violenza e costruire un futuro di Pace stabileβ. Cessare le ostilitΓ attraverso il negoziato serio e immediato come strumento fondamentale per la cessazione del conflitto.
Franco Marzo


